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Autore: Mabs    14/02/2012    5 recensioni
Se ti iscrivevi a Twitter era quasi inevitabile amarli. Potevi cercare di resistergli, ma prima o poi avrebbero contagiato anche te. Erano cinque, erano bellissimi, e amati da tutti. Ma Clarissa li odiava, non riusciva proprio a sopportarli. Vedeva solo cinque ragazzini con una voce mediamente intonata e un faccino pulito e sorridente. Quel lunedì di Settembre, infilata la maglietta dei Nirvana, uscì di casa ignara di quello che le sarebbe successo di lì a poco.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si sedettero in uno dei pochi tavoli vuoti disponibili. Clarissa teneva in mano un’altra tazza di caffè macchiato, offerta gentilmente da Louis.
-Insomma…che ci fa una persona di alto rango come te in un posto da comuni mortali come questo?
Disse Clarissa apparentemente scherzando con aria acida.
-Mah, esattamente ciò che stai facendo tu in questo momento.
Disse Louis, aprendo la spaziosa borsa tracolla Eastpack a righe bianche e celesti, ed estraendone un cofano per gli occhiali da vista e un piccolo romanzo tascabile.
Ha soldi a non finire, le ragazze di mezzo mondo gli vengono dietro, la sua vita è frenetica quasi quanto quella di Obama, e lui legge. Interessante. Pensò Clarissa sorridendo compiaciuta.
-Mh, capisco…e dove sono i tuoi “amichetti”?
Disse Clarissa sempre acidamente, stuzzicandolo per un motivo ad entrambi completamente ignoto.
-Ognuno di noi ha una vita. Non siamo mica incollati! Voi ragazze ci vedete sempre insieme, ma non vuol dire che nella nostra vita privata siamo uniti tanto quanto dimostriamo di esserlo durante i nostri concerti. Ma ora basta parlare di me…parliamo di te. Perché questo odio incondizionato verso i One Direction?
Disse Louis, curioso ma allo stesso tempo smanioso di sapere cosa avrebbe risposto al ragazza di fronte a sé.
-Forse non te ne sei accorto, ma stiamo parlando ancora di te. E dei One Direction.
Clarissa fece una piccola pausa, sorseggiò il caffè macchiato e lo posò accuratamente sul bordo del tavolo. Continuò:
-Ora capisco perché voi “persone famose” intrattenete relazioni soltanto con altri personaggi famosi. Sarebbero gli unici in grado di capirvi e sopportarvi. Non è vero che siete rimasti con i piedi per terra. Il successo vi influenza tutti.
Louis rispose rapidamente, leggermente alterato:
-Eppure trovo ancora il tempo di venire a leggere in una caffetteria da comuni mortali come questa! In questo momento potrei benissimo leggere questo stesso libro in una Lamborghini o in una vasca idromassaggio, eppure sono qui, con una ragazza qualsiasi come te.
Clarissa si alzò di scatto.
-Ah è questo che pensi di noi? Siamo “comuni mortali”? Insomma, siamo tutte “ragazze qualsiasi” noi che non abbiamo soldi da buttare in inutili macchine che appena passeranno di moda verranno sostituite da un modello più nuovo e più costoso? Voi famosi siete tutti uguali. Un bel faccino e neanche un briciolo di umiltà e sensibilità.
Clarissa fece per andarsene. Raccolse il suo libro e lo ripose con rabbia dentro la borsa. Ma Louis fu più veloce di lei. Si alzò e le si parò davanti.
-Brava! Torna pure su Twitter a raccontare a tutte quanto sono egocentrico ed ignorante, se è questo quel che pensi di me! Io sono un ragazzo normale, forse un po’ più fortunato degli altri, ma sono un essere umano. Amo leggere, suonare, cantare, passare le ore a vegetare davanti alla televisione e passare le nottate a riguardare le puntate della terza generazione di Skins. E non è vero che noi “famosi” come ci chiami tu, ci innamoriamo soltanto di altre persone ricche e conosciute quanto noi. Perché io ti trovo molto carina, sicuramente più di Paris Hilton o di Amanda Seyfried.
Clarissa alzò lo sguardo confusa, incrociando gli occhi sinceri e profondi di Louis. Mi trova carina? Pensò Clarissa. E poi la terza generazione di Skins è la mia preferita. Abbassò lo sguardo imbarazzata, dicendo:
-Scusa, forse ho esagerato.
Louis scosse la testa sorridendo.
-Non preoccuparti.
Clarissa ripensò a ciò che le aveva detto Louis pochi secondi prima, e la curiosità la spinse a chiedergli:
-Pensi davvero che io sia carina?
Louis sorrise abbassando lo sguardo. Poi, improvvisamente, ebbe un’idea.
Afferrò la sua borsa tracolla, la aprì e ne estrasse una penna.
-Dammi la mano.
Disse a Clarissa.
Lei gliela porse un po’ diffidente.
Louis appuntò sul dorso della mano di Clarissa un numero di telefono, scrivendoci sotto “Louis (:”.
-Questo è il mio numero. Ce l’hanno solo le persone di cui mi fido, e che sono certo non lo sbandiereranno ai quattro venti. Non c’è bisogno che io ti dica di non darlo a nessuna fan urlante di Twitter, vero?
Clarissa sorrise.
-Non lo farò. Promesso!
Si alzò sulle punte, baciandolo su una guancia, gesto che di norma Clarissa faceva molto raramente anche con le persone a lei più care.
-Allora chiamami quando vuoi, ok?
Clarissa sorrise, e uscì dal locale. Tirò fuori il cellulare appuntandosi il numero sulla rubrica.
Aprì Twitter e copiò nuovamente il numero che aveva scritto sulla mano, seguito da “questo è il numero di Louis Tomlinson. Non ci credete? Provate a chiamare.
Qualche minuto dopo, Louis avrebbe acceso il cellulare, trovando qualche migliaio di chiamate perse. 

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Angolo Autrice!
Stronza questa Clarissa eh? Ma tra qualche capitolo (o forse anche meno) si addolcirà, sìsì. Non temete. Insomma che ne pensate? Fatemi sapere e recensite, mi raccmoando, che mi fa piacere (:
  
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