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Autore: Debbie_91    29/01/2012    3 recensioni
Il fascino da bel tenebroso che possiede Vegeta è riuscito ad attirare l'attenzione della scontrosa Bulma. C'è, però, un problema: il Sayan non mostra alcun interesse nei confronti della giovane ragazza. Non le riserva altro che parole poco carine. E Bulma soffre. Soffre e si dispera per un amore che lei stessa reputa impossibile. Così, decide di guardare altrove e dedica le sue attenzioni a Yamcha. Ma sarà davvero lui l'uomo della sua vita?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta, Yamcha
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Bulma stava comodamente sdraiata sul divano, quando la porta si aprì, e vide il Sayan avanzare nella sua direzione. Con uno slancio, si mise a sedere ed abbassò lo sguardo, fingendo di giocherellare con l'orlo del suo vestito. Vegeta le passò affianco e, non curandosi di lei, proseguì verso la zona notte, dove si trovava la sua camera da letto. La ragazza sollevò lo sguardo e, vedendolo allontanarsi, corrucciò le sopracciglia.

Uffa. È davvero antipatico.

Pensò.

Antipatico e noioso.


Affrettandosi a seguirlo, lo vide varcare la soglia della camera nella quale alloggiava, e, una volta chiusa la porta, si precipitò su di essa per ascoltare cosa avvenisse al suo interno. Poggiò l'orecchio e fece attenzione ad ogni singolo rumore che riusciva percepire, ma non capì cosa il Sayan stesse combinando là dentro. Dopo alcuni minuti, non sentì più alcun rumore e, molto cautamente, poggiò una mano alla porta, che si aprì bruscamente. Bulma sussultò e si nascose dietro la parete. E non udendo alcuna voce, tirò un sospiro di sollievo. Fattasi coraggio, sporse, pian piano, la testa all'interno della stanza e, con lo sguardo, andò alla ricerca del Sayan.
La stanza era buia e, in tutta quell'oscurità, vedeva ben poco. Si chinò e, camminando a gattoni, riuscì a farsi strada tra le cianfrusaglie adagiate sul pavimento, cercando di non fare rumore. Improvvisamente, sentì qualcosa di morbido e, dopo avere toccato l'oggetto sconosciuto con le proprie mani, si accorse che ti trattava della tuta da combattimento del Sayan.

Ma se la tuta è qui...

Pensò.

Allora, significa che Vegeta...

Non riuscì a terminare il suo pensiero, che la sua testa andò a sbattere contro qualcosa di terribilmente duro.

Ahi!

Esclamò tra sé.

Che dolore! [...] La mia povera testa...

Capì di essere giunta ai piedi del letto e, aggrappatasi, al materasso, fece leva con le braccia e sbucò al di sopra di esso.

La luna splendeva alta nel cielo e il suo bagliore delineava il corpo del Sayan, facendolo apparire in tutto il suo splendore. La ragazza sussultò, non appena lo vide. I suoi occhi non riuscivano ad abbandonare quella meravigliosa visione. Ancora una volta, sentì il forte desiderio di toccarlo. Sentì il bisogno di avere un contatto diretto con quel corpo estremamente perfetto.
Il viso del Sayan era rilassato ed il suo respiro regolare. Bulma avvicinò una mano al petto di Vegeta, ma subito l'arretrò, pentendosi del gesto che stava per compiere.

Oh, Vegeta...

Pensò, ancora una volta.

Dovrei odiarti per le amare parole che mi hai detto. [...] Ma non ci riesco.

Il suo viso divenne, improvvisamente, triste. Al ricordo delle parole del Principe, alcune lacrime caddero prepotentemente, facendosi spazio tra i lineamenti del viso della donna. I suoi occhi guardarono la luna e brillarono dinnanzi a tanto splendore.

Non dovrei stare qui.

Pensò.

Ho commesso una sciocchezza.

Guardò il Sayan un'ultima volta e si voltò, pronta per raggiungere la porta dalla quale era entrata ed abbandonare quel luogo, che riusciva a trasmetterle solo tristezza.
Poco prima di abbassarsi nuovamente, percepì un leggero movimento, e qualcuno le afferrò una mano.

-Ah!-

Gridò.

Ma quel qualcuno le intimò di fare silenzio. Improvvisamente, davanti a lei comparvero due occhi scuri, che brillavano anch'essi alla luce della luna. Il suo cuore batteva molto forte. Troppo forte. Riusciva, perfino, a sentirne ogni singolo battito. Un rimbombo che divenne ben presto assordante per le sue orecchie. Cominciò a sudare terribilmente e il suo respiro si fece irregolare.

-Che stai facendo?-

Domandò una voce familiare. Non accennando ad allentare la presa.

-Ti prego, dammi una spiegazione plausibile.-

Proseguì.

Bulma era in uno stato di totale confusione e, non sapendo cosa rispondere, rise. La sua risata, dolce e soave, risuonò all'interno della stanza, ma durò per pochi secondi. I secondi successivi li impiegò per formulare una risposta che potesse essere per lo meno convincente.

-I-io...-

Balbettò.

-Vedi... Io... Ecco... […] Volevo solo accertarmi che fosse tutto apposto. [...] E lo è.-

Disse, infine.

E rise nuovamente.

-Basta. Smettila!-

Esclamò il Principe.

-Non essere ridicola. Per chi mi hai preso? Guarda che ho capito, sai?-

-C-cos'hai capito?-

Vegeta si mise a sedere e con uno strattone avvicinò la donna a sé. I loro visi si trovavano a pochi centimetri l'uno dall'altro. Il cuore di Bulma pareva volesse esplodere, ormai. Quando vide la bocca di Vegeta così vicino, la ragazza chiuse gli occhi, in attesa dell'inevitabile.

Oh, Vegeta... Finalmente.

Pensò.

Ma i suoi pensieri furono interrotti da una potente risata. Bulma aprì gli occhi e Vegeta la scansò dolcemente.

-È meglio che tu esca da questa stanza.-

Le disse, con un sorriso beffardo stampato sulle labbra.

-Non ho nient'altro da aggiungere.-

E, tornato a sdraiarsi, diede le spalle alla ragazza.

  
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