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Autore: MotaCarota    30/01/2012    5 recensioni
Abigail, una delle tante ragazze che devono imparare ad avere più fiducia in loro stesse, un Tomlinson insolente sarà capace di farle perdere la testa?
Madison, pallavolista popolare nella scuola, una di quelle persone che ha sempre il consiglio giusto. Ma non aveva mai pensato a come sopravvivere senza il suo Liam.
Coleen, dopo una delusione non crede più nell'amore, si è chiusa in se stessa e pensa solo allo studio. Riuscirà un riccio a farle cambiare idea?
Effie, tipica ragazza innamorata del suo principe azzurro, che lei ritiene irraggiungibile, è così impossibile farsi notare dall'irlandese più popolare della scuola?
Lux, la ragazza facile che trascorre gli intervalli nel bagno maschile, impegnata nelle sue scappatelle senza impegno. Forse il ragazzo dalla pelle ambrata avrà un altro effetto su di lei?
Cinque ragazze, un solo desiderio: la felicità.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Effie.
 
 
Sono passate tre settimane dalla prima lezione di chitarra con Niall, e ora sono in grado di fare tutte le note e gli accordi, ad eccezione del fa minore, trovo ancora un po' di difficoltà a mettere le dita in quello strano modo, ma imparerò, mi impegno molto. La cosa che più mi preme è far felice Niall, fargli vedere che è un ottimo insegnante e che se sto imparando è solo grazie a lui. In queste settimane passate io sono andata da lui tre, fino a quattro volte a settimana, per suonare, sia chiaro. Non so come, ma io e il Nialler siamo diventati ottimi amici, tantè che siamo anche usciti al di fuori delle lezioni un paio di volte. Ci siamo affibbiati dei soprannomi, io detesto il mio, ma ogni parola che esce dalle sue labbra sarebbe adorabile per me. 
"Fifì!" 
"Nialler!"
Mi strinse a sè con un caloroso abbraccio.
"Allora hai deciso che chitarra comprare?"
"Veramente no, credo che opterò per quella che mi hai consigliato tu." 
"Vieni entra pure." Mi fece accomodare in casa sua e, posata la borsa a terra mi stravaccai sul divano.
"Ti vanno dei pankakes?"
"Li hai fatti tu?"
"Ehm no, ma lo sturbucks qui di fronte è sicuramente più bravo di me a farli.." scherzò buttando una mano dietro la nuca. "Avanti, assaggia, li ho presi apposta per te!"
Non dovevi dire altro piccolo mio irlandese, queste parole non mi fanno capire più niente, sto forse sognando? Cosa vuol dire apposta per me? Che sono speciale? 
Un fremito mi percosse. La voce tremava.
"Ah b-bhe, all-lora nn-e ass-sag-gerò un-no."
Cazzo Effie sembri una dislessica, sono solo pankakes su, quelli che ti piacciono tanto, prendine uno e mangialo in santa pace!
"Ti senti bene, piccola Effie?"
Ecco, piccola Effie, un altro dei suoi soprannomi, questo mi piaceva decisamente di più, l'altro era da cane, ma questo.. questo è speciale, proprio per me, per la mia statura, per la mia minutezza, per il mio visino da bambola, ci sta a pennello!
Niall ma tu mi vuoi proprio morta! Come faccio io a non svenirti addosso se mi tratti così?! Altro che pankeakes qua, non so!
"Certo." cercai di dire con il più possibile di certezza, afferrando poi il piatto e ingozzandomi di quella delizia.
"Mmh, è delizioso!" esclamai masticando a bocca aperta, un mio difetto. Orribile lo so.
"Lo sapevo che Sturbuck avrebbe fatto centro anche sta volta!" zompettò per la stanza fiero di sè stesso e sparì nella cucina.
Io finii di mangiare e posai il piatto sul tavolino di fronte al divano di casa Horan, tutto tipicamente irlandese.
Niall riapparì con in braccio la sua chitarra e, dopo averla posata si sedette affianco a me, poggiandomi una mano sulla coscia.
Porca puttana, porca puttana. No, no, la mano no, cavolo! Leva quella mano, disgraziato!
Mi irrigidii come un pezzo di legno, mi sentii quasi svenire, basta, volevo alzarmi, dannazione!
Niall mi accarezzava dolcemente la gamba facendo su e giu con la mano, ma il punto di grazia arrivò poco dopo. 
Con un sospiro lasciò andare la sua testa sulla mia spalla, sentivo il profumo dei suoi capelli biondi nelle narici, mi sfioravano il viso e il collo, essendo che indossavo una canotta piuttosto "aperta". 
Ma questa è proprio la morte! Ma perchè? Non volevo morire giovane! Volevo almeno arrivare alla maggior età, e perdere la verginità e sposarmi! 
Fissai il pavimento, poi le mie scarpe, poi di nuovo il pavimento. Che cavolo avrei potuto fare con quella testa di irlandese sulla spalla?!
Oddio, mi sentivo morire.
"Piccola Effie." mi sussurrò lui. Ci mancava, cos'hai da dirmi ora?
"Si Nialler."
"Lo sai che ti voglio bene?"
Deglutii forse un po' troppo forte, più o meno come se qualcuno mi stesse puntando un coltello alla gola.
"Assi?" è l'unica cazzata che riuscii a dire.
Cos'è non ci credo? Cretina, ho bisogno di un chiarimento?
Oddio Niall, cosa mi fai fare! Ora parlo anche da sola, mentre sono con te, ora commento anche gli avvenimenti in tempo reale. Ma posso mai?
"Sì, e tu? Tu me ne vuoi un pochino di bene?" ha la voce più dolce di questo mondo, in questo momento non vorrei fare altro che stringerlo e dimostrargli quanto tengo a lui.
"Ma certo." risposi accostando una mano alla sua e sfiorandola con il mignolo.
"Quanto?" in un secondo rialza la testa e mi mostra la quantità con il pollice e l'indice. "Così?"
Mi sembra quasi un bambino, un adorabile bambino di 3 anni.
Gli presi le dita e le allontanai, facendogli capire che la quantità era maggiore. Bambino lui, bambina io a sto punto.
"Così" gli sorrisi e lo vidi quasi arrossire. 
Ne fui stupita, Niall che arrossisce non è un fatto raro, ma di solito accade a causa del cibo, non per colpa mia, quindi ne sono orgogliosa, sono più o meno allo stesso livello del cibo. Perfetto!
"E tu?" gli domandai. Non so quante volte avrei voluto fargli quella domanda e quante volte mi ero trattenuta, dicendomi che era ancora troppo presto. Ma ora era arrivato il momento, e poi aveva introdotto lui l'argomento quindi non sarei risulata sciocca o impertinente. Me l'aveva proprio servito su un piatto d'argento. La sua reazione fu un gesto: allargò le braccia, buttando indietro la testa.
"Addirittura?" feci io ammutolita. Lui annuì, era in imbarazzo, ma il suo sguardo sembrava volermi trasmettere qualcosa.
Mi buttò le braccia al collo e mi strinse forte a sè, un Horan Hug era proprio l'ultimo desiderio della lista per far entrare quella giornata nella top ten delle migliori della mia vita, ero al settimo cielo, non poteva andare meglio.Ci sdraiammo sul largo divano a penisola, con la faccia rivolta verso l'alto, osservando le pale del ventilatore sul soffitto che ruotavano.
"Sai Effie.." cominciò lui.
"Cosa?"
"C'è una cosa che devo dirti."
"Dimmi Niall, sono tutta orecchi."
Che cosa doveva dirmi? Cosa? Cosa?! 
Ok Effie, manteniamo la calma, non iniziamo a costriure i castelli in aria che poi rimani delusa. Calma, e dagli almeno il tempo di rispondere no?
"Penso.. penso che tu sia molto importante per me."
Bene dai, ora svengo qua e mi evito questo bel discorsetto che forse è meglio.
"E.. penso anche che, insomma ci conosciamo da tre settimane, ma credo che io non mi sia mai trovato bene con una persona quanto con te, quando ti sto vicino sono felice, e quando sorridi anche io sorrido, sento di volerti un bene dell'anima, sento di conoscerti da molto tempo, non so come mai.."
"Oh Niall, che cosa dolce stai dicendo! Lo pensi davvero?"
"Certo, senò perchè te lo direi?" rise tra sè.
"Anche io Niall, anche io sono felice quando ti sto vicino."I suoi occhi si rivolgono per la prima volta dall'inizio del discorso ai miei, quel ghiaccio mi attraversò.
"Allora piccola Effie, vuoi essere la mia migliore amica?"
Migliore amica.
Migliore amica.
Migliore amica.
Migliore amica.
Quella parola eccheggiò nella mia mente, rimbombava, sentivo l'eco.
Come migliore amica? Cazzo Niall, io credo di essere innamorata di te e tu mi proponi di essere la tua migliore amica?
Ne sono onorata ma, ma, non lo so, non mi basta, cazzo, non mi basta essere solo tua amica! Come devo dirtelo? Vorrei sbattertelo in faccia, dannazione!
"M-ma certo Niall, sarò la tua migliore amica." dissi per niente sicura, buttando giu il boccone amaro.
Non era affatto quello che volevo, era chiaro, ma se era quello ciò che Niall desiderava, mi sarei adattata a lui, avrei fatto davvero di tutto per vederlo sorridere, perchè se sorrideva lui, sorridevo anche io.
 
 
Madison.

 
I raggi di sole penetrarono attraverso le leggere tende che oscuravano la stanza, mi stirai nel letto emettendo un leggero gemito. La mia mano si scontrò con qualcosa di morbido, proprio al mio fianco, aprii gli occhi, stroppiciandoli con un pugno. Liam. Non mi ricordavo che fosse qui, fu piuttosto strano ritrovarselo nel letto. Il suo sguardo era fisso nei miei occhi, mi stava osservando già da tempo a quanto pare..
"Sei sveglio?" chiesi con la voce ancora impastata dal sonno, voltandomi verso di lui.
"Sei bellissima mentre dormi." queste parole uscirono lente e leggere dalle sue labbra dalla forma simile a quella di un cuore.
"Da quanto tempo mi guardavi? Odio essere fissata, soprattutto mentre sto dormendo" borbottai.
Abbassò lo sguardo "Da una mezz'oretta, ma non ho resistito." fece toccare più volte gli indici delle sue mani. Gli accarezzai il viso, sfiorandogli i morbidi capelli un po' sconquassati per la notte.
"Che ore sono?" chiesi buttando al fondo del letto le coperte e scoprendolo, indossava soltanto un paio di boxer.
"Ehm.." farfugliò lui imbarazzato. Ma di cosa si doveva vergognare? Aveva un corpo perfettamente scolpito e quei boxer gli calzavano a pennello, aderendogli bene sotto l'ombelico, contornato di peletti. "Le sette e mezza" mi rispose poi.
"Ok, vado in bagno a prepararmi, se ti serve qualcosa fa come se fossi a casa tua." chiusi la porta del bagno e mi levai il pigiama, raccolsi poi i capelli in una coda alta malfatta. In quel momento mi guardai allo specchio, non potevo cancellare il ricordo della sera precedente, quel bacio non poteva essere stato solo un errore, voleva pur significare qualcosa. Avevo fatto tutto il possibile per evitarlo, malgrado ciò tutti i miei sforzi non erano serviti a nulla, ora che mi aveva avuta, non mi avrebbe buttata via cosi, vero? Avvicinai il viso allo specchio fissandomi le labbra, ci passai l'indice sopra, accarezzandole ripetutamente. Quelle labbra erano state sulle sue, si erano unite in un momento magico e quasi proibito. Cosa ne sarebbe stato ora di noi? 
Dopo essermi lavata e vestita mi passai un filo di mascara e misi del burrocacao alla rosa, odiavo che il freddo mi screpolasse le labbra. Uscii dal bagno dopo una quindicina di minuti, Liam era già vestito e pronto.
"Vai pure."
"Grazie." fece prima di sparire.
In una decina di minuti anche lui era pronto, scesimo al piano di sotto e, prese le cartelle, ci incamminammo per andare a scuola, che fortunatamente distava solo una manciata di minuti da casa mia. Tremavo come una foglia, forse non mi ero vestita abbastanza, o forse stavo covando l'influenza, fatto sta che Liam notò le mie percossioni. Sentii la sua mano sfiorare la mia, perchè era così calda, mentre la mia sembrava dover cadere da un momento all'altro per il gelo? Arrestai il passo per un istante, lui mi prese la mano e, dopo averci stampato un delicato bacio sopra, la mise nella tasca della sua giacca per scaldarmela.
"Va meglio ora?" perchè la sua voce era sempre così terribilmente dolce e rassicurante? "Si" bisbigliai.
"Potevi dirmelo che avevi freddo." Stavo sprofondando nei suoi occhi, sentivo di nuovo quella pazza voglia di baciarlo, di sentire le sue mani sui miei fianchi, e di passargli le mie tra i capelli, sentivo di nuovo quella pazza voglia di lui, quella che ben presto mi avrebbe portato a soffrire, quella che non avrei mai dovuto avere, cazzo!
Sfilai la mano dalla sua tasca, riportandola a penzolare di nuovo accanto alla gamba. Sentii di nuovo un leggero contatto con la sua, ma questa volta la prese e la intrecciò con la mia. La mia testa scattò nelle sua direzione, i miei occhi erano forse un po' troppo sgranati. Scoppiò a ridere.
"Che c'è?" domandò tra le risate.
"Niente."
"Non posso tenerti la mano?"
"Si che puoi."
"E allora perchè quella faccia?" 
Perchè non capisco Liam, non capisco cosa vuoi che noi due siamo, non capisco cosa vuoi costruire, sempre se vuoi costruire qualcosa, non so, mi sembra di aver fatto un imperdonabile sbaglio che alla fine non mi ha portato da nessuna parte, se non all'incomprensione più totale. Questo avrei dovuto rispondere.
Ci trovavamo ormai davanti alla scuola, i cancelli erano aperti e gli studenti cominciavano ad affluire e ad ammassarsi per entrare.
Liam si schiarì la voce.
"Va bene, visto che non parli tu, parlo io.. Ci vediamo nell'intervallo allora?" disse lasciando andare la mia mano. A quel punto non riuscii a trattenermi, maledizione, se voleva ottenere qualcosa, la otteneva sempre quel ragazzo!
"Liam cosa siamo noi?" sbottai bloccandolo.
Un sorriso furbetto si dipinse sulle sue labbra "Cosa vuoi che siamo?"
"Non lo so, due settimane sono poche ma, io.." mi interruppe.
"Madison voglio che tu sia la mia ragazza, non mi interessa se soffriremo quando dovrai partire, non mi interessa quello che gli altri penseranno vedendoci insieme, essendo che giochiamo in squadre avversarie, non mi interessa se al momento della partenza ci pentiremo di tutto questo. Mi interessa solo di stare con te, mi interessa solo averti vicino, perchè dal primo momento che ti ho vista non ho mai smesso di desiderarti, e non la smetterò mai. Voglio godermi appieno queste settimane che ci restano come fossero le ultime della nostra vita. Voglio stare con te, Madison, è questo che voglio che siamo."
Oh 
mio
Signore
Santificato.
In quel momento ero talmente imbambolta che nessuna parola uscì dalla mia bocca, nemmeno la più stupida. L'unica cosa che, impulsivamente, mi venne in mente di fare e che poi feci fu baciarlo. Lo abbracciai forte, premendo poi il suo viso contro il mio, accostando le mie labbra alle sue, ora sì che ero davvero felice!
"Mmh fragola?" sussurrò lui a fior di labbra, trovandosi a pochi centimetri dal mio viso.
"Rosa." puntualizzai.
"Oh scusi, signorina." aggiunse prima di ribaciarmi intensamente.
"L-Liam, ora basta su." cercai di contenerlo, provavo un certo imbarazzo, non ero abituata a farmi vedere in pubblico mentre baciavo qualcuno. Non avrei mai dovuto dirgli quelle parole. 
All'improvviso mi bloccò il viso con le mani e si mise a fare il buffone, come non l'avevo visto mai.
"Ehi tu! Sai che lei è la mia ragazza?!" si mise a urlare come un pazzo continuando sbaciucchiarmi.
"Liam smettila!" protestai paonazza per l'imbarazzo.
"Guarda! Lei è la mia ragazza!" continuò.
"Buon per te amico!" gli rispose un tizio che non avevo mai visto prima. Spintonai Liam, riuscendo finalmente a staccarlo da me.
"Hai finito?" dissi scocciata.
Mi schioccò un bacio sulla bocca, inclinando leggermente il viso per far combaciare meglio le nostre labbra.
"Ora sì." mi prese per mano. "Andiamo."
 
 
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Carota's Moment.
Ta dannnnn! (?)
Ed eccoci al 12, dovremmo essere più o meno a metà storia, forse un po' prima.
Chiedo scusa per le eccessive parolacce nel pov di Effie, ma capitela poverina, quella sviene solo a vedere un irlandese decolorato :3
In realtà, non intendendomi di note musicali non so nemmeno se il fa minore esiste nella chitarra, se ho detto una cazzata perdonatemi.
Madison invece, eheh che combini con Liam pazzerello (?)
Questo capitolo mi sembra un po' più lungo degli altri, ho voluto premiarvi. 8 recensioni?
Ma voi siete fuori di testa?!? Giuro che ho quasi pianto. Ma io vi sposo una a una, cazzo!
Ringrazio davvero tutti, chi recensisce, sempre e non, chi segue, chi preferisce e anche chi è passato a dare un'occhiata.
Vi premetto che nei prossimi capitoli verrà illustrato (?) il ballo della scuola, se ne vedranno delle belle! uhauhauha
Alla prossima <3
MotaCarota :)
  
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