Era una
giornata come tante a Londra. Be’, come tante. Le luci di Natale decoravano i
negozi e le strade della città, rendendola più luminosa del solito. In giro,
per Oxford Circus, la gente era presa dalla frenesia dei regali, una frenesia
insensata tra l’altro, visto che la maggior parte di questa gente non entrava
in una Chiesa da almeno cinque anni.
-La
prossima volta che mi convinci di nuovo a uscire quando fuori ci sono zero
gradi, giuro che mi suicido, Sanguesporco.-
Asia
Berri alzò gli occhi al cielo, inghiottendo la risposta che aveva sulla punta
della lingua. Era il loro primo Natale da quando erano andati a vivere insieme,
ed era il primo Natale che lei avrebbe passato a Malfoy Manor. Asia aveva fatto
quasi tutto da sola, ma aveva trascinato Draco a fare gli ultimi acquisti con
lei perché non aveva la più pallida idea di cosa avrebbe dovuto regalare ai
suoi genitori. E al solo nome ‘Narcissa Malfoy’, la ragazza andava talmente in
crisi da accucciarsi in un angolo e dondolarsi avanti e indietro, mentre teneva
la testa tra le mani.
-Malfoy,
si può sapere qual è il tuo problema? Mi sembra di aver fatto la mia parte, o
sbaglio? Quindi ora devi rispettare la tua!- ribatté la ragazza, sistemandosi
il cappellino di lana bianca sui capelli.
Asia
sperò davvero che nessuno l’avesse sentita. Sembrava qualcosa di… be’,
vagamente porno, detto da lei. La realtà? Aveva affogato il suo ragazzo in una
torta al cacao con panna e fragole. Certo, il fatto che lui avesse mangiato una
fetta di quella torta sulla pancia della ragazza non aveva nulla a che fare con
quell’accordo. Era stato solo un surplus nato dopo, ecco.
-Senti,
io mi sono scocciato. Seguimi.- le ordinò, afferrandole la mano.
La
trascinò in un vicoletto, per poi smaterializzarla vicino a un luogo molto
amato dalla ragazza.
-Perché
siamo da Harrods?- gli chiese, alzando un sopracciglio.
-Troveremo
qualcosa per i miei qui. Vuoi regalare roba babbana? Bene, nessun posto
migliore di questo.-
Asia
alzò gli occhi al cielo per l’ennesima volta in quelle due ore.
Girarono
il posto per un po’, passando per i vari reparti. Decisero di partire dal
quarto piano, per loro divertimento, dove i giocattoli per i bambini e non facevano
sognare ad occhi aperti. Asia aveva quasi quasi pensato di regalare a Lady Malfoy
una Barbie Vintage da collezione, ma aveva pensato che forse Narcissa non
avrebbe apprezzato il gesto. Asia sbuffò, scendendo direttamente al secondo
piano. Trascinò lei, stavolta, il ragazzo verso il reparto delle scarpe da
donna, costringendolo a regalarle un paio di Loubotin che gli alleggerirono un
po’ il portafoglio. Infine la vide. Era una pochette perfetta, del genere
scrigno, preziosa, tempestata di minuscoli Swarovski; minuscola, ma adatta alla
madre di Draco. Quando la ragazza passò la carta di credito al cassiere, si
ritrovò con un peso in meno, che, no, non era assolutamente il prezzo
dell’articolo.
Si girò
di scatto, sbattendo contro qualcuno.
-Dray,
per l’amor del cielo, t’ho detto migliaia di volte di non starmi appiccicato
addosso!- sbuffò la ragazza, che aveva fatto cadere la busta, con l’impatto.
-Scusa,
mi hanno spinto dietro. Mi hai davvero chiamato Dray?- chiese una voce che lei
conosceva.
Oh, sì.
Lei lo conosceva eccome. Peccato che quello non fosse Draco. O meglio, che non
fosse il vero Draco.
-Oh
porca di quella put… tu sei.. tu sei..- cominciò la ragazza, avvampando.
-Si, io
sono.- rispose il ragazzo, con un sorriso che gli attraversava il volto da
parte a parte.
-Asia,
ma si può sapere dove diamine… oh. Salve.- disse Draco, arrivato dalla ragazza,
con un sacchetto in mano che portava la scritta ‘Van Laack’, segno che aveva
comprato uno dei suoi dannatissimi completi.
-Wow.
Tu.. assomigli a..- cominciò il ragazzo con cui si era scontrata Asia.
-A chi?-
chiese Draco, perfido, con un ghigno.
-Be’, a
Draco Malfoy, amico.- rispose l’altro, ridacchiando, mentre alzava le mani in
senso di arresa.
-Detto
dal tipo che ha interpretato Draco Malfoy sembra un po’ assurda come ipotesi, o
sbaglio, Mr. Felton?- chiese il vero
Draco, alzando un sopracciglio.
-Oh, ti
prego. Tom. Sono semplicemente Tom. E voi siete..- disse il ragazzo,
interrogativo.
Asia non
ci voleva credere. Era un incubo. O un sogno? In teoria sarebbe dovuto essere
un sogno, ma conoscendo il suo ragazzo? Era un incubo. Un incubo serio.
-Io sono
Asia! E sono una tua fan, cioè ho tipo visto ‘L’Alba del Pianeta delle Scimmie’
per vederti per dieci minuti. Non sono normale, lo capisco, ma…-
-Lei è
Asia, io sono Drake. Drake Black.-
Asia
poté vedere la velata minaccia negli occhi di Draco mentre porgeva la mano a
Tom ‘dannatissimo’ Felton, sfidandolo a rispondere al suo nome.
-Drake
Black.. e poi chiamano me..-
-Tesoro,
ecco dove… oh, salve. Fan?- chiese una presenza femminile appena arrivata.
Asia
sbatté le palpebre, confusa. Si, era decisamente un incubo. Perché poteva
capire che Tom Felton assomigliasse un po’ a Draco, e infondo lo aveva
interpretato per dieci anni per una ragione. Ma non riusciva a capire come
fosse possibile che Jade Olivia assomigliasse a lei. I capelli di un castano chiaro, quasi rossiccio, c’erano. Gli
occhi chiari c’erano. Il viso poco paffuto, pure. ‘WTF?’, pensò Asia,
corrugando le sopracciglia.
-Be’,
baby, o sono grandi fan, oppure…- rispose Tom, passando tenero un braccio attorno
alle spalle della ragazza.
-Be’,
Asia è una tua fan. Ma io no, non proprio. Con tutto il rispetto.- celiò Draco,
con un sorrisetto, stringendo la mano della sua ragazza.
-Doppelgaenger.-
sussurrò Asia, guardando negli occhi l’altra coppia.
-Come?-
chiese Jade, girandosi verso di lei con un sorriso strano.
-Doppelgaenger,
Jade. Sono i sosia. Una specie. È una roba soprannaturale.- spiegò Tom.
Asia
sbatté le palpebre più volte, con gli occhi rivolti verso l’attore.
-Quando
interpreti un personaggio fantasy per guadagnare da vivere, impari a saperne
qualcosa dell’argomento.- spiegò il ragazzo, con una risata secca. –Be’, almeno
spero di averci azzeccato. I doppelgaenger sono i sosia, i Poltergeist sono gli
spiritelli, no?-
-S-si.-
rispose Asia, in preda a un crollo nervoso.
La
conversazione continuò per un po’, fino a quando decisero di spostarsi in un
locale per un frozen yogurt, e scambiare qualche parola. Asia si accorse per la
prima vera volta quanto il suo Draco fosse diverso da Tom, eppure anche così
simile. Aspetto a parte, forse Tom non era sadico come Draco, ma c’era qualcosa
nel suo atteggiamento che lo rendeva degno di nota. Non aveva mai visto nessuno
riuscire a rispondere a tono al suo ragazzo, e se lui ci riusciva.. be’, forse
qualcosa da Draco l’aveva imparata. Cioè, non dal Draco che gli stava,
inconsapevolmente per lui, di fronte, ma dal Draco Draco. Cioè, non che quello non fosse Draco, però… oh, per Merlino,
avete capito.
-Ma se
non avete niente da fare, potremmo uscire tutti e quattro insieme questa sera!
È bello avere vicino qualcuno che non ti sta vicino solo per sfruttare la tua
fama.- disse infine Jade, poggiando amichevolmente la mano su quella di Asia,
che nel frattempo si era sciolta e aveva preso in mano la situazione.
-Be’,
per me è ok.- rispose ‘Drake’, scrollando le spalle.
-Se va
bene per Black, va bene anche per me. Asia?- chiese Tom.
‘Ma ha
una paresi facciale?’, pensò Asia, guardando il sorriso del ragazzo.
-Anche
per me è ok!- rispose Asia, ridacchiando.
-Ok,
allora!- rispose Tom, sbattendo le mani. –Ci vediamo da Zafferano alle 8,
allora!-
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
Prepararsi
per quella serata era stato un incubo. Il ristorante italiano che Tom –
Merlino, ad Asia faceva strano chiamarlo per nome – aveva scelto era abbastanza
famoso, ed era anche elegante. Ma aveva paura di esagerare e sembrare pronta ad
una serata di gala, mentre avrebbe dovuto ordinare delle semplici tagliatelle
con il ragù, che non erano nemmeno degne di essere chiamate così. Aveva così
optato per un tubino grigio perla stretto alla vita da una cintura in vernice
di un punto di grigio più scuro, e un paio di decolleté Galliano. Per coprirsi
un trench nero era perfetto.
Invidiò
Draco, che si limitò a indossare uno dei suoi completi passepartout,
schiacciando l’occhio alla ragazza, facendole fumare le orecchie.
Quando
arrivarono al ristorante, Tom e Jade erano già lì, con un sorriso sul volto, ad
aspettarli. Asia tirò un sospiro di sollievo quando notò che l’altra ragazza
era vestita più o meno allo stesso modo.
I
quattro entrarono al ristorante, scambiandosi delle frasi di circostanza. Erano
abbastanza in vista, segno che probabilmente quando avevano prenotato il tavolo
a nome ‘Felton’, il proprietario aveva chiamato i paparazzi. Tom sospirò,
scuotendo la testa, arrendevole.
Andò
tutto in maniera tranquilla, fino a quando Draco non ricevette un messaggio al
cellulare. Che lo fece sbuffare e alzare gli occhi al cielo.
-Che
succede?- gli chiese Asia, preoccupata.
-Lo
Sfregiato mi vuole domani in ufficio.- le rispose, dimentico della situazione.
-S-sfregiato?-
chiese Tom, confuso, sbattendo le palpebre.
-Oh.
Ehm..- rispose Draco, arrossendo vagamente. –Si, il mio capo. Ha avuto un
incidente da piccolo, ed è rimasto ferito. Lo conosco da quando andavamo a
scuola, e per me è sempre stato ‘Sfregiato’.-
-Come
Draco con Harry.- rispose Jade, ridendo.
Scoppiarono
tutti e quattro a ridere. Ma mentre i due attori si godevano la risata, Asia e
Draco ridevano per non piangere. Avrebbero potuto scrivere un libro dal titolo
‘Come fare scoprire il Mondo Magico con 10 Frasi’.
Ma si
sa, la buona sorte non è mai dalla parte delle persone che ne hanno più
bisogno.
-Oh, per
tutti gli dei, mi spieghi perché non posso andare in un ristorante in pace, che
mi trovo mio figlio per i piedi?-
Asia e
Draco diventarono due statue di marmo. Un ‘Petrificus Totalus’ non avrebbe
potuto fare di meglio. Draco girò piano la testa, sudando freddo.
-P-papà?
Che ci fai qui?- chiese, alzando lo sguardo verso i genitori.
-Oh,
buonasera, tesoro. Asia, è un piacere rivederti.- disse Narcissa con un
sorriso.
-Buonasera.-
si limitò a rispondere la ragazza, sentendosi avvampare.
-Mpf.. amici
babbani?- chiese Lucius, guardando dall’alto l’altra coppia.
Altra coppia
sbatteva le palpebre. Più che altro Tom sarebbe svenuto volentieri. Quel Drake
gli ricordava troppo il suo Draco. Conosceva tutto di lui, l’aveva studiato nei
minimi dettagli, perché era questo i suoi fan, anzi i fan di Draco si
aspettavano da lui. E poi spuntavano i suoi genitori. Il padre gli ricordava
Lucius Malfoy così tanto…
‘Merda,’,
pensò, passandosi una mano tra i capelli. ‘Aveva ragione Rupert. Dobbiamo
smettere di fumare… momento. Ha appena detto ‘amici babbani’?’
-Babbani?-
chiese, strabuzzando gli occhi. –Babbani? Oh, cazzo. Lo sapevo. Siete dei
maniaci! Sembrate tutti così carini all’inizio e poi venite da me e fate delle
proposte indecenti che sono davvero indecenti! Ma non questa volta, sono stufo.
Stufo!-
Il
ragazzo fece per alzarsi, prendendo la mano di Jade, ancora troppo scioccata
per rendersi conto di quello che stava succedendo attorno. Ma fu bloccato da
una mano gentile, che lo trattenne lì dov’era.
-Tom,
non siamo dei maniaci. Davvero. Loro sono veramente i genitori di Drake.- gli
disse Asia, mettendo su lo sguardo da cucciolo.
-Eh?
Vorresti dirmi che la copia di Draco Malfoy ha come padre la copia di Lucius
Malfoy?- chiese Tom, stringendo le mani tremanti in pugni.
-E chi
ti dice che siamo dei sosia?- ghignò Draco, gelando Tom sul posto.
-Draco,
per l’amor del cielo, sei un Auror, potresti evitare di gridare a tutti chi
sei?- sibilò Asia, scoccando un’occhiataccia al ragazzo.
-‘Chi
sei’? Oh, cazzo. Oh, cazzo. Auror? Vi prego, ditemi che sto sognando.- disse
Tom, nascondendo, il viso con entrambe le mani.
-Tom, ti
prego, lasciami spiegare..- mormorò Asia, preoccupata.
-Oh, per
Merlino. Possibile che debba fare tutto io. Confundus.- disse Lucius Malfoy,
scagliando l’incantesimo verso i due babbani, senza farsi vedere.
-Papà,
ma sei impazzito?- sbottò Draco, sollevato, però, dallo sguardo vago di Tom e
Jade.
-No.
Faccio solo quello che avresti dovuto fare tu. E ora portali fuori. Io pago il
tuo conto.- rispose Lucius, alzando gli occhi al cielo.
Asia e
Draco si guardarono negli occhi, per poi condurre gli altri due nel parcheggio
del ristorante.
-Dove
andiamo?- chiese Tom, con l’espressione di un che si è fatto uno spinello.
-Noi da
nessuna parte. Tu e Jade a casa, a nanna.- rispose Draco, alzando gli occhi al
cielo.
-Oh.
Bello! Comunque, questo è il mio numero! Dobbiamo rivederci!- rispose,
infilando un biglietto sul taschino della giacca di Draco.
-Contaci.-
celiò l’altro, mentre lo aiutava a entrare in macchina.
-Certo.-
disse Tom, sorridendo di nuovo. –Ci vediamo. Draco.-
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
Asia si
svegliò di botto, scattando seduta sul letto. Scoppiò a ridere, facendo tremare
tutto il letto.
-Mmm..
che succede, piccola?- chiese Draco, con la voce impastata dal sonno.
-Niente,
torna a dormire. Domani ti racconto.- gli rispose, chinandosi a baciargli il
capo.
-Ti
amo.- mugugnò.
-Anch’io.-
gli rispose.
Rise di
nuovo, pensando al sogno che aveva fatto. Ma da dove le era venuta in mente una
cosa del genere?
Prese il
cellulare dal comodino, per controllare l’ora. Mmm.. 4:13. E un messaggio.
‘Ciao
Asia! Scusa l’ora, ma dovevo sentirti! Ci mancate tantissimo qui a L.A.! Jade
vorrebbe portarti a fare shopping a Rodeo Drive! E ho bisogno di Drake, che tra
una settimana ho un’intervista da Letterman che mi chiederà le solite cazzate
sul ‘Drarry’! Ho bisogno di sapere tutto quello che posso sullo Sfregiato, Dan
si incazzerà da morire! XOXO Tom!’
Asia
rise di nuovo.
E pensò
che la vita, a volte, è proprio strana.
Spazio
Autrice: Allora, non ho idea da dove venga questa cazzata! D: I miei flash sono
qualcosa di grave, e quando coinvolgono un biondino di nostra conoscenza lo
sono ancora di più! Allora, credo di aver scritto un mucchio di cavolate assurde,
ma anch’io ho bisogno di demenzialità dopo due ore di diritto fatte alle 5 di
sera! ^_^
Detto
questo, la fiction finisce così apposta, nel senso, lascio tutto al pubblico.
Quello che ne volete fare ne fate! LOL
Domani
continuo a scrivere il vero capitolo, lo prometto!!! :D
A
presto!
Micaela