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Autore: MaryLouise    17/02/2012    2 recensioni
«E' nata una guerra, ma il male non prevarrà. Non finché nel mondo ci saranno persone disposte ad amarsi. Come noi».
«Come noi», ripetè Andromeda, lo sguardo intenerito fisso su Ninfadora che dormiva beatamente.
«L'amore funzionerà tesoro mio. Ci scommetto».
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ted/Andromeda
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Funzionerà

 

Ted Tonks l'attirò a sé, ignorando il mugolio di protesta di Andromeda. Lo soffocò con un bacio leggero, posato sulle sue labbra rosee.
Lei lo avvolse in un abbraccio, rispondendo al bacio con trasporto. Dischiuse le labbra, il sospiro flebile: «Non dovremmo stare qui. Qualcuno potrebbe vederci».
Si guardò intorno con circospezione, per poi aprire una porticina alla loro destra. Lo guardò ansiosa, facendogli cenno d'entrare.
Il Tassorosso ridacchiò sotto i baffi, facendo infervorare la compagna: «Entra, idiota!», lo rimproverò.
La stanzetta era buia e angusta. Alcune scope erano poggiate contro il muro, insieme a diversi secchi rovesciati. «Non è il massimo del romanticismo, ma sempre meglio di niente».
Tonks accomodò su un secchio di legno, facendo sedere Andromeda sulle sue ginocchia e stringendola tra le braccia. «Mi dispiace per prima», sussurrò baciandole i capelli con dolcezza. «Conosco bene le regole e le ho infrante un'altra volta. Scusa».
L'espressione della ragazza si addolcì un poco. «Anche per me è difficile, Ted. Ogni volta che ricevo una lettera da casa mia madre accenna lievemente al mio matrimonio combinato; non pensare che la cosa mi vada a genio».
Ted storse il naso, ma i suoi occhi scintillarono divertiti. «Pensa che spasso nel vedere l'espressione dei tuoi genitori Purosangue se sposassi un povero nato Babbano quale sono!».
L'interlocutrice sorrise debolmente. «Sarebbe proprio uno spasso», commentò infine, stringendosi a lui.
 
Si fece cingere dal braccio di Tonks, appoggiando la testa nell'incavo della sua spalla. L'Espresso di Hogwarts lasciava finalmente il castello; era l'ultima volta che vedevano le guglie scure e le torrette, il Lago Nero e la Foresta Proibita.
Andromeda sospirò amaramente, guardando il compagno negli occhi. «Sei sicuro che funzionerà?».
Lui le sorrise, sdrammatizzando con un cenno impaziente della mano, «Certo che funzionerà, cosa vai a pensare?».
La ragazza si strinse a lui come aveva fatto pochi giorni prima, il cuore gonfio di ansie e preoccupazioni. «Funzionerà», sussurrò flebile.
 
Un sassolino urtò il vetro della sua finestra.
Andromeda, su di giri da una buona mezz'ora, scattò in piedi dal letto e si avvicinò al davanzale.
Di sotto, nascosto dal buio della notte, Ted Tonks la fissava. Le fece segno di aprire la finestra, concitato.
Trascinò verso di sé il baule e sussultò, nel vedere il ragazzo appollaiato sul davanzale, la sua scopa da corsa in mano. «Ted, dannazione!».
Tonks soffocò una risata, zittendola con un bacio rapido, prima di caricare il bagaglio dell'amata sulla scopa e assicurarlo con la magia.
La ragazza indossò un pesante mantello scuro, tirandosi su il cappuccio.
Pareva quasi... Ted scosse la testa, brividi gli percorsero la schiena.
Fuori la guerra era appena cominciata, Lord Voldemort raccoglieva seguaci molto rapidamente.
I Mangiamorte: un nome scelto per incutere timore, paura, puro terrore.
Inforcò la scopa, Andromeda alla sue spalle gli strinse la vita, il respiro mozzato dall'ansia.
Si girò a guardarla negli occhi castani velati da lacrime trasparenti e fece un mezzo sorriso.
«Funzionerà, vedrai. Fidati di me, Andromeda».
 
«Guarda qui, Ted», gli mormorò la moglie quel mattino, mentre cullava la piccola Dora tra le braccia e dava un'occhiata al giornale aperto sul tavolo. «Altri cinque morti, tutti nati Babbani. Non mi stupirei se il delitto portasse la firma di mia sorella Bellatrix».
«Non è più tua sorella», sbottò il marito, irritato. «Ti hanno diseredato dopo che mi hai sposato, ricordi?».
Andromeda lo fissò con occhi tristi. «Sapevamo che sarebbe andata così, io ero destinata ad un altro».
Tonks rise amaramente. «Un altro Purosangue, un altro matrimonio combinato, che vuoi che sia? Avresti potuto avere soldi, prestigio, magari anche un bel marchio sull'avambraccio sinistro. Avresti potuto essere sicura, in una bella villa con un grande giardino, proprio come Narcissa Malfoy. Invece hai scelto me. Ora rimpiangi?».
Andromeda sbarrò gli occhi, «Non devi dire così», singhiozzò improvvisamente. «Io ti ho scelto perché ti amavo, perché ti amo».
A quella dichiarazione, l'espressione dell'uomo parve addolcirsi. Si alzò dalla sedia, avvicinandosi alla moglie che stava ancora in piedi davanti al tavolo, impietrita dal dolore, stringendo la figlia al petto.
Le accarezzò il viso, mentre gli occhi diventavano lucidi. «Mi dispiace, Dromeda. Conoscevo le regole del gioco. Le conosco bene ancora adesso ma ogni tanto le dimentico».
«Non è più un gioco, Ted. Si è tramutato in una carneficina», sussurrò la donna.
Le cinse la vita, osservando la figlia che teneva in braccio. Le guance paffute, gli occhi chiusi, una ciocca di capelli rosa sulla fronte. «E' nata una guerra, ma il male non prevarrà. Non finché nel mondo ci saranno persone disposte ad amarsi. Come noi».
«Come noi», ripetè Andromeda, lo sguardo intenerito fisso su Ninfadora che dormiva beatamente. «L'amore funzionerà tesoro mio. Ci scommetto».
 
«Non andartene».
«Devo andare. Il mio sangue mi ha bollato come individuo da sterminare, lo sai».
«Lo so», mormorò la moglie sulla soglia di casa, un sussurrò impercettibile.
Ted si avvicinò a lei, stringendola tra le braccia. «Tornerò. Sai anche questo?».
Andromeda sorrise un poco. «Lo spero».
Tonks baciò la compagna sulle labbra, un bacio tenero e malinconico, così diverso dal bacio di diversi anni prima, quando erano solo due ragazzi.
Ora le rughe solcavano i volti dei due, intorno agli occhi stanchi e spaventati, alle guance pallide e scavate. Eppure agli occhi di Ted, Andromeda Black appariva come la prima volta che si erano conosciuti, gli occhi castani ridenti, le guance piene e rosee. Era bellissima, proprio come una volta.
La moglie sciolse l'abbraccio con un sorriso triste, dandogli un buffetto. «E' tempo che tu vada».
Lui annuì, una fossetta fece la sua comparsa sulla guancia diafana. «L'amore prevarrà sull'odio e questa guerra finirà com'è cominciata», le disse. «L'amore ha vinto una volta e vincerà una seconda. L'amore funziona sempre».
 
«Nonna, com'era il nonno?».
Il piccolo Teddy Lupin la fissava con i grandi occhi scuri, nascosti da una zazzera di capelli celesti.
Andromeda sospirò, sedendosi sul divano accanto a lui e fissando la foto del marito che il nipote stringeva in mano.
Ted sorrideva pacato, stringendole la vita con dolcezza. L'immagine risaliva a una ventina di anni prima, quando erano ancora felici. Quando erano ancora insieme.
«Non voglio che tu ti senta dire che tuo nonno era un eroe, che era senza macchia e senza paura», cominciò. «Tuo nonno era un uomo. Semplicemente un uomo, come tutti. A differenza degli altri era buono come il pane, amorevole e coraggioso. Ted Tonks è stato un uomo coraggioso, per davvero».
Teddy fece scorrere la manina sul vetro della cornice. «Lo amavi molto?».
Gli occhi di Andromeda si velarono di lacrime. «Tuo nonno è il mio passato, presente e futuro. Lo amavo, lo amo e lo amerò. Il suo sacrificio, come quello di centinaia di maghi, ha significato molto per la comunità magica. Si è sacrificato per un mondo migliore, Teddy».
Il bimbo annuì, «Per un mondo senza cattiveria?».
«Per un mondo senza cattiveria, esatto. Per un mondo dove l'amore prevale sempre sull'odio. Perché l'amore funziona sempre, Teddy. Ricordatelo».




***

La fic si è classificata prima al contest Amori impossibili, sbagliati e contrastati di Francisca_Potter (sotto il giudizio)
Ho commesso alcuni ORIBBBBILI errori grammaticali, che ho corretto quando la giudicia me li ha fatti notare. Non ho ricontrollato bene la fic, mea culpa. Per il resto sono contentissima del giudizio.
Spero vi sia piaciuta, io adoro questi due!
Un bacio
Jo



I Classificata 

MaryLouise – Funzionerà 

Grammatica e sintassi 9/10
:Un’ottima grammatica, su questo non c’è dubbio. Qualche imprecisione qua e là, ma nel complesso è una storia molto buona dal punto di vista grammaticale. Ti faccio notare alcuni casi: 

il sospiro flebile, «Non dovremmo stare qui: ci vorrebbero i due punti dopo flebile, secondo me. Lo fai anche in altri casi (la compagna, «Entra, idiota!», lo rimproverò.), però in questo secondo caso mi sembra più corretto, perché isola la battuta di Andromeda come se fosse un inciso, mentre nel primo caso mi sembra un po’ impreciso. 

Tonks accomodò su un secchio di legno: accomodarsi è un verbo riflessivo, quindi dovrebbe essere si accomodò. 

sussultò, nel vedere il ragazzo: secondo me la virgola spezza leggermente il ritmo della frase. 

io ero destinata ad un: la d eufonica, solitamente si mette solo se la parola seguente comincia con la stessa lettera. 

Un'altro Purosangue: non ci vuole l’apostrofo, perché è maschile. 

un'altro matrimonio combinato: idem come sopra. 

ancora adesso ma ogni tanto: metterei una virgola tra adesso e ma. 

Eppure agli occhi di Ted Andromeda Black: secondo me ci vorrebbe una virgola dopo eppure e tra Ted e Andromeda. 


Lessico – stile 10/10: Su questo punto non mi sento di obiettare nulla. È tutto perfetto, il tuo stile mi è piaciuto moltissimo. È immediato, ma non per questo non chiaro. Tenero e dolce, mi ha profondamente colpita, avrei voluto che la storia non finisse mai. Hai modellato la parole, a secondo della situazione, alternando momenti estremamente dolci, ad altri caratterizzati da nostalgia, rabbia o tristezza. È un peccato che più qualcosa è ottimo, meno se ne parli, però purtroppo è così, il tuo stile mi ha colpita, mi sono sentita innamorata di Ted, come Andromeda, ho sentito il peso della perdita di una famiglia e poi del marito. E poi la gioia di vedere il piccolo Teddy. 

Originalità 3,5/5: Qui, purtroppo non posso dare il massimo, perché ci sono molte scene già viste. La coppia appartata in uno sgabuzzino, che si nasconde, Andromeda che scappa durante la notte, aggrappata sulla scopa di Ted. Qualcosa di più originale è il momento in cui leggono il giornale insieme o la partenza di Ted. Anche l’ultimo momento, con Andromeda che dice che Ted era soltanto un uomo. Ovviamente questo non vuol dire che la tua storia non sia bellissima, solo non è molto originale. Ma dal momento che non sono una che cerca l’originalità a tutti i costi, mi è piaciuta. 

Caratterizzazione dei personaggi 10/10: Sappiamo poco su Ted e Andromeda, questo è vero, però quel poco che sappiamo potrebbe permetterci di stabilire un IC anche per loro. Andromeda mi sembra perfetta. Innamorata, giovane, ma già matura, triste, spezza i legami con la famiglia e se ne costruisce un’altra, nuova con Ted. Andromeda che diventa moglie, madre e nonna. Da Andromeda Black ad Andromeda Tonks, un percorso perfettamente descritto. Il classico, dolce Ted, quello che tutte ci aspettiamo, credo! Mi è piaciuto anche lui. Innamorato, disposto a tutto per la sua Andromeda. Soltanto un uomo, ma un uomo vero. Decisamente. E poi il piccolo Teddy, tenero e dolce, come il nonno. Tutto troppo perfetto. 

Uso della coppia 10/10: Altro punto su cui non ho nulla da obiettare. Andromeda e Ted sono presenti, si dividono equamente la scena. Non c’è mai solo lui o solo lei. Anche quando Andromeda lascia la sua famiglia, Ted è presente, è lì, la sostiene, consapevole che è “colpa” sua. E poi sono una coppia perfettamente credibile e adorabile. Bravissima! 

Giudizio personale 5/5: Come credo si sarà capito, la tua one shot mi è piaciuta da morire e non avrei potuto dare un altro giudizio. Ammetto che Ted e Andromeda mi piacciono molto come coppia, ma tu li hai resi così perfettamente, che non avrei potuto non apprezzare la tua storia. In particolar modo, questo succedersi del tempo, avvicendarsi delle stagione alle spalle di Ted e Andromeda mi ha colpita molto. 

Amore impossibile 8,5/10: Che l’amore tra Ted e Andromeda sia impossibile perché lei è una Black, Purosangue, figlia di orgogliosi Purosangue e Ted Tonks, Tassorosso e Nato Babbano lo sapevamo già. Io avevo detto che andava anche bene non inventare una motivazione, ma basarsi su qualcosa di già noto, però bisognava dargli una qualche importanza. E secondo me gliene hai data poca, troppo poca. Sì, un po’ si capisce, che questa cosa crei loro dei problemi, però è un dettaglio molto secondario, secondo me. Per questo, mi dispiace, ma non posso darti una valutazione troppo alta. 

56/60



   
 
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