"Le manine dei bambini sono dolci e tenere di un amore indescrivibile.
Hanno piccole dita laboriose e intelligenti, che s’adoperano per la scoperta, per l’impresa della conoscenza."

"Devo guardare fisso là in fondo.
Devo restare immobile come se non lo avessi visto.
Ancora cinque minuti e il sipario calerà sulla scena, sul mio corpo sporco di pittura, sui miei occhi spalancati nel buio che forse illuminano il suo sguardo, sebbene mi sforzi di non guardarlo."

"Potrai assaggiare con gli occhi i miei polsi che sinuosi si muovono sotto i bracciali; potrai mangiare con gli occhi i miei seni che ondeggiando sodi ad ogni volta.
Potrai divorarmi se vuoi, con lo sguardo."

Una composizione ispirata alla Pietà di Michelangelo e alla canzone di De André ne "La buona Novella". Tratta dell'amore di Maria verso suo figlio, in un paradosso conosciutissimo quale il fatto che lei sia figlia del suo figlio. La non accettazione della sua morta e del disegno divino.

La storia di un personaggio in cerca di sè stessa.

Un componimento sul mestiere dell'archivista, nella sua valenza emotiva.

Piccolo componimento ispirato alla figura di Grazia Deledda, alla sua vita, al suo essere scrittrice.

Una riflessione sull'individualità, sull'essere soli con noi stessi.

Quando la delusione per l'abbandono di una madre diviene come veleno mortale

"Cominciò a piovere leggero leggero, come lo zucchero a velo.
La gonna di tulle raccoglieva le gocce senza assorbirle, come piccole perle. Raggi sfacciati si ostinavano a venire fuori e per dispetto le attraversavano, le piccole perle, frantumandosi in mille colori, quelli dell’arcobaleno."

"Poi le tue mani,
sui miei fianchi.
Le tue labbra come fichi maturi.
Rossi e dolci.
Ne succhio la polpa."

"Sentii di essere stata scoperta, ma allo stesso modo ne fui sollevata. La maschera era caduta, e con lei le mie paure."

"Sei la mia bambina. Ormai donna. La mamma ti ha sempre messo i fiocchi tra i capelli, fin da quando ne hai avuti abbastanza da poterli legare."

Un atto di forza, in un momento di grande debolezza

"Arrivava infine alla grotta delle janas, le piccole fate dalle dita sottili, per tessere i capi d’oro. Lì, la luce la posava su uno scoglio sul mare."