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Autore: _fallen_phoenix_    02/02/2012    3 recensioni
..due capitoli.. due punti di vista.. la stessa storia..
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi. Eccoci.

Io e le mie amiche stiamo aspettando già da un'ora fuori dal palazzetto, al freddo e in un luogo che non conosciamo.

Fa un freddo indescrivibile qui a Francoforte, quel freddo che ti penetra nelle ossa e ti taglia la pelle.

Ma non ci devo pensare, soprattutto dopo questo concerto. L'ultimo per me del tour, così desiderato e così voluto.

Il concerto è appena finito. La pelle del mio viso è ancora calda, nella mia mente ripercorro tutte le immagini e le emozioni vissute stasera.

Ancora non ci credo, e dire che non ci dovevo/potevo neppure venire.

Che pazzia che ho/abbiamo fatto. Poca fatica per ottenere la transenna, ma molto sforzo ed impegno, mio e delle 4 pazze insieme a me, per avere i primi numeri in coda..

Ora sto congelando.

Il tour bus è lì, a 50 metri da me.

Ci separa solo un cancello: enorme, bianco e freddissimo.

Chissà se ti vedrò mai da vicino, se riuscirò mai ad incontrarti.
“Ragazze, visto che abbiamo il pullman alle 3, dieci minuti e ce ne andiamo”, Giulia ha ragione. Se non prendiamo in tempo il pullman, siamo fregate.. Anche perché il nostro aereo per Bergamo non ci aspetta.

Se non sarai uscito, mi dovrò mettere l'anima in pace, non ti vedrò.

 

Nonostante i pochi gradi, non riesco a tenere chiusa la giacca, le emozioni dello show mi pervadono ancora e mi fanno avere vampate di caldo. Però mi tocca ritirare la testa all'interno della giacca per le folate di vento, a momenti ghiaccio..

 

Alcune ragazze intravedono Tim. Ci mettiamo a chiamarlo tutte a gran voce per farlo avvicinare, ma invano. Ci saluta, ci fa il segno del cuore con le mani, poi si dilegua. Che dolce! Chissà se non vuole o se non può avvicinarsi agli Echelon: è bravo e sa quel che fa! Speriamo lo facciano diventare, finalmente, un effettivo. Se lo merita!

 

Divago nei discorsi con le ragazze, i minuti passano e di loro nessuna traccia.

Ok, devo entrare nell'ottica di idea che è finita.

Passeranno degli anni prima che io ti possa rivedere dal vico e chissà se avrò la fortuna di incontrarti (senza dover spendere un sacco di soldi con i GT -.-')

 

Alcune ragazze sono già andate via, non sono riuscite a resistere molto. Tra un po' toccherà anche a noi andare. Dobbiamo anche recuperare le valigie all'ostello.

 

Ragazze andiamo, tanto non escono. Così possiamo fare le cose con calma all'ostello”, sagge parole Giuls!
A malincuore accettiamo tutte sommessamente l'epilogo della situazione.

Ma un barlume di speranza ci viene donato appena sentiamo alcune ragazze che chiamano Shannon e Tomo a gran voce, proprio mentre un paio di figure si stanno avvicinando a quella barriera invalicabile.

 

Oddio! Il mio desiderio, il mio sogno, il mio tutto, stava arrivando.

Sarebbe stato lì, davanti a me.

Macchina fotografica alla mano, biglietto e faccia convincente. Non era il momento di farsi vedere affaticata, stanca e triste. Proprio no.

Vedo avvicinarsi Tomo. Dovevo fargli qualche foto, assolutamente; dovevo portare qualche trofeo alla General! Raffa sarebbe stata contenta delle foto al Suo Tomo.
Mentre firma i biglietti delle mie amiche e parla con loro, scatto un paio di foto, belle. Tomo ride, Giulia gli dice che arriva dalla Sicilia e lui, allegramente, ripete “Sicily” contento, immagino, di non vedere sempre le solite facce italiane. Firma il mio biglietto, sono al settimo cielo. Eli gli dice da dove veniamo e lui, senza farsi pregare, pronuncia “Torrrinooo”, come solo lui sa fare. Io scoppio in una sonora risata, come le altre del resto.

Ma ora è il suo turno. L'uomo che mi provoca scombussolamenti ormonali da bimbaminkia solo attraverso una sua foto. I suoi sguardi a Milano mi avevano fatta sciogliere, chissà come l'avrei presa qui. A 15 cm di distanza d me.
Improvvisamente, una vampata di caldo, non mi fa più sentire la bassa temperatura di Francoforte.

Lo sento parlare, voce calda e sensuale. Ride alle frasi di altre ragazze. Non sarò mai capace di farlo ridere, io. Sono un'impacciata cronica, non ne combino mai una giusta.

Arriva, comincio a scattargli foto.

Maledetta digitale, perché hai deciso di smettere di funzionare proprio adesso?
Allungo il mio biglietto, voglio il suo autografo.

Vedo un po' di titubanza, che c'è? Che ho fatto?

Il suo sguardo, il suo dolce sguardo è sulla mia maglietta dell'Hard Rock Cafè di Las Vegas, marrone con un disegno dorato. Un caro regalo.

Guardo le sue mani, possenti e callose, seguo le braccia, arrivo al collo, le sue labbra: piene, morbide, da baciare. Succose da mordere.

Vorrei sapere il loro sapore, vorrei potermi crogiolare su quella bocca, così invitante.

Mi blocco.

Il suo sguardo è fisso nel mio.

Attimi che sembrano eterni. Mi perdo nei suoi occhi nocciola tendenti al verde, sembrano avere pagliuzze dorate al loro interno.

Mi sento turbata, le ginocchia tremano, non sento più il terreno sotto i piedi. Non posso crollare adesso, non qui, non davanti a lui. Tremo tutta, so che è solo il freddo, ma magari è lui che mi fa questo effetto.

Istintivamente, mi ritraggo indietro, nascondo il mio imbarazzo dietro la mia amata frangia.

Riprendo possesso delle mie gambe e della digitale, comincio a seguirlo mentre firma gli altri autografi.

Torno a cristonare contro la mia macchina fotografica. Non posso permettermi di perdere neppure un millimetro del viso perfetto di Shannon, uno sguardo, un'increspatura delle labbra sexy e carnose.

Sono disperata, non riesco a fare foto e sto ancora tremando.

Parlo con Giulia e Vale della maledetta digitale che non da segni di miglioramento, passando di nuovo vicino al cancello, vicino a Shannon, istintivamente, escono dalla mia bocca frasi che non avrei mai pensato neanche lontanamente di dirgli: “Shannon, I love you. You are a beautiful person. You have saved me and changed my life with your music”
Ma sei scema? Che ti è saltato in mente?

Manco ti stesse ad ascoltare!!

Sul suo volto esplodono un sorriso ed un'espressione serena, che siano dati dalle mie frasi in inglese sgangherato? Ma và! Non illuderti. Non ti stava neppure ascoltando.

 

Oh no! Ci stanno salutando. Mi sposto un po' più indietro per vederlo meglio: eccolo lì, bello come il sole! Il suo solito sguardo alla “BOOM! You're pregnant!”
Lo guardo persa nei meandri della sua bocca, dei suoi occhi e mi accorgo che il suo sguardo è di nuovo fisso nel mio.

Ho i brividi lungo la schiena, non è possibile che sia opera sua.

Deve esserci una spiegazione: sì, il freddo!

Tremo, ma non ho caldo! Non è temperatura estiva!

Ma che mi succede?

 

Li salutiamo, si allontanano.

 

Riprendo possesso di un posto vicino al cancello, allungo un braccio.

Lo chiamo a gran voce. Si gira, mi vede.

Anche se con poca luce, vedo che trema. Lo stesso tremore che avevo io fino a poco tempo fa.

Freddo? Per lui, di sicuro.

 

Andiamo via, siamo di ritorno in Italia!

   
 
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