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Autore: Carly_31    17/02/2012    5 recensioni
Gabriel ha fatto la sua scelta: ha deciso di rinunciare all'amore per rimanere all'interno della Congregazione e combattere i membri del Candelaio. Claudia non ha potuto fare niente se non accettare scelte di altri, ma non riesce a darsi pace, a mettere a tacere i suoi sentimenti.
"L'evidenza di un amore non si può nascondere...l'evidenza di un amore non si può comprendere...l'esigenza di amare non si può estinguere"
Genere: Introspettivo, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Il Tredicesimo apostolo 2 IL CUORE HA SEMPRE RAGIONE_ (Il Tredicesimo Apostolo)





CAPITOLO 2_parte I

- Gabriel! Gabriel hai sentito quello che ho detto?
- Come? Si, certo, me ne occupo io Isaia.
- Perfetto. Ma...sei sicuro di stare bene? Ultimamente hai la testa fra le nuvole e hai l'aria così stanca.
- No no va tutto bene, non ti preoccupare. Tu vai pure, ci penso io a quei documenti.
- Ok, buon lavoro. A domani allora.
- Si, ciao.
Alonso aveva assistito a tutta la scena aspettando sull'uscio della porta, e quando padre Isaia aveva lasciato lo studio di Gabriel era entrato chiudendosi la porta alle spalle.
- Ehi hermano, non faresti meglio ad andare a casa e farti una bella dormita?
- Alonso! Devo finire di controllare alcune carte per il Direttorio. E poi...anche se andassi a casa non riuscirei a riposarmi...
Gabriel sedeva dietro la sua scrivania nel grande ufficio che in precedenza era stato dello zio, sommerso da scartoffie di ogni genere; l'amico lo guardò bene e non potè fare a meno di notare le pesanti occhiaie che risaltavano sul viso fin troppo pallido, l'aria afflitta e lo sguardo spento. In tanti anni che erano amici non aveva mai visto i suoi occhi azzurri così sbiaditi e privi di vita come ora, e questo lo fece preoccupare non poco.
- Che c'è Gabriel? Isaia e tutti gli altri membri del Direttorio possono non accorgersene, ma io ti conosco troppo bene per sapere che non stai bene.
- Non è niente, sono solo un pò stanco.
- Non mentirmi figliolo, lo sai che con me puoi parlare. E' per via di Claudia.
Centro! Gabriel spesso si dimenticava di quanto Alonso fosse così bravo a mettere a fuoco un problema, a capire subito cosa c'era che non andava; forse però non aveva molta sensibilità, aveva pronunciato l'unica parola proibita che aveva l'effetto di una pugnalata al cuore su di lui. Non potè reggere lo sguardo del religioso e fu costretto ad abbassare gli occhi, concentrandosi su un nodo del legno massello che costituiva la scrivania.
- Alonso...è da una settimana che non riesco a dormire. Faccio sogni e incubi in continuazione, rivedo Serventi e mia madre e non trovo pace; vorrei continuare a cercare i membri del Candelaio, perchè dopotutto ho ancora un conto in sospeso, ma come vedi la Congregazione mi sommerge di scartoffie. E io le ho sempre odiate tutte queste carte! Questo è un lavoro per Isaia, non per me. Io non sono adatto. Ma non so più come fare.
- Calma hermano! Fai un bel respiro altrimenti ti verrà un esaurimento nervoso. Tu lo sai come la penso, ne abbiamo già parlato; non voglio mettere in discussione le tue scelte perchè sei grande abbastanza ma non puoi continuare così o finirai per ammalarti. Devi cercare di riposarti; sei sicuro di mangiare abbastanza?
- Si, si mangio, non ti preoccupare. Ma riposarmi mi riesce difficile; finchè sono qui mi costringo a non pensare, a concentrarmi sul lavoro, ma quando la sera torno a casa inizia il calvario. Non ho più niente per distrarmi dal pensare a lei; nemmeno nei sogni riesco a dimenticarla...
- Ah, i sogni. Sai, c'è qualcuno che ha detto "L'amore è un sogno; sogna pure ma non stupirti se ti sveglierai piangendo".
- E chi sarebbe questo qualcuno?
- Jim Morrison.
- Salsa e Doors: accoppiata vincente! Devo dire però che ci ha preso in pieno.
- Gabriel non ho nessun buon consiglio da darti per stare meglio se non che la soluzione al tuo problema la devi cercare dentro di te. Solo tu puoi decidere cosa fare della tua vita. Perciò ora vai a casa, leggi qualcosa, ascolta buona musica, rifletti e passa un pò di tempo con te stesso. Alle scartoffie ci penso io.
- Grazie Alonso, grazie per tutto. Sei un amico!
E così dicendo Gabriel salutò il sacerdote e corse fuori da quelle quattro mura che erano diventate la sua prigione da una settimana a questa parte; lui non era fatto per stare seduto dietro ad una scrivania e passare tutto il tempo a leggere rapporti e fare ricerche bibliografiche, era l'esperienza sul campo che contava davvero, l'indagine diretta. Stare rinchiuso tutto il giorno dentro alla Congregazione lo soffocava, soprattutto ora più che mai.
Ma dopotutto lui aveva fatto una scelta.
Montò sulla moto, si allacciò il casco, accese il motore e si avviò verso casa.

Non sapeva più nemmeno lui perchè continuasse a mettersi a letto, tanto era consapevole che sarebbe riuscito a dormire si e no qualche ora poi, stufo di rigirarsi tra le coperte si sarebbe alzato e avrebbe aspettato l'alba sul divano del salotto. Ma ormai era diventata quella la quotidianità: leggere fino a notte fonda per tenere impegnata la mente, cercare invano le braccia di Morfeo ma trovare solo quelle di Claudia e sognare di lei, sognare ogni esperienza possibile con lei, oppure trovare il viso duro e maligno di Serventi e avere incubi tremendi; in entrambi in casi non sarebbe riuscito a riposarsi come avrebbe dovuto.
E ogni mattina alzarsi, vestirsi e guardare allo specchio quello che era diventato il fantasma di se stesso vestire i panni che ormai non sentiva più suoi, indossare la maschera del bravo sacerdote attento alla morale cattolica e iniziare una nuova giornata uguale a tutte le altre.
Andava avanti così da più di una settimana, da quando aveva fatto una scelta, la scelta di rimanere nella Congregazione perchè al suo interno aveva ancora una missione, la scelta di dimenticare Claudia e tutto quello che c'era stato fra di loro, la scelta di rinnegare i suoi sentimenti, la scelta che piano piano gli stava consumando anima e corpo.
All'inizio credeva di aver fatto la cosa migliore, la setta del Candelaio gli aveva lasciato un'eredità da custodire e tutte quelle persone avevano bisogno di lui; non poteva abbandonarle a loro stessi, incapaci di comprendere le particolari doti di cui erano proprietari e in balia della società che non li avrebbe mai capiti e accettati. Dopotutto anche lui era uno di loro, anche lui aveva un potere al quale non sapeva dare spiegazione.
Ma se davvero aveva fatto la scelta giusta perchè si sentiva così in colpa? Perchè quando aveva visto Claudia per l'ultima volta avrebbe voluto stringerla a sè e non lasciarla più andare? Perchè quando le aveva detto addio si era sentito morire dentro? Forse perchè nei suoi occhi aveva visto qualcosa rompersi, l'incredibile vitalità che la caratterizzava svanire all'improvviso, aveva visto il suo stupendo viso accarezzato dai raggi del sole al tramonto farsi improvvisamente triste, le prime lacrime affacciarsi dai suoi occhi castani. E poi quelle parole: "Stai rinunciando a qualcosa in cui credi, a noi due".
Era un dolore fisico anche solo sentirlo dire da lei.
Noi due. Un qualcosa che era svanito prima ancora di iniziare. E Dio solo sapeva quanto fosse stato duro andare avanti in quella che sarebbe diventata l'ultima conversazione con quella meravigliosa donna, l'ultimo contatto con lei.
Non chiedermi di rimanere alle tue condizioni, non ne sarei capace.
No, non avrebbe mai potuto chiederle una cosa del genere. Avrebbe dovuto semplicemente salutarla per un'ultima volta e andare via, senza voltarsi indietro, facendo il bene di tutti e due; ma lo sguardo di Claudia fisso nel suo, quegli occhi da cerbiatto indifeso, aggrappati ai suoi per paura di cadere, la guancia di lei che non voleva staccarsi dalla sua mano in un estremo tentativo di tenerlo con sè, tutto ciò lo aveva fatto sentire un essere spregevole. Come aveva potuto abbandonarla lì, su quella terrazza, uscendo dalla sua vita in un battito di ciglia?
Da quel giorno non aveva mai smesso di ripetersi che lo aveva fatto per una giusta causa, che la sua era la scelta migliore, che dietro a tutto quel dolore c'era un disegno più grande e più nobile; Claudia era una donna forte, non si sarebbe fatta abbattere da una cosa come quella, dopo la tristezza iniziale sarebbe andata avanti e avrebbe continuato la sua vita da sola, oppure con un altro uomo; in ogni caso avrebbe proseguito da sola. Per quanto riguardava lui c'era il lavoro alla Congregazione a tenerlo occupato, c'era la missione per cui aveva tradito il suo cuore lasciando l'unica donna della sua vita.
Ed era proprio così che si sentiva, come se avesse tradito se stesso scegliendo la Chiesa invece di Claudia; aveva semplicemente ignorato ciò che il cuore gli gridava a gran voce per seguire la mente e i suoi condizionamenti: ora non poteva più decidere per se stesso, doveva assumersi delle responsabilità, non poteva essere egoista e seguire un capriccio.
Ma l'amore per Claudia non era un capriccio.

La mente di Gabriel era letteralmente sommersa e sopraffatta da mille pensieri, non riusciva più nemmeno a rendersi conto della realtà che lo circondava, come se dentro la sua testa si stesse svolgendo la millenaria lotta fra Dio e il Maligno, il bene contro il male.
Scegliendo la Chiesa aveva ferito Claudia, ma se avesse deciso di seguire il cuore la sua missione sarebbe stata vana, si sarebbe comportato da egoista nei confronti di chi aveva bisogno del suo aiuto.
Non poteva più andare avanti così, aveva bisogno di qualcosa con cui distrarsi.
Aprì il libro che teneva sul comodino, un trattato del filosofo Nietzsche giusto per tenere davvero impegnata la mente; anche questa sua scelta dimostrava quanto poco ortodossa fosse la sua condotta di vita: un prete che legge gli scritti di colui che affermò che Dio è morto, una cosa a dir poco ironica!
Ma dopo poco che leggeva una frase colpì la sua attenzione: "Ciò che si fa per amore accade sempre al di là del bene e del male".
Aveva iniziato a leggere per svuotare la mente da quei pensieri ingombranti e per dimenticare almeno per qualche minuto Claudia, ma era bastata una semplice frase per riportare a galla tutto.
"Grazie Nietzsche, grazie davvero" aveva pensato Gabriel.






Eccomi qui col nuovo capitolo!! Però c'è un problema: nella mia bella tabellina di marcia il secondo capitolo doveva essere come il primo (introspettivo) ma con Gabriel come protagonista; poi dal terzo ci sarà la storia vera e propria, con la giusta dose di azione e tutto il resto. Oggi, però, stavo scrivendo e mi sono resa conto che stava venendo fuori un poema omerico e quindi sono entrata in crisi: come fare, come non fare, non volevo tagliare niente perchè mi sembra tutto di vitale importanza...
Insomma..i capitoli introspettivi su Gabriel alla fine saranno due (questo e il prossimo). Mi dispiace se troverete questo capitolo troppo lungo e mi auguro che continuerete a seguire, ma davvero non potevo fare altrimenti; tagliare dei pezzi sarebbe stato come stroncare una parte del mio Gabriel e mi piangeva il cuore farlo.
Ora concludo questo sproloquio ma ci tenevo a spiegare la situazione!! =)
Grazie a tutte le persone che hanno letto il capitolo precedente e a tutte le ragazze che hanno recensito, il vostro parere e il vostro sostegno sono davvero formidabili: vi adoro!!!! <3
Carly

  
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