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Autore: Fluxx    06/02/2012    4 recensioni
Cesare Borgia è morto. Ezio Auditore fa ritorno nella sua città natia, Firenze, dopo tanti anni.
Decide che è arrivato per lui il momento di riposarsi un po', di guardarsi indietro e riflettere su tutto ciò che è successo... Ma ovviamente qualche contrattempo deve sempre capitare.
Cosa accadrà però quando l'ormai adulto Ezio incontrerà la giovane, bella e testarda Shila, trovandosi al suo fianco ad affrontare nuove avventure?
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ezio Auditore, Leonardo da Vinci , Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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18. Il gruppo si allarga

*Casa Viviano*
Era sera, la famiglia dei Viviano era tutta riunita a tavola eccetto per Shila, la quale non si era vista per tutto il giorno. Dimitri cominciava a preoccuparsi, ma che fine aveva fatto?!
Agnese non aveva avuto modo di parlare con Lorenzo e Giulietta in quanto il figlio era sempre stato in mezzo ai piedi durante la giornata, i genitori però avevano recepito già che le cose non erano andate come si erano prospettati.
Durante la cena ci fu parecchio silenzio, nessuno parlava ad eccezion fatta per la piccola Gaia, la figlia di Agnese, che di tanto in tanto faceva domande su Shila, dove fosse, quando tornava...
Finito di mangiare Giulietta si alzò prendendo i piatti aiutata da Maria, la serva. “Dimitri, tesoro, puoi andare a mettere a letto Gaia?”
Il ragazzo sospirò, guardò la bimbetta e sorrise, alzandosi. “Andiamo?” Chiese, porgendole la mano. La bimba annuì e si alzò, raggiungendolo e prendendolo per mano, così i due uscirono dalla cucina.
“Maria, qui ci pensiamo noi... Vai pure.” Disse Giulietta congedando la serva la quale annuì ed uscì seguendo a ruota Dimitri e la piccola Gaia.
Agnese sapeva che ora l'avrebbero tempestata di domande così, prima che potessero cominciare loro, iniziò lei, “Non abbiamo né la Mela, né Ezio e né Leonardo.”
“Come sarebbe a dire?” Chiese Giulietta, appoggiando i piatti in malo modo su un mobile e rivolgendosi poi verso Agnese.
“Sono andata alla Rosa Colta e li ho trovati lì... C'era la donna che gestiva il bordello e l'abbiamo presa in ostaggio.. Ezio però ha detto che avrebbe collaborato se l'avessimo lasciata libera... E così abbiamo fatto, non avevamo alternativa, dopodiché senza mantenere fede al patto si sono messi contro di noi, Ezio, Shila e le loro puttane.”
“Shila?!” Chiese a quel punto Lorenzo che era stato quieto ad ascoltare fino a quel momento.
“Dubito che rivedremo la piccola Shila varcare la soglia del nostro cancello di nuovo. Credo proprio abbia deciso di schierarsi dalla loro parte e... Aveva un'orribile veste bianca, da Assassina, al collo teneva un ciondolo recante il simbolo della setta.”
“.. Ohh dannazione, quella
dannata ragazza. Non ne fa una giusta.” Si inquietò subito Giulietta.
“Madre io... Mi dispiace, giuro che la prossima volta non fallirò!”
“Silenzio!” La zittì lei. “Hai già fallito due volte, li hai lasciati fuggire quando li avevamo in pugno! D'ora in poi non agirai più di tua spontanea volontà ma tutti i tuoi piani dovranno prima passare da me, è chiaro?!” Chiese arrabbiata.
Agnese si morse il labbro, giurò su sé stessa che quella stronzetta della sorella l'avrebbe ammazzata con le sue stesse mani. “... Sì madre.” Si ritrovò costretta ad annuire, abbassando il capo.
Lorenzo trasse un profondo sospiro, poi si alzò. “Buonanotte.” Fu tutto quello che disse. Non prendeva mai chissà quali parti in quelle discussioni.

*La Rosa Colta*
Quella notte Ezio proprio non riusciva a dormire. Era nel letto insieme a Shila – sì – dormivano insieme. Probabilmente era l'idea di rivedere Caterina a farlo agitare.
L'Assassino fiorentino non aveva mai tenuto in gran modo alle donne, oltre a quelle della sua famiglia solo due avevano lasciato il segno: Cristina e Caterina. Erano le uniche due per cui aveva provato un sentimento puro che andava oltre ad un'amicizia di letto.
Guardò Shila. Si ricordò di quando Cesare aveva fatto prigioniera Caterina e della gelosia che lo pervase al solo pensiero che lo Spagnolo avesse abusato del suo corpo... Stessa gelosia che lo assalì quando immaginò Shila posare nuda di fronte a Leonardo per un quadro ma che ora non gli faceva alcun effetto. Se ne era accorto: la neo Assassina doveva tenerci molto a lui, non lo vedeva solo come una guida, un maestro ed un uomo da cui prendere esempio ma anche come un possibile compagno dal punto di vista sentimentale.
E lui? Lui cosa voleva fare della sua vita sentimentale? Aveva quasi cinquant'anni e ancora non si era sistemato. Non aveva una famiglia tutta sua, non aveva neppure una donna. Quando era giovane credeva che il resto della sua vita l'avrebbe condivisa con Cristina, prima che la ragazza gli morisse tra le braccia... Poi, quando incontrò Caterina, cominciò a credere che forse c'era una donna anche per lui, dopo tutte le sue sventure, fin quando non lo abbandonò a Roma... E ora Shila. Ma Shila era giovane e bella... E lui non si fidava più delle donne, di certo non voleva ripiegare le sue delusioni in campo sentimentale su di lei e avviare una storia solo per non sentirsi solo, voleva esserne sicuro... Ed ora, di sicurezze, ne aveva ben poche. Probabilmente sarebbe morto solo.

Quella mattina Ezio saltò giù dal letto presto: aveva dormito davvero poco ma non accusava la stanchezza, oltretutto si sentiva in forma, molto meglio dei giorni precedenti. Guardò Shila dormire, non l'avrebbe svegliata, ci avrebbe pensato poi Paola.
L'Assassino si ritrovò praticamente costretto ad indossare nuovamente la sua veste dopo quei pochi giorni di 'relax'. Una volta infilate le lame celate e strette le fibbie scese: non appena arrivò giù fu piacevolmente sorpreso di trovare sia Paola che Leonardo in piedi.
“Ezio, buongiorno. Dove vai?” Chiese la donna, al che si voltò anche l'artista.
Il fiorentino li raggiunse. “Paola, Leonardo, buongiorno. Ho preso la mia decisione: andrò a Forlì da Caterina Sforza, credo che sarà ben lieta di aiutarci in questa nuova causa.”
Leonardo sospirò piano, non sapeva se essere a favore o contro di quella decisione ma si fidava. “E Shila?” Domandò.
“Non appena sei pronto Leonardo, svegliatela. Ti accompagnerà oggi stesso a Roma.”
“Cosa? Perché?” Chiese.
“Come perché? Non ho intenzione di lasciarti arrivare a Roma da solo con questi pazzi dei Tiranni in giro. Potrebbero seguirti o tenderti un'imboscata per la strada per poi cercare di estorcerti informazioni riguardanti la Mela.”
“E tu?” Chiese Paola.
“Io me la saprò cavare, devo solo arrivare fino a Forlì, al ritorno sarò coperto, spero. Non vi preoccupate, so difendermi... Sono o no il maestro degli Assassini?” Chiese poi con una punta d'ironia, accennando un sorriso, cosa che ormai non faceva spesso in quegli ultimi giorni.
I suoi due amici ricambiarono il suo sorriso.
“Però Ezio, ti prego, sta attento, va bene?” Disse Leonardo.
“Certamente... Vi raggiungerò a Roma domani.” Poi rivolse la sua attenzione su Paola, prendendole le mani e stringendole. “Paola... Non so davvero come ringraziarti, non hai esitato ad ospitarmi non appena son tornato qui a Firenze e ti ho causato parecchi danni.”
“Non preoccuparti Ezio, non è colpa tua.” Rispose la donna sorridendogli e stringendogli le mani a sua volta.
“Veramente, grazie. Non appena sarà risolta anche questa faccenda tornerò, magari con Claudia.. Mh?” Sorrise, poi una mano si insinuò tra il braccio e la vita, cingendole quest'ultima e tirandola a sé in un affettuoso abbraccio.
“Sarebbe meraviglioso!” Rispose la donna, prima di sentire le labbra dell'Assassino sulla guancia, schioccarle un bacio.
“Leonardo..” Lo guardò. “Occhi ben aperti, mi raccomando... Non appena arrivi a Roma informa subito mia Sorella, La Volpe, Machiavelli e Bartolomeo.”
L'artista annuì. “Certo.. Fai attenzione, va bene?”
“Sta tranquillo.” Disse dandogli un'amichevole pacca sulle spalle. “Ah...” Si voltò nuovamente verso la donna. “Non credo.. Ma in caso Agnese dovesse rifarsi viva e tornare qui... Ditele che siamo tornati a Roma.. E che l'aspettiamo. Arrivederci Paola!” La salutò, prima di uscire.
Leonardo si lasciò sfuggire un sospiro sconfortato.

Ezio arrivò fuori le mura di Firenze. Aveva optato per vie più interne e meno affollate in modo da dare meno nell'occhio possibile e per non andare incontro ai guai. Una volta arrivato fuori prese il cavallo, infilò la punta dello stivale nella staffa e si diede lo slancio con l'altra gamba, salendo su. Tirò le redini e calciando piano il cavallo lo fece partire al passo. Si guardò intorno, poi il cielo: probabilmente a breve si sarebbe messo a piovere.
Tra poche ore avrebbe rivisto Caterina... E non aveva neppure salutato Shila.

Leonardo e Paola attesero fino all'ora di pranzo prima di vedere Shila svegliarsi e scendere di sotto. Il tragitto era lungo e sarebbe stato meglio mettersi in viaggio il più presto possibile.
Non appena la ragazza scese, si guardò intorno. V'erano alcune cortigiane oltre l'artista e la donna. Shila indossava gli abiti da Assassina del giorno prima. Li avevano lavati ed ora erano più o meno 'portabili'. La ragazzetta si guardò intorno. “Ezio?” Chiese.
“Buongiorno Shila.” Dissero i due praticamente all'unisono, notando il viso sbattuto di lei che probabilmente doveva essersi affaticata parecchio il giorno prima.
La ragazza si avvicinò. “Buongiorno..” Borbottò in risposta, poi ripeté la domanda, “Ezio?”
“Ezio è andato a Forlì.” Annunciò Leonardo, gli dispiaceva dirglielo, soprattutto perché vista la sua domanda, l'Assassino doveva non averle accennato nulla.
“... A Forlì?” Chiese.
“Si a.. A trovare una vecchia.. Amica, sperando possa schierarsi dalla nostra come alleata.”
Shila rimase in silenziò, sembro perplessa. Perché non le aveva detto nulla? Sembrava quasi come se volesse fuggire da lei.
“Sei mai stata a Roma?” Chiese Paola, alzandosi dal divano, notando lo sconforto negli occhi della ragazza.
Lei alzò lo sguardo. “A.. Roma? No, perché?”
“Beh, a quanto pare è il tempo di farci una gita..” Rispose la donna, ridacchiando.
Leonardo si alzò a sua volta. “Già.. Ezio ha detto che non appena ti fossi alzata e rimessa in forze dovevamo partire per Roma. Ha deciso che questa battaglia non può consumarsi qui, non abbiamo appoggio... E dobbiamo avvertire sua sorella, gli Assassini e dei nostri.. 'Amici'.”
“Ah... E... Lui?”
“Ezio ci raggiungerà domani.”
Quindi era deciso? Stava entrando a far parte della setta? “Ma..” Non sembrò molto sicura... E Dimitri? Aveva bisogno di lei, non poteva mica abbandonarlo così senza dirgli nulla e poi aveva bisogno di alcuni chiarimenti, ad esempio su come Agnese facesse a sapere che si trovavano lì.
“Cosa?” Chiese l'artista.
Come poteva fare? Non poteva mica dirgli di aspettare prima di partire perché doveva andare a salutare il fratellino. “Partiamo subito?” Chiese.
“Sì, non appena sei pronta.”
Beh, per essere pronta, era pronta. Serrò le labbra ed annuì. “Va bene allora.. Andiamo?”
Leonardo annuì, poi si voltò verso Paola. Le sorrise, lei fece lo stesso. “Grazie di tutto Paola.” Disse stringendola in un abbraccio e baciandole la guancia.
“Mi aspetto di rivedere anche te una volta conclusa questa faccenda, quando Ezio tornerà.”
“Certo, basta che non esce fuori qualche altra storia simile perché non ci sto!” Risero.
Anche Shila salutò la donna, quando stava uscendo per raggiungere Leonardo fuori, Paola la richiamò. “Shila..”
La ragazza si fermò e si voltò. “... Si?”
“Sta vicina ad Ezio.” Le sorrise.
Lei non capì, la osservò per qualche istante, incuriosita da quell'affermazione, poi abbozzò un sorriso ed annuì. “Certo..” Rispose prima di uscire.

Shila e Leonardo si trovavano quasi alle porte di Firenze. L'artista vedeva che la ragazza aveva qualcosa che non andava, stava un po' più indietro e camminava svogliatamente. “Shila..” Rallentò, “Tutto bene?” Chiese.
La ragazza alzò lo sguardo e abbozzò un sorriso. “Sì.”
“Sei sicura?”
“... Si..” Annuì, un po' meno convinta – non che prima lo fosse – ma poi riprese. “E' che..”
“Ripensamenti?” La interruppe lui.
“No... Non ripensamenti solo che.. Dimitri.” Abbassò il capo.
“Tuo fratello?”
Shila annuì ancora.
“Cosa c'è che non va?” Chiese l'artista, con tono più apprensivo.
“E' che... E' l'unico che mi è stato sempre accanto e io ora... Lo sto abbandonando così, senza dirgli nulla."
“Vuoi andare ad avvertirlo?”
“Mi lascereste andare?” Chiese Shila, i suoi occhi si illuminarono.
“Ma non è pericoloso?”
“Saprò cavarmela...!”
Leonardo era troppo buono, si impietosiva sempre davanti a scene simili. “Ma devi sbrigarti Shila, il viaggio per Roma è lungo.” Sorrise appena.
“Grazie Leonardo!!! Farò in un lampo!” Disse, prima di correre via.
L'artista sospirò, sperava di non aver fatto una sciocchezza.

La ragazza si trovava sul tetto dell'ex palazzo degli Auditore. Si guardò intorno circospetta prima di calarsi giù fino alla finestra, al secondo piano, del fratello: grazie al cielo era in camera, alla scrivania. Studiava.. O almeno fingeva. La ragazza sorrise e bussò piano alla finestra.
Dimitri sbuffò, odiava studiare. Sentì qualcosa picchiettare contro la finestra così volse il capo e si ritrovò Shila. Gli si illuminarono gli occhi e sul volto gli si stampo' un gran sorriso. Si alzò in piedi e corse alla finestra aprendola e poi aiutando Shila ad entrare.
“Shila! Che fine avevi fatto?!”
“Shh!!” Lo intimò lei di far silenzio o – quantomeno – di abbassar la voce.
“Si può sapere dov'eri finita? I nostri genitori sono preoccupatissimi!”
“Non sono preoccupatissimi, sono dei mostri.” Lo corresse lei.
“Ma che..?”
“Chi c'è a casa?” Chiese la ragazza.
“Solo Maria.”
“Ho poco tempo per spiegarti... Siediti.”
Il ragazzo si andò a sedere, Shila fece lo stesso, mettendosi accanto a lui. Cominciò a raccontargli tutto, seppur riassumendo, fin dal principio.
Inutile dire che Dimitri non la prese affatto bene, anzi, non gli era del tutto chiaro, non capiva come potesse essere possibile. “E.. E ora te ne vai? Mi lasci qui?!” Chiese, quasi spaventato all'idea di rimanere senza sua sorella.
“.. Che altro posso fare? Ezio ha bisogno di me, ho la sua fiducia e non posso tradirla..”
“Portami con te!”
“A Roma?” Chiese lei.
“Sì!!!” Disse scattando in piedi, poi la prese per le mani, “Ti prego Shila!”
Lei non si aspettò una tale richiesta. “Non... Non so che dire Dimitri, è pericoloso, Agnese non ha esitato nemmeno un momento ad ordinare di farmi fuori... Non vorrei potesse fare lo stesso con te.” Si alzò anche lei.
“Beh se venisse a scoprire che tu sei stata qui e che io ti sto coprendo, potrebbe farlo lo stesso, no?” Chiese con un sorrisetto.
“Dai, non fare così!” Disse lei, ridendo appena.
“Per favore sorellina... Lo sai che la mia famiglia si trova dove ti trovi tu..” Sorrise appena.
La ragazza rimase in silenzio ad osservarlo per qualche istante. “Ti odio. Va bene.” Sospirò. “Ci vediamo alle porte di Firenze, muoviti che sennò Leonardo mi uccide!!!” Disse, prima di uscire dalla finestra così com'era entrata.

Leonardo era fuori dalla città ad aspettare la ragazza. Era seduto a bordo di una carrozza con due cavalli. L'artista non era decisamente tipo da farsi un viaggio così lungo a cavallo.
Shila arrivò alle porte di Firenze, attese il ragazzo una manciata di minuti prima di vederlo arrivare. “Oh, quanto sei lento!” Lo canzonò, scherzosamente. Da una parte non poteva affatto nascondere la sua felicità nell'averlo accanto. “Fa silenzio ora, ci parlo io con Leonardo.” Disse prima di arrivare alla carrozza. “Ehm.. C'è stato un cambio di programma.” Annunciò la ragazza, attirando l'attenzione dell'artista il quale, volgendosi, notò Dimitri. “Cosa..??”
“Lui viene con noi!” Sorrise.


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Daiii, sono stata abbastanza veloce no? Non potete rimproverarmi u.u
Quattro giorni, wow! Ho già in mente il prossimo chappy bello bello!
Volevo aspettare un pochino prima di postare questo ma purtroppo non appena li finisco di scrivere non riesco ad aspettare molto per postarli ehehe ^w^
Ringrazio ovviamente tutti quanti voi che recensite e leggete. Vi ringrazio da morire! Mi fate tanto contenta u.u
Vi mando un bacione cari, al prossimo capitolo!
Tchuss!

   
 
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