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Autore: JhonSavor    05/02/2012    6 recensioni
Una Lovino x Belgio senza troppe pretese, simpatica per spendere due minuti in allegria XD
Diciamo che diventerà una serie di non so quanti cap., si andrà ad ispirazione XD! Spero che vi piaccia.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Belgio, Nord Italia/Feliciano Vargas, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Hetalia: Storie di Nazioni'
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 Un tranquillo risveglio

 
Lovino Vargas era nel bel mezzo di un sogno che lui reputava bellissimo: si trovava spaparanzato su una sdraio a prendere il sole in un tiepida giornata primaverile, una bibita fresca tra le mani e la radio che tra una musica allegra e l’altra, mandava notizie di fatti di cronaca: L’Italia vince gli Europei di Calcio 2012!...  La crisi è stata superata e l’economia è tornata a gonfie vele!… Un blizt della polizia ha portato alla cattura dei principali capi delle famiglie mafiose assestando un duro colpo alla malavita organizzata!… Il Parlamento ha varato un nuovo decreto senza alcun litigio e ritardo sulla tabella lavorativa delle riforme in atto!…
A quel punto l’Italia del Sud sgranò gli occhi ritrovandosi a osservare il soffitto bianco della sua camera da letto:
“No. No,no,no non potrà mai accadere! Anche in pieno sonno mi rendo conto dell’assurdità di una cosa del genere…”
Cercando di togliersi dalla testa l’impensabile scena di un folto gruppo di politici di sua conoscenza che, dandosi pacche sulle spalle e strette di mano, si sorridevano cordiali come farebbero delle persone che si incontrano dopo tanto tempo, Lovino diede un’occhiata all’altro lato del letto e vide che era vuoto e sfatto: la sua ospite si era già alzata.
Sentendo il bisogno di un buon caffè che lo aiutasse a levarsi via la stanchezza, il ragazzo si alzò indirizzandosi verso la cucina.
Attraversato il corridoio, scese le scale e in quel momento un odore forte di caffè lo colpì alle narici. Gettò uno sguardo all’interno della stanza e vide chiaramente la figura di Belgio, intenta a preparare la colazione.
Lovino Massimo Vargas, figlio e nipote di ben tre Imperi, Rappresentante dell’area meridionale di quello che era chiamato, a buona ragione, il Bel Paese, sentiva di essere con sicurezza l’uomo più felice sulla faccia della Terra.
Belgio, anzi Emma, la sua Emma, si trovava di fronte a lui con addosso una delle sue camice che arrivava a coprirla fino alle cosce tante le stava larga. In compenso lasciava scoperte le lunghe e morbide gambe.
E fu così che si mise a guardarla senza dire un parola, osservando il corpo sinuoso, i suoi capelli biondissimi, leggermente scompigliati e mossi, senza che fossero trattenuti da alcun che.
La ragazza continuava a fissare la caffettiera, il caffè era ormai quasi pronto, mormorando un motivetto. Sembrava non essersi proprio accorta di lui.
All’improvviso iniziò a cantare in francese e, diamine, che voce che si ritrovava!
 
-Frères d’Italie… l'Italie s’est levée…*-
 
Emma spense il fornello e si spostò per prendere un paio di tazzine appoggiate sopra ad uno scaffale.


-Du heaume de Scipion, elle s’est ceint la tête…-
 
Emma girò leggermente la testa e lanciò al ragazzo una delle sue tipiche occhiate furbe che la rendevano tanto ammaliante, per poi riportare l’attenzione alla caffettiera. Lovino si lasciò scappare invece uno dei suoi sorrisi sornioni e infine attaccò anche lui:
 
-O Belgio, o madre cara… a te i nostri cuori, a te le nostre braccia…-
 
Vide chiaramente la schiena della bionda fremere per un istante. Lovino era uno di quegl’uomini che sapeva fare quasi sempre centro in quel genere di situazioni.
 
-A te il nostro sangue, o Patria…-
 
Il pregio di essere fidanzato con una poliglotta* aveva i suoi vantaggi… e poi non era forse lei che aveva iniziato?
 
-Noi lo giuriamo tutti, tu vivrai…-
 
Le si avvicinò piano, cingendole i fianchi con le mani  -Vivrai sempre grande e bella…-
 
Belgio si lasciò scappare una risata a quel contatto. Si voltò, sorridendo e guardando dolcemente negli occhi Lovino.  Gli fece capire senza neanche il bisogno di parlare che anche lei era felice di essere li.
 
-Où est la Victoire ? – continuò lei, mimando uno sguardo interrogativo - Qu’elle lui tende sa chevelure-
 
-E la tua invincibile unità…- le disse lui come a non volerle rispondere-avrà per motto immortale…-
 
Lovino la baciò piano come a volerle dare un semplice assaggio.
Si staccò poi per proseguire il canto
 
-Il Re…-
 
La baciò nuovamente ma ancora con leggerezza
 
-La Legge…-
 
Le mise una mano nei capelli, accarezzandogli, mentre si riavvicinava ancora a lei
 
-La Libertà…-
 
L’Italia del Sud a quel punto passò a baciarle il collo ed Emma colse l’occasione per terminare, anche lei, la sua strofa
 
-…chevelure, car esclave de Rome… Dieu la créa-

La ragazza si sentì sollevare per i fianchi: Lovino la fece sedere sul piano vuoto di fianco a quello di cottura, facendo attenzione che la sua pelle liscia non andasse a finire sui fornelli.
 
Si scambiarono dei baci appassionati, senza dover lesinare, sicuri di essere fuori dagli obbiettivi dei fotografi, felici del loro amore.
Niente avrebbe potuto rompere quel momento magico, suadente, romantico…
 
-Uh, fratello? Scusa puoi spostare la testa, un attimo? Dovrei prendere un bicchiere dall’antina sopra di te-
 
L’italiano sciolse l’ennesimo bacio, non smettendo di staccare però i suoi occhi da quelli della belga che  ugualmente li rimirava.
 
-Certo Feliciano- ripose automaticamente senza pensarci – fai pure…-
 
Solo allora si rese conto che c’era qualcosa che non quadrava.
Scostò lo sguardo dalla sua donna per voltarsi verso il tavolo dietro di se e beccò suo fratello minore Feliciano Vargas, Italia del Nord, in tenuta da notte e con lo sguardo ancora velato dal sonno, nell’atto di versarsi del succo di frutta alla pesca in un bicchiere.
La cosa lo lasciò abbastanza sconvolto –Tu! Da quanto tempo sei qua?-
Feliciano sentendosi chiamato in causa, gli rispose con una semplice alzata di spalle –Non lo so qualche minuto?- poi con assoluta nonchalance, alzò il bicchiere in direzione di Belgio, salutandola -Bon jour Emma, comment allez-vous?-
La ragazza, non più di tanto stupita della presenza dell’altro Vargas, lo salutò di rimando -Magnifiquement, Feliciano, merci-
Lovino pensò che probabilmente era l’unico a sentirsi imbarazzo in quel momento ma decise di non farsi fregare dagli eventi: parandosi come scudo di fronte a Belgio parlò chiaro al fratello –Ma che vuoi, si può sapere?-
Feliciano spalancò le braccia –Ascolta, mi sono alzato poco fa, non ho fatto ancora colazione, e avevo una certa sete… se non mi decidevo ad entrare, nell’attesa che voi due finiste, mi toccava aspettare fino all’ora di pranzo probabilmente…-
Lovino lo guardò come se avesse appena detto un’eresia e gli indicò la porta senza troppi complimenti –Fila!-
Il Nord, se ne andò borbottando qualcosa contro i fratelli despoti e sull’impossibilità di poter fare colazione tranquillamente anche a casa propria.
Il Sud si mise una mano sul volto, afflitto come non mai.
-Andiamo Lovino non è successa nessuna tragedia, su!- gli disse Belgio per fargli forza –Caffè?-
Lui abbozzò un sorriso -Grazie… ma la prossima volta che riusciamo a passare un finesettimana insieme andiamo in una delle mie proprietà nel Sud… qui a Roma io e lui abbiamo la proprietà in comune, e col cavolo che lo voglio in giro per casa quando sono con te!*-
 
 
* Immagino non ci sia bisogno di tradurre vero ? XD
* La Brabançonne: l’inno nazionale belga
* Al di là delle diverse interpretazioni che noi diamo ai personaggi di Hetalia, il Belgio resta comunque un paese che ha subito il dominio spagnolo, francese, e austriaco, è di fianco alla Germania e nel caso specifico del manga è anche “amica” (:D) di Lovino, figuriamoci se non sa anche l’italiano! XD
* Mi sembra ovvio che i i due fratelli Italia abbiano possedimenti e proprietà personali nelle loro aree di competenza, però mi sembra logico che abbiano anche una casa in comune almeno a Roma che è la capitale no? XD

  
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