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Autore: becky    08/02/2012    4 recensioni
C’è una bottiglia di vino vuota sul tavolo. È un Bordeaux dell’84, un’ottima annata.
Storia di un’amicizia strana, insolita, difficile da comprendere a fondo. Storia di due uomini, due nazioni, due amici.
Genere: Generale, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'L'appartamento spagnolo'
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Capitolo 4 – Il matrimonio

.

“E ho guardato dentro un' emozione

. E ci ho visto dentro tanto amore

. Che ho capito perché

. Non si comanda al cuore

. E va bene così”

.

.

I passi affrettati di Gilbert riempiono l’intera navata della chiesa, portando numerose teste a voltarsi verso di lui.

« Sei in ritardo» gli fa notare Antonio quando l’albino prende posto accanto a loro in una delle prime file.

« Scusate, mi ero perso» risponde con un ghigno incredibile Gilbert.

« Con la cugina della sposa» aggiunge dopo un secondo e il suo sorrisetto si amplia.

Antonio e Francis, accanto a lui, ridacchiano e alzano entrambi gli occhi al cielo.

« Pensavo che i matrimoni ti mettessero depressione...» sussurra lo spagnolo ammiccando alla signora seduta davanti a loro che continua a voltarsi sbuffando e invocando il silenzio.

« Se fosse il mio sì » conferma il tedesco senza nascondere il suo buon umore « Ma per fortuna oggi non sono io a sposarmi». Ancora una volta gli altri due ragazzi sbuffano una mezza risata e scrollano le spalle.

Gilbert è una forza della natura, il perfetto complemento al loro già quasi perfetto duo.

Francis apre la bocca per dire qualcosa, probabilmente qualcosa di estremamente perverso, ma la marcia nuziale lo blocca appena in tempo.

Un centinaio di teste si voltano verso l’entrata della chiesa da dove fa il suo spettacolare ingresso Elizaveta, meravigliosa in un abito bianco e spumoso.

Antonio lancia un’occhiata a Roderich, immobile ed emozionato sull’altare, e non avrebbe mai immaginato che sarebbe finita così. Aveva sempre pensato che tra lui e lo svizzero le cose sarebbero continuate per sempre, tra alti e bassi, tra pianoforti e quotazioni in borsa.

Invece un bel giorno l’austriaco si era presentato alla sua porta con una sacher annunciandogli che tra lui e Vash era tutto finito, che il biondo era ritornato in Svizzera con la sorella e che ora lui non sapeva più cosa fare della sua vita.

Lo spagnolo sorride, pensando che è passato nemmeno un anno da quel giorno, ed ora eccoli lì, a Vienna, al matrimonio di Roderich e la famigerata Elizaveta.

« Tutto questo ha seriamente dell’incredibile » gli mormora in un orecchio Francis, e Antonio non può fare a meno di sorridere per via della loro sintonia di pensieri. Non è la prima volta che pensano alla stessa cosa nello stesso momento, ma ogni volta che se ne accorge gli viene da ridere e da abbracciarlo. Perchè qualcun altro potrebbe anche spaventarsi per quella sintonia, per quella capacità di leggersi la verità negli occhi. Ma non loro, non dopo tutto quel tempo passato assieme e a tutte le cose dette.

Elizaveta passa accanto a loro sorridendo radiosa in direzione dello sposo, e Gilbert intercetta il suo sorriso con un occhiolino privo di pudore. Francis gli conficca un gomito nel costato e lo ammonisce con lo sguardo, scoppiando a ridere un attimo dopo e suscitando le ire della donna seduta di fronte a loro. Con la coda dell’occhio Antonio li osserva divertito, dimenticandosi per qualche minuto della cerimonia e del perchè siano lì.

Nella penombra della cattedrale si ferma a guardarli ridacchiare e parlottare incessantemente, e senza apparentemente alcun motivo si domanda come sarebbe fare sesso con loro, tutti e tre assieme. Sarebbero in sintonia, sicuramente, e sarebbero davvero uno spettacolo ammirevole.

È un pensiero assurdo, privo di fondamenta, completamente inadatto all’occasione, ma qualche volta gli sorge spontaneo, come ora, mentre osserva i suoi migliori amici assorti in chissà quale svergognata conversazione.

Pensa che siano entrambi bellissimi, ognuno a modo suo. Francis, nel suo abito grigio e col fiore bianco nel taschino, ha l’aspetto di uno che ne sa davvero tanto sul sesso, uno che conosce ogni trucco, ogni strategia e vizio umano.

Antonio ha passato le sue dita mille volte in quei lunghi capelli biondi, ne conosce la morbidezza e il profumo, ma non è mai andato oltre. Sa perfettamente che basterebbe poco, pochissimo, per far degenerare la situazione e complicare le cose. E lui davvero non vuole complicazioni, non vuole rovinare quel rapporto perfetto che si è instaurato tra di loro. Loro due, per quanto legati e costantemente alla ricerca di qualcosa di nuovo, stanno bene così. Non hanno bisogno di rovinare tutto con stupide promesse che sanno perfettamente non essere in grado di mantenere.

E poi c’è Gilbert. Gilbert è completamente pazzo, ma forse è proprio per questo che a lui piace tanto. Ha quel fascino criminale che fa impazzire le donne, che fa incendiare le feste e li fa buttare fuori dai locali ogni singola, dannatissima, volta. Il tedesco è presuntuoso, arrogante, egocentrico e pieno di sè, ma Antonio ha bisogno di avere qualcuno come lui accanto. Ha bisogno di specchiarsi in quegli occhi scarlatti e in quel sorriso tremendo, e sentirsi un mezzo delinquente come lui.

Quando sta con loro due lo spagnolo si sente irrimediabilmente vivo. Con loro riesce finalmente a dare sfogo a quella parte di sè che per la maggior parte del tempo tiene segregata sotto strati di perbenismo e gentilezza, coperta da un sorriso troppo buono per essere vero. Quando è con loro, in giro per la città senza una meta, o anche ad un matrimonio, si sente libero di tirare fuori il peggio di sè, sapendo che non verrà mai giudicato da loro.

Ormai ha perso il conto delle sciocchezze che hanno combinato assieme, di tutte le volte che hanno fatto qualcosa che non bisognerebbe mai fare, di tutte le stupidaggini che si sono detti.

Nemmeno con Romano ne parla, perchè probabilmente lui non capirebbe. Penserebbe solo che sono tre idioti troppo cresciuti, pianta grane e rissosi. Invece loro sono molto di più, sono i cattivi ragazzi che nessuno vorrebbe mai incontrare, sono i riflessi oscuri delle loro vite altrimenti troppo perfette e solari.

Quindi chissà come sarebbe finire a letto tutti insieme, almeno una volta...

Riflettendo su questo per poco non si accorge che la cerimonia ormai sta volgendo al termine e che Francis sta cercando di richiamare la sua attenzione.

« Tonio, dov’era finita la tua bella testolina?» lo rimprovera con un sorriso, ma il suo sguardo chiarissimo è attento e indaga ogni sua espressione, in cerca di un possibile disagio.

Il viso dello spagnolo si stende in un sorriso sereno e si passa la lingua sul labbro inferiore.

« Credimi, non lo vuoi sapere» risponde smaliziato e divertito. E forse Francis sa esattamente a cosa stava pensando, perchè gli regala un sorriso gemello davvero poco rassicurante.

.

.

« Riesci a crederci che siano passati solo pochi anni?» domanda completamente rilassato Francis e Antonio non ha bisogno di chiedere a cosa si stia riferendo. Gli basta seguire la traiettoria del suo sguardo per incontrare Gilbert intento a ballare fin troppo strettamente con la sposa.

Alla fine è stata una bella cerimonia ed il banchetto nuziale, tenutosi nel parco di una villa appena fuori Vienna, è una festa sfarzosa in perfetto stile austro ungarico.

Antonio si lascia cadere accanto a Francis su una delle tante sdraio che circondano la piscina e sospira beatamente, sentendosi bene e in pace col mondo. Sotto il cielo scuro illuminato da fiaccole e stelle sfocate pensa che non ci sia nulla che non vada, nulla di sbagliato in quella serata. Davvero, per una volta non ha nulla da chiedere di meglio.

Non è una questione di accontentarsi, no, Antonio non è il tipo da accontentarsi per poco. Lui punta al meglio, sempre e tenacemente. Ma questa sera sta bene così, sazio e soddisfatto.

In silenzio osservano per qualche istante Gilbert danzare con Elizaveta, ridacchiare e sussurrare chissà quali porchierie alla novella sposa, ed Antonio impiega che un secondo a capire a cosa si riferisca Francis.

Ci sono volte in cui nemmeno a lui sembra vero che si conoscano da così poco tempo. Sono passati solo pochi anni da quando hanno incontrato Gilbert, eppure sembrano conoscersi da tutta la vita.

Forse è proprio questa l’affinità elettiva che si crea tra alcune, rare, persone. È qualcosa di istintivo e naturale, quasi chimico. Qualcosa che si instaura subito, a primo acchito, qualcosa che scivola sulla silenziosamente sulla pelle e ti lega per tutta la vita.

Lo spagnolo scrolla le spalle ridacchiando « A volte sembrano un’eternità».

Francis annuisce, gli intreccia le dita tra i riccioli castani, massaggiandogli la cute con delicatezza e sensualità e fa cenno all’albino di raggiungerli.

Gilbert barcolla leggermente mentre si avvicina, probabilmente anche lui ha bevuto un po’ troppo, e si sistema comodamente tra le gambe aperte di Antonio, poggiando la schiena contro il suo petto. 

E nonostante la serata non sia delle più calde e l’aria fresca della notte gli soffi sulla pelle, Antonio avverte un senso di calore avvolgerlo. Un senso di calore che parte dalle dita di Francis e finisce sulle spalle dell’albino, che lo riempie da dentro e gli fa chiudere gli occhi. Poggia la nuca sulla sdraio e inspira il profumo di fumo e di vino che emanano i suoi migliori amici, pensando che potrebbe anche addormentarsi così, senza più una parola.

Ma poi Gilbert si riscuote e si mette a sedere dandogli un paio di calcetti ai polpacci.

« Non so voi, ragazzi, ma io mi sto annoiando a morte qui. Che ne direste di movimentare un po’ questa serata?».

E il riposo di Antonio evapora come una bolla di sapone, ma non può proprio lamentarsene.

« E andiamo».

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.

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NdB:

Gilbert. Basta il nome: Gilbert. Quanto lo amo! Per scrivere questo capitolo, per lui, mi sono addirittura convertita alla coppia Ungheria/Austria, e non è cosa da poco! Il problema è che io e le mie coinquiline guardiamo troppo spesso “Abito da sposa cercasi” e questo è il risultato!

Perdonate gli eventuali errori di battitura ma non è stata betata. E dovendo essere sincera non so bene se ci saranno altri capitoli, per il momento ho in mente qualcosa ma nulla di cartaceo, ancora.

Grazie a chi ha letto fino a questo punto e soprattutto grazie mille per i commenti! Sono sempre molto molto graditi!

  
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