Fanfic su artisti musicali > Altri
Ricorda la storia  |      
Autore: Scarlett87    17/02/2012    0 recensioni
Ispirato alla celebre canzone di Fabrizio De Andrè, ma molto rivisitata. "Correva sfinita in un campo di grano, inondata di sole, inondato di sole. Saltellando, i capelli sul viso, le mani legate attorno alla gonna. E correva, correva, correva, gli occhi celesti, il viso bambino. Lei che aveva un cuore impulsivo, il gusto di amare, la voglia di dare. Ricopriva di stelle qualsiasi cosa, lei che chiamavano Bocca di rosa."
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Correva sfinita in un campo di grano, inondata di sole, inondato di sole. Saltellando, i capelli sul viso, le mani legate attorno alla gonna. E correva, correva, correva, gli occhi celesti, il viso bambino. Lei che aveva un cuore impulsivo, il gusto di amare, la voglia di dare. Ricopriva di stelle qualsiasi cosa, lei che chiamavano Bocca di rosa.
Certamente non si era mai vista in tutto quel tempo una donna così. Provocante, accecante, eccitante, arrivò con il treno un venti di maggio. Si gonfiava il vapore leggero, l'aria era calda, i peschi in fiore. I capelli di un rosso insinuante, il vestito di raso, le gambe scoperte. Stringendo il manico della valigia scese dal treno con aria di sfida. Era giunta per lavorare, diceva di vendere felicità. Aprendosi in centro una bella bottega segnava per sempre la cittadella. Che era grande ma unita e tranquilla, un torpore ancestrale l'avvolgeva da sempre. E quel venti di maggio un fresco pungente per sempre stravolse le loro vite.
Alle sette la donna chiudeva, scendeva le scale del retrobottega. Su un grosso fornello bolliva dell'acqua, tra schizzi, scoppietti, fumi e vapori. La dentro creava diversi profumi, pozioni segrete per affascinare. Ma la donna della bottega sentiva le labbra fremere rosse. Così turgide, vogliose e belle avevano tanto da raccontare. Fermandosi spesso nella bottega dopo le sette intratteneva qualcuno. Erano uomini che, da lavorare, tornavano a casa passando di li. Lei, un animo rosso di sangue, pulsante passione dentro le vene. Lei, un crudele destino l'aveva forgiata: al posto del cuore danzavano fiamme. Uno per volta riusciva ad averli, vinta com'era dalla torbida brama. Li spolpava, vogliosa e avvenente, togliendo alle mogli il diritto di donna. E quelli ancora, ne chiedevano ancora, non era il piacere, ma una strana gioia. Come l'amore ma più travolgente, come un'onda ma più conturbante. E non solo perché quelle mogli, forse già stanchi, non amavano più, ma perché sempre meglio del proprio può risultare il letto degli altri.
Finché un giorno le donne impazzite, gelose e invidiose irruppero li, nel negozio vociando e insinuando chiedendo agguerrite, chiedendo perché. Cosa avessero meno da dare ai loro mariti nel letto di notte. E sentite tutte quelle minacce, che parevano delle donnacce, dopo cento quesiti e mille aggressioni con quella bocca lei rispose così: prese un frutto dal retrobottega, una grossa banana bionda e matura, e sbucciata che l'ebbe davanti alle donne, prese a gustarla con forte passione. Maliziosa, ingozzandosi ingorda con quelle labbra così piene e tonde. Quella bocca che osava ogni cosa, per quella lei era Bocca di rosa. Finito che ebbe il suo pasto esemplare, le donne indignate non proferirono verbo, si pulì il bel labbro col dito succhiandolo piano, con delicatezza. Da tanta voluttà sconfitte e umiliate, le mogli uscirono dalla bottega. Come grandi fuochi che vengono spenti, si trascinavano come fumi umidicci.
Si gonfiava il vapore leggero, l'aria era calda e i peschi in fiore. I capelli di un rosso insinuante, il vestito di raso, le gambe scoperte. Stringendo il manico della valigia salì sul treno con occhi commossi. Lasciava per sempre la cittadella, i prati, la gente e qualcosa di più. Lasciava per sempre una figlia segreta portata la notte in chiesa alle tre. 

Arrivando di corsa affannato mise il silenzio il reverendo alle suore. Prese in braccio la piccola urlante e con attenzione la sua bocca osservò: era piccola deliziosa e rossa, non poteva che essere di Bocca di rosa. A raccolta suonò le campane, la cittadella in chiesa arrivò. Ascoltato che ebbe con esitazione, domanda si pose ma non osò. Vi comprendo miei cari figlioli, comprensivo fu il monito del reverendo, ma tenerla dobbiamo la piccola Rosa, anche se il padre non sappiamo chi sia. Potrebbe essere anche figlia mia. Così crebbe la piccola bimba, gli occhi azzurrini, i sorrisi vivaci. Labbra d'amore, gioiose, frizzanti, era vita viva davvero, era un senso di forte allegria. La chiamavano Bocca di rosa per le sue labbra tali alla madre, ma quando lei ne chiedeva il motivo tutti tacevano, rossi in viso.
Arrivò però un venti di maggio, Bocca di rosa aveva sedici anni. Era gioia, promesse e futuro, era un fiume guizzante tra i sassi. E curiosa e insistente voleva sapere, sapere e sapere. Voleva scoprire chi era sua madre. L'aria era calda e i peschi in fiore, il parroco disse era un venti di maggio. Avvenente e bella, arrivò con il vento nella cittadella. Bocca di rosa restava a sentire, con gli occhi azzurrini, speranzosi e incantati. Ma sentito che ebbe l’ultimo moto li chiuse restando in un silenzio di tomba. Cento padri tutti per sé, perché la sua mamma altrettanti ne amava. Corse via amareggiata e smarrita, lei che era gioia per ogni persona. E correva, voleva scappare, tradita, stranita, desolata e sola. Non voleva sentire più niente, solo il suo corpo scaldato dal sole. Correva sfinita in un campo di grano, inondata di luce, inondato di luce. Saltellando, i capelli sul viso, gli occhi celesti, il viso bambino. Lei che aveva come sua madre un cuore impulsivo, il gusto di amare, la voglia di dare.
E si ricopriva di stelle qualsiasi cosa venisse toccata da Bocca di rosa.

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Altri / Vai alla pagina dell'autore: Scarlett87