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Autore: Saffo_00    05/02/2012    3 recensioni
Kahlan riflette su quanto il rapporto con Richard sia cambiato. E quanto invece Cara occupi i suoi pensieri..
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E finalmente ho concluso questa FF. Volevo ringraziare tutti coloro che l'hanno seguita fin qui e tutti coloro che hanno commentato dandomi la forza di continuare. Inoltre, volevo chiedere scusa a Fulmineo, che probabilmente si aspettava reazioni negative da parte di Zedd e Richard. Devo dire che anche io avrei preferito così. Ma purtroppo la mia mente aveva già un'idea tutta sua e non mi ha dato ascolto. Spero che questo capitolo possa piacerti comunque, così come spero possa piacere a tutti gli altri (: 

 

 

Il tempo era cambiato velocemente. In poco meno di un'ora, nuvole scure e dense si erano ammassate con fare minaccioso sul villaggio, fino ad oscurare il cielo e con lui la grande luna piena. Kahlan ebbe non poca difficoltà a destreggiarsi tra le stradine completamente al buio. Quando finalmente richiuse la porta della locanda dietro sé, fu accolta dal tepore del luogo e dallo scricchiolio familiare dei ceppi infuocati. Subito dopo sentì un tuono squarciare il silenzio della notte. Non poté che pensare a Richard rimasto a vagare per chissà dove. Era stato lui a chiederle di lasciarlo solo a pensare. Ma lei sentiva comunque la colpa rimescolarle lo stomaco.

 

Stavo cominciando a preoccuparmi”

 

La voce profonda di Zedd la fece sobbalzare. Il vecchio mago era seduto a uno dei pochi tavoli di legno consumato della Taverna. Le mani congiunte e lo sguardo di chi ne ha passate tante. Rughe profonde e occhiaia scure gli sfiguravano il viso, facendolo sembrare così vecchio e stanco come mai lo aveva visto. A pochi metri di distanza, l'oste le sorrise prima di abbassare lo sguardo e riprendere a strofinare con uno straccio la superficie del bancone.

 

Pensavo stessi già dormendo Zedd”

 

Avrei tanto voluto dormire, Bambina. Per favore, siediti” Le fece cenno con la mano verso una sedia sistematagli di fronte. Kahlan esitò. Non aveva bisogno di usare i suoi poteri da Depositaria per capire che qualcosa non andava. Bastavano le spalle curve, la voce spenta e la tristezza negli occhi del mago. Il suo affetto innegabile per Zedd le suggerì di sedersi, ma il suo istinto le gridò di correre da Cara. Doveva ancora parlare con lei, dirle che l'amava e così tante altre cose che il suo cuore sembrava esplodere dall'impazienza.

 

Non preoccuparti. Ti prenderò poco tempo”

 

Lanciò un ultimo sguardo alle scale che l'avrebbero portata dalla bionda con desiderio inespresso. Poi si sedette.

 

Cosa sta succedendo Zedd? Stai male?”

 

Il mago sorrise e scosse la testa. Poi il viso tornò a rabbuiarsi nuovamente.

 

Gliel'hai detto?”

 

Non c'era modo che Zedd sapesse, ma il corpo di Kahlan si irrigidì istintivamente alle sue parole.

 

Sono vecchio ma a quanto pare ci vedo e ci sento molto meglio di mio nipote”

 

Non so di cosa tu stia parlando Zedd” Gli occhi chiari di Zedd la fissarono fino a quando non fu costretta a distogliere lo sguardo. Le guance le si infuocarono immediatamente, come prova della sua colpevolezza.

 

Mia cara, non c'è nulla di male in quello che ti è capitato. Ricordalo sempre, in qualsiasi forma si presenti, l'amore non è mia qualcosa di sbagliato o di cui vergognarsi. Mai” Allungò una mano tremante oltre il tavolo per raccogliere le lacrime che avevano cominciato a rigarle il viso senza che lei neanche se ne rendesse conto. Kahlan si protese verso quel contatto, annegò nella fragranza di arancia impregnata nelle dita di Zedd e si crogiolò nel loro calore.

 

Non c'era stato mai nessuno nella sua vita che si fosse avvicinato ad una figura paterna per lei quanto quel Mago. Aveva avuto paura di perderlo per i suoi sentimenti verso Cara, per la sofferenza che quei sentimenti avrebbero causato al nipote. Ma mentre guardava la sua figura gentile sfocata dalla lacrime, che ormai scendevano copiose, si rese conto che le sue paure erano state infondate.

 

E così pianse. Pianse per non aver avuto abbastanza fiducia da credere in lui e nel suo affetto, pianse per Richard e per la ferita profonda che aveva inflitto al suo cuore e che sapeva non sarebbe guarita in fretta. Pianse per Cara, per la frustrazione accumulata negli ultimi tempi e le parve che il petto cominciasse ad essere un po' più leggero. Quindi pianse ancora.

 

Mi... dispiace.. Richard...” I singhiozzi incontrollati confusero e dispersero le sue parole, che però le orecchie del Mago riuscirono a catturare.

 

Non c'è nulla per cui essere dispiaciuti. Richard è un ragazzo forte, ha sangue Zorander nelle vene! Gli basterà qualche tempo per riprendersi.. vedrai. A proposito di Richard.. dovrei andare a cercarlo e tu dovresti avere una conversazione importante. Io ti ho già trattenuta abbastanza”

 

 

Qualche tempo e qualche abbraccio dopo, Zedd lasciò la locanda avvolto in un mantello nero, e Kahlan prese la scala fiocamente illuminata che l'avrebbe portata da Cara.

 

 

*****

 

Quando finalmente Kahlan arrivò alla porta grezza che separava il piccolo corridoio dalla loro stanza, tutta la frenesia e l'impazienza che l'avevano accompagnata da quando era tornata alla locanda svanirono nel nulla. La discussione con Richard, che era stata costretta ad avere troppo presto, l'aveva distratta completamente da Cara e da quello che la bionda avrebbe pensato dopo la sua confessione.

 

Avevano condiviso solo un piccolo bacio, che per lei aveva significato tutto e che per Cara avrebbe potuto significare niente. Kahlan era pronta ad aprire il suo cuore, era pronta a dar voce ai suoi sentimenti. Di questo era certa. Ma era anche pronta a tutte le possibili reazioni della donna oltre quella porta? Era pronta al rifiuto o, forse peggio, a perdere Cara anche come amica?

 

Improvvisamente, ai suoi occhi divenne tutto più reale. La consapevolezza di quello che stava per fare la colpì in pieno, lasciandola senza fiato e senza il coraggio di andare oltre. Le sembrò far male più di una pugnalata al cuore, tanto che dovette recuperare dalla tasca il fazzoletto di seta con cui Zedd le aveva tamponato gentilmente le lacrime poco prima di andar via.

 

Stava di nuovo piangendo.

 

Maledisse le sue paure e la sua debolezza. Se Cara l'avesse vista in quel momento avrebbe sicuramente riso di lei. Usò il fazzoletto con foga, spazzando via le lacrime prima che riuscissero a farsi strada sulle guance. Irritando la sua pelle delicata, che divenne subito più rossa di quanto non lo fosse stata prima per via del pianto. Una volta sicura di aver asciugato tutte le lacrime, prese profondi respiri, riafferrando il controllo del suo corpo.

 

Quando ripiegò il fazzoletto umido per riporlo meglio nella tasca del suo vestito, le ritornò in mente Zedd. E con lui, le parole che il vecchio mago aveva pronunciato a proposito dell'amore, e che prima l'avevano inondata di calore e forza.

 

In quel momento sembrarono donarle la lucidità persa.

 

Aveva tenuto i suoi sentimenti per Cara nascosti a sé stessa e agli altri per troppo tempo. Non li avrebbe costretti in fondo al suo cuore già pesante ancora una volta. Non per paura.

 

Avendo lasciato la chiave alla sua compagna di stanza, bussò e attese. Sapeva che Cara stava vagando per la camera, aspettando il suo ritorno e ovviamente quello di Richard.

 

La porta venne aperta immediatamente dalla bionda, che la guardò dritta negli occhi per qualche secondo prima di scostarsi con un cipiglio sul viso e lasciarla passare.

 

La stanza era effettivamente molto più piccola rispetto quelle che erano solite condividere. Sospettò che in realtà fosse progettata per ospitare una sola persona, e che l'Oste vi avesse aggiunto un letto in più per riuscire a sistemarle entrambe.

 

Tutto bene?” Erano parole forzate e traballanti che Cara non era solita pronunciare.

 

No Cara. Ti devo parlare” Kahlan si voltò ad affrontarla. Alzò il mento e raddrizzò la schiena. Nel suo sguardo di ghiaccio un bagliore che non permetteva alcuna protesta. Né alcuna ritirata, così come era stato per le altre volte.

 

Il corpo della Mord-Sith si irrigidì e le mani volarono immediatamente sulle impugnature dei suoi agiel. “Hai detto a Richard del bacio” Non era una domanda.

 

Kahlan scosse la testa, e fece qualche passo verso l'altra donna. L'espressione dura sul viso tornò ad addolcirsi. “Richard non sa nulla del nostro bacio” Un singhiozzò sfuggì dalla sua gola alla menzione di Richard. Solo un avanzo del pianto di prima che maledì subito. E che fece vacillare la sua determinazione.

 

La mano inguantata di Cara lasciò la presa sull'arma rossa, si flesse nell'aria e poi tornò immediatamente al suo fianco, stretta in un pugno. Fu veloce, ma non abbastanza da non permettere a Kahlan di registrare i movimenti.

 

Fece un altro passo avanti, e poi un altro ancora. Fino a quando l'odore di lavanda e di cuoio non le stuzzicarono il naso. Raccolse nelle sue mani il pugno dell'altra donna, che con la fronte corrugata la guardava interrogativa. “Ma ho detto a Richard che..”

 

Era arrivata. Doveva solo dirlo e aspettare. Ma le parole rotolarono fino alla punta della lingua e poi di nuovo giù nella gola secca.

 

Hai detto a Richard cosa?” Un filo di voce roca e incerta, che Kahlan avrebbe potuto anche non catturare se non fosse stata così vicino alla bocca da cui era venuto.

 

Si fece forza, e andò giù, nelle profondità del suo cuore, per afferrare le parole e costringerle a venir fuori.

 

Ho detto a Richard che mi sono innamorata di te”

 

Incredulità, dubbio, negazione. Poi ancora incredulità. La Mord-Sith lasciò che vedesse tutto questo nelle profondità dei suoi occhi. Solo per un battito cardiaco. Poi le verità che quelle pozze verdi racchiudevano le furono nascoste ancora una volta. Sentì un filo di speranza attorcigliarle il cuore. Non vi aveva visto disprezzo né rabbia né odio in loro.

 

Ma neanche amore.

 

Cara tentò di ritirare la mano che era ancora stretta tra le sue. Ma Kahlan non lasciò che si divincolasse, anzi si aggrappò a quel contatto ancora più. Come se la sua vita dipendesse da quello. Come se l'avesse lasciata andare in quel momento sarebbe stato per sempre.

 

Kahlan” provò.

 

Ho solo bisogno che tu dica qualcosa, Cara”

 

Abbiamo bisogno di trovare Zedd. Questo potrebbe essere un incantesimo o-”

 

Credi davvero che sia sotto l'effetto di una magia?” Chiese con indignazione, e forse molta più rabbia di quanto avesse voluto. Gli angoli degli occhi cominciarono a formicolare mentre la speranza andava affievolendosi.

 

La Mord-Sith si divincolò con forza dalla morsa di Kahlan. La sua mano si flesse nell'aria ancora una volta. Poi, lentamente e con gran stupore di Kahlan, raggiunse la guancia della Depositaria.

 

Non piangere” Cara fece scorrere il pollice rivestito di rosso sulla pelle liscia e pallida. Si fermò subito dopo. Pensò qualche attimo, chiaramente insoddisfatta. Poi allontanò la mano e sfilò il guanto che sistemò nella sua cintura. Quindi fece aderire il palmo nudo sul viso della bruna, che rilasciò un sospiro trattenuto inconsapevolmente.

 

Nonostante le parole della Mord-Sith, a Kahlan sfuggì comunque qualche lacrima. Forse perché il suo cuore cominciò a battere così veloce che avrebbe potuto squarciarle il petto da un momento all'altro. O forse perché nel suo stomaco mille farfalle sembrarono iniziare una danza a lei sconosciuta.

 

Quando la Mord-Sith portò anche l'altra mano al suo viso, chiuse gli occhi e si lasciò cullare per quella che le sembrò un'eternità. Senza dubbi a tormentarle la mente, perché quel semplice tocco era stato in grado di portarseli via.

 

Quell'Eternità durò fino a quando Cara non ruppe l'incantesimo con un sussurro che a Kahlan parve avere la forza di un pugno assestato bene. “Kahlan, devi renderti conto che non possiamo avere questo”.

 

Aprì gli occhi celesti alla ricerca di quelli verdi, e li trovò così vicini che quasi sussultò. Cara aveva portato i loro volti a pochi millimetri di distanza. Le loro labbra si sarebbero sfiorate se si fosse sporta di poco. Trattenne la tentazione e si concentrò su quello che l'altra donna le aveva appena detto.

 

Perché no Cara? Dammi un solo valido motivo” Un tono supplichevole, soffuso di speranze che sentiva palpitanti e vive sotto la pelle. Come potessero squarciarla e venir fuori da un momento all'altro. Frenate forse da quella piccola domanda che l'angustiava più di ogni altra cosa. E che ricacciava dentro ogni qual volta arrivava vicina a prender voce. Forse perché temeva troppo conoscere la risposta.

 

Cara tirò indietro la testa, scese le mani ai suoi fianchi e sospirò. A Kahlan mancò subito il contatto, ma non osò avvicinarsi.

 

C'è Richard..”

 

Ho già parlato con lui. Ha capito Cara. Mi ha fatto promettere che saremmo state felici insieme. Lo conosci. Lui.. soffrirà. Ma ce la farà a superarlo.”

 

Cara scosse la testa, per niente convinta. “E poi.. io sono una Mord-Sith. E tu una Depositaria”.

 

Fu Kahlan a fare qualche passo indietro, questa volta.

 

Prima del giovane Richard, l'amore per lei non era stato altro che il protagonista dei numerosi libri letti da bambina. Crescendo, da brava Depositaria, aveva donato la sua vita ad onorare il suo titolo, ad adempiere ai suoi doveri e a servire il popolo. La curiosità, e forse anche il desiderio, per quel particolare sentimento a cui tutte le fanciulle sognatrici ambivano, l'aveva abilmente nascosta e dimenticata. Fino all'arrivo dell'esuberante ed ingenuo Richard, che non si era accontentato di dissotterrare quella curiosità. L'aveva anche costretta ad un incontro diretto con l'amore.

 

Un amore così forte, anche se non della forma che aveva pensato essere, che le aveva fatto accettare l'idea di riceverlo e donarlo. Nonostante i suoi poteri.

 

Richard l'aveva amata e aveva aspettato pazientemente ben due anni con la forte e radicata convinzione che un giorno avrebbe trovato un modo. Per amarla completamente, ed in tutti i modi possibili. Le sue speranze erano state così forti che alla fine anche lei aveva cominciato a crederci. O forse si era semplicemente abituata all'idea di un amore casto.

 

Così tanto che non aveva pensato a Cara. Come poteva chiederle di privarsi di quei piaceri che lei stessa bramava? Come poteva chiederle di stare al fianco di colei che con un tocco l'avrebbe costretta ad una morte tra mille sofferenze?

 

Era davvero così egoista?

 

La bionda la fissò fino a quando il suo viso non si tese nella comprensione. “No, Kahlan.. non era quello che intendevo”

 

No. Tu hai ragione Cara. Mi dispiace così tanto.. io.. io non ci ho neanche pensato” Le quattro pareti sembrarono improvvisamente incombere minacciose su di lei. Cara aveva avuto ragione. La stanza era troppo piccola. Così piccola che le toglieva il fiato.

 

La Mord-Sith scese lentamente in ginocchio, senza mai distogliere lo sguardo da Kahlan. Le prese la mano che aveva abbandonato al suo fianco e se la portò alla gola. La sua richiesta era fin troppo chiara.

 

Ma Kahlan non aprì la mano, e non afferrò quel collo dorato. Si limitò a guardare la bionda con pure orrore inciso sul volto. Incapace anche di tirarsi indietro.

 

Ho fiducia in te. E credo che morire tra le tua braccia sarebbe il modo migliore. Nonché un onore. Quello che volevo dire.. è che tu sei una Depositaria, Kahlan. Tutti ti amano, perché nella tua vita hai sempre fatto del bene. Sei ancora più importante e bella delle sovrane di tutta D'Hara e di tutte le Midlands. Io sono.. solo una Mord-Sith. Nella mia vita ho macchiato le mie mani di così tanti peccati che non dovrei neanche osare sfiorarti. Tu meriti qualcuno come Richard al tuo fianco. Non qualcuno come me”

 

Le parole erano state pronunciate così solennemente e al tempo stesso così dolcemente che le ginocchia di Kahlan per poco non cedettero.

 

Non potrei mai farti del male”

 

Cara sorrise, lasciando andare la mano di Kahlan ed alzandosi. “Certo che no”

 

E che cosa succede se a rendermi felice è una Mord-Sith e non Richard?”

 

Tu lo ami Kahlan” Era la verità. Ovviamente.

 

Certo che lo amo. Ma non nel modo in cui amo te. E Cara, hai detto un sacco di sciocchezze prima. Se tu fossi davvero solo una Mord-Sith, credi che io mi sarei innamorata di te? Hai solo così tanto da scoprire di te stessa. Se solo.. se tu.. se noi potessimo- ”

 

Cara non rispose. Non perché non avesse capito il significato nascosto dei balbettii di Kahlan. Ma semplicemente non ne conosceva la risposta. Così lasciò che la bruna la trovasse nei suoi occhi. La lasciò distruggere le sue barriere, le sue difese. Entrare dentro di lei con inaudita forza, quasi dolorosamente, tanto che il suo corpo tremò. La lasciò dirigersi in angoli della sua anima che lei stessa aveva avuto paura di visitare, forse solo per dimostrarle che razza di mostro era. Per convincere lei e sé stessa che non poteva meritare l'amore di Kahlan.

 

Kahlan distolse lo sguardo, troppo intenso da sostenere, solo quando trovò la risposta che aveva tanto cercato. La risposta che sembrò appesantire troppo il suo cuore perché questo continuasse a funzionare.

 

Non c'era amore per Kahlan dentro Cara. C'era paura. Desiderio, rispetto. Perfino una devozione maggiore di quella riservata a Richard. Ma non amore.

 

Al suo posto vi trovò qualcosa di più piccolo. Qualcosa che però sembrava crescere di secondo in secondo. Un sentimento immaturo che sarebbe potuto fiorire presto in amore. Un sentimento che la stessa Cara ignorava esistere.

 

E che lei si ripromise di coltivare.

 

Così si sporse in Cara, baciandola con tenerezza, accarezzandole un guancia per rassicurarla. Perché l'aveva visto, dentro di lei, tutto il terrore di non essere abbastanza, e non solo per Kahlan. Quel desiderio profondo di piacere, di essere amata ed essere perdonata anche da Zedd e Richard.

 

E Cara parve capire. Perché si abbandonò in Kahlan e lasciò che alleviasse le sue paure con dei semplici tocchi che riuscivano a scuoterle le ossa, facendola tremare. E forse anche piangere.

 

Ma non importava nulla. Perché Kahlan era ancora lì con lei, e la teneva tra le braccia. E l'amava nonostante tutti gli orrori che la sua anima le aveva rivelato.

 

E dopo tanto tempo poté ammette a sé stessa che era tutto quello che il suo cuore aveva desiderato.

 

 

 

 

 

 

 

  
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