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Autore: Tactolien    30/01/2012    3 recensioni
La mia prima EFP del Mondo Emerso. Spero che vi piaccia.
Il posto era già ghermito di gente di tutte le razze: uomini, gnomi e qualche ninfa non troppo a suo agio.
La donna sorrise: con tutta quell'etnia riunita lì, nessuno avrebbe fatto caso a lei o ai suoi occhi viola
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Andrà tutto bene-

- E' la sesta volta che lo ripeti, Morgan- sospirò Eron, steso sul suo letto dalle lenzuola sudice.

Erano passate più di tre ore da quando Raftela li aveva lasciati soli in quella camera.

- Uff... Che facciamo adesso?- chiese Ally.

- Bè, io vado a dare un'occhiata in giro-

- Ma la bella signora ha detto che non dovevamo muoverci. E poi ci sono... i Fammin-

- A me i Fammin non fanno paura-.

Aprirono appena la porta, sbirciando oltre.

Bene. Nessuno in vista, e silenzio assoluto.

- Non credo sia una buona idea- fece Morgan, improvvisamente intimidito.

- Avanti, non fare il fifone- lo incitò il fratello.

Percorsero quatti quatti il corridoio, e arrivarono in quella che doveva essere la sala da pranzo.

Storsero gli occhi.

Strano. Sulle pareti non c'era nè un arazzo o un dipinto di famiglia. Eppure avevano sentito dire che Lady Raftela aveva un marito una volta.

Spinti dalla curiosità, ebbero il coraggio di aprire anche un'ampia porta di legno, decorata con motivi a rampicanti floreali.

- Questa deve essere la sua camera da letto- suppose Eron.

Era una stanza piuttosto semplice, con un grande letto, uno specchio appeso alla parete, e uno scaffale pieno di libri.

Ancora più strano. Una stanza spoglia, arredata solo con lo stretto necessario. Non un inutile orfello che decorasse quello spazio privato, com'era solito fare dalle nobildonne.

Morgan fece per dire qualcosa, ma un gran sferragliare in avvicinamento attirò la loro attenzione.

- Presto- sussurrò, incitando gli altri a nascondersi dietro le colonne bianche.

- Speriamo che non sia lei, altrimenti si arrabbierà- bisbigliò Ally.

- Shh...-.

Fortunatamente, lo sferragliare si rivelò solo un Fammin di passaggio che camminava lungo il corridoio opposto, con in mano un vassoio pieno di frutta, con tanto di bicchiere di vino.

Passò oltre senza accorgersi di loro.

- Dai...- sorrise Eron - Seguiamolo!-

- No, fermo!- disse invece l'altro.

Niente da fare. Il fratello minore corse dietro alla creatura, subito seguito dalla sorellina.

Morgan sospirò. Tanto valeva che andasse anche lui.

Il Fammin continuò a camminare fino a raggiungere un vicolo cieco, senza porte o uscite di alcun genere.

"E adesso"

si chiese Eron "Dove vuole andare?".

La creatura mosse una zampa artigliata verso una torcia.

La girò appena... e la parete davanti a lui si aprì, formando un'altra entrata.

Un passaggio segreto.

I tre bambini sgranarono gli occhi, ma solo uno sorrise.

- Grande! Andiamo!-.

Morgan acconsentì con malavoglia, tenendo per mano la piccolina. Entrambi a riflettere sul quadro generale della situazione: abitazione isolata, servi Fammin, drago nero-blu, un passaggio segreto e mobilia di dubbia provenienza.

- Secondo me non è di Nuova Enawar- borbottò infine Ally.

 

- Ho fatto come mi avevate detto, mia Signora- parlò la voce gruttale di un Fammin, i bambini si diressero in quella direzione - I vostri cimeli saranno pienamente attivi domani mattina-.

- Bene- fece stavolta la voce di Raftela - Come avevo previsto. Mi ci sono volute settimane per procurarmi questi cristalli e incantarli a dovere-.

All'improvviso... la porta della stanza si spalancò di botto.

- Argh!!- esclamarono all'unisono le tre piccole figure che caddero all'interno del laboratorio.

Taniro si mosse subito a coprire con un telo di iuta i manufatti della padrona, prima che quei tre mocciosi li vedessero.

- Che diavolo ci fate voi qui!- esclamò Raftela, per poi irrigidirsi sconvolta.

- Esploravamo- rispose Morgan, alzando lo sguardo su di lei.

Appena tutti e tre la videro bene... sobbalzarono più sconvolti di lei.

- Mia signora...- gemette il Fammin.

"Maledizione! I capelli!".

Non era camuffata.

Si era lavata la testa poco dopo aver lasciato i bambini nella loro stanza, la tinta bionda stava cominciando a lasciar trasparire il suo vero colore. Si era detta di rifarsela al più presto possibile, ma poi era scesa nel laboratorio senza più uscirne.

Ally la guardò affascinata.

Gli altri due, invece, erano un misto di ostilità e timore.

- Ma lei è...-.

Capelli verdi, orecchie a punta e occhi viola. Impossibile non riconoscerla.

- Un'Elfa-.

Morgan strinse a sè i fratellini. Lui era il più grande. Non aveva dimenticato che cinque anni prima gli Elfi avevano tentato di sterminare la razza umana per conquistare il Mondo Emerso.

Ancora oggi rivedeva nella sua mente i malati del Morbo strisciare per le strade e uccidere le ninfe per bere il loro sangue.

Era a causa loro se i suoi genitori erano morti.

Che voleva quella da loro? Cosa avrebbe fatto adesso?.

Quella sospirò - E va bene. Mi avete scoperto. Sì. Sono un'Elfa. E per il vostro bene vi consiglio di non dirlo a nessuno-.

Eron deglutì. Un vero Elfo. Non ne aveva mai visti prima, ma si diceva che fossero molto pericolosi.

Ally invece, come al solito, fu tutta un'altra storia. Era appena nata quando finì la guerra contro Kryss. Quasi nessuno le aveva parlato degli Elfi, e quando lo facevano dicevano solo che era un popolo che abitava le Terre Ignote.

Era davvero molto bella. Aveva persino un che di famigliare con la sua eroina preferita: Nihal. Forse perchè era una Mezzelfo.

Le corse subito appresso con occhioni spalancati, entusiasti e felici.

Cosa che mise Raftela alquanto a disagio.

- Non ti faccio impressione?-.

Scosse la testa - No, per niente-.

Inarcò la fronte. Strano. Avrebbe scommesso di sentire urla terrorizzate che gridavano di un mostro, o di un nuovo Elfo arrivato per conquistare il loro mondo. Invece niente.

Persino gli altri due bambini sembrarono calmarsi dopo un momento di shok.

- Posso toccarti le orecchie?-.

- Assolutamente no!- si riscosse la donna - Tornate subito nella vostra stanza, e non entrate mai più qui dentro!-

- Tanto per informarti...- disse Morgan, immusonito, mentre venivano scortati fuori da un Fammin - Tu non sarai mai la mia mamma-.

Raftela neanche si voltò.

- Mmm, credo che me ne farò una ragione-.

"Poveri piccoli. Neanche sospettano che mi disferò di loro appena non mi serviranno più".

La porta segreta del laboratorio si richiuse.

Taniro sospirò, scostando via il telo di iuta - Meno male che non le hanno viste, o sarebbe stato un bel problema per voi, mia Signora-.


 

 
  
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