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Autore: more_    12/02/2012    24 recensioni
«Louis è il padre del mio bambino» dissi sottovoce con tono piatto. Mio cugino spalancò gli occhi appena sentì quelle parole e si alzò dal letto di scatto, squadrandomi.
«Chi è quella testa di cazzo?» gridò sottovoce per non farsi sentire, né da Nathan né da Anne e gli altri. Io annuii abbassando lo sguardo. Harry si abbassò verso di me e mi mise le mani sulle spalle «Dimmi che stai scherzando! Lui non può essere il padre di Nathan!»
«Secondo te non ricordo con chi ho fatto sesso, Harry? E’ lui, Louis Tomlinson. Mi piaceva, molto temo fa, peccato che lui mi abbia solo usata! Veniva al mio stesso liceo a Doncaster, e ora non ci credo che sia qui, dall’altra parte della casa. Guarda un po’ tu che coincidenza!» chiarii mentre altre lacrime di rabbia scendevano sul mio volto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Can you protect me?
I need your words now

 

«Mi ha urlato contro che non ha mai avuto figli, capisci?» singhiozzai ancora una volta mentre tenevo il telefono premuto contro una guancia. Stavo piangendo da almeno tre ore e non avevo avuto neanche la forza per alzarmi dal letto e scendere giù per pranzare, per fortuna Lottie e Felicite mi avevano lasciato da sola, sicuramente avevano capito il mio stato d’animo. Portai le ginocchia al petto e asciugai un’altra lacrima con un fazzoletto di carta ormai fin troppo bagnato.
«Ha esagerato» rispose Harry dall’altro capo del telefono «e non ha detto più niente?» mi chiese dopo con voce profonda e più roca del solito. Sapevo che era arrabbiato almeno quanto me, lo capivo da come mi parlava, anche se non lo dava a vedere.
«No, in realtà me ne sono andata subito dopo, non avevo più voglia di sentirlo o vederlo» affermai appoggiando la schiena al muro prendendo un lungo respiro per calmare un po’ le mie lacrime.
«Vorrei essere lì a stringerti, come sempre, e invece non posso» sussurrò addolcendo un po’ la voce. Per quanto fossi nervosa, non riuscii a trattenere un sorriso sentendo quelle parole, avevo sempre pensato che Harry fosse molto sensibile e disponibile, e nonostante avesse “tradito” la nostra promessa riguardante Louis, gli volevo un mondo di bene e dovevo ringraziarlo in un certo senso per quello che aveva fatto.
«Cambiamo argomento per favore» dissi mimando una risata isterica «dove andrai stasera per festeggiare?».
«Hanno organizzato una festa a scuola, andrò con Niall e anche con l’ochetta che ha per fidanzata, sai che divertimento» ridacchiò Harry lasciandomi immaginare il suo splendido e perfetto sorriso.
«Marine non è un’ochetta!» riuscii a sentire la voce di Niall di sottofondo, questa volta fui io a ridacchiare, eliminando le ultime tracce che le lacrime avevano lasciato sul mio volto.
«Passami Niall, ho un bisogno urgente di parlare con lui!» esclamai preparando mentalmente il discordo che dovevo fargli. Attesi qualche istante prima che Harry passasse il cellulare al biondino.
«Ehi bellissima, ho saputo cosa è successo» mi salutò Niall con la sua estrema dolcezza. Ero circondata da ragazzi bravissimi.
«Ehi biondo devo dirti una cosa, quindi alzati, allontanati da Harry e cerca di rispondere a monosillabi, è una cosa privata che posso dire solo a te, e devo parlarne con qualcuno!» dissi tutto d’un fiato.
«Okay» rispose un po’ incerto «in questo momento sono in cucina, non c’è nessuno» affermò qualche secondo dopo.
«Allora..» incominciai facendo un altro lungo respiro.
«Non ti sei mica fatta Tomlinson?» mi domandò preoccupato precedendomi. Menomale gli avevo detto di parlare a monosillabi, pensai.
«No, genio. Solo che.. ecco.. mi ha baciata, e non un bacio normale» confessai tirando un sospiro di sollievo. Niall rimase zitto per qualche secondo, forse era caduta la linea, perché non sentivo nessun rumore dall’alto capo del telefono «Niall?»
«Tu sei tutta fuori!» urlò sconvolto «ma come ti è saltato in mente?»
«E’ capitato, e poi io non volevo. Insomma sì, ma l’ho fatto per distrarmi un po’ da Zayn» cercai di spiegare grattandomi una guancia.
«Oh, Harry mi ha detto cosa è successo tra te e Zayn. Comunque penso che tu sia una stupida, una grande e smisurata stupida. Sai già cosa ti ha fatto quel ragazzo, quindi ti invito a mantenere le distanze con lui.. fallo per il tuo bene» commentò serio, aveva per caso attivato la modalità “proteggi la tua migliore amica da Louis”? Sbuffai e mi lasciai cadere sul letto, appoggiando la testa sul cuscino.
«Forse hai ragione, ma pensavo mi avresti capito»
«Invece ti ho capito. Ti sei sentita sola dopo aver litigato con Zayn e sei riuscita a trovare un approccio affettivo solo da parte di Louis, così ne hai approfittato»
Spalancai la bocca e rimasi zitta. Quel ragazzo aveva capito tutto meglio di me, forse dovevo veramente seguire il suo consiglio.
«Dovresti fare lo psicologo, Niall» dissi ridendo.
«Inizia a pagarmi tutte le sedute che ti ho fatto allora!» replicò aggiungendo la sua favolosa risata alla frase, e in momenti come quelli ringraziavo Dio per avermi donato un migliore amico come Niall: simpatico, dolce, meraviglioso, carino e tinto.
Non potevo desiderare di meglio.
Salutai Niall e gettai il cellulare affianco a me, facendolo rimbalzare e cadere a terra. Oh al diavolo.
 Sbuffai nervosa e nascosi la testa nel cuscino iniziando strozzare ogni mio singhiozzo, le lacrime erano ripartite. Un alone di tristezza m’invase immediatamente e le parole del mio “presunto” padre rimbombavano nella mia testa.  Con che faccia era riuscito a dirmi quelle cose? E chissà se, anche per un secondo, gli fosse passato il pensiero nella mente che il bambino affianco a me potesse essere suo nipote.
Se mia madre fosse stata lì con me, quel due giugno duemila otto, non sarebbe successo tutto questo, sicuramente avrebbe fatto ragionare un po’ mio padre e mi avrebbe rassicurata. E invece no, lei non c’era, non c’era da parecchio tempo.
«Mylène?»
Alzai svogliata la testa dal cuscino e mi voltai verso la porta, Louis era appoggiato sullo stipite della porta e mi guardava fisso, mugugnai qualcosa e gli feci spazio sul letto per farlo sedere. Si avvicinò al mio letto con un sorriso sforzato sulle labbra e prima che potesse sedersi si fermò per raccogliere il mio cellulare da terra.
«Come ci è finito questo, qui?» mi domandò con un ghigno affettuoso mentre controllava che il cellulare non si fosse ne graffiato o danneggiato.
«E’ rimbalzato» bofonchiai mettendomi seduta.
«Sembra che non si sia fatto niente» continuò alzando le spalle e sedendosi affianco a me. Presi il cellulare dalle sue mani e notai che, stranamente, non c’era nessun messaggio da parte di Zayn, sospirai e tentai di non sembrare tanto malinconica. Louis accese l’abatjour che c’era sul comodino e passò una mano tra i miei capelli, accarezzandoli dolcemente.
«Ti sei calmata un po’?»
«Sì, certo» mentii sforzando un piccolo sorriso, mi sentii così patetica: non ero per niente calma, avevo voglia di continuare a piangere e di distruggere tutto.
«Pensavo che, insomma, possiamo andare da tuo padre e dirgli che ora è tutto okay, che le cose si sono sistemate e che non c’è..»
«No» lo interruppi con freddezza, quel giorno avevo fissato un paletto nel rapporto tra me e mio padre, era tutto finito  «se per lui io non sono sua figlia, lui non è mio padre: io non mi sarei comportata così, non ha bisogno più delle mie scuse, se veramente vuole riappacificarsi con me sa dove può trovarmi e sa cosa deve fare»
Louis mi guardò per alcuni secondi stringendo le labbra e poi abbassò lo sguardo «Ma io devo delle scuse a tuo padre! Gli ho rovinato la famiglia, capisci?»
«Tu non hai rovinato un bel niente, almeno, non da solo» lo rassicurai «sai cosa ci vorrebbe ora?» continuai alzandomi dal letto e dirigendomi verso la TV che si trovava in camera.
«Sixteen and pregnant? » provò a indovinare alludendo una risata, mi voltai verso di lui e lo incenerii con lo sguardo «immagino di no»
«Immagini bene. Ora ci vediamo un bel film» risposi cercando tra i tanti DVD che aveva Lottie «tua sorella vede solo film smielati.. Oh! Questo glielo rubo e lo porto a Niall!» scherzai facendo vedere il DVD del film di Justin Bieber a Louis, lui scoppiò a ridere e mi raggiunse cercando anche lui tra i film della sorella.
«Che ne dici di questo?» mi domandò mettendo in bella vista il film che aveva scelto: “I passi dell’amore”.
«Uhm.. okay» esclamai infine mettendo il film nel lettore.
«Vado a prendere qualcosa da mangiare e qualche pacchetto di fazzoletti, divento piuttosto sensibile guardando questo film» concluse con un ghigno uscendo dalla stanza.
Il sacchetto delle patatine era finito già da un pezzo e il succo di frutta era sparito nell’arco di cinque secondi, il film aveva superato da un po’ la metà e Louis dava già segni di cedimento emotivo, mentre i miei occhi si stavano chiudendo poco a poco. Ignorando completamente il consiglio di Niall, mi accovacciai su una spalla di Louis e mi strinsi ad un suo braccio.

“La faresti una cosa per me?”

“Qualsiasi cosa”
“Mi vuoi sposare?”

Sentii un singhiozzo di Louis che mi percosse, sorrisi teneramente vedendo due lacrimoni sotti gli occhi di Louis così mi affrettai per asciugarglieli con la mano.
«Non ti facevo così emotivo» scherzai passandogli un fazzoletto.
«In realtà, sto già pensando alla fine del film, perché lei muore! E poi lui dice quella frase sull’amore, quella che il suo amore non lo vede ma lo percepisce, è una cosa così.. così..» iniziò a parlottare deprimendosi, ridendo e piangendo contemporaneamente.
Che persona strana.
Lo lasciai accovacciarsi su di me e continuammo a guardare il film, fin quando i miei occhi non si chiusero totalmente.
 
«Sveglia!»
Qualcuno mi strattonò facendomi sobbalzare e portandomi nel mondo reale. Misi a fuoco chi mi stava davanti e trovai Lottie che mi stava praticamente bruciando con lo sguardo, il televisore era spento e anche l’abatjour che Louis aveva acceso prima. Mi accigliai e imprecai in tedesco tornando a dormire.
«Forse non hai capito, tra mezz’ora ci saranno tutti i nostri parenti per festeggiare il Natale!» urlò di nuovo Lottie «Lou, svegliati anche tu!»
Aprii svogliatamente gli occhi e mi voltai verso Louis, che sonnecchiava beatamente sul mio petto. Presi il mio cellulare e controllai l’ora, le venti e un quarto. Perfetto, non ce l’avrei mai fatta.
«Cacchio!» dissi nervosa spostando Louis dal mio corpo «è tardi.. perché non ci hai svegliato prima?»
«Mi sono ricordata adesso di voi»
«Dov’è Nathan?»
«Lo sta vestendo mamma» concluse dirigendosi verso il corridoio, solo in quel momenti notai che portava un vestitino rosso e delle ballerine nere, era molto carina infondo.
«Ho un mal di testa assurdo» sussurrò Louis passandosi una mano sulla faccia.
«Hai pianto per tutto il film, ci credo!» lo presi in giro dandogli una pacca sulla spalla.
«Vado, altrimenti faremo veramente tardi» bofonchiò alzandosi dal letto, ma prima che potesse allontanarsi lo bloccai prendendo un lembo della sua maglietta.
«Cosa c’è?» mi chiese abbozzando un sorriso.
«Il bacio che ci siamo dati stamattina..»
«Zayn.. lo so» mi interruppe continuando a sostenere il suo sorriso, fissò i miei occhi verdi per un lasso di tempo che mi sembrò infino, poi piano mi prese la testa fa le mani e si avvicinò a me. Ero certa che mi avrebbe baciata, ma alla fine cambiò rotta e mi lasciò un leggero bacio sulla fronte.
«Chiamalo, ha bisogno di te» disse infine mettendo il cellulare tra le mie mani, e poi se ne andò, lasciandomi sola con la consapevolezza che era giunto il momento per parlare con Zayn.
Presi un lungo respiro e incominciai a digitare il numero di Zayn, dopo di che premetti il verde e feci partire la chiamata. Attesi poco prima che la sua bellissima e incazzata voce mi travolse.
«Mylène? Porco cazzo, ma dove cazzo sei? Ti ho cercata ovunque! Harry non si decide a dirmi dove cazzo ti ha portata quello là e Niall fa lo stesso! Non ti sento da tantissimo tempo, te ne rendi conto? Ho passato i giorni a chiamarti e non mi hai mai risposto, non immagini quanto sono preoccupato e quanto ci sto di merda..»
Evviva la finezza.
S’interruppe appena sentì un mio singhiozzo, stavo incominciando a piangere di nuovo. Ero stata egoista con lui, maledizione al mio orgoglio.
«Mylène, parla per favore.. dove sei? Vengo a prenderti adesso»
«Non puoi.. sono a Doncaster, dalla famiglia di Louis. Zayn io.. mi dispiace tantissimo»
«Quando torni?»
«Dopodomani»
«Mi manchi da morire Mylène, sto malissimo»
«Scusami, mi sono comportata da stronza, ma quando mi hai detto dell’esercito sono andata in tilt, dovevo prendermi qualche giorno per riflettere» mi asciugai le lacrime con la manica della maglietta e respirai pesantemente «sappi che ti appoggerò in questa scelta»
«Ho fatto di tutto per convincere mio padre, non ce l’ho fatta però»
«Ci vediamo tra qualche giorno, okay? Ora devo andare»
«Di già?» notai una certa nota di delusione nella sua voce, Dio quanto mi mancava.
«Sì, ti chiamo più tardi»
«Ti amo» mi disse sensualmente. Un grosso sorriso sostituì le mie lacrime e per poco non mi mancò un battito, ero peggio di un’adolescente alle prese con il primo amore.
«Lo sai che per me è lo stesso» risposi ridendo alzandomi dal letto e iniziando rovistare nella mia valigia, per cercare un vestito adatto per quella sera.
«Mi piace sentirtelo dire»
«Ti amo, oggi più di ieri e meno di domani»
Passarono alcuni secondi prima che Zayn scoppiasse a ridere «ci ho messo un po’ per capirla»
«Che stupido che sei!»
«Anche tu sei bellissima»
«Ora vado sul serio.. a dopo»
Chiusi la chiamata e sospirai, mi toccava chiedere un vestito a Lottie, nella valigia c’erano solo jeans e maglie. Povera me. 



 

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Sono in un ritardo disastroso e vi dico solo due paroline:
1. Mi scuso tantissimo per il ritardo, e non fate caso agli errori, l'ultima parte l'ho scritta in fretta e furia.
2. Grazie a tutte le persone che seguono questo storia, aumentano sempre di più *-* Sono arrivata a 100 tra i preferiti, saifiohdnbhviwaudbhdva GRAZIE
3. VI AMO DA MORIRE
4. Scusate se non recensisco subito le vostre storie, ma in questi tempi sono troppo incasinata. Sorry.
5. Non dimenticate di passare dall'altr mia FF :D
UN BACIO A TUTTE. 
6. La frase "ti amo più di ieri e meno di domani" l'ho presa spudoratamente da una perla di saggezza del signorino Malik AHAHAHHA CAZZO QUANTO SONO IN RITARDO.

 

   
 
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