...Lo so. E’ tipo UN ANNO che non
aggiorno. Vi chiedo perdono! E’ che...per scrivere questa cosa devo essere
veramente tanto in clima clampiano, e per quanto io adori 365 giorni all’anno
quelle donne, i picchi di fanatismo clampiano vanno e vengono, ovviamente. Devo
sfruttare questa fase tremendamente segnata dal destino, e portare a termine
questa fic, che...è davvero molto amata, a quanto pare, e di ciò sono commossa e
onorata!
Bene, siamo all’epilogo. I due capitoli
finali saranno ambientati durante il maggio 2005, quando si è svolta la mostra
“Clamp Suu”, per festeggiare i 15 anni di attività delle Clamp (per cui, quando
si parla di “Tsubasa” e “XXXHolic”...fate conto che siamo ai capitoli di un anno
fa).
Al solito, non possiedo nessuno di questi
splendidi personaggi, e non intendo offendere le Clamp, anche se le prendo un
po’ in giro. E’ solo un modo per dimostrare la mia ammirazione sconfinata,
nonostante tutte le follie, esagerazioni e ritardi di quelle donne.
Ok?
Bene. Buona lettura...e
grazie!^^
* La battuta sui retini e i personaggi
dispersi è di Hana.
* La battuta su Seishiro
capostipite...vedrete di che cosa...è di Shu.
Episodio IX – Clamp Suu –part
I-
- Ehi, vado bene da questa parte, per il
gruppo della personalità multipla?-
- No, di là c’è il gruppo “Problemi di
ali”. La personalità multipla è al secondo piano, nell’attico dei Draghi della
Terra.-
- Permesso! Devo andare, il gruppo
“Promesse e Profezie” è già iniziato!-
- Guarda che stai sbagliando, quella è la
porta dei problemi di occhi!-
Insomma, a Villa Clamp c’era un po’ di
agitazione...
In una graziosa saletta, messa a
disposizione dalla famiglia Sumeragi, era raccolto un nutrito gruppetto di
personaggi, seduti in cerchio, tutti rivolti verso il giovane sciamano dall’aria
tetra, che in quel bizzarro raduno pareva avere un ruolo di
rilievo.
- Benvenuti al gruppo di auto-aiuto per i
personaggi con problemi di occhi.- iniziò, con la sua adorabile voce atona. – Io
sono Subaru Sumeragi, e ho perso volutamente un occhio per emulare un idiota.
Sono stato eletto come il più adatto per guidare questo gruppo, visto che la mia
vicenda è esemplare, quindi spero che vi sarò di aiuto. Potete cominciare
con...-
- ...ora, via, il più adatto...- lo
interruppe la voce gradevole e a tratti sensuale dell’idiota da poco
menzionato.
- ...come dicevo, potete cominciare con il
raccontarci il problema che avete all’occhio.- tirò dritto Subaru, lanciando
un’occhiata raggelante al distinto assassino, che se la rideva col suo occhio
color ambra.
- Ciao, io sono Kujaku, e ho tre occhi.-
iniziò il demone dai capelli viola di “Veda”.
- Kokuyo, ho gli occhi di colore diverso.-
borbottò il diavolo convertito, rilassandosi sulla
poltroncina.
- Saiga, porto sempre gli occhiali da
sole.-
- Gingetsu, stesso problema con gli
occhiali da sole.-
- Yasha-oh, versione “Tsubasa”. Ho l’occhio destro ferito, e la mia
statua perde sangue da quell’occhio. E ora scusatemi, ma devo andare al gruppo
di auto-aiuto per i personaggi che compaiono in più manga e hanno crisi di
identità!- E detto ciò lasciò il suo posto e uscì dalla saletta.
[Attenzione, i seguenti righi contengono
qualche spoiler sui vol. 7 di XXXHolic e 15 di
Tsubasa!]
- Salve. Ho un occhio a metà con lui.-
disse un tipo dall’aria imperturbabile, indicando un ragazzo seduto dietro di
lui.
- Beh, io ancora sono sano, ma ho letto di
sfuggita uno storyboard del mio manga,
e ho scoperto che qualcuno si mangerà uno dei miei occhi!- comunicò agli
altri un grazioso personaggio, sorridendo amabilmente.
- Shaoran, versione “Tsubasa”.- iniziò titubante il ragazzo. – Ho
strani problemi all’occhio destro.-
[Fine
spoiler!^^]
- Yo! Sono l’idiota che Subaru voleva
emulare, e persi l’occhio destro diversi anni fa, per difenderlo da una
psicopatica!- concluse Seishiro, facendo un mezzo inchino. – E sono anche il
primo, l’unico originale capostipite di coloro che persero l’occhio!- Subaru
scosse la testa, prima di ricominciare col suo ruolo di
guida.
- Come sapete, in attesa che le nostre
autrici si decidano a tornare a casa e prendersi cura di noi, abbiamo deciso di
organizzare dei gruppi di sostegno e discussione, per risolvere tutti i problemi
fisici, psichici, magici e fatali che le Clamp ci hanno appioppato. In questo
gruppo racconteremo le nostre storie legate agli occhi, e decideremo delle
strategie per superare traumi da perdite dell’occhio, convivere con questo
problema e trovare look sempre nuovi e stimolanti.-
- Cavoli, ma dove ha imparato a parlare in
quel modo?- domandò Kujaku a Seishiro, seduto accanto a
lui.
- E’ quello che mi stavo domandando
anch’io...-
Anche l’attico degli Angeli ospitava vari
personaggi. Ashura guidava il gruppo, e attorno a lui sedevano Hinoto, Emeraude,
Yukito Tsukishiro e perfino il temutissimo Fuuma. Sulle ginocchia di
quest’ultimo stanziava un grazioso gattino, Perla.
Appeso alla parete stava un grande
cartellone, su cui era scritto: Personalità multipla? Lati oscuri
indesiderati? POSSIAMO SCONFIGGERLI!
A metà riunione Hinoto si scusò col
gruppetto, ed andò a raggiungere un’altra adunata, che si teneva in una
stanzetta offerta da Yuuko (cioè, non offerta, ma data in prestito. I
personaggi, ignari, non sapevano che la venale maga avrebbe chiesto un prezzo ad
ognuno...). Lì, attorno alla splendida venditrice di desideri, erano riuniti
Kakei, Kakyou, Kotori, Oluha, Kanoe, un paio di comparse di Veda e un paio di
incarnazioni di Clow. Quando Hinoto entrò, sostenuta dalle gemelle onnipresenti
al suo fianco, lanciò un’occhiata di compatimento a Kanoe e scosse la testa.
- Bene, miei cari.- cominciò Yuuko,
affascinante come al solito. - Siamo radunati qui per approfondire e discutere
le nostre doti di indovini e sognatori...-
Questi erano i gruppi più frequentati, ma
girando per
Ma non c’erano solo gruppi di auto-aiuto,
oh no! C’erano anche comitati di protesta e promotori di petizioni. C’era la
firmatissima petizione “Vogliamo delle
coppie sensate”, gemellata con l’ancora più sostenuta “Almeno una volta, diciamo ‘ti amo’! –
Mettiamo al bando la ’persona più cara’!”. C’era la protesta contro i manga
non conclusi (poveri illusi!), quella contro i finali tragici e la petizione che
proponeva di limitare il numero delle morti per manga. C’è da dire che esisteva
anche un comitato pro-strage finale (promosso da Taishakuten e appoggiato da
Fuuma), un gruppo anti-indovini (sottoscritto da Rikuo e Kazahaya) e
un’associazione anti-desideri (che Fuuma aveva già preso di
mira).
Mentre i personaggi rivoluzionavano Villa
Clamp e cercavano di auto-aiutarsi come meglio potevano (visto che le autrici
creavano i problemi ma non si sognavano di dare loro una soluzione), le quattro
meravigliose signore erano tutte affaccendate con un’occasione davvero speciale
per la loro carriera: la mostra Clamp
Suu, che sarebbe stata inaugurata a breve, un festeggiamento per i quindici
anni della loro prolifica attività.
- Aaaah, mi viene da commuovermi al
pensiero!- cinguettava Mokona, guardando con amore e ammirazione tutte le tavole
che erano state esposte. – Oh, ma guarda un po’ cos’abbiamo ritirato fuori! Ero
così depressa il giorno che disegnai questa! E questa qui, dove misi degli
schizzi di sangue extra! E quella, così tetra! E questa
qua...-
- Sono felice felice felice!- gridava
E infine, la signora Ohkawa passeggiava
con apparente noncuranza tra gli stand espositivi, lanciando di tanto in tanto
un’occhiata ammirata a ciò che vedeva. Che volete, stava elaborando la trama per
un nuovo manga, ed era arrivata al punto in cui la ragazza moriva e il ragazzo
veniva consolato dall’amico, non poteva prestare più di tanta attenzione a ciò
che le stava attorno!
Né i personaggi né le Signore immaginavano
che, non molto distante da lì, si stava preparando un colpo di scena degno dei
migliori rivolgimenti finali clampiani...
Nel frattempo, a Villa Clamp, com’era
ovvio, le migliori intenzioni dei personaggi si stavano trasformando in
catastrofi stratosferiche.
- Non è possibile! Non è possibile!- Il
ragazzino dai celeberrimi occhi viola, dalla celeberrima corporatura magrolina e
dall’ancor più celeberrima sfiga (celeberrima è un superlativo, lo so, ma la sua
sfiga era così famosa che, nel suo caso, è permesso dalla grammatica italiana
usare la locuzione “più celeberrima”)...dov’eravamo rimasti? Ah, sì, il
celeberrimo sfigato si stava lamentando, e si stava lamentando a buon diritto.
Teneva in mano un grazioso opuscoletto rosa, su cui era scritto, tra fiori rosa,
cuori rosa e coniglietti rosa (se fate
fare le cose a Tomoyo, sapete cosa aspettarvi), “Elenco dei gruppi di
auto-aiuto di Villa Clamp!^^”
- Ci sono gruppi per tutti i problemi del
mondo, c’è addirittura il gruppo per la prevenzione delle emorroidi nei
personaggi costretti a sedere per il 90% delle loro apparizioni nei manga e c’è
la petizione “Troni più comodi”, ma non c’è un semplice, banalissimo gruppo che
possa proteggere un protagonista sfigato dal suo ex-migliore amico serial
killer!-
Indeciso se era meglio fare una petizione
per richiedere ciò di cui abbisognava o chiedere aiuto a Yuuko, finì per
mettersi a piangere.
- Kamuino! Stellina, che ti è
successo?-
Il ragazzo fece un balzo tale da battere
la testa contro il soffitto. Senza nemmeno voltarsi a guardare si lanciò in
avanti e prese a correre come un folle. Aveva riconosciuto bene la celeberrima
voce dietro di lui...
- Ehi, aspettami!-
Non potendo niente contro la falcata
possente e gli otto metri di gambe muscolose del suo rivale, il ragazzino si
fermò, ansimante e terrorizzato.
- TU!- gridò, voltandosi e fronteggiando
il sempre sorridente, sempre strafottente e sempre psicopatico Fuuma. – Si può
sapere che ti è preso? E poi stellina
lo dici a tua sorella!- Un secondo dopo si rese conto di cos’aveva detto e
scoppiò a piangere.
- Eddai! Sei la mia stella gemella, mi
sembrava una cosa carina da dirti...- protestò Fuuma, avvicinandosi
all’altro.
- Non...fare...un...passo...di
più...-
- Non che balbettando io mi
impietosisca...-
- Fuuma!-
- AAAAAAAAHHH, allora te le cerchi! KAMUI!
KAMUI! KAM...-
Tre secondi prima di avventarsi sul suo
disperatissimo rivale, un ammasso di esseri viventi di varie forme e dimensioni
precipitò sull’eminente zucca del capo degli Angeli, venendo giù da un punto
imprecisato del soffitto.
- Fuuma! Sei vivo?- piagnucolò
l’esterrefatto Kamui.
- ...più o meno...- Una voce soffocata
raggiunse l’orecchio di Kamui. Ma dal mucchio di personaggi aggrovigliati
davanti a lui non emergeva nessuno. Sembrava che tutti stessero lottando per
sciogliersi e riprendere possesso della propria libertà...ma evidentemente
l’impresa era veramente ardua!
- DANNATAAAAAA!!!- strepitava una rude
voce da rude guerriero. – Tu e le tue alucce da
moscerino!-
- Io...io...ve l’avevo detto che poteva
non funzionare...- si difese una vocetta rotta dal pianto.
- Ehi, un po’ di rispetto per la
signorina!- protestò la voce di un ragazzo.
- “Ehi” lo vai a dire al tuo amico
anti-spirito, capito? Non a me!- ringhiò la voce rude in
risposta.
- Gente, l’abbozzate di scannarvi? Non
potete finire dopo, voi due?- tentò di intromettersi un’altra voce da
adolescentello.
- AIUTO!- gemeva intanto Fuuma, e vi
garantisco che l’avreste fatto anche voi, se vi fosse piovuto in testa il
personaggio più alto mai disegnato dalle Clamp. Soprattutto se tale uomo era
completo di armatura e spada.
Lentamente il groviglio si sgrovigliò, e
Kamui poté identificare tutti i personaggi dell’amena brigata. Davanti a lui
stavano il ninja Kurogane in diretta da “Tsubasa”, Watanuki di “XXXHolic”, il
commesso di drugstore Kazahaya e la piccola Suu. Anche Fuuma si rialzò, non
appena Kurogane si fu sollevato, ma non sembrava molto in condizioni da
attaccare di nuovo Kamui, per cui il capo dei Sigilli poté dedicarsi a cercare
di capire cosa fosse successo.
- Ehm...permettete...- iniziò Kamui
timidamente, osservando il gruppetto. – Voi siete Kurogane, il grande ninja
protettore del Giappone. E Watanuki, l’abile commesso della maga Yuuko. E
Kazahaya, dotato di poteri psichici. E...E...E che cavolo, avete tentato di volare
attaccandovi alle ali di questa povera bambina?-
- Bambina? E chi sarebbe la bambina?-
protestò lei. – Io sposerò Kazuhiko!-
- Sì, certo, e “X” finirà, prima o poi.-
la liquidò Kamui. – Voglio dire, non avete pensato che non avrebbe
retto?-
- Non è stata una gran trovata.- ammise
Watanuki. – Ma...credimi, è stata la forza della
disperazione!-
- Sì, dobbiamo a tutti i costi entrare nel
salottino con la tappezzeria verde!- esclamò Kazahaya.
- E questo che c’entra con
Suu?-
- Beh, quando
- E...perché volevate entrare nel
salottino verde?- domandò Kamui, sempre più perplesso.
- Oh, ma questo non sa proprio un tubo!-
bisbigliò Kazahaya a Watanuki.
- Beh, ecco...- iniziò Watanuli –
- Ah. Lo sapete che il salottino verde
funge da biblioteca e che ci saranno almeno un migliaio di libri, vero?- Fuuma
dette loro la buona notizia, continuando a massaggiarsi la schiena
dolorante.
- Lo sappiamo.- rispose Suu. – Ma è
inutile preoccuparsi dei libri, se prima non riusciamo ad
entrare!-
- Sempre ottimista, la bimbetta, eh?-
commentò Fuuma.
- Bimbetta? Ma chi credi di avere di
fronte? Io sposerò Kazuhiko!-
- Sì, Kazuhiko junior, il figlio di
Kazuhiko the original e Oluha.- tagliò corto Fuuma. – Ma voi siete sicuri che le
trame dei vostri manga siano lì?-
- Oh, no.- rispose ancora lei. – Ma
tentare è meglio di nulla, no?-
- Sarà. Comunque, capisco te e Kazahaya, i
vostri manga non finiranno mai. Ma il ninja e lo sfigato? Mi sembra che
“Tsubasa” e “Holic” stiano proseguendo senza intoppo...-
- La verità è che...ehm...- Watanuki
iniziò a spiegare, imbarazzato. – Sempre in quella famosa conversazione della
Ohkawa, abbiamo sentito che ha intenzione di far accadere cose particolarmente
drammatiche, in un futuro prossimo, e quindi ci siamo fatti prendere dall’ansia,
e abbiamo deciso di unirci a loro per scassinare il
salottino.-
- Bah. Per me potete anche andare tutti a
fare un torneino di Angelic Layer sul letto a baldacchino della Ohkawa, la cosa
non mi riguarda.- commentò Fuuma. – Io ho un serio bisogno di un antidolorifico.
Andiamo, Kamui!-
- Scusa scusa scusa, perché dovrei venire
con te? Io voglio stare qui e aiutare loro!-
- Come, perché? Perché sei la mia stellina
gemella, perché sei buono e comprensivo e sei in ansia per la mia schiena e
perché...-
Kamui sfoderò uno sguardo insolitamente
acido per lui, e mise le mani sui fianchi.
- Sono Kamui, non Tomoyo!!! Se vuoi la
migliore amica che ti segue con la telecamera, pronta ad aiutarti in ogni
situazione, la prossima volta rinasci in un altro manga!-
- Tu...- Fuuma sgranò gli occhi,
sconcertato, ma prima che potesse dire mezza parola un’enorme katana gli venne
puntata contro il petto.
- Mi stai dando sui nervi. Noi abbiamo del
lavoro da fare, e se il mocciosetto ci vuole aiutare, tanto meglio.-
Per un attimo Fuuma e Kurogane si
fronteggiarono, scambiandosi i loro sguardi migliori: lo psico-schizo-killer contro il dì-mezza-parola-e-ti-affetto-per-bene.
Poi, miracolosamente, Fuuma alzò le spalle in segno di totale menefreghismo,
fece un cenno di saluto e se ne andò. Fatti tre passi, però, si voltò e sorrise
all’indirizzo di Kurogane.
- Sai una cosa? Credo che sarebbe proprio
divertente, provare a esaudire i veri
desideri della tua principessina e di quel mago
depresso...-
Kurogane sollevò di nuovo la katana, a un
passo dalla crisi di nervi. Watanuki saltellò in modo isterico, temendo il
peggio. Suu congiunse le mani, come in preghiera. Kamui pensò di mettersi a
piangere. Kazahaya lanciò un’imprecazione che gli sarebbe valsa la candidatura a
Personaggio Più Volgare delle Clamp
Che accusò il colpo, stramazzando al suolo
senza emettere suono.
- E tu, non ti agitare, che tanto questa
storia la tira fuori con tutti!- strepitò il ragazzo, rivoltò al ninja. – Forza,
decidiamo la prossima mossa per sconfiggere quella
barriera!-
Così l’allegro gruppetto di cospiratori si
mise a tavolino, cercando una strategia valida, che potesse essere facilmente
attuabile e non provocasse più distruzione del necessario.
Dopo sei ore e mezzo Watanuki si era
addormentato sul tavolo, Suu aveva cantato tutto il suo repertorio e ora si
lamentava per la perdita della voce, Kurogane aveva rincorso Kazahaya una decina
di volte e Kamui aveva un malinconico quadernino pieno di pagine strappate e
cancellate. Avevano tentato di fare un elenco di strategie, ma erano state tutte
scartate. Per fortuna.
Tra le strategie cassate figuravano far ingoiare la porta del salottino a
Mokona (Suu si era messa a piangere, impietosita per Mokona), chiedere a Fuuma di provocare un piccolo
terremoto per divellere i cardini della porta (non erano riusciti ad
accordarsi su chi doveva parlare con Fuuma), chiedere aiuto all’esercito dove un tempo
militava Kazuhiko (mai fatta una cosa per bene, quelli...), usare una carta di Clow a scelta (“Tra
tutte quelle maledette carte ce ne sarà una utile?” aveva proposto Kazahaya. Ma
Watanuki e Kurogane, al solo sentire il nome di Clow, avevano avuto un esaurimento
nervoso), e altre ancora.
Quando tutte le speranze sembravano
svanite, gli occhietti di Suu si illuminarono.
- Non abbiamo pensato alla cosa più
semplice! Kazahaya...Rikuo può infrangere gli oggetti col suo
potere!-
I cinque si scambiarono uno sguardo
abbastanza colmo di vergogna, poi gli occhi di tutti si puntarono su
Kazahaya.
- Raccogli il tuo amico e portalo subito
qui!- ordinò il ninja.
- Ehm...vado subito...Dovrebbe essere al
gruppo per i personaggi che...sigh...devono sopportare un compagno di manga
molesto...-
- Mpf. Come se servisse a qualcosa.-
borbottò il guerriero. – L’ho frequentato, ma è perfettamente
inutile.-
- Dovrei andarci anch’io!- asserì
Watanuki, infervorato.
- C’era anche il tuo guardiano
anti-spiriti.- lo raggelò Kurogane.
Così Kazahaya andò a chiamare Rikuo, e gli
spiegò il problema, omettendo però tutto il caos e la distruzione che avevano
provocato prima di arrivare a quella semplice e indolore soluzione (dalle rovine
del corridoio dov’era avvenuto l’incidente in volo, però, Rikuo ebbe una vaga
intuizione dell’accaduto).
- Devo buttare giù questa porta?- sospirò
il ragazzo, quando i cinque cospiratori lo ebbero portato al luogo tanto
bramato.
- Bravo genio, te l’ho detto otto
volte...- borbottò Kazahaya.
- Faccio in fretta, voglio tornare al
gruppo per i personaggi che devono sopportare compagni di manga molesti. Era
davvero interessante.-
Il ragazzo si concentrò e proiettò i suoi
poteri sulla porta.
Quando ebbe finito, sulla porta,
perfettamente intatta, era comparso un cartello rosa:
Bel tentativo, Rikuo!^^ Riprova, chissà
che questa volta non funzioni!
- Maledetta!- gridò Kurogane, agitando la
katana verso la porta che li separava dalla conoscenza.
- Non ci credo!- gemette Kazahaya,
sgranando gli occhioni.
- Quella donna...è una dea...- sussurrò
Kamui, rabbrividendo.
Fu così che il quintetto di cospiratori
delusi decise di consolarsi andando a bere qualcosa in giardino (ovviamente
spedirono Watanuki a procurare il beveraggio per tutti).
E fu così che il grazioso quintetto venne
a conoscenza di un segreto terrificante, la cui conoscenza avrebbe – forse –
salvato innumerevoli vite...
Mentre erano tutti stravaccati su delle
sdraio, disegnate da Mokona perché i personaggi potessero sfruttarle, si resero
conto che c’era qualcosa che non andava. Per davvero. Più del solito. Dunque, si
misero in silenzio, tentando di localizzare l’insolito.
La prima cosa che notarono fu il Seshiro
di “Tsubasa” che parlava con uno scoiattolo, chiedendogli se fosse Subaru.
Subito dopo trovarono la piccola Misaki che stava costruendo un Angel con le
sembianze Oluha, di cui era una grande fan (e subito dopo, il Seishiro di
“Tsubasa” andò dall’Angel a chiedergli se era Subaru). Poi si imbatterono in
Akira che cercava di spiegare ai Duklyon come mai quell’anno avesse deciso di
fare il cosplay del Ladro dalle Mille Facce, mentre loro gli raccontavano che si
sarebbero vestiti da Power Rangers per carnevale. In seguito
incontrarono...
- Ehi, stai deviando dalla trama
principale!!!- *Watanuki si volta verso
lo schermo del computer e comincia a picchiettarci sopra, con evidente fastidio.
Ok, forse ha ragione*.
Insomma, all’improvviso capirono cosa
c’era che non andava: in mezzo al giardino, dove un tempo stava una graziosa
fontana, ora c’era un computer alto sei metri, dalle forme inquietanti, noto
come Beast.
- Ora, va bene che siamo tutti mezzi orbi,
ma ci abbiamo messo un’ora per capire cosa c’era di strano...- *Watanuki continua a picchiettare sullo
schermo. Mah...*
Il gruppetto raggiunse in fretta l’amato
computer di Satsuki, e scoprì che, raggomitolata tra i fili, “tra le braccia”
del personal (very personal) computer, stava la proprietaria, che spippolava con
la tastiera, piuttosto agitata.
- Non abbiamo un minuto da perdere!-
gemette la ragazza, voltandosi verso i nuovi arrivati.
Il gruppetto ebbe uno svenimento
collettivo. Insomma, Satsuki che si
rivolgeva per prima a qualcuno?
- L’Apocalisse è proprio dietro l’angolo
per davvero...- balbettò Kazahaya. – Satsuki-san, che
succede?-
- Succede che Beast ha intercettato le
comunicazioni segrete di un gruppo armato misterioso. Sono riuscita a trovare
informazioni su di loro, e ho scoperto che stanno per mettere in atto un
attentato.-
- Che cosa?- esclamò Kamui. – Ma...ma hai
chiamato la polizia immediatamente?-
- Certo che l’ho fatto. Voglio distruggere
il mondo, ma non prima della fine di “X”. Il problema è che non mi hanno
creduta!-
- E perché?- si agitò Watanuki. – Insomma,
perché la polizia non dovrebbe prendere sul serio un onesto cittadino che dà una
simile informazione?-
- Forse a causa del bersaglio
dell’attentato.- rispose lei.
- E sarebbe?- domandò Fuuma,
arrivando...senza la sua solita entrata in scena teatrale, trascinandosi
penosamente, con una mano alla schiena (e guardando furiosamente il ninja che
aveva avuto la geniale idea di cadergli addosso).
- Il bersaglio dell’attentato sono le
Clamp.-
I personaggi rimasero in silenzio per
qualche secondo, il tempo di realizzare alcune cose.
Che le loro autrici erano in pericolo di
vita.
Che tutti loro, in qualche modo, erano in
pericolo.
- Cosa? Le Clamp?-
- Ma non è
possibile!-
- Ma dai!-
- Che senso
avrebbe?-
- Insomma, sono pazze, sadiche, schizzate,
perennemente in ritardo, ma...ma...-
- Ma è così.- confermò Satsuki. – Hanno
esasperato i fans a tal punto che è stato creato un gruppo armato anti-Clamp!
Dobbiamo fare qualcosa!-
- Non è esatto.- Fuuma avanzò, sfoderando
il sorrisetto delle grandi occasioni. – Non dobbiamo fare qualcosa. Dobbiamo scegliere cosa fare. Possiamo aiutarle,
mettendo a rischio la nostra vita. O possiamo lasciarle...al loro destino. Più
che meritato, per quanto mi riguarda.-
- E piantala una buona volta con queste
palle sulla scelta e sul destino!- si ribellò Kamui. – Mi sono rotto! Rotto! Non scherzo! Quelle quattro sono
sadiche e tutto quel che vuoi, e probabilmente ci uccideranno tutti, in un modo
o nell’altro...o in un mondo o nell’altro...Ma sono le nostre autrici! Le nostre
madri!-
- Se vuoi sapere quanto tengo ai legami
familiari...-
- Oh, insomma! Lascia da parte la tua
psicopatia e prendimi sul serio! Vuoi veramente rimanere il personaggio di un
manga incompiuto fino alla fine del mondo?-
- Cioè fino al mese
prossimo?-
Kamui imprecò in tutte le lingue che
conosceva. Fuuma continuava a sorridere, e avrebbe continuato ancora a lungo, se
non ci avesse pensato Kurogane. Il ninja, con la sua abituale delicatezza,
afferrò la katana e la usò per colpire il capo degli Angeli, facendolo volare
qualche metro più in là.
- Mio padre mi ha insegnato il valore
della gratitudine.- borbottò. – Per quanto poco le sopporti, non lascerò morire
coloro che mi hanno creato.-
- Anch’io voglio aiutarle! Ma povere
donne!- si affrettò a dire Kazahaya.
Watanuki e Suu si dimostrarono subito
d’accordo. E gli occhi di tutti si puntarono su Kamui, come in attesa di
qualcosa.
- Ehm...-
- Che facciamo allora?- chiese Suu,
concitata. – Diamo l’allarme? Chiediamo aiuto agli altri? Come ci
organizziamo?-
- Ehi, perché guardate tutti
me?-
- Perché tu sei...-
- Già, perché tu
sei...-
- Perché Kamui è...-
- AAAAAAAAARRRRRGHHHHHHHHH!- Il ragazzo
lanciò un urlo apocalittico e fece un balzo all’indietro. – Vi prego! Non
cominciate con questa storia delle frasi incomplete! Ne ho abbastanza! Va bene,
va bene, sono il protagonista più sfigato di tutti, e vi guiderò io in questa
impresa. Ma...Satsuki, tu stai con noi?-
- Certo. Finalmente ho trovato una
risposta alla mia domanda, perché non si possono uccidere gli esseri
umani.-
- Ovvero?-
- Perché sono molto più fighi dei
computer, e non ho intenzione di lasciar morire quelle donne, con tutti i bei
fighi che continuano a disegnare.- rispose lei, come se fosse la cosa più ovvia
del mondo. Poi si scostò un po’ dalla sua postazione, mostrando a tutti che
aveva una foto di Yuto come sfondo desktop (per la cronaca, era la sua famosa
posa nel tarocco del “diavolo”...)
- Non ci credo...- balbettò Kazahaya. – E’
diventata una fangirl?-
- Con tutto il tempo che passa su
Internet, è probabile.- confermò Watanuki.
- E tu come le sai, queste
cose?-
- Lavoro per la peggior fangirl
dell’universo.- sospirò il ragazzo. – Yuuko-san passa la metà del suo tempo a
navigare o a leggere manga...-
- Beh, in ogni modo, dobbiamo subito
mobilitare tutti i personaggi e organizzare la difesa!- esclamò Kamui. – Per
prima cosa, però, dobbiamo andare ad avvertire le Clamp!-
- E come speri di
fare?-
Fuuma arrivò, zoppicante e sempre più
arrabbiato, ma col solito ghigno infernale sul bel faccino. Stava per dare una
cattiva notizia e ci godeva proprio tanto.
- Fare cosa?- gemette
Kamui.
- Ad andare ad avvisarle. Come speri di
fare, se ci hanno sigillati qui dentro con una barriera che ci impedisce di
uscire e di comunicare con loro in qualsiasi modo?-
Continua...
Riusciranno i personaggi a salvare le
Clamp? Riusciranno ad infrangere la barriera?
O saranno i fans infuriati a trionfare,
vendicandosi così di quindici anni di sofferenze?
Riuscirà Fuuma ad uccidere Kurogane o sarà
il ninja tutto nero ad avere la meglio?
Riusciranno i cospiratori a trovare la
chiave della stanza segreta con tutte le trame dei
manga?
Riuscirà Harriet ad aggiornare prima di un
altro anno?
Riuscirà Harriet a finire di cucire quella
dannatissima casacca da Shaoran-kun prima del primo ottobre, o verrà in fiera in
versione Shaoran-straccione, con il romaiolo al posto di
Hien?
Riuscirete voi a sopportare un altro
capitolo del genere o farete anche voi un gruppo armato
anti-Harriet?
...qualunque sia la risposta, ricordatevi
che IL FUTURO NON E’ ANCORA STATO DECISO!
IO VI...
IO SONO IL VOSTRO...
IO SO CHE VOI NON
SIETE...
PERCHE’ VOI, IN
REALTA’...
...ciao!!!