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Autore: FairySweet    01/02/2012    10 recensioni
Forse era quella la sua punizione, lui, guerriero fiero e terribilmente forte costretto solo a poter guardare l'unica persona di gli sarebbe dovuto importare, in fondo era giusto no? Aveva sacrificato lei ancora una volta, che altro poteva pretendere?
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chichi, Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dragonball 1
                    Distanza






“È passato molto tempo vero?” sorrise senza staccare lo sguardo dall’acqua di fronte a sé, i capelli sciolti sulle spalle mentre il vento caldo della sera le accarezzava la pelle “Come stai?” “Stanca” mormorò scostandosi dagli occhi le ciocche di capelli, lo sentiva accanto a sé, il suo profumo, il calore del suo corpo a pochi passi da lei e il suo sguardo, quegli occhi scuri che le scorrevano violentemente sulla pelle “E tu?” domandò sfinita sorridendo ai riflessi del lago “Sto bene, ho raggiunto un accordo con re Kaio sai? Io non gli distruggo niente e lui mi permette di venire qui ogni sera” “È una bella cosa” “Già, e allora come mai non sorridi?” si voltò appena verso di lui, per la prima volta dopo tanto tempo, poteva vedere ancora il viso giovane e solare di suo marito “Sono stata da mio padre oggi” “Lo so” “Ha comprato un nuovo gioco a tuo figlio” “Ancora?” annuì dolcemente sfiorandosi il ventre piatto “Non è ancora nato e ha già un mare di giocattoli ad aspettarlo” lo vide sorridere, lo sguardo carico di gioia eppure c’era dell’altro, qualcosa che brillava timidamente ma che non aveva il coraggio di mostrarsi appieno “Ti senti bene?” “Sto bene non preoccuparti” “Davvero?” domandò preoccupato avvicinandosi di un passo a lei “Ho solo qualche nausea e mangio tantissimo ma per il resto tutto bene” “Sei sempre bellissima” era senso di colpa quello che giocava a nascondino con il suo sguardo, la malinconia si divertiva a giocare con il suo cuore mentre il senso di colpa continuava ad urlargli “L’hai lasciata sola, di nuovo, credi davvero che ti perdonerà?”  ma che altro poteva fare? Era così e basta, aveva scelto di salvare il mondo, di lottare per il diritto degli uomini a vivere e ancora una volta, aveva sacrificato lei, l’unica persona di cui gli sarebbe dovuto importare, l’unica persona che non gli chiedeva mai niente e che continuava a restare lì, che lo aspettava e lo amava indipendentemente da tutto e ora, quella stessa persona era così lontana da lui da fare male.
Non poteva toccarla, non poteva nemmeno sfiorarla e pretendere di guardarla era così doloroso da costringerlo a cercare nelle lunghe ore di allenamento una stupida risposta “Ho parlato con Ghoan sai?” “Davvero?” “Ha iniziato la scuola” esclamò sorridendole “Già, volevo aspettare ancora un po’, da quando te ne sei andato è diventato … è cresciuto in fretta e forse avrebbe dovuto prendersi un po’ di tempo per riposare” “Gli fa bene restare in mezzo ai ragazzi della sua età. Ha bisogno di questo” la vide sospirare e tornare a guardare il lago ormai colorato dai raggi candidi del tramonto “Che c’è?” “Come?” domandò confusa risvegliandosi da quel dolce torpore “Cosa c’è che non va? Sei lontana da qui e non stai affatto bene” “No è solo che … sto bene non preoccuparti” un dolcissimo sorriso mentre i capelli scuri le scivolavano teneramente davanti al volto “Credo sia ora di andare” mormorò spiando qualche secondo il cielo “Devo preparare la cena e papà ha una sorpresa da mostrarci” un debole sorriso sul volto dell’uomo di fronte a sé “Tornerai domani?” “Tornerò ogni volta che vorrai” un altro sorriso, debole, offuscato da una lacrima che aveva colto all’improvviso.
Provò a fermarla, a stringerle il polso per trattenerla ma la mano passò attraversò quella pelle candida lasciando solo l’aria calda ad avvolgerla mentre la vedeva allontanarsi sempre di più “Mi manchi” due parole sussurrate al silenzio, unico confessore, perché urlarle al vento faceva male, terribilmente male.

  
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