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Autore: Alektos    22/09/2006    12 recensioni


--------Ultimo capitolo--------
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Molly Weasley, Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mia prima fiction a capitoli, tengo conto solo di alcuni avvenimenti del quinto libro e...
SIRIUS NON MUORE!

1 Inizio

“Sono felice di informarvi che ho trovato altre due persone disposte ad entrare a far parte del nostro gruppo.” Disse Silente Soddisfatto.
“Sono sicuro che ci saranno di grande aiuto, sono due auror e lavorano per il ministero. Lui è Kingsley Shacklebolt, mentre lei è Ninfadora Tonks, che in questo momento stà cercando di fare buona impressione…”
Il preside la fissò sorridendo da dietro gli occhiali a mezzaluna.
In effetti non aveva tutti i torti, quella sera era stranamente vestita elegante e sfoggiava dei capelli castani mossi che le arrivavano fino alle spalle. Decisamente non proprio il suo stile.
Si scosse dai suoi pensieri quando si accorse che un uomo seduto esattamente dalla parte opposta alla sua la stava fissando con insistenza.
Eppure mi ricorda qualcuno… Tonks… ma chi?
Anche il preside se ne accorse.
“Sirius.” Disse all’improvviso. “Lei è la figlia di Andromeda.”
Ecco chi è! Ma come ho fatto a dimenticarmene? Da giovani ci siamo pure visti qualche volta.
“Bene, adesso che le presentazioni sono state fatte possiamo cominciare. Prima però, Tonks, potresti tornare normale? Non sono abituato a vederti in versione seria.”
La ragazza sbuffò, strizzò gli occhi e i capelli le si accorciarono per poi cambiare colore e passare da un castano a un rosa visibilmente acceso sotto lo sguardo stupito dei presenti.
“Grazie. Bene adesso possiamo iniziare.”

Passarono le settimane e ormai tutti avevano fatto l’abitudine ai suoi continui cambiamenti; lei si era ambientata molto bene e ormai tutto il tempo libero che aveva lo passava a Grimmauld Place. Le piaceva proprio quel posto, non si può certo dire che fosse accogliente, ma le piaceva stare li, in particolare perché c’era Sirius, aveva scoperto che stava bene in sua compagnia e poi c’era la cucina di Molly, deliziosa.
Sarebbe stato tutto perfetto se non fosse per la presenza quasi costante di mister perfezione, non sapeva perché, ma le risultava antipatico, non rideva mai alle sue battute, si lasciava coinvolgere difficilmente in qualche discorso, sempre distaccato; fatta eccezione per Sirius, Malocchio e pochi altri sembrava non importargliene niente di nessuno.
A quanto pare l’odio era reciproco, era una questione di pelle, un po’ come James con Piton, forse un pò meno, ma anche lui non la teneva molto in considerazione; la considerava la classica ragazzina e si stupiva ogni giorno di più sul fatto che una tale pasticciona fosse diventata auror. Non passava giorno che non rompesse qualcosa, si stupì persino del fatto che Molly le chiedesse sempre aiuto in cucina visto che non ne combinava una giusta.

Quel giorno Remus era agitato, vuoi perché la luna piena si stava avvicinando, vuoi perché alla mattina aveva avuto una discussione con due maghi, fatto sta che come Tonks urtò per l’ennesima volta contro il portaombrelli mentre stava entrando lui esplose.
Mentre Sirius e Moody cercavano di chiudere le tende Lupin prese la ragazza per un braccio e la portò in un posto dove potesse sentire quello che aveva da dirle.
Da quel che ricordava non l’aveva mai visto così arrabbiato.
“Insomma, devi stare più attenta! Possibile che tu faccia sempre qualche disastro quando entri qua dentro?”
La ragazza era esterrefatta, era sull’orlo delle lacrime, ma lui sembrava non accorgersene dato che continuava a sparare sentenze. Lei lo zittì di colpo.
“Scusa se non sono perfetta come te!” Urlò. “Ora se non ti dispiace vado a far danni da qualche altra parte!”
Si girò e andò in cucina, Remus rimase impalato per qualche secondo, non la aveva mai vista arrabbiata, poi con uno schiocco secco scomparve.
Aveva esagerato e se ne stava rendendo conto, si sentiva un verme per essersi sfogato così sulla prima persona che gli era capitata davanti, se mai lei gli avrebbe rivolto la parola di nuovo si sarebbe profondamente scusato, anche se in tutto quello che aveva detto un fondo di verità c’era.
Tonks chiuse la porta della cucina con un colpo violento facendo sussultare Molly che per poco non fece cadere una pila di piatti.
“Quel, quel…” Non riuscì a finire la frase, strinse i pugni e li batté violentemente sul tavolo poi scoppiò a piangere.
Molly le si sedette difianco nel tentativo di capire cosa fosse successo.
“Ha ragione, ha perfettamente ragione…” Si asciugò gli occhi nel tentativo di riprendersi, ma inutilmente.
Tra le lacrime raccontò tutto quello che le aveva detto il licantropo continuando a ribadire che avesse ragione. Nel frattempo era entrato anche Sirius in cucina, giusto in tempo per sentire cosa fosse successo.
“Non prenderai sul serio quello che ha detto vero?” Disse non appena la ragazza finì di raccontare. “Perché non dovrei, in fondo ha ragione.”
“Conosco Remus, quando è in quelle condizioni, una volta ogni decennio, non sa quello che dice, è già capitato, deve aver avuto una giornata pesante per aver fatto quello che ha fatto.” Cercò di spiegare Sirius.
La ragazza era ancora in lacrime, non tanto per le parole dell’uomo, quanto per la rabbia, si era lasciata trattare a quel modo senza reagire perché presa alla sprovvista.
“Tu hai un sacco di qualità e di pregi, che poi questi siano intervallati da un piatto rotto o da un portaombrelli rovesciato non ha importanza.”
“Concordo pienamente.” Aggiunse Molly.
Tonks fu sollevata dalle parole del cugino, raramente lo aveva sentito fare dei complimenti a qualcuno.
“Non so come facciate ad essere amici, siete così diversi.”
“Sono sicuro che se lo conoscessi meglio non diresti così.”
Se lo dice lui.

Era passata da poco la mezzanotte e lei era ancora seduta su una delle poltrone di Grimmauld Place aspettando che il sonno arrivasse, ma senza successo. Stava sfogliando quasi annoiata una rivista con una tazza fumante di camomilla quando un rumore improvviso la spaventò e lei rovesciò la tazza per terra.
“Vedo che non è cambiato nulla da oggi pomeriggio.”
Una voce, la sua voce.
Per tutta risposta lei si alzò e dopo aver ripulito con un colpo di bacchetta salì le scale per andare in camera sua.
“Aspetta, scusa, è colpa mia, sono comparso all’improvviso.”
Tonks si girò verso l’uomo cha la fissava, ma non disse nulla, non voleva parlare con lui, non dopo tutto quello che le aveva detto.
“Mi dispiace.” Continuò il licantropo. “Non avrei dovuto dirti quelle cose oggi, sono mortificato.” E desso? Cosa dovrei rispondergli, che accetto le sue scuse? Sarebbe una bugia…
“Scuse accettate, ora scusa ma sono stanca, vado a letto.” Aveva usato un tono freddo e distaccato e se lui era veramente intelligente come diceva suo cugino avrebbe sicuramente capito che era tutta una balla.
  
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