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Autore: Morpheus Wings    26/01/2012    8 recensioni
“allora dobbiamo cercare qualcuno che riesce a far innamorare tutti in un solo colpo”.
“di un amore struggente” aggiunse Dean al ragionamento di Sam.
“e totale, non mi sembra ce ne siano molti in grado di poterlo fare” riprese Sam.
La mente dei due cacciatori era già iper-attiva e c’era un nome che gi frullava in mente, all’unisono.
“io sto pensando a Cupido” asserì Dean.
“anch’io” convenne Sam.
Attenzione questa fanfictione è una Dean/Castiel, perciò più avanti si leggerà di cosucce slashose!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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5.

24 gennaio-parte II


Nessuno dei due capì cosa accadde per davvero, non subito almeno. Furono improvvisamente attraversati da una scarica elettrica e, come due calamite che si attraggono, inesorabilmente si trovarono l'uno addosso all'altro a dare libero sfogo ai propri impulsi primari. Non capirono perchè, non subito, ma Dean pensò soltanto che stavolta se lo sarebbe fatto quel verginello.

E infatti così fece.

Gli strappò con violenza i vestiti di dosso, mentre Castiel faceva lo stesso con lui. Non avevano tempo, anche se non avevano niente in programma, eppure avevano una certa urgenza.

Dean si avvinghiò sul collo del suo angelo e cominciò a mordicchiarlo, scendendo pian piano sempre più giù, lasciandosi dietro una scia rossa.

Dean” chiamò con voce rotta l'angelo “Buon... compleanno” aggiunse con un tono più basso e suadente che mai.

Il cacciatore sollevò lo sguardo e lo incatenò in quello blu.

Cass... vuoi farmi un regalo?”

Castiel annuì serio.

Per il mio compleanno vorrei scoparti”.

L'angelo annuì di nuovo e Dean ricominciò esattamente da dove si era interrotto.

Quando arrivò al membro dell'altro, se lo portò in bocca senza pensarci due volte, facendolo ansimare senza ritegno.

Castiel, in preda agli spasmi di piacere, inarcò la schiena, portando le mani tra i capelli del cacciatore, che continuava nel suo lavoro.

Dean lo assaliva con una certa bramosia e lussuria. Non riusciva a smetterla di ingoiare il sesso dell'altro, neanche fosse un panino e lui un affamato che non mangiava da mesi. Continuava a succhiare, mordere e ingoiare. Non smise nemmeno quando Castiel arrivò all'orgasmo.

L'angelo dovette fermarlo con la forza. Lo tirò per i capelli per costringerlo a lasciarlo libero, ma appena si staccò si fiondò sulle sue labbra.

Tecnicamente Castiel non avrebbe dovuto essere così attivo, eppure aveva una bella erezione già pronta per il secondo round.

Cass...” tentò di chiedere Dean, tra un bacio e l'altro “Hai usato il tuo potere per questo?” e allungò la mano sul pene dell'altro.

Sì” ansimò oscenamente l'angelo.

A quel punto il cacciatore ne ebbe abbastanza, era al limite di sopportazione, la testa che gli girava, gli ormoni che ululavano e il sangue che ribolliva nelle vene. Era troppo impaziente. Si sistemò meglio tra le gambe dell'altro e lo penetrò, così seduta stante, senza preavviso né preparazione alcuna, non aveva tempo per quello.

Ma all'altro sembrò non dare fastidio anzi, avvinghiò le sue gambe intorno alla vita di Dean, favorendone la penetrazione e buttando la testa all'indietro, mise a sua disposizione il suo collo.

Lo strinse più forte che potè, lasciando segni sulla schiena del suo amante, come se l'impronta della mano non fosse abbastanza, lo voleva addosso il più possibile, ne aveva bisogno.

Le spinte di Dean divennero irregolari e più profonde, era al limite e dagli ansimi di Castiel, lo era anche lui.

L'orgasmo li travolse in pieno, facendo rizzare ogni pelo del corpo.

Normalmente, Dean a questo punto si sarebbe accasciato su un fianco e si sarebbe fatto una bella dormita, ma i suoi pensieri erano tutt'altro che soporiferi e il suo corpo non ne voleva proprio sapere di staccare la spina.

Sentiva un bisogno che nasceva dalle viscere, qualcosa di doloroso che lo faceva attorcigliare su se stesso.

Era come un drogato in una sua crisi di astinenza.

Voleva, doveva rientrare in quel corpo così caldo e così stretto ma, allo stesso modo, sorprendentemente piacevole. Ma sapeva che per le prossime ore non avrebbe potuto farlo. A meno che...

Cass... ti pregò” il tono era disperato “usa quel potere su di me” lo guardò dritto negli occhi, per fargli capire quanto fosse disperato il suo bisogno, ma non ne aveva bisogno. Era chiaro che anche Castiel provava la stessa cosa, era chiaro dal suo sguardo così disperato quanto languido e voglioso.

Posizionò due dita sulla fronte di Dean e il pene di questi tornò a nuova vita, permettendogli così di ricominciare tutto d'accapo.


Ore 16.21


Sam avanzava con passo spedito in direzione del motel. La sua ricerca aveva avuto buoni frutti. Dopo circa otto ore di ricerca, finalmente aveva trovato la soluzione al problema del fratello.

Un vecchio libro, abbandonato in uno scaffale nascosto agli occhi della gente comune, ma in vista per coloro che sapevano dove cercare, riportava un incantesimo per annullare il potere dei Cupido.

Quindi ora non gli restava che tornare al motel, avvertire Dean e insieme cercare gli ingredienti necessari per l'incantesimo e suo fratello sarebbe stato libero.

Salì gli scalini a due, arrivò alla porta e cominciò a bussare pesantemente.

Qualche minuto di silenzio e Dean non aprì.

Bussò di nuovo, stavolta accompagnando la sua voce al bussare. Niente.

Recuperò la sua chiave e spalancò la porta un po' preoccupato.

Quello che vide lo traumatizzò per il resto della vita.

Suo fratello, nudo, a cavalcioni su Castiel, mentre facevano sesso.

I suoi occhi si sbarrarono completamente e la sua bocca assunse la tipica forma ad O, di colui che è davvero shockato da quello che accadeva.

Dean continuava ad ondeggiare sul corpo steso sotto di lui, senza fermarsi, senza smettere di ansimare anche con Sam lì presente, che li osservava con la faccia da pesce lesso.

Dean!” chiamò con la voce rotta, il labbro tremulo.

Ma l'altro niente, non staccava gli occhi dall'angelo che gemeva ,inarcando la schiena e artigliando coperta e cuscino.

Quando ne ebbe abbastanza di quella scena, uscì dalla stanza richiudendosi la porta alle sue spalle e appoggiandosi contro pesantemente.

Non poteva credere ai suoi occhi. Dean e Castiel. Avrebbe fatto impazzire chiunque.

Stava per scappare a gambe levate quando il suo telefono squillò.

Dean? Pensò quando lesse il nome sul display. Forse vorrà spiegare quello che ho visto nella stanza.

Con riluttanza accettò la chiamata. All'inizio sentì solo gemiti e ansimi vari, proprio quando stava per riattaccare, irritato e disgustato come non mai, Dean lo chiamò.

La voce era rotta dal piacere, lo fece rabbrividire da cima a fondo. Che fosse una nuova perversione del fratello? Era davvero spiacevole.

Sam” chiamò di nuovo.

Ci... sei?” gemette nel telefono, Sam avvampò da cima a fondo “De...Devi aiutarci!”

Cosa?!?” chiese isterico.

Ennesimo gemito, di Castiel stavolta.

Cu... pido” balbettò il fratello senza fiato, se la stava proprio spassando.

Cupido?” ribadì il povero cacciatore.

Ma dall'altra parte nessuno risposte, o meglio si sentivano suoni ma erano tutt'altro che discorsi sensati... erano urla di puro piacere.

Sam ingoiò la bile.

D...Dean?” chiamò imbarazzato. In un altra occasione avrebbe già riattaccato il telefono, dandogli fuoco, ma aveva l'impressione che c'era qualcosa che doveva sentire dal fratello... e non erano i suoi ansimi.

Dopo l'ennesima chiamata a vuoto, provò a ipotizzare l'accaduto.

Dean è stato Cupido a farvi... questo?”

Sì! Sì!” finalmente Dean rispose, ma Sam non era esattamente sicuro che avesse risposto alla sua domanda. Sembravano tutt'altreapprovazioni.

Chiuse la chiamata e andò alla ricerca degli ingredienti necessari, se quella era opera di Cupido doveva finire all'istante!


Ore 18.33


Sam aveva passato le ultime due ore e mezza a cercare quello di cui aveva bisogno per l'incantesimo e a togliersi di mente quell'immagine raccapricciante di Dean che si faceva scopare da Castiel, almeno credeva visto che anche se il fratello era sopra era l'uccello dell'angelo che...

BASTA! NON CI PENSARE!

Urlò a se stesso di non pensarci e di concentrarsi sul rito.

Per fortuna non aveva bisogno di tornare in camera per farlo, lo poteva fare anche lì, nascosto, dietro il parcheggio del motel.

Recitò la formula, seguendo passo per passo il rituale, poi si tagliò e fece sgorgare un po' del suo sangue, che aveva lo stesso DNA di Dean, ecco perchè non aveva bisogno di lui per ultimare il tutto.

Prese l'accendino e diede fuoco all'intruglio, che s'infiammò all'istante tanto in fretta quanto impiegò a spegnersi.

Esalò un respiro profondo, si fece coraggio e tornò in camera.


Aprì lentamente la porta, sporgendosi appena per vedere cosa accadeva là dentro, nulla si muoveva e nulla si sentiva. C'era il vuoto assoluto.

Dean?” chiamò preoccupato, mentre avanzava all'interno della camera.

D'improvviso sentì il getto d'acqua provenire dal bagno.

Dean?” chiamò più forte quando giunse fuori la porta del bagno.

Sam!” si degnò di rispondere quello.

Tutto... ok?” domandò timoroso.

Sì, tutto a posto, l'incantesimo ha funzionato”

E... Castiel?”

Minuto di silenzio. Sam pensò che dovesse fare male parlarne, ma lui doveva sapere cosa era accaduto.

Andato...” si limitò a dire.

Dean senti, lo so che non ti va di parlare ma...”

SAM!” fu interrotto bruscamente dall'altro “è tutto finito ok? Non pensiamoci più. Quel fottuto pennuto col pannolone si è solo divertito con noi, ma adesso è tornato tutto a posto. Ora voglio solo andarmi a divertire! Me lo merito o no un giorno di svago? Cristo è il mio compleanno!”.

La furia di Dean trapelava in ogni sua parola, il rumore di un tonfo accompagnò il discorso, così Sam pensò che era meglio lasciare che sbollisse la rabbia.

Quando hai finito mi trovi giù al bar” dichiarò uscendo dalla camera.


Dopo circa un ora Dean si degnò di raggiungere il fratellino al bar.

Ce l'hai fatta finalmente!”.

Questi non rispose e ordinò una birra.

Il bar pullulava di gente, erano accalcati gli uni sugli altri. Cameriere più o meno vestiste servivano ai tavoli.

Sam osservava Dean. Normalmente avrebbe fatto apprezzamenti sul locale o sulle donne e poi si sarebbe fiondato nella mischia, per rimorchiare qualche tipa. Ma stavolta né un commento nè un sorriso né uno sguardo partirono dal fratello, che se ne stava seduto sullo sgabello a bere con ingordigia, ignorando tutto e tutti.

Probabilmente c'era qualcosa che voleva dimenticare e lui sapeva cosa.


Ore 22.56


Dean era ubriaco fradicio, non riusciva neppure a stare seduto sullo sgabello che cadeva da un lato. Quello era il segnale d'uscita, pensò Sam.

Gli mise un braccio intorno la vita e si portò il suo sulla spalla e lo alzò di peso.

Lo trascinò via da quella mischia.

All'area aperta Dean comiciò a ridere.

Cosa c'è di divertente?”

Lo so che ci hai visti, Sammy!”

Sam arrossì, non pensava che Dean avrebbe mai parlato di quello. Tacque mentre continuava a trascinarlo.

So anche che adesso sei ancora sconvolto!” ritentò di riallacciare il discorso.

Se sai tutto perchè me ne parli?” lo stuzzicò un po', per farlo irritare proprio come lui lo faceva irritare con le sue sciocchezze.

Perchè tu non sai niente!”.

Il discorso non aveva molto senso, ma cosa ci si poteva mai aspettare da un uomo ubriaco?

Dimmi, cos'è che non so?” ma Sam non aveva voglia di cedere, se suo fratello voleva parlarne lui era tutto orecchie. Quella era l'occasione che stava aspettando, quando gli capitava più un Dean così disponibile a chiacchierare? Probabilmente mai.

Tu...” singhiozzò “credi di sapere tutto e non è vero! Saccente!” poi rise ancora.

Sam sbuffò.

Ho capito” disse con tanta pazienza “non so niente. Allora dimmelo tu quello che non so”. Ardeva di curiosità, doveva farlo parlare.Doveva.

Non sai come mi sento io!” accusò.

Uno schifo e questo è chiaro!”

No... non lo sono... sono … a pezzi!” poi si piegò in due dalle risate.

Dean, che hai da ridere?”

Sam lo fece accomodare sull'asfalto, mentre l'altro era in preda alle convulsioni.

Ho sverginato Castiel!” e continuò a ridere.

Sam aggrottò le sopracciglia, non faceva ridere per niente anzi...

Sai qual'è la cosa buffa?”

Il gigante fece segno di no con la testa.

Che mi è piaciuto!”

Questo sì che era strano, parecchio!

Eri sotto l'incantesimo di Cupido, era lui che voleva che ti piacesse” tentò di spiegare il genio della situazione.

no... no... no... lo pensavo anche io. Ma poi prima, sotto la doccia... non facevo che ripensarci e sai una cosa? Mi sono arrapato! Sì mi sono arrapato pensando a me che scopavo Castiel per più di sei ore senza fermarmi!”

Ok, se qui c'era qualcuno che aveva bisogno di conforto questo era il povero Sam. Non solo si era sorbito quelle immagini rivoltanti, ma adesso gli toccava ascoltare pure le confessioni del fratello, ma soprattutto doveva affrontare la dura verità ovvero: che Dean era attratto da Castiel!

Tacque a lungo, tentando di dare ordine ai suoi pensieri.

Che c'è non parli più saputello? Non avresti mai pensato che tuo fratello si scopava un uomo e che gli piaceva anche?”.

Dean, smettila stai solo...”

Sai perchè mi sono ridotto così?”

Immagino di non saperlo...”

Sto così perchè prima l'ho mandato via, Sammy. Gli ho detto di non farsi più vedere! E lui se ne è andato... se ne è andato per sempre!”

In realtà Sam aveva pensato che una cosa del genere fosse accaduta, ma era sicuro che si trattasse dell'imbarazzo del momento e che poi sarebbe sbollito. Ma adesso non ne era più sicuro. Forse Dean era davvero innamorato dell'angelo col trench.

Tirò dentro un bel respiro, ossigenando la mente per dare spazio a nuovi pensieri.

In tutto quel casino era quasi sicuro che ci fosse solo una cosa da fare.

Si allontanò dal fratello, che con stupore continuava a chiamarlo, ma lui non si fece impietosire.

Prese il telefono dalla tasca e cercò il numero, poi premette il tasto verde.

Il telefono squillò per un po', poi una voce bassa rispose.

Ho abbandonato mio fratello nel parcheggio del motel, completamente ubriaco, se non vuoi che qualcuno approfitti di lui faresti meglio ad andarlo a recuperare”.

Minuto di silenzio, Sam ipotizzò che Castiel fosse già lì a salvare le chiappe di suo fratello, come faceva sempre.

Cass...” disse infine “Non farmelo vedere per un paio di giorni!”.

Riagganciò e salì in camera.

Si affacciò alla finestra che dava sul parcheggio, suo fratello era sparito.

Un sorriso solcò il suo volto, stavolta era stato lui il Cupido del momento.


FINE





Rieccomi qua!

Non pensavo di riuscire a mettere la parola “fine” a questa fic, che mi perseguita da agosto... e invece eccola qua! *sventola i pon pon*

Allora in primis mi scuso per avervi fatto aspettare così tanto, ma davvero non mi veniva l'ultima parte ç_ç perdono.

Vi dico che non è il finale che mi ero prefissata e che mi è venuto così di getto tra ieri (24 gennaio) e oggi, perciò spero vi piaccia >.<

eh sì la parte finale è molto incentrata su Sam, scelta fatta perchè sennò non ne uscivo più da questa situazione di stallo.

Mi sarebbe piaciuto pubblicare l'ultimo capitolo il 24, ma non ci sono riuscita mea culpa! *si frusta da sola*

vabbè finiamola qui o divento piagnucolona!

Lasciate un commento e ditemi cosa ne pensate di questo capitolo e come avreste voluto che finisse #sembra una cosa carina da fare#

Baci, la vostra

Morpheus


   
 
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