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Autore: Sia_    26/01/2012    6 recensioni
Questa storia è dedicata a _Haru_chan_ ,Pingolina, Cate was here e Royaifan, le mie quattro fantastiche amiche!
Sono più o meno tutte le coppie di Fairy Oak, ogni capitolo una.
Mi piaceva molto poi se ne volete una in particolare potete pure chiedermelo che io l'aggiungo:)
Spero vi piaccia.
Dal capitolo 15:
Una buffa ragazza camminava per le vie della città, i suoi capelli le danzavano sulle spalle e le ricadevano, a ogni passo sul viso.
Lei sbuffava e con un soffio li rispingeva via, anche se a fatica.
Non poteva fare tardi, non oggi, il primo giorno di scuola, sicuramente doveva essere in anticipo.
Sognava da giorni interi il suo primo giorno di scuola, e adesso che era arrivato lei era in ritardo.
Doveva proprio prendere quel calamaio della nonna, quello che fino da bambina ammirava e adorava.
Era sempre stato nella vetrinetta dello studio, troppo lontano per una bambina non mangica.
Lei era ancora "un puffo" come le diceva la mamma.
Arrivata davanti al portone della scuola si trovava una calca di persone, i suoi genitori si dovevano ancora vestire e sarebbero arrivati più tardi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Storia su coppia Duff/Tomellilla:) E' un POV Tomellilla:)

Ero entrata nella mia stanza, volevo chiudermi un po', passare troppo tempo con le gemelle mi faceva male:
mi faceva ricordare la mia gioventù e il mio amore, il mio adorato Duff Burdok.
Non glielo ho mai detto perché mi sono sentita sempre riufitata da lui, lui pensava alla sua ragazza, e io ero solo un amica.
Un amica, queste parole mi fanno male...
Anche se credo che dopo la scomparsa di sua moglie lui si sia più avvicinato a me, questa si che è una cosa che mi rende felice.
Immagino come fosse finita se Oleander non fosse mai stata rapita del malvagio Terribile 21, lui non mi avrebbe mai regalato quella speciale piuma.
Apro il cassetto e sorrido, torno indierto con i ricordi, non è mai stato come io ho raccontato, io non l'ho rifiutato,  come tutti dicono io, io penso di aver solo trovato una scusa perché ai quei tempi non ero pronta..
Una lacrime mi cade sugli occhi.
Non mi piace piangere, forse perché non mi piace mostrarmi fragile.
Sento dei rumori al di fuori della mia porta e mi asciugo il viso.
-Lallà c'è giù Duff, ha detto che ti vuole parlare per qualcosa sul consiglio dei maghi-
-Arrivo subito, mi vesto e arrivo.-
Mia sorella se ne va, non ho voglia di scendere, voglio restare qui e pensare, cosa sarebbe successo se gli avessi risposto si, ora lui non sarebbe giù ad aspettarmi ma, qui ad abbracciarmi.
Ad ogni modo mi vesto e scendo.
Lui è lì che litigava con l'attaccapanni.
Mi avvicino e lo aiuto, lui mi lascia fare e mentre sistemo il suo giubbotto lui mi guarda ammirato.
Di questo sono molto felice.
Lo guardo e lui mi fa segno di sedermi.
-Allora che c'è?-
-Sempra che ci sia un problema con..-
-Lallà, ti dispiace se io, Cicero, le ragazze e Felì usciamo per una bella passeggiata- mi chiede mia sorella interrompendo il discorso di Duff.
-Andate pure, preparo io la cena-
Loro ci salutano ed escono, ora siamo soli.
-Che mi volevi dire, allora?-
-Ci sono dei problemi con la tua amica Pollimon, sembra che sia venuto male un incantesimo e ora il suo povero cognato ha i capelli lunghi un metro.-
Sorrido, poveretto.
-Allora vado a prendere il mio capotto, aspettami qui.-
Salgo le scale.
E mi dirigo in camera, mi rendo conto di essere stata un po' dura, avrei potuto chiedergli qualcosa ma, più tempo passo con lui, più mi sento strana.
Mi sento come le ragazze quando sono con i loro due "spaciali" amici.
Apro il mio armadio e mi metto alla ricerca del mio nuovo giubbotto.
L'autunno quest'anno è molto più freddo e dobbiamo già tirare fuori i piumini.
Sospiro, non riesco mai ha trovarlo.
Noto che Duff si è appoggiato alla porta e mi guarda sorridendo.
-Che c'è?-
-Mi sembri proprio lei quando, niente..-
Chiudo l'armadio e lo faccio sedere sul letto
-Se ne vuoi parlare, i Pollimon possono aspettare.-
Lui annuisce, mi sembra triste.
-Te la ricordi ancora?-
-Non non mi ricordo lei, mi ricordo lei quando ti vedo.-
Lascio che continui lui ha parlare.
-Non mi ricordi lei perché le assomigli, ma perché quando ti vedo provo le stesse cose che provavo quando la toccavo.-
-Ma, io te l'ho già detto, noi..-
-Non mi interessa il noi, Lillà, io voglio sapere tu.-
Lo guardo i miei occhi diventano caldi e mi cominciano a pizzaccare.
-Se tu dici tu, io penso di non poter più mentire..-
-Quindi..?-
-Da quando mi hai dato quella bellissima penna io ho ritrovato la speranza di vivere, la speranza di essere una donna nuova, amata.
E non più rifiutata da te, come quando eravamo più giovani.-
Ormai piango, l'ho già detto odio piangere.
Sopratutto davanti a lui.
Lui mi passa una mano sulla guancia e la fà arrivare ai miei capelli.
Con l'altra i asciuga una lacrima.
-Non ti ho mai rifiutata, Lillà-
-Ti amo Duff-
-Anch'io-
Ci guardiamo negli occhi, non avevo mai notato quanto fossero belli, degli occhi bellissimi.
Appoggia la mano sull'altra mia guancia e mi tira a sè.
E mi bacia.
Rispondo a quel contatto, il contatto che avrei voluto sempre sentire, quello per sentire di non essere mai stata rifiutata.



Angolo aurtice:
Allora spero vi sia piaciuta.
Vorrei prendere uno spazio per ringraziare tutte quelle persone che hanno sempre letto le mie storie e hanno sempre preso un po' di tempo per recensirla.
Grazie per le 36 recensioni!
   
 
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