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Autore: Debbie_91    30/01/2012    1 recensioni
Il fascino da bel tenebroso che possiede Vegeta è riuscito ad attirare l'attenzione della scontrosa Bulma. C'è, però, un problema: il Sayan non mostra alcun interesse nei confronti della giovane ragazza. Non le riserva altro che parole poco carine. E Bulma soffre. Soffre e si dispera per un amore che lei stessa reputa impossibile. Così, decide di guardare altrove e dedica le sue attenzioni a Yamcha. Ma sarà davvero lui l'uomo della sua vita?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta, Yamcha
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Io sono il principe dei Sayan.

Pensò Vegeta.

Sono il combattente più forte dell'intera galassia.

I suoi pugni, ben serrati, si muovevano rapidamente nel vuoto. I muscoli divenivano più evidenti, ogni volta che il Sayan stirava le braccia, e l'intero corpo grondava di sudore.

Non illuderti, Kakaroth. […] Un giorno, anch'io raggiungerò lo stadio del Super Sayan. E ti distruggerò con le mie stesse mani.

Digrignò i denti.

Sei tu il mio obiettivo.

-Non dimenticarlo!-

Gridò.

E caricò la sua aura alla massima potenza. Rimase immobile, con le braccia tese, e chiuse gli occhi, cercando di percepire ogni singolo suono. Anche il più piccolo. Riuscì ad udire il canto degli uccelli, che, sereni, svolazzavano per il cielo azzurro, e, di tanto in tanto, si riposavano su di un ramo. Il rumore del vento, che accarezzava le piante del giardino ed attraversava la distesa verde che vi era tutt'intorno alla casa. Udì, perfino, un'esplosione in lontananza. Senza alcun dubbio si trattava del Dr. Brief, alle prese con uno dei suoi stravaganti esperimenti. Poi, le sue orecchie captarono un suono leggermente più familiare. Delle voci. Un ragazzo ed una ragazza chiaccheravano allegramente. Vegeta riusciva a percepirne le risate.

-Dai, Yamcha, smettila...-

Udì.

Ed aprì gli occhi.

Afferrò un asciugamano pulito e lo mise attorno al collo, per asciugarne il sudore. Aprì il frigorifero, che il Dr. Brief aveva accuratamente installato all'interno della navicella, e vi estrasse una lattina, dalla quale cominciò a dissetarsi.

Mi sto allenando duramente.

Pensò.

Se proseguo di questo passo, a breve, dovrei raggiungere il suo stesso livello di combattimento.

Sorrise.

Preparati, Kakaroth. Al tuo ritorno troverai una bella sorpresa.

Assorto in pensieri di vendetta e superiorità, Vegeta aveva varcato l'uscita della Gravity Room. Poggiò la schiena alla navicella ed osservò il cielo. Non vi era alcuna nuvola, che potesse impedire al Sayan di contemplare lo spazio aperto.

Dove sei, Kakaroth?

Pensò.

-Quali nuove tecniche stai imparando, in questo momento?-

Domandò, non accorgendosi di avere espresso il suo pensiero a voce alta.

Vegeta fu destato da nuove risate, identiche a quelle che aveva sentito qualche minuto prima, e andò alla ricerca della fonte di quel suono terribilmente fastidioso, sebbene sapeva quale fosse. Voltato l'angolo della casa, vide Bulma e Yamcha, che, comodamente sdraiati sull'erba, chiacchieravano animatamente e, di tanto in tanto, si scambiavano qualche carezza. Vegeta fece una smorfia, quasi disgustato, ed avanzò verso i due giovani ragazzi, che non si accorsero della sua presenza.

-Secondo te, per quanto tempo avrà intenzione di allenarsi, Vegeta?-

Domandò Bulma a Yamcha, con un tono leggermente amareggiato.

-Mah. Non ne ho idea.-

Le rispose il ragazzo, incrociando le braccia dietro la testa.

-E, sinceramente, non mi interessa.-

Bulma sospirò.

-Che hai? Sei in pena per lui?-

La ragazza non rispose, si limitò a scuotere il capo in segno di disapprovazione. E guardò il cielo.

-Ne sei sicura?-

Proseguì Yamcha.

-Sei così strana. Da quando è tornato, ti comporti in maniera differente.-

-Sono solo preoccupata per Goku. Chissà dove si trova in questo momento.-

Yamcha osservò bene la ragazza, con l'intento di capire se fosse sincera, o se avesse semplicemente voluto cambiare discorso, per non destare in lui troppi sospetti, riguardo il suo attaccamento al Sayan, che ormai diveniva sempre più evidente.

-Spero sia come dici. […] Non sopporterei di essere lasciato per uno scimmione.-

Disse, infine, portandosi a sedere. In quell'attimo, i suoi occhi incrociarono quelli del Sayan, che, ritto dinnanzi a lui, lo osservava con fare minaccioso.

Yamcha trasalì.

Tenendo le braccia conserte, Vegeta avanzò di qualche passo, fino a portarsi ai piedi del giovane ragazzo.

-E così.-

Disse.

-Io sarei uno scimmione.-

Stiracchiò le braccia e sorrise.

-Beh, non posso darti torto. Ma, vedi...-

Proseguì, passeggiando attorno al suo pubblico.

-Preferisco, di gran lunga, essere uno scimmione. Piuttosto che un perdente come te. […] Noi Sayan possediamo la capacità di trasformarci in ciò che tu mi hai appena definito, nelle notti di luna piena. E questo fa di noi la razza più potente dell'universo.-

Sorrise.

-Che c'è? Ti ho, forse, tolto il fiato di bocca? Non lo sapevi già?-

Yamcha strinse i pugni e si alzò in piedi, portandosi a pochi centimetri dal Sayan. Il suo viso corrucciato non prometteva nulla di buono.

-Ehi, che fai? Mi pare d'averti avvertito, durante il nostro ultimo incontro. […] Non avvicinarti troppo. Potrebbe essere pericoloso.-

Yamcha gli diede una spinta, ma il Sayan rimase immobile, quasi non l'avesse sentita. Il viso del ragazzo cominciò a sudare. E Vegeta fece un passo avanti. Ogni volta che il principe dei Sayan avanzava, Yamcha arretrava, cercando di evitare un contatto diretto col quello che sentiva di poter definire il suo avversario.

-Ehi! Basta voi due! Vi sembra questo il momento di discutere?-

Bulma li divise, costringendoli ad arretrare di qualche passo.

-Insomma, che maniere sono!-

-Scommetto...-

Disse Vegeta.

-Scommetto che non sei neanche in grado di rendere felice la tua donna.-

Yamcha digrignò i denti.

-L'ho vista, sai? Ho osservato il modo in cui si comportava prima, mentre entrambi stavate sdraiati sull'erba. Aveva un'aria triste.-

La guardò.

-Secondo me non sei in grado di soddisfare le sue esigenze. […] E ciò non mi stupisce. Perché?-

Il ragazzo strinse i pugni.

Arrogante.

Pensò.

-Pensi di poter fare di meglio?-

Domandò, irato.

Vegeta sorrise e lo guardò dritto negli occhi.

-Ne sono sicuro.-

Disse, infine.


Il Sayan sobbalzò ed aprì gli occhi. I raggi del sole penetravano prepotentemente all'interno della stanza, illuminando il suo viso. Vegeta sollevò il capo e si guardò attorno, alla ricerca di Yamcha e di Bulma, quasi fosse ansioso di proseguire il discorso che i raggi del sole avevano appena interrotto. Accorgendosi, a malincuore, di essere da solo, riadagiò la testa al cuscino. Osservò il soffitto e pensò: era solo un sogno. E, apparentemente, deluso, sospirò.

  
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