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Autore: telesette    30/01/2012    3 recensioni
Vittima di un cancro incurabile, Tenten chiede a Rock Lee di accompagnarla a rivedere i luoghi della sua infanzia. Qui lei racconta al compagno la sua storia e i ricordi scomparsi assieme alla barca semidistrutta che un tempo apparteneva a suo padre. Spinto dalla sua grande bontà e dai suoi sentimenti, Rock Lee farà dunque tutto il possibile per esaudire il desiderio più importante dell'amica...
Questa fanfiction è un regalo per l'autrice Lilith Noordaimon
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Rock Lee, Tenten
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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Quello che Rock Lee aveva promesso di fare non era certo un compito facile. Riparare la barca di Tenten sembrava impossibile, dal momento che ormai era ridotta ad un cumulo di rottami fatiscenti e carbonizzati, eppure il giovane si impegnò seriamente per rimetterla in sesto. Notte dopo notte, ignorando il sonno e la fatica degli allenamenti giornalieri, si recò infatti sul posto per aggiustarla con le sue mani: sostituendo il legname inservibile, segando e tagliando quello necessario e martellando incessantemente per mesi... Ogni goccia di sudore versata per questo scopo era niente, paragonata a ciò che Tenten si stava portando dentro. Rock Lee continuò impertérrito a lavorare, malgrado la stanchezza, senza fermarsi un attimo. In quella barca, quella piccola imbarcazione malconcia, vi erano riposti tutti i sogni e i desideri della sua amica. Tenten aveva sofferto molto nella sua vita: la distruzione del suo villaggio, la morte di suo padre e tutte le difficoltà per diventare una kunoichi sempre più forte e abile... Non si era mai lamentata, nemmeno una volta, e aveva accettato con coraggio perfino la morte che stava per portarla via lentamente.
Rock Lee sapeva che non c'era modo di salvarla dal cancro, così come non c'era modo di cancellare tutti i suoi brutti ricordi, ma c'era una cosa che doveva fare assolutamente per lei: regalarle il ricordo più bello della sua vita!
Di tutte le cose che Tenten avesse mai desiderato, il mare era la più importante. Da bambina sognava di attraversarlo, proprio sulla barca di suo padre, e di riuscire a vedere da vicino il blu intenso dove cielo e mare si incontrano da sempre... Un sogno semplice eppure, per tutta una serie di tristi eventi, non era mai riuscita a realizzarlo.
Ora Rock Lee intendeva realizzare per lei quel desiderio, a qualunque costo, e avrebbe portato Tenten su quella barca per farle vedere ciò che aveva sempre sognato. Era diventata la sua ossessione: ogni volta che i muscoli gli facevano male, o che le mani gli sanguinavano per lo sforzo, si ripeteva che doveva farlo; ogni volta che la stanchezza lo portava ad addormentarsi esausto sulla spiaggia, bastava il pensiero della ragazza per farlo scattare nuovamente in piedi... Quella barca era il simbolo del suo affetto per Tenten, il modo con cui intendeva offrirle la cosa più preziosa che il destino le avesse tolto, e non poteva assolutamente venir meno alla sua promessa.

- Ce la farò - ripeté il ragazzo tra sé, asciugandosi il sudore dalla fronte e sforzandosi di tenere gli occhi aperti. - Anche a costo di spezzarmi la schiena, o di riempirmi le tasche dei pantaloni di spilli per rimanere sveglio, ma riuscirò a riparare questa barca!

Così dicendo, continuò a smartellare e a sistemare le assi nuove dell'imbarcazione. Ormai erano mesi che andava avanti così, interrompendo il lavoro solo poco prima dell'alba, per non far sapere niente al villaggio. Così come Tenten aveva deciso di tenere nascosta la sua malattia, per non rendere più tristi i suoi ultimi giorni in compagnia degli amici, Rock Lee le aveva tenuto nascoste le sue intenzioni per renderle ancora più gradita la sorpresa. Tenten era tristemente convinta che quella barca non avrebbe mai più visto il mare, come lei del resto, e invece Rock Lee voleva che almeno quel suo desiderio potesse essere esaudito. Alla fine i suoi sforzi vennero premiati e, dopo mesi di duro lavoro, la piccola imbarcazione era stata interamente ricostruita.

- Finalmente - sospirò Rock Lee, osservando soddisfatto il lavoro svolto. - Ora che la barca è di nuovo in condizioni di stare a galla, Tenten potrà finalmente esaudire il suo sogno... Non vedo l'ora di dirglielo!

***

Purtroppo le condizioni di Tenten si erano aggravate molto negli ultimi tempi. Come previsto da Sakura, il cancro si era esteso velocemente e, dopo mesi e mesi di silenziosa sopportazione, ormai Tenten non poteva più nascondere la verità al resto del villaggio. Quando Rock Lee ritornò a Konoha, fu il maestro Gai a metterlo al corrente di quanto era successo. Il ragazzo apprese così che Tenten, dopo aver perso completamente i sensi, era stata portata all'ospedale... E a causa delle sue condizioni critiche, Sakura si vide costretta a spiegare agli altri la verità.
Per cinque mesi Tenten non aveva detto niente a nessuno, aspettando il momento fatidico come un giorno qualsiasi; e ora che non era più possibile nascondere come stavano realmente le cose, tutti al villaggio non riuscivano a crederci. Per tutto quel tempo avevano avuto accanto Tenten, senza sospettare di nulla, e adesso tutto a un tratto dovevano dirle addio... Non le rimanevano che poche ore, la fine di un tormentoso calvario per lei, e un vuoto incolmabile nel cuore di tutti coloro che stava abbandonando.
Rock Lee corse dunque all'ospedale, senza perdere altro tempo. No, non poteva, Tenten non doveva morire così; proprio adesso che finalmente avrebbe potuto realizzare il suo sogno di bambina, non era affatto giusto! Perché la sorte continuava ad accanirsi così crudelmente con lei, perché anche la gioia più piccola le doveva essere negata? Rock Lee non riusciva ad accettare l'idea di perderla, ma ancora meno di non essere riuscito prima nel suo intento di regalarle almeno il suo sogno.

- Non è giusto - ripeté il ragazzo, tra le lacrime e la rabbia, correndo per raggiungere l'ospedale. - Tenten desiderava soltanto poter salire su quella barca almeno una volta, solo una volta... Non può finire così, no!

Sbattendo le porte e percorrendo velocemente il corridoio, Rock Lee si imbatté nelle facce stravolte di: Shikamaru, Choji, Ino, Kiba, Hinata, Shino e tutti gli altri. Ignorandoli completamente, il ragazzo cercò con lo sguardo Sakura, sperando che non fosse già troppo tardi, e non appena la trovò la afferrò bruscamente per le spalle.

- Dov'è Tenten? - domandò sconvolto.

La ragazza lo guardò tristemente e chinò il capo, socchiudendo gli occhi.

- Sta smettendo di soffrire - rispose. - Lasciamola tranquilla, almeno in questi ultimi momenti, ha già patito abbastanza!
- E' viva?
- Rock Lee, è difficile da accettare per tutti noi, ma...

Senza neanche ascoltarla, Rock Lee si precipitò nella stanza adiaciente. Qui vide Tenten distesa su un letto, pallida come un lenzuolo ma ancora viva. Senza dire una parola, si avvicinò a lei e le accarezzò la fronte. La ragazza aprì gli occhi e, non appena lo riconobbe, si sforzò di sorridergli.

- Rock Lee - mormorò. - Gra... Grazie... di essere venuto...
- Tenten - esclamò il ragazzo. - C'è una cosa che devi vedere, devi vederla assolutamente!
- Rock Lee, cerca di calmarti adesso - esclamò Sakura severa, entrando anche lei nella stanza. - Anche tu sai quanto Tenten abbia sofferto in questi giorni, non puoi fare così solo perché non riesci ad accettarlo!
- E secondo te è giusto - sbottò lui furibondo. - Ti sembra giusto che un'amica trascorra così le ultime ore che le restano da vivere ?!?
- E' tutto quello che siamo in grado di fare per lei - tagliò corto l'altra. - Anche se comprendo come ti senti...
- Forse è tutto quello che tu puoi fare, ma non quello che lei vuole!
- Che intendi dire?

Prima che Sakura potesse fare o dire qualcosa per fermarlo, Rock Lee aveva già staccato i cavi delle apparecchiature e sollevato Tenten tra le braccia. Quest'ultima lo guardò stupita, incapace di parlare a causa della debolezza, ma si sforzò comunque di rimanere cosciente.

- Rock Lee - fece Sakura allibìta. - Che diavolo ti salta in mente, sei impazzito?
- Sakura - disse il ragazzo, guardandola seriamente negli occhi. - Se tu fossi al posto di Tenten in questo momento, dove vorresti essere: costretta in un letto d'ospedale... oppure dove ti aspetta l'unica cosa che può renderti veramente felice?

A Sakura mancò persino il fiato per ribattere. Del resto come poteva? Le parole che aveva detto Rock Lee contenevano una sacrosanta verità: indubbiamente lui era al corrente di qualcosa che lei ignorava ma, qualunque cosa fosse, non aveva alcun diritto di fermarlo; Rock Lee voleva bene a Tenten, su questo non c'era alcun dubbio, e doveva avere degli ottimi motivi per comportarsi così.

- D'accordo - sospirò lei rassegnata. - Suppongo tu sappia quello che stai facendo... Ma se è davvero per il suo bene, cerca di fare in fretta!
- Lo farò - promise Rock Lee, stringendo Tenten al petto e balzando agilmente con lei fuori dalla finestra.

***

Il mare!
Tenten non riusciva ancora a crederlo possibile: stava raggiungendo il mare aperto, proprio a bordo della piccola barca che era andata distrutta tanti anni fa; Rock Lee aveva compiuto un vero e proprio miracolo per lei, e non riusciva neppure a trovare le parole per ringraziarlo; il sogno di tutta una vita si stava concretizzando davanti ai suoi occhi stanchi, ed era concreto... era reale.
Mentre la barca veleggiava dolcemente verso l'orizzonte sconfinato, La terra scomparve alla vista e i due ragazzi rimasero circondati da un colore blu intenso che li avvolgeva completamente, sia sopra che sotto. Ora Tenten lo stava vedendo, quel confine sottilissimo tra cielo e mare, ed era ancora più bello di tutte le fantasie e di tutti i sogni che avesse mai fatto.

- Rock Lee - la voce di Tenten era poco più di un sussurro, oltre che piena di commozione, ma Rock Lee riuscì a sentirla ugualmente.
- Sei felice, Tenten? - domandò lui, abbracciandola da dietro le spalle.

Le lacrime scesero giù dal volto di Tenten, illuminato dal suo dolce sorriso, e non c'era alcun dubbio su cosa stesse pensando in quel momento. Con il suo gesto, Rock Lee le aveva regalato il sogno di un'intera vita, la stessa vita che non aveva potuto avere, e per quei pochi attimi a disposizione si sentì felice come mai prima d'ora. Le sue mani cercarono istintivamente quelle di Rock Lee, per abbandonarsi al tepore che le infondevano, e tutto intorno a lei era gioia e pace.
La risposta non giunse mai purtroppo, né sarebbe mai giunta alle orecchie del ragazzo. Tenten si spense tra le sue braccia, con un lieve sorriso dipinto sulle labbra, e lui affondò il volto tra i morbidi chignon di lei. Ora Tenten era felice, nel luogo dove aveva sempre sognato di essere, e così sarebbe stato... Per sempre!

FINE

NOTE:
"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni
Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...

"I Ragazzi di EFP hanno scritto i racconti di “Niente è come prima” con un atto esplicito di fiducia nella possibilità di raggiungere altri coetanei, offrendo loro un motivo di indagine interiore. Generosi e speciali, con un gesto inaspettato hanno deciso di devolvere una parte del ricavato della vendita ad ADSINT che rivolge una particolare attenzione alle nuove generazioni con le loro esigenze e i loro sogni. Complici di un dono: quello dei pensieri, quello del sangue."
Giovanna Ferrante
Direttore de “il Globulo” Veicolo di informazione di ADSINT – Associazione Donatori di Sangue Istituto Nazionale Tumori

   
 
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