I want to know everything about him
Il giorno
precedente
Per
Sebastian Smythe quello era il primo giorno nella
nuova scuola, la Dalton Academy, ma il ragazzo non
era per niente spaventato dal fatto che sarebbe stato tutto diverso dal suo
vecchio liceo. Lui era uno duro, sapeva cavarsela in qualsiasi situazione e
riusciva sempre ad uscirne fuori a testa alta, senza farsi tanti problemi.
Fu proprio
con questo atteggiamento che Sebastian varcò la soglia della Dalton quella
mattina per dirigersi verso l’aula di scienze, una delle sue materie preferite.
Era sempre
stato l’alunno prediletto, il più amato dagli insegnanti per la sua
determinazione e forza di volontà: spesso, infatti, anche se non aveva studiato
moltissimo in qualche modo riusciva ad incantare i professori utilizzando al
meglio le sue doti teatrali, sfoggiando un sorriso smagliante.
Una volta
entrato in classe si sedette ad uno dei banchi vuoti tirando fuori dallo zaino
il quaderno per gli appunti e la penna. Nel frattempo entrarono anche altri
studenti chiacchierando tra di loro ed il silenzio che c’era fino a qualche
secondo prima si tramutò in un vero e proprio caos.
Il gruppo di
ragazzi che si stavano dirigendo verso i loro posti sembrava piuttosto preso da
una conversazione che doveva essere divertente, visti gli schiamazzi dei
partecipanti: uno di loro era impegnato nell’imitazione di uno dei presenti che
non appariva molto felice di quella situazione, anzi era piuttosto imbarazzato.
Infatti,
proprio il diretto interessato cercò di far ritornare tutto alla normalità.
“Ragazzi, vi
prego. Almeno non in classe, di fronte a tutti” disse il ragazzo moro, con i
capelli sistemati da una parte con un’enorme quantità di gel e due sopracciglia
perfettamente triangolari.
“Blaine, è troppo divertente fare la tua imitazione. Hai mai
rivisto una tua esibizione per caso? Sei un fenomeno!” disse con entusiasmo il
biondino che lo stava prendendo in giro fino ad un attimo prima, continuando a
saltellare da un lato all’altro della stanza, muovendosi tra i banchi.
Sebastian
osservava la scena divertito e non aveva potuto fare a meno di notare il povero
ragazzo che, in quel momento, avrebbe sicuramente preferito essere altrove piuttosto
che assistere alla sua derisione.
Qualcosa di
lui lo colpiva: aveva un certo fascino che non lo lasciava indifferente.
Era ipnotizzato
dal suo modo di parlare e gesticolare, dalla sua mano che andò a coprire per un
momento i suoi occhi per l’imbarazzo di quel teatrino improvviso.
Sebastian
continuava a tenere il suo sguardo fisso su Blaine –
così lo avevano chiamato i suoi amici – quando tutti si accorsero
improvvisamente della presenza del nuovo arrivato e concentrarono su di lui la
loro attenzione.
Uno di
questi, un ragazzo moro, gli si avvicinò con un grande sorriso.
“Ciao, tu
devi essere nuovo. Piacere “ aggiunse subito porgendogli la mano. “Io sono Nick
e loro sono Jeff, David, Thad, Trent
e Blaine”.
A turno i
ragazzi si presentarono rivolgendogli frasi di benvenuto.
Quando Blaine gli porse la mano Sebastian pronunciò la parola “Piacere” con un tono differente e fissandolo
intensamente negli occhi, ma nessuno ci fece caso.
“Buongiorno,
ragazzi” dichiarò a gran voce il professore entrando in aula.
Immediatamente
tutti si sistemarono ai propri posti e Jeff, il biondo amante delle imitazioni,
si sedette accanto a Sebastian.
“Hai da fare
dopo la lezione? Noi andiamo a prenderci un caffè al bar della scuola. Vuoi
unirti a noi?” gli propose Jeff in un sussurro, cercando di non farsi sentire
dal professore che aveva appena cominciato a fare l’appello.
“Volentieri”
rispose Sebastian, spostando il suo sguardo verso destra dove Blaine stava sfogliando con interesse il libro di scienze.
*
La lezione
passò piuttosto in fretta.
Forse perché
Sebastian non vedeva l’ora di trascorrere un po’ di tempo con i suoi nuovi
compagni.
Forse perché
Blaine aveva avuto un certo effetto su di lui che lo
stava mandando fuori di testa.
Mentre
Sebastian raccoglieva le sue cose e le rimetteva nella borsa Jeff gli disse che
lo avrebbero aspettato in corridoio, ma quando lui li raggiunse Blaine non era con loro.
“Ragazzi,
dove è Blaine?” chiese Sebastian, piuttosto deluso
dall’assenza del ragazzo.
Gli altri
assunsero subito delle espressioni perplesse in quanto lui aveva notato
immediatamente che Blaine non era lì e sembrava
davvero dispiaciuto.
“E’ andato
di corsa a studiare in biblioteca. Ha un esame molto importante a breve e non
vuole sprecare neanche un momento” gli rispose Nick. “Diciamo che l’ultimo
periodo è stato un po’ più impegnativo per tutti e lo studio è passato in
secondo piano…”.
Intanto si
erano avviati verso una grande stanza con dei tavolini e un bar per gli
studenti. Si misero a sedere mentre David andò a prendere il caffè per tutti.
“Sai, poi Blaine ha anche le prove con gli Usignoli…”
aggiunse Thad, riprendendo il discorso di prima.
“Usignoli?”
chiese Sebastian, incuriosito.
“Il Glee Club della Dalton. Cantiamo, balliamo e, soprattutto,
ci divertiamo un sacco!” lo informò Trent.
Qualche
minuto dopo tornò David con un vassoio e cominciò a distribuire i caffè ai suoi
amici.
“Di cosa
stavate parlando senza di me?” chiese, curioso.
“Stavamo
dicendo a Sebastian cosa facciamo con gli Usignoli” rispose Nick, prendendo la
sua tazza di caffè tra le mani.
“Sai
cantare, Sebastian?” gli domandò David, sedendosi all’unico posto rimasto libero.
“Diciamo che
canto spesso sotto la doccia e qualche volta improvviso dei balletti, quando
sento una canzone che mi piace alla radio”.
“Beh, allora
ti andrebbe di unirti a noi?” gli chiese entusiasta Nick, per poi tornare a
sorseggiare il suo caffè.
“Sì, sarebbe
magnifico. Abbiamo sempre bisogno di nuove voci nel nostro gruppo” affermò
Jeff, appoggiando la proposta dell’amico.
“Potrei
anche tentare. Mi piacerebbe molto” disse Sebastian, accogliendo l’invito,
pensando subito che in quel modo avrebbe visto Blaine
anche al di fuori dell’orario di lezione.
“Domani ci
incontreremo per decidere la scaletta per le Provinciali” disse Trent. “Puoi venire, tanto entrerà anche un altro nuovo
membro, oltre a te”.
“Siamo
sicuri che Blaine con la scusa dello studio non sia
invece andato a trovare il suo amico per prepararlo al primo giorno alla
Dalton?” domandò Jeff, con un sorrisetto malizioso.
“Smettila,
Jeff” lo riprese David. “Lo sai che Blaine lo
considera soltanto un amico. Non c’è niente di più tra di loro”.
Sebastian si
sentì un po’ tirato fuori dalla conversazione.
Gli altri
notarono il suo sguardo confuso, perché giustamente lui non poteva sapere di
cosa stessero parlando.
“Il ragazzo
che domani si unirà agli Usignoli è un grande amico – e Jeff, sottolineò con enfasi la parola ‘amico’ – di Blaine.
Non fanno altro che uscire insieme e scambiarsi sms sdolcinati ma Blaine nega l’evidenza e continua a fare finta che tra di
loro non ci sia niente di più di una semplice amicizia”.
Dopo un
attimo di silenzio in cui tutti si concentrarono sul proprio caffè Sebastian
intervenne. Voleva saperne di più su quel ragazzo così, se veramente Blaine era interessato a lui, avrebbe scoperto quale era il
suo tipo ideale e sarebbe stato più semplice conquistarlo.
“Chi sarebbe
questo ragazzo?” chiese quindi Sebastian, assumendo un’espressione fintamente
disinteressata.
“Si chiama
Kurt” rispose David. “E’ molto gentile e ha un grande talento. Sono contento
che entrerà a far parte della nostra famiglia”.
“E come mai
si trasferirà alla Dalton?” continuò a domandare Sebastian, intenzionato a
raccogliere il maggior numero di informazioni su quel Kurt.
“Da quello
che so ha avuto dei problemi con un ragazzo nella sua scuola” rispose Nick,
guardandosi intorno e abbassando il tono di voce per non permettere ad orecchie
indiscrete di ascoltare.
“Blaine non ha voluto dirmi altro: so solo che è una
situazione un po’ delicata. Qui alla Dalton potrà finalmente stare più
tranquillo. Lo spero proprio per lui”.
Tutti gli
altri annuirono silenziosamente mentre Sebastian stava già pensando a come
avrebbe potuto avvicinarsi a quel Kurt per poi allontanarlo il più possibile da
Blaine.
Quello per
lui era il momento giusto per una relazione, più o meno seria, e Blaine era l’obiettivo perfetto. Se solo avesse trovato un
modo per distrarre il suo caro Kurt.
Mentre un
piano si stava formando nella mente di Sebastian gli altri continuarono a
parlare tranquillamente tra di loro, ignari del fatto che di lì a poco
l’equilibrio del loro gruppo sarebbe stato sconvolto.
Note dell’autore
Come potete
notare, questo secondo capitolo è piuttosto breve in quanto è di passaggio, serve
a chiarire in che modo Sebastian fosse a conoscenza della situazione in cui si
trovava Kurt.
Sono
riuscita a pubblicarlo dopo tanto tempo perché ho avuto un esame e molte cose
da fare, poi non vi nascondo che ho voluto portarmi avanti con la storia così
da essere più tranquilla ed avere qualche capitolo pronto in più.
Il fatto è
che mi sono accorta di avere un’idea poi quando mi sono messa a scrivere i
personaggi mi guidavano verso un’altra direzione.
Tutto questo
per dirvi che la mia idea iniziale è stata stravolta e non so dove mi porterà!
Anche se
nessuno ha lasciato una recensione ringrazio le 7 persone che hanno inserito
questa storia tra le seguite e una persona che l’ha inserita tra le ricordate.
Fatemi
sapere cosa ne pensate, accetto anche le critiche, anzi ne ho bisogno!
Alla
prossima,
Ilaryf90