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Autore: Astrid 5E    08/02/2012    1 recensioni
Preso dal testo:
"Nello stesso istante racchiudi il bagliore in quel pugno e con esso, quella stupida realtà sfuggente.
È finita la magia.
Si spegne la luce, si offusca la realtà.
E tu sprofondi."
Testo:344 parole.
Genere: Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un_conscience

(letteralmente: in_coscienza, ma è un gioco di parole troppo lungo da spiegare -.-).
 


 
I piedi corrono,  si alternano uno dopo l’altro, in modo frenetico.
Uno, due, uno, due, destra, sinistra, destra, destra, sinistra, uno, due …
La strada è piena di intoppi: le radici fuoriescono dal terreno, come per raggiungere quei piedi sfuggenti che si alternano per schivarle.
Uno, due, uno, due, uno, d …
Cadi.
E ti perdi.
Tutto quello che sembrava reale, cade con te.
Non ci sono più alberi, radici, foglie, ghiaia, ciottoli.
Non più terra, ma buio.
Buio pesto, profondo, cupo, solitario. Una macchia di pece che ti avvolge.
E in quel buio tu sprofondi.
Nessuno sforzo riesce a farti alzare e spingerti in alto, verso quell’unico punto di realtà che ancora ti resta.
Ti guardi intorno, cerchi una via di fuga, inizi a correre.
Corri, corri, corri il battito del cuore aumenta: tu-tum, tu-tum, tu-tum.
Il respiro è irregolare, l’affanno ti assale e alla fine, ti accorgi di star correndo sul posto.
Non avanzi, non raggiungi nessun uscita.
Ti sei persa, di nuovo.
Smetti di correre. Smetti di respirare.
Ti siedi, ti accasci al suolo. Ti stendi su quello che sembra l’ultimo istante di profondità.
Apri gli occhi e fissi quel piccolo bagliore in alto, che pian piano va rimpicciolendosi.
Alzi la mano verso quella piccola stella e chiudi il palmo, come nel cercare di raggiungerla.
Nello stesso istante racchiudi il bagliore in quel pugno e con esso, quella stupida realtà sfuggente.
È finita la magia.
Si spegne la luce, si offusca la realtà.
E tu sprofondi.
Il piccolo squarcio di realtà sul quale ti eri posata, scompare tutto d’un tratto e ti ritrovi a cadere, nell’infinito e profondo “nulla”.
Precipiti in una voragine senza fine, eppure, è come se tu fossi immobile.
Hai ancora la mano rivolta verso l’alto, il pugno chiuso, immobile, e non hai intenzione di riaprirlo.
Lo sguardo inespressivo, quasi assente, ti impedisce di comprendere quello che sta succedendo.
Sei succube dell’oscurità
E sprofondi con lei.
Il buio ti risucchia, così come ingloba nella sua pece infinita quel piccolo bagliore di realtà che, seppur irraggiungibile, non vuoi abbandonare.
 
 
 

Ebbene sì: un’altra one-shot che, alla fine, non mi so spiegare nemmeno io; sta di fatto che, nello scriverla, ho provato vera e propria ansia O_O”.
Spero vi sia piaciuta - nonostante tutto - e che mi facciate sapere cosa ne pensate, sia in bene che in male, don’t worry!
Bon, alla brossima, ciaoo! Astrid 5E.
  
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