Capitolo Quindici : Mother Vs. Daughter

Il mezzo demone sbatte le palpebre visibilmente perplesso.-Tua madre?- Kagome annuì con aria di profonda sofferenza, portandosi una mano alla testa. –Chissà come ha fatto a sapere che sono qui…-si chiese mordendosi un labbro ansiosa.
Smoke , ancor più perplesso si grattò la testa.- E…non apri?- Vide un lampo di furia brillare pericoloso nei suoi occhi.- Dì ma sei matto!?!-vociò lei ,scattando in piedi- Vuoi forse morire di una lenta, atroce e dolorosa morte!? O peggio , vuoi avere una vita sulla coscienza!?- E non urlare , cretina!!-gridò di rimando. –NON STO’ URLANDO!!!- Rossa in viso e col fiatone , strinse i pugni nel guardare Inuyasha fisso negli occhi.
….
TOCK, TOCK, TOCK!
Non volendo far passare inosservata la propria presenza, la signora Higurashi si sentì in dovere di battere nuovi colpi sulla porta e chiamare a gran voce la figlia.
Contemporaneamente alle urla ,i due si voltarono insieme verso l’uscio.
-Cosa conti di fare?-chiese Inuyasha,ritrovata la calma. Lei sbatté le palpebre- Niente.- disse candida accennando un sorriso con occhi limpidi.
…
-COME SAREBBE A DIRE NIENTE!?!- -SSsssh! Niente è niente. E se abbassi la voce, per piacere, riusciremo a farle credere che non siamo qui!- Inuyasha fissò ,dapprima, a occhi sgranati la donna davanti a lui, pienamente convinta nella sua idea balzana, poi con esasperazione si sbatté una mano in faccia.- Questa cosa sfiora la demenza Integrale!-assentì- Se hai un problema con quella donna risolvilo!- Un improvviso lampo gelato negli occhi nocciola.E come un ingranaggio che si assesta , Smoke riuscì a vedere lo scambiarsi perfetto di due metà antiteche che eppure ne formano una.
Il sopraffarsi di Applecake sul suo fragile alter ego.
-Non immischiarti….Smoke.-Allo stesso modo uno strato di nebbiolina densa sembrò offuscare il calore degli occhi ambra , rendendole steppe gelate della tundra siberiana. – Devo Applecake- sussurrò pericoloso – E’ il mio dovere.- - No , tu devi lasciarmi in pace.- sibilò lei, mimando con l’indice l’atto di avere una rivoltella.- Tanto non riuscirai mai a sconfiggermi, tu.- Sguardi in conflitto, i due rimasero a fissarsi in silenzio, nel loro lungo duello tra castano e oro congelato.
TOCK, TOCK, TOCK!
-Kagomee!
Lui la vide sussultare; girarsi verso la porta e nel movimento repentino della corolla mora dei suoi capelli, qualcosa cadde.
Qualcosa di fittizio, irreale, scivolò o s’infranse.
Quando si voltarono ancora verso di lui, quei due occhi avversari di bambina lo guardavano senza saper bene cosa fare.
Si Sentì strano.
Nudo sotto l’innocenza di quello sguardo di puro cioccolato al latte. Perché guardarlo così? Uno scoglio per un naufrago , una certezza per un bimbo. Sembravano in attesa ,da lui di un qualcosa che solo lui avrebbe potuto dire e solo detto da lui sarebbe stato in qualche modo unico e speciale.
Importante…
Lo guardava con unica e assoluta fiducia nell’aspettativa di un suo gesto o qualcosa. Non si era mi sentito guardato così..
Lo turbava e sentì il bisogno di far prevalere la sua parte logica. Fu invece il suo istino, che fece vibrare le sue corde vocali , pizzicandole con dolcezza. Così la sua voce ne usci carezzevole, rassicurante verso la sua ‘protetta’.- Vai Kagome…-
Lei lo guardò e si morse il labbro.
Avrebbe dovuto…?
Una voce dentro di lei Le gridava con disperazione e rabbia di non farlo, non fidarsi. Ne avrebbe cacciato solo guai e se ne sarebbe solo pentita. Mentre un’altra…
Si morse ancora il labbro.
Era indecisa….A chi la ragione?
“E al Diavolo tutto!”Un colpo secco e la prima di molte porte fu aperta, per lei, il primo di tanti traguardi.
La donna che le stava di fronte, ancora con le nocche alzate, alzò un sopracciglio in modo molto Inglese.- Era l’ora…-sibilò. Rimasero ferme, immobili nello scrutarsi l’un l’altra. Come bestia strana che ne scruta un’altra , entrambe pronte ad attaccare al primo movimento.
Era una bella donna Victoria Higurashi. Folti capelli mori, volumizzati dalla messa in piega, valorizzavano il viso perlaceo, per quanto corti, nelle loro sinuose onde . I tratti del viso fini e aristocratici si rispecchiavano in quelli della figlia , se non fosse stato per gli occhi di uno scuro castagna nel classico taglio occidentale.
Con fare critico, soppesavano la figlia con lo stesso affetto che si può avere per un ninnolo che si è indecisi sul gettare. Così la giudicavano, freddi e spietati.
Kagome rimaneva immobile. Stoica a quel fastidioso sguardo indagatore, con lo stesso portamento che avrebbe vuto la più grande delle regine messa al patibolo.
Tutto ciò fu meccanicamente annotato nella mente di Smoke.
-Sei diventata veramente bella , Kagome.-sussurrò con tono pacato. Kagome non rispose , tanto non sembrava non averla udita. – Perché sei qui?- Victoria tirò una veloce occhiata alle spalle della figlia oltre la porta. Intravista la figura di Inuyasha il suo atteggiamento cambiò in modo repentino.
-Oh , e lui chi è cara?-Un sorriso civettuolo si dipinse morbido su quelle labbra pitturate da un rossetto rosato. Senza tanti preamboli superò la figlia ,la quale non poté che borbottare la propria disapprovazione.
-Piacere sono Victoria Higurashi. E lei è…-puntò i suoi occhi curiosi e sfavillanti in due pozze di freddo oro colato.
Kagome riconobbe sua madre in quella che lei chiamava “Fase d’attacco”.
Come un gatta in calore, guardava la sua preda , la puntava e poco a poco si sarebbe avvicinata strusciando, ammaliante e avrebbe tentato di sedurlo coi suoi profumi da gatta selvaggia e priva di regole.
Trucchi che donne come sua madre , imparavano come mestiere quasi. Da essi traevano speranze di un futuro più roseo, ma l’istinto da predatrice rimaneva, anche dopo che erano riuscite a incastrare e farsi incastrare in un qualcosa come il matrimonio.
E per questo…l’adulterio era il loro artistico impiego quotidiano nella lotto contro la noia degli agi.
Così era anche sua madre: incapace di rimanere indifferente al fascino di un uomo, tanto meno dal tenebroso mezzo sangue dai capelli di fumo.
Al solo ripensarci ebbe un forte senso di disgusto verso la donna la colse . Nel vederla civettare poi con Smoke, una forte irritazione le crebbe dentro come un onda pronta a spazzar via tutto.
Pericolosi, i suoi occhi si accesero come due tizzoni ardenti. –Abbi la decenza almeno di rispondere, Victoria!-sibilò contrita , stringendo i pugni lasciati cadere sui fianchi.- Né Inuyasha né io siamo qui per vedere te che ti atteggi a cordiale dama da salotto , quindi fai il favore di passare subito al punto.-
Ricordatasi improvvisamente dell’esistenza della figlia , la riportò al centro delle sue attenzioni. La coda del suo occhio però rimase ostentamene puntata sul fascinoso mezzo demone.
-Kagome-chan è forse questo il modo di rivolgersi alla mamma?- Questa volta Kagome fu costretta a stringere i denti, per trattenere l’impulso di sputare tanti insulti sulla donna da farla sanguinare per giorni.
“Resisti,resisti , resisti!”Gridava la sua mente.“Sopporta, Sopporta, Sopporta!Lo fa per farti saltare per prima!” Victoria sbatté con falsa innocenza , le palpebre, mentre la sua mente ghignava beffarda. A quel gioco lei era maestra…Kagome non l’avrebbe mai potuta sopraffare.
Fissando Smoke la sua mente corse alle possibile circostanze per cui si trovasse in camera con la figlia. Non erano certo sposati, dato che nessuno dei due portava la fede e in cuor suo, sospirò al pensiero di non saperlo così strettamente vincolato.
Che fossero dunque fidanzati?Contrasse la mascella all’idea. No, l’odore di muschio bianco che sentiva era di un costoso dopobarba e al dito di lei non c’era nessun anello. E uno che spende oltre 500 dollari per un dopobarba , non può certo essere un tirchio.
Il desiderio di indagare sulla faccenda accese in lei un fuoco che arse velocemente le sue già poche inibizioni, facendola passare a una nuova strategia d’offensiva.
-Kagome cara,anche se per motivi così poco gai, tutti siamo felici di riaverti a casa- fece un pausa , in cui sorrise verso Inuyasha- Perché non venite a cena stasera? Saremo lieti da avervi e inoltre abbiamo tante cose di cui parlare anche per poterci conoscere meglio tutti.- Kagome stava per ribattere con acidità , ma Inuyasha la precedette- Ne saremo lieti signora Higurashi.- Sconvolta Kagome si voltò verso l’hanyou a bocca spalancata , fulminandolo con lo sguardo.
Anche se un po’ stupita Victoria riuscì ad articolare un qualcosa come “molto bene”. Poi con tono soddisfatto si volse verso la figlia, dando una stoccata finale- Come al solito ceniamo alle otto tesoro, dunque vi aspettiamo!- Tirò una breve occhiata al rolex incastonato di diamanti al suo polso.
Sgomenta si portò una mano alla guancia , per poi soffocare con affezione un risolino.- Oh cavoli è già tardi, devo proprio scappare al country-club anche per dare la bella notizia. Felice di avervi visto ragazzi a stasera!- con teatrale eleganza , Victoria girò sui vertiginosi tacchi delle sue scarpe griffate e si allontanò al ritmo del loro metallico ticchettio. Segui un lungo e pensate silenzio.
….

Inuyasha deglutì.
La totale assenza di parole o cenni di vita da parte di lei e lui , era scesa come una cappa gelata tra loro, mentre lei , totalmente risucchiata nel suo mondo continuava a puntare la porta con ostinazione.
….
………
…
A quel punto ,Inuyasha iniziò a fissarla in attesa dell’imput di una qualsiasi reazione che proprio non accennava ad arrivare.
…e ciò non era buono…
In quel preciso attimo si rese conto di avere (nel contesto) una forte soggezione ( per non dire fifa..) di quella donna.
….
-Dovevi proprio dirle che andavamo?-La sua voce gelida gli fece rizzare tutti i capelli sulla testa, tanto sembrava appartenere a qualche demone dell’aldilà.
Le sue orecchie canine si mossero con nervosismo.- Beh..per te digiunare non sarà un problema, ma per me sì!- -Potevamo mangiare al ristorante dell’albergo o a un altro.- La sua totale glacialità iniziò a metterlo alle strette. Per di più il suo ragionamento non faceva una piega!
-Tsk! Qui sono degli incompetenti!E cosa vuoi che sia una cena a casa di tua madre!?-
….
-La mort.- Smoke giurò di aver sentito un cavallo nitrire imbizzarrito e il rombo di un tuono in lontananza al suo sibilo.
…
Forse era meglio se per un po’ non si guardava Frankenstein Junior.
-Non credi di star esagerando?-disse Inuyasha recuperando una parvenza di serietà.-Neanche un po’!-ribatté Kagome, dirigendosi spedita al corridoio. Per non perdere il filo lui le fu lesto dietro. –Tu non hai idea di cosa sia capace quella donna! Se qualcuno ha incastrato Roger Rabitt sta sicuro che c’è il suo zampino di mezzo!- disse caustica sbatacchiandogli casualmente una porta in faccia.
-Dannata,spiegami allora!-ringhiò irritato dal colpo violento sul naso. Kagome congelata dalla vista della camera non dette cenni di vita.
…
-Quanto pensavi di aspettare prima di accennarmi al piccolo problema?- chiese retorica alzando un sopracciglio sottile.
-…Direi il prima possibile. Ti avevo accennato a un problemino, no?- - C’è un solo bagno , che quindi saremmo obbligati ad avere in comune. Almeno in camera mi sarebbe piaciuta un po’ di privacy. Abbiamo persino un unico armadio!- - Ringrazia che non abbiamo un letto matrimoniale.
Questi deficenti non hanno capito un accidenti e lo hanno sostituito all’ultimo momento con questi due a una piazza e mezzo all’ultimo momento.- - Non mi pare che la cosa cambi tanto, sono praticamente appiccicati! E ora cosa contiamo di fare?!- Inuyasha guardò l’orologio per poi corrucciare le sopracciglia.- Credo ti convenga iniziare a prepararti. Non ho la minima idea se tu ti voglia fare una doccia, ma con la proverbiale lentezza che avete voi donne a prepararvi rischieremmo di essere a casa di tua madre per mezzanotte.- All’apice dell’indignazione Kagome, gli schioccò un’occhiata inceneritrice e con passo marziale uscì di camera sbatacchiando la porta.

Continua…

Che dire ? Siamo riuscite a farci perdonare?
Dai…il capitolo non era poi così corto in fondo!
Dopo mille peripezie e un’estate di ozio e sbornie una dopo l’altra, eccoci qui col nostro nuovo fresco luccicante capitolino!^_^
Ehi! No, no supplichiamo posate le spranghe! Noi avere messo tanto per scriverlo!( ehi! Come mai al plurale!?Vorrei far notare che se il capitolo è on-line lo si deve a me perché lo ho ricomposto!NdB)( ma se c’hai messo 3 modiche ore e mezzo per scrivere tre pagine di quaderno piccolo!!!NdG+L)(…beh…ognuno ha i suoi tempi!^^’’’ndB)
Il capitolo in fondo non è che l’ennesimo porta verso lo scoprire la bacata e complessa mentalità di Applecake di cui (dio volendo) dovremmo avere una qualche sottospecie di illuminazione divina nel prossimo capitolo.
Vogliamo quindi ringraziare : lala_g, raska81, resha, Lorimhar(e meno male che ti sei corretto stavamo per dirigere il nostro stormo di piccioni killer su casa tua!Ihihihi!;-)), Phoenix89, Picci 1989( nostra difensora ..)(Ma si dice difensora?ndG)(Boh..il pc non lo da errore…tu dai corda!ndB)(oh mamma…=_=ndL), luchia nanami, suzaku, sara chan, nihal_chan e Mara45 di efp e poi Stephy88, Scintil92, Giulietta Fluffy e chiara chan ( Vorremo far notare che se abbiamo aggiornato è grazie alle vostre e alle sue continue minacce di morte gente…siatene fieri!ndG)(\_/GRRRR! AGGIORNATE PRESTO STAVOLTA!!!ndvoi)(….uhmmm..ok..ndnoi piccole e impaurite)
Ciao ciao gente alla prossima!!^_^
Sono accetti commenti e recensioni se ne avete voglia!;-)