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Autore: Haruhi    15/02/2012    2 recensioni
“ Sai, in diciassette anni della mia vita non mi sono mai innamorato. Nessuna ragazza è riuscita farmi capire cosa sia l’amore. Forse tu, Luca, potrai riuscirci. Ti do tre mesi, per farmi innamorare. Ci stai?”
Sono queste le parole sentirà dire ad Alex, Luca , dopo essersi dichiarato al suo amore segreto.
Ma a questo punto, Luca , accetterà questo piccolo compromesso pur di poter far incoronare il suo amore?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Camminavo a testa bassa, cercando di sopprimere l’imbarazzo che ormai dilaniava nell’aria. Fra qualche minuto avrei dovuto proporre una proposta alquanto disdicevole al ragazzo al mio fianco.
Questa mattina ero super motivato, pronto per poter affrontare una situazione del genere. Eppure in questo momento era come se tutto il coraggio che ero riuscito a conquistare durante tutte le notti passati a pensare e ripensare a come presentare questa richiesta fosse sparito, lasciando dentro di me l’indecisione e la paura di essere respinto .
Avevo analizzato tutte le possibili sfumature che avrebbe potuto prendere la nostra conversazione. Sapevo che vi era un’altissima possibilità che provasse disgusto verso la mia persona , eppure non potevo arrendermi. Se c’era la minima eventualità che questo mia amore segreto, potesse coronarsi  volevo provarci.
Mi girai verso la figura che  mi seguiva. Come al solito nella sua faccia non vi era nessun’emozione.
Questo era uno dei tanti pregi per i quali provavo un enorme affetto per lui, non si riusciva mai a capire cosa provasse come se avesse eretto attorno a sé una barriera di ghiaccio.
All’inizio fu proprio quella ad attirarmi, il suo carattere freddo, ma sempre cortese. Adesso però questo non mi bastava più, volevo distruggerla, scioglierla, per poter vedere la persona che celava al suo interno . il rumore di alcuni sassi calciati mi riportarono alla realtà. Ormai si eravamo allontanati molto dalla scuola, sapevo che da li a qualche minuto ci sarebbero state delle lamentele da parte del ragazzo dietro di me. Sapevo infatti che non gli piaceva particolarmente camminare, evitava di fare passeggiate per il proprio divertimento e considerava il camminare un semplice spreco di energie, visto che , attraverso l’automobile, si poteva risparmiare la fatica.
Sebbene, però , avesse questa filosofia di vita, il suo corpo era atletico. Le spalle larghe erano un elemento , che insieme agli addominali scolpiti , non lo facevano passare inosservato agli occhi delle ragazze. Ovviamente era uno dei più corteggiati della scuola, i suoi capelli neri , i suoi occhi celesti e le sue labbra carnose erano ambite da quasi tutte le ragazze dei nostro corso.

Come biasimarle?

Nonostante i suoi capelli fossero perennemente in disordine, sopra la sua testa era come sei magicamente si sistemassero in una capigliatura scompigliata, ma sempre elegante.  Oltretutto erano scuri, neri come la notte, in netto contrasto con gli occhi celesti. Quei suoi due cerchi azzurri, che sapevano raggelare  qualunque sguardo li incontrassero. Ogni volta era come buttarsi dentro un fiume congelato, dove scariche elettriche ti percorrono.

“ Ehi, Luca per quanto dobbiamo camminare?”

Eccola, la domanda che mi aspettavo già da alcuni minuti. Ormai lo conoscevo come le mie tasche. Sorrisi istintivamente a quel pensiero, poi risposi, non riuscendo ancora a guardarlo, fissando la strada.

“ Siamo quasi arrivati, due minuti.”

Non rispose, ma rivolse il suo sguardo verso il cielo. Stranamente non aveva insistito sul fermasi, cosa che mi aveva comunque stupido. Forse, vi erano ancora alcuni lati che dovevo scoprire . Forse, semplicemente , aveva intuito che questa non era una semplice passeggiata tra coetanei, ma che era una camminata che avrebbe cambiato drasticamente il nostro rapporto.
Dopo esattamente due minuti arrivammo presso il fiume che circondava la nostra città. La giornata stava per finire e si poteva godere della vista del sole che tramontava sopra la distesa d’acqua . Sorrisi, pensando che in qualche modo anche la natura mi stava incoraggiando , creando l’atmosfera adatta per una confessione.
Già perché quello che dovevo fare era una confessione. Ma non una di quelle melense , piene di  parole dolci e baci. No, la mia era una vera dichiarazione d’amore, una di quelle che ti fanno capire quanto una persona posso amare un’altra e a cosa ognuno sia disposto per poter stare con la persona amata .

“ Allora? Mi hai portato qui per vedere il tramonto?”

Si era seduto, ero rimasto solo io in piedi ad osservare il cielo arancione. Feci un bel respiro e cominciai a parlare. Prima iniziavo, prima
avrei risolto la situazione.

“ Hai una minima idea sul perché io ti voglia parlare?”

Adesso stavamo l’uno accanto all’altro. Ovviamente c’era sempre una piccola distanza a separarci, ma seduti insieme ci stavamo godendo l’atmosfera. In quel momento mi resi conto che, anche se fossi stato rifiutato, preso in giro e trattato nei peggiori dei modi, ne sarebbe lo
stesso valsa la pena solo perché avevo potuto godere di un momento di intimità con lui.

“ Guarda ho un’idea , ma è più una soluzione estrema”

Non capii subito il significato di quelle parole. Rimanemmo in un silenzio , uno di quelli pieni di aspettative, dove tutti aspettano che siano gli altri a parlare, pronti ad essere stupiti . Ovviamente colui che doveva rompere quel silenzio ero io e non attesi oltre. Feci un respiro profondo.

“ Non so se quello che sto per dirti sarà di tuo gradimento, ma lo devo fare scusami. Sai, ricordo perfettamente ogni nostra singola
conversazione, come se fosse stata impressa nel mio cervello. Ogni piccola parola , ogni minimo gesto , ogni grande o piccolo sorriso che sia, lo ricordo. Li custodisco come se fossero i miei ricordi più preziosi, per il semplice fatto che anche la più minuziosa smorfia l’hai voluta condividere con me  e sai mi hai reso il ragazzo più felice del mondo.  Non so come definirlo, con tutto questo hai cambiato totalmente ogni mio giorno, hai unito alla monotonia, la felicità. Ovviamente non posso dirti che sono sempre state giornate stupende. No, ci sono stati giorni in cui, il tuo comportamento indecifrabile , mi ha fatto provare emozioni contrastanti. Paranoia, tristezza , depressione. Però ti devo confessare una cosa. Questi sentimenti nonostante non siano i migliori, li amavo. Sì, perché mi hanno concesso di poterti amare ancor di più. Già hai capito bene, Amare. Tu, sei l’unica persona in questa terra , capace di farmi dannare e farmi felice allo stesso tempo. Dopo tutte queste parole ti chiederai , cosa vuole questo pazzo da me?  Bhe, questo pazzo,che lo è diventato, perché ti ama da impazzire.”
Il discorso era andato meglio del previsto, nonostante il mio viso fosse completamente arrossito. Aspettavo la sia risposta. Lo vedevo ragionare, guardando il tramonto. Dopo dieci minuti che ormai il silenzio regnava fra di noi , decisi di alzarmi.  Mi girai , l’osservai mentre ancora fissava inerme il fiume. Interpretai il suo silenzio, come un rifiuto gentile. Stavo per andarmene , quando fui bloccato dalla sua voce.

“ Ok, ci sto.”

Ci stava?

Cosa significavano quelle parole.

Come voleva che il le interpretassi?

Lo guardai ancora più confuso, non riuscivo a capire.

Ci stai?”

Pronunciai ogni singola parola, come se fossero i vocaboli più strani che abbia mai sentito pronunciare da una persona. Lui tranquillamente annui, come se comprendere la sua frase fosse la cosa più semplice nella faccia dell’universo.
Io gli avevo appena detto che era la persona più importante della mia vita, l’individuo a cui volevo dedicare tutte mie attenzioni e lui mi aveva risposto semplicemente con un ci sto.

“ Scusa ma non capisco.”

Scosse la testa, poi con fare calmo si alzò e mi fissò intensamente. Il mio cuore cominciò a battere così forte che ormai si poteva sentire anche in lontananza.

“ Sai, in diciassette anni della mia vita non mi sono mai innamorato. Nessuna ragazza è riuscita farmi capire cosa sia l’amore. Forse tu, Luca, potrai riuscirci. Ti do tre mesi, per farmi innamorare. Ci stai?”

Mi guardò per un attimo interminabile.

Tre mesi.          

Erano circa 90 giorni per poter far conoscere il mio vero me stesso ad Alex e sperare che in qualche modo lui potesse amarlo. Era la mia occasione, non potevo farmela aspettare

“ Ok, ci sto!”

Avevo detto quelle parole con fin troppo entusiasmo, infatti sentii la sua risata alleggerire la situazione.

“ Ma sappi una cosa, non ti renderò l’impresa facile! Ti farò provare quello che significa stare con il vero Alex, chi lo sa magari scapperai”

Affievolì la voce, fino a farla arrivare a un sussurro. Sentivo che in quelle ultime parole c’era un che di malinconico e particolarmente triste.

“ Non lo farò! Giuro che ti farò innamorare di me, è una promessa!”

Sorrise fissandomi. Dopo un primo entusiasmo però abbassai gli occhi, a causa dell’imbarazzo. Sentii i suoi passi avvicinarsi e arrivò davanti a me. Mi prese il mento per alzarlo e si chinò verso di me.
Mi sentii spiazzato , non immaginavo minimamente che avrebbe condiviso il mio amore, figuriamoci che mi avrebbe dato un bacio. Chiusi gli occhi in modo impacciato. Sentii le mie labbra tremare per l’emozione, in fondo quello era il mio primo bacio. Dopo alcuni secondi interminabili aprii con delicatezza gli occhi, poiché l’attesa di quel bacio stava diventando troppo e notai che mi fissava a un centimetro di distanza. Era perplesso, ma non appena incrociò il mio sguardo preoccupato, il suo si addolcì .
Si spostò e mi stampò un bacio sopra la guancia, con delicatezza per sigillare il nostro patto . Quando si allontanò rimasi per alcuni minuti nella posizione in cui mi aveva lasciato, in capace di reagire a causa del suo comportamento. La voce di Alex però interferì con i miei pensieri.

“ Sai sono contento , infondo,volevi dirmi questo. Pensavo che mi dovevi chiedere un aiuto per uccidere qualche persona!”

Completò la sua frase con un grande risata e mi lasciò così, perplesso ma felice . Non riuscivo a muovere un passo, forse perché avevo paura che, se mi fossi mosso di una virgola , l’incantesimo appena avvenuto si potesse in qualche modo spezzare.  
  
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