Sono passati sei anni.
Il nome di Ash Ketchum è ormai sulla bocca di tutti.
Dovrebbe essere felice. Ha realizzato il suo sogno ed è considerato da tutti il miglior allenatore di pokémon di tutti i tempi.
Ma a quale prezzo?
Questi erano i pensieri del cosiddetto campione mondiale, seduto a retta con la schiena appoggiata al tronco di un albero.
Era tornato a casa, il giovane aveva bisogno di un po’ di pace e solitudine, e i verdi prati di Pallet, sua città natale, erano sicuramente la scelta migliore.
Eppure in quella solitudine tanto cercata, trovava solo il tormento e la sofferenza dei suoi pensieri. Anzi, del suo unico pensiero: Misty.
Erano passati degli anni, e ormai poteva avere qualsiasi ragazza desiderasse ai suoi piedi. Ma nessuna di loro era come lei. Lei era sensazionale, speciale, unica. L’aveva accettato così com’era e l’aveva portato sino a dov’era ora. Sì, perché nonostante se ne fosse andata, lui aveva lottato sempre e solo per lei.
Il tempo guarisce tutte le ferite, si dice. Balle.
In tutto quel tempo il dolore era andato, al contrario, sempre aumentando. E mentre il tempo passava, tutto ciò che gli rimaneva di lei, erano solo i ricordi. Ricordi di quell’anno meraviglioso, dove ha mosso i primi passi nel mondo dei pokémon, e dove ha scoperto quel sentimento tanto cercato ed evitato al tempo stesso, chiamato amore.
Quante ne avevano passate insieme? Grandi avventure, tante al limite dell’assurdo, tanti ostacoli duri e all’apparenza insormontabili, ma che avevano superato. Insieme.
Eppure lei se n’era andata. “Per il suo bene” aveva detto. E di tutte quelle avventure, di tutti quei attimi passati insieme, belli o brutti che fossero, erano rimasti soltanto i ricordi. Ricordi di momenti che gli lasciavano ancora il sorriso al pensiero.
Una lacrima non poté evitare di scorrergli giù dal viso.
-Pika pi.- mormorò Pikachu tristemente. Anche lui sentiva la mancanza dell’amica, ma soprattutto soffriva nel vedere il suo allenatore, nonché migliore amico, soffrire tanto.
E pensare che questa sarebbe stata pure una delle volte buone. Ce n’erano delle altre in cui iniziava a piangere, e sembrava veramente che niente avrebbe potuto fermare i singhiozzi, se non la vista della persona amata.
Ash continuò a starsene lì sdraiato, incurante della moltitudine di lacrime che andavano pian piano moltiplicandosi. Era troppo preso dal pensiero di quella ragazza.
E nel bel mezzo di quei tristi pensieri, Pikachu alzò improvvisamente le lunghe orecchie, avvertendo la presenza di qualcuno. Qualcuno di familiare.
Intanto un’oscura figura contro il tramonto, dal profilo delicato e un codino, si stava silenziosamente avvicinando…




Angolo autrice
*tossicchia* hem hemm… sì, ho perso la scommessa -.-‘
Alla fine ho dovuto quindi scrivere e pubblicare quest’ultimo capitolo, anche se non volevo. Avrei voluto cancellare il secondo capitolo che mi era venuto una schifezza e lasciarla incompiuta con dignità, ma niente. -.-’ Non c’ho voglia di correggere e riscriverlo, quindi lascerò così, attaccatevi. Chiunque vorrà recensire per dirmi errori e robe varie sarà comunque apprezzato.
Di norma direi di dirmi che ne pensate del capitolo, commentare e consigliarmi, ma visto che tanto nessuno mi caga, non lo farò e questo capitolo arriverà addirittura a 0 recensioni. Mi dispiace fic, non volevo finisse così.
Beh, questa è quasi sicuramente (anzi, leviamo il “quasi”) l’ultima storia su pokemon che io pubblichi, non mi rivedrete più con aggiornamenti o robe varie. Contenti, eh? Al massimo forse commenterò di tanto in tanto qualcosa che attiri la mia attenzione.
Quindi a presto! (ma anche no)