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Autore: Gwendin Luthol    04/02/2012    3 recensioni
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Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La pioggia picchiettava forte. Prima con fare debole,ora pareva voler distruggergli l’ombrello.
Il cielo era un chiaro-scuro. Da una distesa bianca e limpida si trasformò in un acquerelloso foglio F4 da disegno.
Quella giornata,dal primo fioco raggio di sole,aveva portato molti cambiamenti.
Ogni tanto,il ragazzo volgeva il suo sguardo lungo l’angolo della via sperando che l’autobus si facesse vivo.
Ma non vi si sentivano ruote camminare,ne acqua scrosciare,così decise di mettersi il cuore in pace e di guardare il cellulare per controllare se qualcuno lo avesse cercato.
Lo schermo gli illuminò completamente la faccia,risaltando il colore nero dei capelli.
Nessun messaggio,nessuna chiamata.
Dovevo aspettarmelo,pensò ricacciando il cellulare dentro la tasca dei jeans.
Sì sporse con il collo,cercando di riflettersi con la pozzanghera che aveva poco più avanti a sé.
Il viso stanco,il pallore che contrastava con i tratti scuri dei suoi occhi.
Decise che era meglio metter fine a quello spettacolo indecente così riguardò verso la fine della via,sperando nuovamente che l’autobus lo venisse a prendere.
Lungo la strada bagnata,sul piccolo marciapiede,si faceva spazio una figura. Siccome era strano veder qualcosa di vivo per quella via desolata,il ragazzo strizzò gli occhi per capire chi era.
Una donna,anzi,una ragazza. Camminava velocemente sotto la pioggia,avvolta in una mantellina nera che l’avvolgeva coprendola per quel poco che basta a non farla affogare nell’acqua.
Dal cappuccio ne uscivano dei capelli neri,la frangia era completamente zuppa e il suo morsicarsi il labbro freneticamente fece capire al ragazzo chi era: Harumi.
“Eii,Harumi!” gridò con la voce sovrastata dalla pioggia. Pensò che la ragazza era ormai vicina alla fermata dell’autobus così da sentire il suo richiamo ma così non fu e dovette gridare una seconda volta,”Harumi!”.
La ragazza fermò il passo,si guardò attorno e si accorse della figura poco distante da lei.
“Yuko!” chiamò a sua volta,e con un sorriso sorpreso corse verso di lui.
Cavolo,è bellissima anche tutta bagnata.
“Be’,che ci fai qui?” domandò il ragazzo trovandosela davanti. Era abissale la loro differenza d’altezza.
“Torno dall’Università,tu?” rispose lei saltellando sui piedi,forse infreddolita.
“Io ho cercato instancabilmente alcuni testi antichi per degli esami su storia,ma è stato inutile. Ho preso solo pioggia e ora aspetto quest’autobus che non arriva” rispose lui sorridendo.
Harumi scoppiò in una risata,nervosa più che altro.
Cavolo,è bellissimo anche tutto bagnato.
Il ragazzo se le avvicinò un pochino,lei tacque immediatamente abbassando lo sguardo. Le mise una mano sul fianco destro e la spinse verso di se,proprio sotto l’ombrello.
“Così non ti bagni,ci manca che ti prendi la febbre eh” disse Yuko guardandola evaporare dall’imbarazzo.
“Già,hai ragione…anche se io non dovrei prendere il bus,vabè niente…” osservò Harumi per poi azzittirsi. La stretta era forte attorno il suo bacino,ma estremamente piacevole.
Ci fossi tu,tutte le volte che piove a dirotto.
Un bagliore di luce illuminò la via,era l’autobus. Yuko sussultò risvegliandosi da un sogno finito troppo presto: tenerla con una semplice scusa fra le sue braccia.
“Be’,Yuko è arrivato il tuo autobus” disse la ragazza indicando il veicolo.
“Sì,ci vediamo domani in facoltà. Ah,prendi l’ombrello,così non ti bagni!” esclamò lui.
Appena lei cominciò a protestare,le stampò un bacio sulla guancia e salendo sull’autobus la salutò con la mano.







Fujiko dice:
Mi piacciono le cose smielose u.u
Così nella noia di un sabato sera è stata partorita questa one-shot.
  
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