Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: FairyCleo    09/02/2012    6 recensioni
“HO DETTO DI NO, DONNA! Lasciami in pace!”.“Giuro che se non ti alzi entro meno di un minuto e non fili in bagno a darti una ripulita, smonterò pezzettino per pezzettino la tua tanto amata Gravity Room, polverizzerò i componenti e ne spargerò i residui in mare. Per di più, potrai anche solo dimenticare di mangiare di nuovo un pasto preparato da me e da sta notte DORMIRAI sul divano".
“TU – NON – LO – FARAI”.
“Oh, si che lo farò! Puoi giurarci, TESORO. E adesso fila!” – ed era uscita dalla stanza, sbattendo con violenza la porta.
“ACCIDENTI” – aveva sbraitato Vegeta, lasciandosi cadere pesantemente sul materasso. Bulma lo avrebbe fatto impazzire. O forse, c’ era già riuscita. [...]“La- la state percependo??” – aveva chiesto Gohan.
“Si!” – aveva risposto Crilin – “E’ spaventosa!”.
“E non è una!” – C18 sembrava tesa – “Sono due!”.
“DANNAZIONE!” – Junior era preoccupato.
“Ma cosa sta succedendo??” – aveva chiesto Chichi, allarmatissima.
“Non lo so Chichi” – Goku aveva uno strano sguardo – “So solo che percepisco due auree. E sono potentissime”.
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Goku, Nuovo personaggio, Trunks, Un po' tutti, Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Voci dal passato


Erano a dir poco allibiti. Le aure che avevano percepito emanavano una forza spaventosa. Persino il grosso e strampalato Majin-bu sembrava preoccupato.
“Oh! Sono davvero molto forti!”- aveva decretato, mentre finiva di ingurgitare un’ enorme coscia di pollo.

“Kaioshin… Che ne pensa?” – aveva chiesto Gohan, preoccupato.
Ma l’ entità superiore sembrava incapace di dargli una risposta. Timoroso, continuava a fissare il cielo.

Vegeta era rimasto in disparte. Era come bloccato. Quelle aure… Quelle aure avevano qualcosa di familiare.
Non voleva sbagliarsi, eppure, gli sembravano proprio due aure…

“Vegeta…” – Goku aveva notato il suo disagio. Per quanto potesse sembrare assurdo, aveva imparato a conoscere il burbero principe dei sayan, ed era quasi come se riuscisse a leggergli dentro. E Vegeta avrebbe dovuto essere al settimo cielo per la prospettiva molto plausibile di doversi battere contro un avversario potente. Invece, era come atterrito. E il giovane sayan non riusciva a comprenderne il motivo.
Vegeta gli aveva lanciato un’ occhiata indecifrabile. C’ era qualcosa che non andava in lui. Ah! Se solo fosse stato capace di leggergli nel pensiero.

“Dobbiamo andare a controllare! E subito”.
Era stato Trunks a parlare. Il piccolo sayan era partito subito in volo in direzione delle due aure, seguito dal fidato amico.
“Fermi! Dove andate??” – Bulma e Chichi avevano urlato quella frase all’ unisono. Nel vedere i propri bambini dirigersi verso l’ ignoto avevano rischiato un infarto simultaneo.
Ma che avevano in testa quei due piccoli monelli??
Eppure, non era stato l’ urlo delle loro madri a farli fermare all’ improvviso, a mezz’ aria.
No.
Era stato per via di qualcosa, o qualcuno, che aveva tagliato loro la strada alla velocità della luce. Qualcuno che si era fermato all’ improvviso e aveva lanciato una potentissima onda di energia contro Vegeta che non era stato in grado di evitarla.

“VEGETAAAA!”.
“PAPAAAA’!”.

Un enorme polverone si era alzato tutt’ intorno. Di Vegeta non c’ era traccia, e neppure dell’ essere che lo aveva attaccato.

“VEGETA!” – continuava a chiamare Bulma, cercando di non tossire e di non farsi prendere dal panico che la stava assalendo – “VEGETA!” – ma il principe dei sayan non accennava a rispondere.
Goku stava cominciando a preoccuparsi seriamente: non riusciva più a percepire la forza spirituale di quello che considerava uno dei suoi più grandi amici.
“PAPA’! PAPA’! DOVE SEI FINITO?! PAPAAAA’!” – Trunks si guardava attorno, terrorizzato. Perché non riusciva a vedere suo padre? PERCHE’??
Un silenzio tombale era sceso tutt’ attorno.
L’ unica cosa che si sentiva, era il battito accelerato del cuore di Bulma che cominciava a credere di aver perso per sempre la persona che amava.
“Pa- papà…” – Trunks aveva chiamato ancora il suo papà, mentre cercava di scorgerne l’ altera figura dal velo di lacrime che appannava i suoi grandi occhi azzurri – “Papà…”.

“GUARDATE! LAGGIU’!” – Crilin aveva indicato un punto non molto lontano da lì, un punto in cui due forze spaventose si stavano affrontando.
“PAPA’!” – Trunks era partito veloce come un razzo. Crilin ci aveva visto giusto: quella era l’ aura del suo papà, e lui avrebbe fatto qualunque cosa per soccorrerlo. Nessuno avrebbe dovuto neanche lontanamente pensare di fare del male al suo adorato papà!
‘ Aspettami papà. Sto venendo ad aiutarti! ‘.

Il piccolo Trunks, seguito dal gruppo di guerrieri, era giunto nel luogo dove si trovavano suo padre e quel mostro che lo aveva attaccato.
Ma, con sua grande sorpresa, si era trovato davanti ad una scena del tutto diversa da quella che si era aspettato di vedere. E non era il solo.

Vegeta stava benissimo. E non solo stava benissimo, ma stava combattendo con un sorriso in volto che nessuno, neanche sua moglie e suo figlio, era stato in grado di vedere fino a quell’ istante.

“Ma che succede?” – aveva chiesto Goten ai presenti.
“Non lo so, figliolo! Ma guarda Vegeta! Sembra un altro!”.
“E’… è vero!” – Bulma non riusciva a credere a ciò che le si era presentato davanti agli occhi – “Guardate! Sembra… sembra… contento!”.
Incredibile!
“Ma chi se ne importa di Vegeta! Io voglio sapere chi l’ ha attaccato!” – aveva ruggito Junior.

Tutti si erano girati verso il namecciano: in fondo, anche se in maniera un po’ brusca, aveva espresso quello che era un desiderio comune. Stavano cercando di individuare con lo sguardo il guerriero che aveva creato tutto quel trambusto, ma inutilmente.
Quest’ ultimo si muoveva talmente in fretta che rendeva loro impossibile riuscire a capirne le fattezze.
Goku sembrava l’ unico in grado di poterlo fare.

“URCA!” – aveva esclamato all’ improvviso – “Ma quello! Quello è…!”.
E, proprio un istante prima che finisse la frase, Vegeta aveva atterrato il nemico con un solo colpo, tenendolo ancorato al terreno con il proprio peso.
Gli sguardi dei presenti non potevano non essere caduti sulla battle suit blu che fasciava il suo corpo e sulla lunga coda pelosa che aleggiava per aria nonostante il proprietario vi fosse in parte steso sopra.
“MA E’ UN SAYAN!” – avevano esclamato all’ unisono i presenti.
Non c’ era alcun dubbio: quello era davvero un sayan!

Vegeta non si era mosso di un millimetro, al contrario del sayan che continuava ad agitarsi sotto la sua stretta come un ossesso.

“Lasciami andare! Lasciami subito andare!”.
“Certo che no! Così impari ad attaccarmi in quel modo!”.
“Ti ho detto di lasciarmi!”.
“Puoi scordartelo sbarbatello!”.
“SBARBATELLO A CHI?? LASCIAMI ANDARE IMMEDIATAMENTE!”.

Ma Vegeta non ne aveva la benché minima intenzione. Anzi, aveva aumentato ancora di più la stretta, anche se la sua intenzione non era di fare del male.

“Ahio! Mi stai facendo male!”.
“Ops! Scusa! Volevo solo vedere che cosa sei in grado di fare!” – stava ghignando il principe dei sayan.
“Ah si? BENE!” – e, con un colpo di reni, il sayan aveva ribaltato le loro posizioni, schiacciando Vegeta contro il soffice manto erboso.
Il sayan lo guardava festante sotto gli occhi attenti di un nutrito gruppo di curiosi. Suoi alleati, molto probabilmente.
“Allora? Che hai da dire adesso?”.
Il principe dei sayan sorrideva fiero.
“Ammetto che sei migliorato…”.
Il sayan aveva mollato la presa sui polsi di Vegeta, mettendosi seduto sulle sue gambe con le braccia incrociate sul petto. Aveva un’ aria così imbronciata che lo rendeva quasi tenero, per quanto era minuto.
“Sei sempre il solito antipatico, lo sai?”.
“E tu sei sempre il solito moccioso frignone!”.
“RIPETILO DI NUOVO SE NE HAI IL CORAGGIO!”.

Ma Vegeta non era stato in grado di ripeterlo, perché era scoppiato nella risata più fragorosa e spontanea che i presenti avessero mai avuto modo di udire. Nessuno era stato in grado di notare le lacrime che erano apparse agli angoli dei suoi occhi. Lacrime di gioia.
Poco dopo, il sayan lo aveva imitato, lasciandosi andare alla stessa fragorosa risata.

“Trunks… ma perché stanno ridendo??”.
“E come faccio a saperlo. Goten? Papà deve essere impazzito!”.

I due sayan continuavano a ridere, in barba a tutto e a tutti e la cosa non aveva fatto altro che far irritare Bulma.
Infatti, un attimo dopo, la turchina era esplosa come una mina.

“MA LA VOLETE PIANTARE?? Vegeta! Chi è questo tizio e cosa vuole da noi??”.
Il mormorio degli altri aveva accompagnato lo scatto d’ ira di Bulma.

Rendendosi conto che lo spettacolo che stava offrendo era davvero insolito e forse anche un po’ imbarazzante, Vegeta si era alzato di colpo, facendo cadere a terra in malo modo il sayan che fino a qualche secondo prima era seduto sulle proprie gambe.

“AHI! Che modi!” – si era lamentato quello.
“Senti chi parla! Quello che mi è piombato addosso all’ improvviso!”.
“Sei sempre il solito!”.

“Adesso basta! Mi avete davvero stancato! Ma si può sapere chi diavolo sei, ragazzino?” – Junior non ne poteva davvero più. Se non gli avessero spiegato come stavano le cose all’ istante avrebbe ridotto quel sayan ad un ammasso di carne informe.
“Ehi! Modera i termini Junior…” – lo aveva ammonito Vegeta – “E tu Tarble, tirati su!”.
“E va bene! Ma sei sempre il solito guastafeste!” – il sayan aveva obbedito, mettendosi in piedi.
Junior stava ancora attendendo una risposta. Che quel ragazzo si chiamasse Tarble l’ avevano capito tutti. Che Vegeta lo conoscesse era ancora più palese.
“Insomma Vegeta!” – Goku non ne poteva più dalla curiosità –“Chi è questo ragazzo?”.
Il principe dei sayan guardava in suo nemico - amico con ironia.
“Possibile che non ve ne rendiate conto? E’ così evidente…”.
Ma continuavano a non capire.
“Tarble è mio fratello”.
Nessuno riusciva a credere alle parole di Vegeta.

*


Non era possibile. Era semplicemente impossibile.
Vegeta aveva ripetuto loro fino alla nausea che lui e Goku erano gli unici sayan purosangue sopravvissuti alla mattanza operata di quel pazzo esaltato di Freezer. Com’ era possibile che quello fosse suo fratello?
A guardarlo bene, quel ragazzo gli somigliava davvero tantissimo: era mingherlino, proprio come era Vegeta la prima volta che aveva messo piede sulla terra. Aveva un taglio di capelli simile al suo, anche se portava qualche ciuffo adagiato sull’ ampia fronte, e aveva la sua stessa espressione corrucciata. Ma possibile che fosse davvero suo fratello? E perché, in caso, Vegeta non ne aveva mai parlato, e non aveva neanche lontanamente provato a cercarlo?
Erano quelle le domande che si ponevano Goku, Gohan, Bulma, Trunks e tutti gli altri.
Soprattutto i due membri della famiglia Brief. Trunks aveva appena scoperto di avere uno zio, e Bulma di avere un cognato. Si sentiva vuota ed inutile: all’ improvviso, si era accorta di non sapere nulla dell’ uomo che viveva al suo fianco.

“URCA! Hai un fratello?? E perché non ci hai mai detto niente?? Ciao piccolino! Quanti anni hai? Sei forte sai! E mamma mia come sei veloce! Ci hai fatto prendere un bello spavento, prima!” – Goku gli si era avvicinato tendendogli la mano, ma quello, invece di stringerla, l’ aveva guardata con diffidenza.
“Vegeta, ma chi sono queste persone? Tuoi uomini?”.
Una risata genarle si era levata in aria. Una risata a cui solo Trunks e Bulma non avevano preso parte.
“AHAHAHAH!! Uomini di quello scimmione!!!” – stava ghignazzando Yamcha – “Sai che spasso!”.
Vegeta era diventato scuro in volto. Non sopportava di essere trattato in quel modo. Ma, proprio mentre stava per rispondere a tono, Tarble l’ aveva preceduto.
“Fa silenzio! Come ti permetti di rivolgerti a questo modo al principe di tutti i sayan?”.
Il tono perentorio del giovane sayan aveva fatto diradare la loro ilarità, fino a farla sparire.
Erano basiti. Non si aspettavano una simile reazione dal fratello di Vegeta. Forse, era molto più simile a lui di quello che poteva sembrare.
Si era talmente arrabbiato da aumentare all’ improvviso la sua aura: la terra attorno a lui aveva cominciato a tremare.
“Ehi… sta calmo! Non volevamo farti arrabbiare!” – Goku stava cercando di placare l’ ira del sayan, ma sembrava tutto inutile: Tarble stava sprigionando un’ energia pazzesca.
D’ un tratto, la voce autoritaria di Vegeta aveva spezzato l’ aria.
“TARBLE! BASTA COSI’”.
E, un istante dopo, il sayan aveva placato la sua ira.

I due fratelli si guardavano negli occhi, ma Tarble sembrava risentito. In fondo, stava solo cercando di tenere alto l’ onore di suo fratello. Perché quest’ ultimo lo aveva trattato in quel modo?

“Io non capisco Vegeta! Perché non hai reagito? I tuoi uomini ti hanno offeso! Come puoi permetterlo?”.
Era sconcertato. Suo fratello, il grande principe ereditario, aveva lasciato correre il comportamento di quei sottoposti. Ma perché? Solo un essere era stato in grado di sottometterlo, di sottometterli tutti senza nessuna remora. Ma quell’ essere era morto, e nessuno, nessuno più doveva permettersi di trattare male un membro della famiglia reale!

“Loro non sono miei sottoposti” – la voce di Vegeta era calma, quasi imbarazzata. Non doveva essere semplice spiegare ad un sayan che lì non c’ erano gerarchie, che lui era un loro pari, un amico.
“Loro sono… sì… ecco… sono…”.
“Amici” – Goku era intervenuto in suo aiuto. Come sempre, del resto – “Noi siamo suoi amici. Io sono Goku, il migliore amico di Vegeta. Ma tuo fratello si ostina a chiamarmi Kaharot! Sai…” – aveva bisbigliato – “Credo che lo faccia perché è il suo modo speciale di dirmi che mi vuole bene! Lo sai com’ è fatto, no?”.
Il giovane Tarble non riusciva a credere alle proprie orecchie.
“Kaharot? Ma è un nome sayan!”.
“Lui è il fratello di Radish” – aveva detto Vegeta.

Tarble continuava a spostare lo sguardo da suo fratello a Goku. La notizia lo aveva evidentemente sconvolto.
“Incredibile… Pensavo che fossero tutti morti…”.
Vegeta era diventato improvvisamente triste.
“Anche io…” – aveva preso una lunga pausa prima di continuare. La sua voce tremava e gli occhi gli si erano riempiti di lacrime – “Anche io pensavo che fossi morto”.
Senza pensarci troppo, gli aveva posato una mano sulla spalla. E il fratello, quel piccolo sayan dallo sguardo fiero, gli si era letteralmente gettato al collo, stringendolo forte a sé.
Vegeta era troppo emozionato per esitare, e aveva lasciato che le sue braccia si stringessero attorno alle spalle del suo adorato fratellino.
“Mi sei mancato così tanto Vegeta… così tanto…”.
“Anche tu” – aveva ammesso il burbero sayan, mordendosi le labbra. Se c’ era una cosa che non avrebbe fatto davanti agli altri, quella era piangere.

Bulma era esterrefatta. L’ uomo che aveva davanti a sé non sembrava neanche più Vegeta. Le sembrava così fragile, così sensibile… così… umano.
Trunks provava le stesse sensazioni di sua madre, più una che non avrebbe mai creduto di provare: la crudele, perfida invidia.
Avrebbe voluto esserci lui al posto di Tarble. Avrebbe voluto che suo padre abbracciasse lui in quel modo.
Quando li aveva visti separarsi, aveva tirato un respiro di sollievo. Sapeva che non era giusto, ma non era stato in grado di farne a meno.

I presenti non riuscivano a credere ai propri occhi. Non avevano mai visto Vegeta comportarsi in quel modo, prima di allora. Era come se la sua corazza fosse crollata in mille pezzi, come se fosse stata di un vetro talmente limpido da potervi vedere attraverso. E quello che riuscivano a vedere era amore. Amore e una gioia profonda.
Chichi e Videl avevano quasi le lacrime agli occhi. La moglie di Goku sapeva benissimo cosa significasse riabbracciare la persona che si amava dopo un’ eternità. Non era mai stata così felice per qualcuno in tutta la sua vita. E pensare che quel qualcuno era proprio Vegeta, l’ essere che aveva cercato di uccidere il suo bambino tanto tempo fa. Sembravano trascorse due vite da quel giorno, non una.

Imbarazzatissimo, il principe dei sayan si era staccato dal fratello, guardandolo dritto negli occhi. Erano tante le cose che avrebbe voluto dirgli, ma stranamente le parole stentavano a prendere forma.

“Vegeta…” – suo fratello l’ aveva preceduto. La sua voce era stranamente incerta. Sembrava quasi che non si ritenesse degno di essere lì, al cospetto di quel fratello che tanto amava e che tanto gli era mancato.
Il principe dei sayan si era accorto del disagio di Tarble. Era come se provasse le sue stesse sensazioni.
C’ erano troppe cose dire, ma mancava la forza di farlo.
Ma, in fondo, erano cose veramente importanti?

“Ma che scenetta commovente!”.

Una voce gelida aveva distrutto quell’ idillio.
Una voce gelida che Vegeta non avrebbe mai potuto confondere con nessun’ altra.
Tutti i suoi amici si erano girati verso in punto da cui proveniva quel freddo suono. Impietriti, non erano stati capaci di proferir parola.

Gli occhi del principe dei sayan si erano sgranati tanto da fare impressione.
Non poteva essere. Non poteva. Sarebbe stato a dir poco assurdo. Assurdo e crudele. Uno scherzo del destino che non avrebbe potuto sopportare. Non adesso. Non dopo tutto quel tempo. Non dopo tutto ciò che era accaduto. Non dopo quello che era diventata la sua vita.

“Non-non è possibile… Non può essere… No…”.
“Vegeta…” – Tarble aveva afferrato il braccio di suo fratello.
Non era quello il momento. Le cose non sarebbero dovute andare in quel modo.
Gli occhi scuri del giovane e piccolo principe si erano velati di lacrime.
“Perdonami, fratello mio”.
Ma il giovane sayan credeva che ciò non sarebbe stato possibile.

Continua…

_____________________________________________________________________________________________
Salute a voi, Dragonballiani!
Grazie mille per aver letto e recensito! Vi adoro!
Allora, premetto una cosa: so che Vegeta è leggermente (solo leggermente??? XD) OOC, in questo capitolo.
Ma ho immaginato questo incontro con suo fratello in maniera un po' diversa da come ci è stata presentata nel lungometraggio. Volevo qualcosa di sentito, di vero.Vegeta doveva sciogliersi, prima o poi, no?
Sciogliersi a tal punto da far ingelosire suo figlio e far tremare la sua Bulma. Deve essere stato un colpo per loro scoprire che Vegeta aveva un parente così prossimo.
Il mio TARBLE (spero di averlo scritto giusto) non è un sayan a cui non importa nulla del combattimento. Affatto!
Non mi piaceva l' idea di un membro della famiglia reale inadeguato alla lotta! Stiamo parlando del figlio minore di re Vegeta! E che cos'è??? Un po' di rispetto! U.U
Comunque, nei prossimi capitoli scopriremo insieme la loro storia - già piango - e capiremo a chi appartiene questa voce gelida che tanto ha sconvolto Vegeta.
Spero che restiate con me!
Ancora grazie!
Baci grandi!
Cleo


   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: FairyCleo