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Autore: Debbie_91    12/02/2012    6 recensioni
Il fascino da bel tenebroso che possiede Vegeta è riuscito ad attirare l'attenzione della scontrosa Bulma. C'è, però, un problema: il Sayan non mostra alcun interesse nei confronti della giovane ragazza. Non le riserva altro che parole poco carine. E Bulma soffre. Soffre e si dispera per un amore che lei stessa reputa impossibile. Così, decide di guardare altrove e dedica le sue attenzioni a Yamcha. Ma sarà davvero lui l'uomo della sua vita?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta, Yamcha
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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L'incubo costante di non riuscire a divenire anch' egli un Super Sayan, tormentava la sua mente anche durante il sonno; era ormai divenuta un'ossessione, per lui; lui, che era il Principe dei Sayan; che era cresciuto con l'onore di divenire, un giorno, Re del suo Pianeta, che era invece stato distrutto; lui, che in tutti quegli anni aveva avuto un solo desiderio: divenire il più forte dell'intero universo; ora, aveva visto sottrarsi questa possibilità, da un inutile Sayan come Goku; un Sayan che aveva sempre reputato fosse un rifiuto della sua stirpe di guerrieri. E non poteva tollerare una simile situazione; non riusciva a porre fine a questo suo tormento, eppure, impiegava tutto se stesso perché ciò avvenisse.

Dopo avere udito le parole del padre, riguardo la razza dei Sayan e il suo futuro da Principe, Vegeta aprì gli occhi; la sua testa scattò in avanti, e il suo sguardo rimase, per un istante, impresso nel vuoto; poi, riadagiò il capo al morbido cuscino, e con la coda dell'occhio, si accorse di un'esile figura alla sua destra. Il Principe voltò leggermente il capo, sigillato (in fronte) da una fascia, e la vide; vide lei, la ragazza che aveva tanto evitato durante i giorni passati; la ragazza dal carattere forte e deciso; colei che riusciva a distinguersi da quel branco di buoni a nulla che erano i suoi amici; lei, che sembrava guardarlo con pietà, con occhi privi di pregiudizio; sembrava guardarlo per ciò che era realmente, e sembrava riuscire a vedere, all'interno del suo cuore, ciò che neanche lui riusciva a vedere, ciò che neanche lui sapeva di possedere.
Leggermente stordito, socchiuse gli occhi, per mettere bene a fuoco l'immagine, e notò che il viso della ragazza era adagiato sulle braccia, che teneva incrociate a mo di cuscino, sebbene dovettero essere alquanto scomode. Il suo viso era rilassato; gli occhi chiusi, non permisero al Sayan di ammirare il loro colore del mare; le sue labbra erano distese, pareva sorridesse, ma non fu sicuro di questo, e non se ne curò abbastanza da potersene accertare.
Portandosi a sedere, Vegeta scrutò la stanza, alla ricerca della sua tuta da combattimento (che non trovò). Abbastanza infastidito, tirò via il lenzuolo, scoprendo il suo impeccabile fisico, e mostrando, alla luce del sole, le numerose ferite che, ancora fresche, segnavano il suo corpo.
Un improvviso dolore alla spalla sinistra lo costrinse a digrignare i denti e a portare una mano alla fitta. S'allontanò dal letto, e infilatosi dei pantaloni aderenti, che lasciavano ammirare i suoi marmorei polpacci, raggiunse l'uscita, desiderando abbandonare la stanza prima che Bulma si svegliasse. Quando abbassò la maniglia della porta, udì uno strano mugolio, provenire dal punto in cui si trovava la donna; Bulma si mosse, e sussurrò dolcemente una parola, che fece sussultare il Sayan: Vegeta.
Vegeta si voltò, temendo che si fosse svegliata; ma non appena la guardò, notò che aveva solo cambiato posizione; e continuò a pensare a quanto dovesse stare scomoda, così messa. Dunque, senza pensarci (probabilmente se ci avesse pensato, non l'avrebbe fatto) s'avvicinò a lei, e con molta cautela la adagiò sul suo morbido letto; osservò le sue gambe nude, e il suo sguardo esamino con cura il suo vestito, per poi soffermarsi sul candido viso. La donna tremava leggermente, così, quasi disgustato dal gesto che stava per compiere, afferrò il lenzuolo che stava ai piedi del letto, e prima d'andarsene lo scagliò contro la donna, in modo tale da placare i suoi brividi, e la lasciò , sola, sopra il suo letto.

Le gocce di sudore riecheggiavano soavemente all'interno della Gravity Room, non appena toccavano il pavimento; il corpo del Sayan si muoveva sinuosamente per l'intera Capsula, spostando agilmente braccia e gambe, e scagliando, di tanto in tanto, luminose sfere di energia, per potere testare quanto si stesse abituando ad una tale forza di gravità. Il livello 400 dava, ormai, scarsi risultati; doveva aumentare i gradi, o non sarebbe mai riuscito a raggiungere Goku.

Goku.

Era intento a scagliare violenti pugni contro l'aria, quando l'immagine di Goku, Super Sayan, invase la sua mente.

Dannazione!

Pensò.

Perché lui sì, ed io no?

Digrignò i denti, e la sua aura divenne potentissima.

-Io ti raggiungerò, Kakaroth! Diventerò più forte di te! Io sono il Principe dei Sayan!-

Gridò a gran voce.

Improvvisamente, la Gravity Room vibrò, ed una luce accecante trasparve dai suoi oblò, irradiando il perimetro circostante. Un tuono risuonò per l'intera casa, e Bulma accorse, preoccupata, a verificare cosa il Sayan stesse combinando.
Non appena aprì la porta della Capsula, vide Vegeta, ritto, al centro della stanza; e con lo sguardo pensieroso.

Bulma ruggì.

-Si può sapere cosa ti è preso?-

Gridò.

-Non ti è bastato farla esplodere una volta? Vuoi ripetere il danno? La volta scorsa hai rischiato di fare saltare in aria l'intera casa! E chi rompe, paga! Non lo sai questo? […] Vegeta, guardami!-

Vegeta la guardò, e la donna ebbe un sussulto.

-C-Che hai da guardare in quel modo?-

Domandò; notando gli occhi fiammeggianti del Principe.

-S-Su, avanti... parla. Dì qualcosa...-

-Sono stanco di sentire le tue lamentele.-

Rispose, prontamente, il Sayan.

-Non ti va' mai bene niente. Dici che sono malvagio, arrogante e presuntuoso; sono un maleducato, un distruttore, uno squilibrato... È così che mi avete descritto tu e quel buono a nulla, una delle tante notti in cui avete condiviso il tuo letto, non è così?-

Bulma fece per rispondere.

-Ah. No, non rispondere. La mia era una semplice domanda retorica. Io so perfettamente che è così. Vi ho sentiti io; con le mie orecchie.-

-Vegeta, io non...-

-Tu, cosa?-

Domandò il Sayan, avvicinandosi alla ragazza. Sulle sue labbra era comparso un sorriso beffardo.

-Mi spieghi cosa vuoi da me?-

Quando le rivolse questa domanda, Vegeta aveva avvicinato il viso al suo; e la ragazza poteva facilmente udire il suo dolce profumo, che inebriò il suo cervello, provocandole un brivido di piacere.

-Tu...-

Sussurrò, accarezzandole il braccio nudo.

-Dici di odiarmi...-

Avvicinò la bocca al suo collo e premette dolcemente. Non riusciva più a controllare le sue azioni.
E neanche Bulma ci riusciva; sentiva che stava per perdere il controllo; quel bacio incandescente le fece perdere la ragione, e il suo cuore cominciò a battere all'impazzata.

-Vegeta, ti prego, fermati...-

Sibilò.

-Fermarmi, dici?-

Sorrise.

-Fermami tu.-

Le sue labbra scivolarono su una spalla della ragazza, e le sue mani andarono alla ricerca della vita, che strinse lievemente, attirandola a sé; facendola incontrare con il suo corpo scultoreo e rovente.
Inerme, Bulma, non riusciva né a parlare, né, tanto meno, ad agire, in alcun modo. Lasciò che Vegeta usasse il suo corpo; voleva vedere fino a che punto era capace di giungere il Principe dei Sayan.

Vegeta portò le mani ai suoi morbidi capelli, e le avvolse attorno al suo viso; le loro labbra venirono a contatto; fu un bacio passionale e travolgente, che tolse il respiro a Bulma.

-V-Vegeta...-

Sussurrò.

-Sì...-

Rispose una voce molto vicina a lei.

La ragazza teneva gli occhi chiusi; aspettava di sentire nuovamente le soffici e calde labbra del Sayan; il suo respiro si fece affannoso.

-Vegeta...-

Sussurrò nuovamente.

Il Sayan non rispose; Bulma aprì gli occhi ed incontrò quelli scuri del Principe, che, a pochi centimetri, dal suo viso, la osservavano divertiti.
Non appena notò il respiro affannoso della ragazza, Vegeta schiuse le labbra.

-Dillo...-

Mormorò.

Bulma lo guardò dritto negli occhi; totalmente fuori controllo.

-Dillo...-

Ripeté il Sayan.

-Io ti voglio, Vegeta...-

Bisbigliò, infine, la ragazza; lui sorrise.

-Ti voglio ora.-

  
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