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Autore: arty98    30/01/2012    3 recensioni
Il nostro eroe, Artemis Fowl, è di nuovo nei guai: toccherà al Popolo salvarlo dalla "maledizione".
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3
 
UFFICIO DI BOMBARDA STERRO
Bombarda e il suo socio, Bibbidi Buh(1), ex contrabbandiere di pesce, erano nel loro ufficio: un grazioso appartamento situato vicino ai quartieri malfamati della città, proprio per ricordare a Sterro e Buh la loro vita precedente. In questo momento la loro agenda era libera, a dire il vero non era mai  particolarmente piena, e quindi si godevano la mattinata a mangiare pollo al curry extra piccante, mentre guardavano una registrazione di un film comico.
Il telefono squillò e rispose proprio Bombarda:
- Ufficio Sterro-Buh, mi dica…-
- Volevo proprio te, Bombarda, ci serve il tuo aiuto, vieni al laboratorio di Polledro. -
La voce apparteneva a Spinella, Bombarda ne era certo, ma non aveva lo stesso tono… posò gli occhi sul suo piatto al curry e dimenticò le riflessioni, non erano proprio cose da lui; pensò che sarebbe stato meglio uscire subito, poi guardò la sua colazione(2) e cambiò idea: Spinella non  aveva precisato quando sarebbe dovuto andare, così si concesse un po’ di tempo per finire di mangiare e di fare un bella dormitina. Si svegliò una quindicina di minuti dopo e, presala giacca, uscì  dall’ufficio da solo e si avviò verso il laboratorio di quel centauro con cui litigava spesso.
 
 
NEL LABORATORIO DI POLLEDRO
Bombarda arrivò in pochi minuti e, appena entrato, salutò il suo caro centauro con una bella presa in giro:
- Haaaa! Adesso hai anche un nuovo laboratorio per vantarti meglio, è? – bofonchiò mentre si avvicinava a Spinella e, notando l’elfo che le stava accanto disse:
- Hai un nuovo ammiratore Spinella? Grana potrebbe ingelosirsi se qualcuno glielo dicesse – l’elfa arrossì di colpo e sferrò un pugno sulla spalla del nano aggiungendo:
- Grana e io non stiamo assieme e poi, non lo riconosci, Sterro? Ti sei forse dimenticato di Artemis Fowl? –
La mascella del nano toccò letteralmente il pavimento, ma dopo l’attimo di confusione cominciò a ridere dell’aspetto dell’ex Fangosetto.
Polledro si schiarì la voce e, rivolgendosi a Spinella chiese se poteva esporre la situazione (perché lui se l’era presa per la battuta sul laboratorio) e nei seguenti venti minuti misero dunque a punto un piano per controllare la zona in cui Artemis era stato colpito.
Durante la spiegazione delle tattiche che avrebbe ro sfruttato e delle armi di cui si sarebbero equipaggiati, Artemis non faceva che pensare al suo stato attuale: e se non fosse più tornato come prima? Come avrebbe spiegato ai suoi genitori e ai gemelli (adesso occupati in un viaggio all’estero) il suo cambiamento? Si sarebbe dovuto nascondere per sempre in casa? Non che a lui piacesse uscire, ma essere obbligati a restare in casa era come essere in una prigione. Il suo pensiero ricadde su Spinella, come avrebbe reagito, se non sarebbe “guarito”?
Mentre divagava col pensiero, i suoi occhi incontrarono l’amica, dal suo sguardo si capiva che lei era preoccupata almeno quanto lui, se non di più.
Artemis aveva intuito bene, Spinella era molto allarmata per quello che sarebbe potuto accadere al suo amico e i suoi pensieri rispecchiavano quelli di lui; ma che cosa avrebbe fatto se Artemis non fosse più tornato il solito Fangosetto, o meglio, che cosa avrebbe fatto se Artemis non fosse più diventato un Fangosetto? Aveva pensato di invitarlo a stare da lei finché non si fosse trovata un soluzione, ma, pur essendo un capitano della LEPricog, non avrebbe mai avuto il coraggio di chiederglielo.
Dopo aver valutato se era il caso di andare in superficie per il controllo della zona dell’attacco (ovviamente la risposta è positiva), andarono nell’ala del laboratorio di Polledro per prendere le tute, le armi, le ali e una delle nuove navette costruite dal centauro.
 
Spinella indossava già, come sua abitudine, una delle tute della LEP, ma quelle che Polledro  teneva nel suo laboratorio erano molto più equipaggiate e resistenti, inoltre sono ricoperte di metallocculto(3), quindi, se anche a qualche umano venisse voglia di filmare la zona e rivedere la registrazione per fotogrammi, non potrebbe, perché il metallocculto risulta invisibile a occhi artificiali (a occhi nudo è impossibile vederli perché schermati); il casco era provvisto inoltre di un multi sensore che rivela i raggi x, il calore e permette di vedere anche attraverso il terreno.
Spinella fu dotata di un localizzatore, per permettere a Polledro di seguire gli spostamenti del gruppo durante la missione, di un paio d’ali modello Libellula e di una Neutrino 3000. Ad Artemis fu data una tuta in grado di utilizzare la magia di Spinella per potersi schermare, per lui niente armi perché Spinella gli ricordò che cosa diceva sempre Leale: “Sarai anche un genio, Artemis, ma lascia sparare me, perché tu non riusciresti a colpire il didietro di un elefante pietrificato”(4). Bombarda si vestì con la sua maglia di simil-cotone e la salopette con la patta posteriore sbottonabile: lui avrebbe raggiunto Spinella e l’ex Fangosetto da sotto terra, come erano abituati a fare i nani, a loro non piaceva rischiare di scottarsi il fondo schiena con la luce del Sole.
Presero una delle nuovissime navette super corazzate comandate dal centauro, che sarebbe rimasto al laboratorio, e schizzarono in superficie “inseguiti” da un’ondata di magma.
 
 
NAVETTIPORTO E18
Uscirono dalla navetta e percorsero velocemente il tragitto che li avrebbe portati in superficie, Bombarda disse loro di proseguire e che poi li avrebbe raggiunti, dopo aver messo la sua crema centro le bruciature, scottature e ustioni di vario grado.
In questo momento Artemis e Spinella stavano percorrendo quello che una volta era un famoso tunnel d’uscita; nessuno diceva niente, perché erano assorti nei loro pensieri. D’un tratto Artemis inciampò in una sporgenza rocciosa che lo avrebbe fatto cadere non fosse stato per l’elfa che si accorse del rischio e lo afferrò in tempo, prima che cadesse a terra;
- Grazie – bisbigliò Artemis
- Ma ti pare? – disse di rimando spinella
Passarono diversi secondi prima che Artemis riprendesse il discorso:
- Sai, se non ci fossi tu, probabilmente io sarei già morto da un pezzo. – disse lui no avendo ancora rimosso il senso di colpa per averla rapita qualche anno fa e sperando in una qualche risposta da parte dell’amica, cosa che successe,
- In fin dei conti hai ragione, ma anche tu mi hai salvata varie volte, come quando mi hai riattaccato il dito durante la missione a Murmansk, e inoltre da quando ci conosci, hai sempre cercato di aiutare il Popolo. –
- Sì, ma se io non avessi mai fatto l’immensa stupidaggine di rapirti, molti dei guai cui è andato incontro il Popolo non sarebbero mai avvenuti! -
Spinella si fermò di colpo, impressionata da quello che aveva detto l’amico; Artemis se ne accorse e si bloccò anche lui con l’amica.
- Artemis - urlò infuriata - smettila di rammaricarti per questo, se tu non mi avessi mai rapita io non ti avrei mai conosciuto, non avrei mai vissuto tutte queste bellissime avventure e non avrei mai potuto fare questo… - detto questo si avvicinò a lui e lo baciò lievemente, poi si allontanò in fretta e, rendendosi conto di che cosa rischiava non proferì più parola per il resto dal tragitto. Nemmeno Artemis parlò: era troppo sorpreso per dire qualsiasi cosa; ma era sicuro che prima o poi avrebbe di sicuro avuto una chiacchierata con Spinella, abitando momentaneamente con lei.
 
 
LONDRA, FORENSIC SCIENCE SERVICE
Si trovarono in superficie e andarono, sotto la guida di Artemis, dietro all’edificio antistante il parco dal quale era provenuto il dardo; Bombarda li raggiunse subito, sfruttando la capacità dei suoi peli della barba di individuare le varie vibrazioni provenienti dal terreno, saltò fuori dal terreno con una piccola emissione di gas; appena notò l’imbarazzo misto a felicità e stupore da parte di Artemis e Spinella, non perse l’occasione per prenderli in giro;
- Ragazzi, è forse successo qualcosa che non mi avete detto? – tossì e tossendo aggiunse: - O che non mi volete dire? – Spinella si voltò verso di lui e, arrossendo involontariamente, lo minacciò dicendo l’unica parola che poteva fare paura a Bombarda Sterro: Picco dell’Ululo; il nano non disse niente, ma sia Spinella che Artemis sapevano che lui, per quanto sciocco potesse sembrare, aveva capito cosa era successo.
 
Decisero di andare a ispezionare la zona: fecero due capriole, arrivando nel bel mezzo del giardinetto da cui era provenuto il dardo incantato. Mentre Spinella controllava la zona alla debole luce della luna, Artemis si stupiva (cosa alquanto singolare per lui) di quanto fosse migliorato nell’attività fisica dopo la sua “trasformazione”; Bombarda spuntò fuori da dietro l’edificio, era rimasto lì nascosto per mettersi ancora un altro strato di crema contro il sole, sebbene fosse notte lui non si fidava della luce dei Fangosi.
Dopo varie spiritosaggini il nano perlustrò il terreno dietro i cespugli: di certo c’era già passato qualcuno, perché il terreno era già stato riciclato e quel tipo di terra era fatto di pura argilla, il terreno migliore in cui un nano avrebbe potuto scavare.
- D’Arvit - imprecò sotto voce Spinella, non ci mancava altro che un nano killer. Avrebbe preferito cominciare subito a dare la caccia al nano-sicario, ma Artemis, appoggiato da Bombarda (che aveva una gran fame), optò per tornare a Cantuccio a dare le informazioni a Polledro; tornarono velocemente alla navetta e ripartirono subito per Cantuccio.
 
 
 
 
 
(1) = nella “Colonia perduta” durante il viaggio di Spinella, Artemis e N°1 nel Limbo, Bombarda e Bibbidi Buh diventano detective (non si sa bene su cosa indaghino).
(2) = lo so che è pollo al curry sia la coazione, ma dato l’orario,…
(3) = metallo invisibile a occhi artificiali, usato per la costruzione di veicoli spaziali… (Artemis Fowl e l’inganno di Opal, pag.83, righe 4-14)
(4) = Artemis Fowl e la trappola del tempo, pag.343, righe 12-14
 
  
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