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Autore: EuphieKai    25/01/2012    5 recensioni
All' inizio,quando ho pubblicato questa fic,non mi sono accorta di aver messo completata no,volevo aggiustare ma poi mi sono detta:"Perchè non continuare a scrivere su Naruto e la sua famiglia?".
Per questo spero che il mio "esperimento" funzioni e soprattutto vi piaccia
Capitolo 1:L'8 Dicembre in casa Namikaze
Capitolo 2:Mi dai un abbraccio?
capitolo 3: "Papi, perché queste caramelle non scoppiano?"
Capitolo 4: Il più bel compleanno (dedicata a te Socia Presidentessa!)
Capitolo 5: Povero Minato! Naruto e il gelato.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki | Coppie: Minato/Kushina
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Erano le sette di mattina e la famiglia Namikaze era in cucina a fare colazione. 
Kushina stava per andare in camera in Naruto per costringerlo ad alzarsi, dato che ogni mattina faceva tardi a lezione. 
La mattina del 25 Gennaio era diverso, era un giorno speciale. 
Naruto, per la prima volta arrivo puntuale, tutto contento andò ad abbracciare la mamma, ma questa prima di lasciare l’abbraccio del figlio gli sussurrò all’orecchio. 
“Shhh, non dire nulla mi raccomando!” 
“Mamma ma io…” 
“Promettimelo Naruto. Promettimi che non dirai nulla, e se lo farai niente ramen per una settimana, capito?” 
“Promesso” disse il bambino guardando la mamma con il broncio e con la paura di non avere il suo adorato ramen per una settimana. 
A Naruto così, non restò che accettare e dovette trattenersi dall’allegria di quel mattino. 
Fece finita che la madre non gli avesse detto nulla e andò anche ad abbracciare il padre che intanto controllava i documenti del giorno prima, alternando a ogni sguardo una tazzina di caffè bollente . 
Prima che il bambino potesse raggiungerlo, Minato si girò verso da lui, allargò le braccia per farsi abbracciare e per stringere il figlio. 
“Giorno papà!” esclamò il bambino lanciandosi tra le braccia del padre. 
“Buongiorno Naruto, è successo qualcosa di bello che oggi sei così contento?” 
“Sì, io ti volevo dire…” si interruppe il bambino vedendo la madre che da dietro le spalle di Minato gli faceva il gesto di stare zitto se avesse voluto mangiare il ramen.  
“Che c’è Naruto, cosa vuoi dirmi?” domandò dolcemente il padre. 
“Ah sì, ti volevo dire che … che … oggi è una bella giornata per portarmi al parco giochi!” 
“Naruto io devo andare a lavoro, e poi dove la vedi una bella giornata?Fa così freddo e sta per venire a piovere” 
“Allora … mi sono sbagliato, in camera mia mi era sembrato di vedere il sole!” rispose il bambino ridendo portandosi una mano dietro alla testa. 
Naruto si sedette così vicino al padre e aspettò la colazione. 
Kushina, con il grembiule sporco di cioccolata, servì la colazione a Naruto ch aveva cominciato a chiamarla insistentemente perché la mamma non si decideva a uscire dalla cucina. 
“Tesoro come mai hai il grembiule sporco di cioccolata?” domandò Minato che staccò gli occhi dal caffè e dai documenti, non appena sentì un dolce profumo provenire dalla moglie. 
“E’ stato Naruto, ieri, si è messo a giocare con quello che ha trovato il cucina e per sbaglio mi ha rovesciato un cucchiaio di cioccolata in polvere” rise la madre per poi sparire in un lampo di nuovo in cucina.  
Minato sorrise e non disse nulla, si voltò verso Naruto che guardava arrabbiato nella direzione della cucina, della madre più precisamente. 
“Mezza volta che me ne sto tranquillo e non combino guai, lei mi incolpa per qualcosa che non ho fatto” si lamentò Naruto. 
“Dai non fare così la mamma non voleva fartene una colpa” 
“… E’ stata lei a buttarsi addosso la cioccolata quando cercava gli ingredienti per …”  
“Naruto!” lo chiamò Kushina uscendo dalla cucina. 
“Gli ingredienti per fare cosa?” domandò con aria interrogativa alternando lo sguardo dalla moglie al figlio. 
“Gli ingredienti … per fare il ramen tesoro!” rispose Kushina lanciando un’occhiataccia a Naruto. 
L’Hokage sorrise, prese i suoi documenti e si diresse verso la porta. 
“Allora io vado, ci vediamo stasera” li salutò Minato.
“Ciao e mi raccomando torna più tardi che puoi!” risposero Kushina e Naruto. 
 
“Mamma perché mi incolpi sempre, anche quando non faccio niente?” domandò il bambino con gli occhi lucidi. 
“Perché tu sei più credibile, mica posso dire che sono io” 
“E perché non puoi?” 
“Perché no, l’ho deciso io.Adesso su andiamo a preparare la torta!” lo incoraggiò Kushina portando con sé il bambino.  
“Mamma metti un altro po’ di questo e tre di questi, cinque di questi altri …” 
“Sì, adesso basta Naruto altrimenti, più che una torta, facciamo qualcosa che è peggio delle medicine!” 
Naruto agitò la testa in segno di disgusto. 
Quelle ore per Kushina furono tremende con Naruto che voleva mettere tutto quello che trovava nella torta di compleanno per il padre. 
“Mattiamo un altro po’ di questi così viene più bella” diceva Naruto. 
 
Dopo aver finito di preparare la torta, Kushina e il figlio cominciarono a preparare il salotto e chiamarono gli amici più stretti di Minato. 
Alle otto tutto era pronto, la torta era cotta, gli invitati c’erano tutti e ogni cosa era al suo posto, mancava solo il festeggiato: Minato. 
Kushina e Naruto andarono nella camera da letto e cominciarono a vestirsi e a prepararsi: tutto era perfetto e Minato era ancora ignaro di tutto. 
Gli invitati parlavano e mangiavano nel salotto, Naruto, essendo troppo piccolo per arrivare al tavolo, allungava la sua manina e alla cieca cercava qualcosa di buono da mangiare. 
Ogni tanto prendeva qualcosa di suo gradimento e altre volte era la stessa Kushina che faceva in modo che Naruto afferrasse qualche dolcetto. 
Erano le nove e  Minato non era ancora tornato.
“Mamma ma non era meglio se glielo dicevamo così  tornava prima?” 
“No tesoro, questa è una festa a sorpresa, ricordi?Quindi il papà non deve sapere nulla della festa fino a quando non arriva” 
Il bambino si diresse correndo verso la finestra per vedere se arrivava. 
Corse così veloce fra i tavoli e gli invitati, ma la sua disattenzione lo portò a scontrarsi con un bambino dai capelli scuri che se ne stava silenziosamente in un angolo della casa. 
“Ehi sati più attento idiota!” esclamò il bambino. 
“Scusa, aspetta a chi hai detto idiota?” replicò arrabbiato Naruto. 
“A te biondino, a chi se no?” rispose con indifferenza. 
“Cosa?” 
“Ehi bambini fermatevi, siamo ad una festa!Dai Sasuke non fare così, non lo ha fatto di proposito e poi lo sai che non voglio che tu dica queste cose, su chiedi scusa” 
Il bambino che, un attimo prima se ne stava tutto imbronciato in una angolo, sorrise non appena guardò il fratello maggiore che gli sorrideva e gli diceva di scusarsi. 
“E va bene fratellone, hai vinto tu: TI CHIEDO SCUSA BIONDINO” 
“Adesso va molto meglio, e tu puoi perdonare il mio fratellino?”rispose il fratello rivolgendosi a Naruto. 
“Sì, scusa non volevo venirti addosso” si scusò anche Naruto. 
“Adesso andiamo Sasuke la mamma si starà chiedendo dove siamo finiti” disse il fratello maggiore prendendo per la mano il bambino, e questo, prima di andarsene con il fratello, si rivolse a Naruto dicendogli : “A proposito io sono Sasuke, ci vediamo in accademia pasticcione!” 
“Sasuke!” lo riprese il fratello. 
“Scusa Itachi” 
Naruto gli fece una smorfia, ma un momento dopo desiderò di incontrarlo quando sarebbe andato all’accademia dei ninja per misurarsi con lui. 
“Gli farò vedere io!” pensò il bambino. 
 
Erano passate da un pezzo le nove e mezza, gli invitati cominciarono ad annoiarsi vedendo che il festeggiato non si faceva ancora vivo. 
Kushina era sul divano che parlava con Mikoto di cucina, ma l’attenzione della rossa era più sull’orologio della stanza che indicava l'ora a preoccuparla. Era strano Minato non le aveva detto che avrebbe fatto tardi. E se gli fosse successo qualcosa?No, non era possibile, lui era l’onorevole Quarto Hokage e nessuno nel Villaggio della Foglia poteva batterlo. Allora perché non ritornava a casa? 
Mikoto si  accorse della preoccupazione di Kushina, cercò di incoraggiarla dicendole che prima o poi sarebbe arrivato e che fosse normale che l’Hokage tornasse a casa tardi, in fondo il suo era una lavoro impegnativo.  
Kushina si tranquillizzò per un po’, ma poco più tardi la sua pazienza si esaurì, lei al contrario del marito ne aveva ben poca. 
Si alzò da dove era seduta e andò in direzione del telefono; fece il numero e attaccò la cornetta all’orecchio. 
Lui subito rispose e Kushina gli chiese il perché non tornasse. 
“Scusami tesoro, ma oggi mi hanno portato altri verbali e fascicoli che devo leggere e firmare per domani, mi sa che torno tardi anche stasera” si scusò Minato. 
“Non puoi!Stasera devi tornare prima, per una volta firma senza leggere oppure dici che li ha mangiati un cane, che hanno preso fuoco, li ha scarabocchiati Naruto ad esempio …” rispose la donna alzando il tono di voce. 
“Lo sai benissimo che non posso ….” 
“DEVI TORNARE PERCHE’ QUI TUTTI I TUOI AMICI TI ASPETTANO, IO E NARUTO ABBIAMO PREPARATO UNA TORTA BUONISSIMA E ORGANIZZATO TUTTO PER LA TUA FESTA A SORPRESA!” urlò Kushina stordendo dall’altra parte del telefono Minato, che allontanò subito la cornetta dall’orecchio. 
“Una festa a sorpresa per me?Grazie tesoro ma proprio non posso. Adesso devo attaccare, ci risentiamo”  si congedò l’Hokage. 
Kushina delusa, attaccò quando si sentì tirare da una parte del vestito. 
“Mamma, ma non era una festa a sorpresa?Hai fatto di tutto per non farmi parlare e adesso sei proprio tu che glielo dici?” domandò il bambino. 
“Sì tesoro hai ragione, ma tanto è inutile, stasera papà non verrà alla festa che gli abbiamo organizzato, mi dispiace” disse Kushina accarezzando i capelli di suo figlio prima di andare dagli ospiti per comunicare la notizia. 
Gli invitati ormai erano stanchi di aspettare, non fecero obiezione alle parole di Kushina e si diressero verso la porta per ritornare a casa. 
La mamma prese la torta, la ricoprì con la carta argentata e la mise nel forno. 
Naruto, seduto sullo scalino delle scale che portavano alle camere da letto, se ne stava tutto imbronciato con le lacrime agli occhi e ogni tanto tirava su con il naso. 
Kushina si avvicinò dolcemente e gli baciò il capo. 
“Amore dispiace anche a me, ma adesso andiamo a dormire” 
“Sì mamma” 
 
Era quasi la mezzanotte quando si sentì qualcuno aprire la porta con le chiavi. 
Minato stanchissimo, stava per dirigersi nella camera da letto quando la sua attenzione si spostò su luce proveniente dalla cucina; incuriosito si affacciò. 
“Auguri!” erano le voci di sua moglie e suo figlio che lo aspettavano con una torta, che non aveva più il bellissimo aspetto di quando l’avevano sfornata, con una candelina accesa nel mezzo. 
Minato, nonostante fosse abbastanza cresciuto, si commosse e andò ad abbracciarli. 
“Non dovevate aspettarmi” 
“Non preoccuparti, io e Naruto non riuscivamo a dormire perché avevamo fame” 
“Adesso capisco è per la vostra fame che siete qui, perché non avete mangiato la torta? Non mi dite che mentre gli altri mangiavano voi guardavate!” esclamò divertito Minato. 
“Ti sbagli noi abbiamo mangiato la torta alla festa , solo che io e Naruto la troviamo più buona quando ci sei tu!” commentò la madre. 
“Non è la stessa cosa se non ci sei, papà!” disse il bambino abbracciandolo. 
Minato, compiaciuto, diede un bacio a Naruto e Kushina e assaggiò la torta. 
“E’ buonissima!” disse sorridendo. 
Continuarono a festeggiare fino fino a quando Naruto non si addormentò sulla sedia. 
Il padre lo prese e lo portò nella sua stanza facondo attenzione perché non voleva svegliarlo dal suo sonno. 
“E’ stato il più bel compleanno della mia vita” sussurrò all'orecchio della moglie, dopo aver rimboccato le coperte a Naruto, per poi baciarla. 
 
 
Ciao a tutti! Ho scritto questa fic per ricordarvi che oggi è un giorno speciale: è appunto il compleanno di Minato. Spero che vi piaccia quest' altro episodio della loro vita insieme interamente dedicato a Leanan che precedentemente mi ha dedicato una sua fic molto bella che vi consiglio di leggere, che si intitola "Un Disegno Per Minato" <3
  
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