Libri > Harry Potter
Segui la storia  |      
Autore: schtroumph_c_    25/09/2006    3 recensioni
Non gli importava proprio niente di lui
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Senza pensarci, si strofinò il braccio. Era notte fonda, all'incirca tre o quattro ore prima dell'alba. Gli studenti si erano finalmente addormentati. Almeno, quelli che erano stati capaci di farlo. La Professoressa McGrannit aveva avuto le sue difficoltà a convincere Weasley e la Granger a rimanere nel loro dormitorio, ma alla fine era riuscita a far loro capire che al momento non potevano fare niente per il loro amico.

L'indomani, o piuttosto entro poche ore, il mondo sarebbe cambiato completamente. Caramell probabilmente avrebbe rappresentato un problema, i Diggory avrebbero dovuto imparare a vivere senza il loro figlio. Stranamente, nessuno aveva sentito niente dalla Skeeter.

Aveva fatto la sua parte, contattando i suoi vecchi "amici", come Albus desiderava. Adesso, tutto quello che poteva fare era attendere.

Si sentiva calmo. Ma sarebbe stato meglio, se il suo braccio avesse smesso di fargli male. Aveva quasi dimenticato quanto bruciasse. Quasi.

Ma non aveva mai dimenticato quello che erano le adunate. Poteva facilmente immaginare cos'era successo oggi. Quello che il ragazzo aveva visto, provato, sofferto.

Non che si sentisse dispiaciuto o addolorato per lui. Non gli importava niente del ragazzo. Comunque, non gli avrebbe mai augurato niente del genere. A Black, forse...

Una fitta particolarmente bruciante lo fece sobbalzare. Nello stesso istante udì un lamento. Potter.

Come mai se ne stesse lì nell'infermeria, non avrebbe saputo dirlo.

Potter si agitò nel sonno, mormorando qualcosa.

Piton tornò a guardare fuori dalla finestra. La luce nella capanna di Hagrid era ancora accesa. Per un breve momento, si chiese se Molly fosse andata a casa, o fosse ancora lì, da qualche parte nel castello.

Era stato difficile convincerla ad andarsene. Nessuno poteva fare niente, ma lei voleva restare.

Nel caso in cui la pozione non fosse stata abbastanza forte, se Harry avesse avuto un incubo...

Le avevano detto che avrebbe dormito fino al mattino. E se la Pozione Sonno Senza Sogni avesse fallito, bhè, sinceramente non vedeva come Molly avrebbe potuto aiutare il ragazzo.

Dolore, ancora. Anche Potter lo aveva sentito; gemette e si dimenò nel sonno. Cosa aveva detto Albus?

"Quando Lord Voldemort è vicino, o si sente particolarmente sanguinario..."

Per via dei movimenti agitati, la coperta del ragazzo cadde a terra. Madama Chips sicuramente non sarebbe stata felice se si fosse ammalato. Con un sospiro, si avvicinò riluttante al letto di Potter, raccolse la coperta, e ricoprì il ragazzo. Non che si interessasse a lui, sicuramente no, ma non era abbastanza stupido da causare l'ira della medimaga.

Stava tornando di nuovo vicino alla finestra, quando sentì di nuovo il ragazzo lamentarsi di dolore. Eppure, stavolta non aveva sentito il Marchio bruciare. Solo un incubo, quindi.

Potter si agitò, lamentandosi, quasi gridando, come se stesse cercando di scappare da qualcosa, e non ci riuscisse.
E quindi?
Anche ammettendo che quello che il ragazzo aveva appena vissuto era decisamente orribile, non era l'unico. Anche altri ragazzi e adulti avevano atroci ricordi causati dai Mangiamorte. E da me.

Tutti loro dovevano affrontarli, senza aiuto da parte di nessuno. Perchè per Potter doveva essere diverso?

La coperta era sul pavimento, di nuovo. Brontolando, la avvolse più strettamente attorno al ragazzo. Perchè non capitasse ancora, ovvio. Aveva di meglio da fare, che impedire al ragazzo di prendere freddo.

La stava sistemando sul mento del ragazzo, per fermarlo mentre continuava a divincolarsi. Fu allora che vide le lacrime, mischiate al sudore; e i capelli del ragazzo appiccicati alla fronte, che nascondevano la famosa cicatrice.

Voleva vedere la cicatrice, per vedere se appariva diversa quando faceva male. E quindi il ragazzo piangeva. Non gli importava. Ma quando scostò i capelli dalla fronte di Potter, gli sfiorò le guance, asciugando le lacrime, solo per...non sapeva perchè. Ma sembrò che questo in qualche modo calmasse il ragazzo.

L'uomo rimase lì, chinato sul ragazzo, asciugandogli le lacrime finchè si sentì a disagio, finchè il ragazzo smise di piangere.
Stanco, si sedette sul letto. Tolse la mando dal volto del ragazzo, pensando di aver fatto già abbastanza, anche se Potter avesse continuato ad agitarsi e a piangere.

Un forte bruciore fu seguito da un lamento del ragazzo. Si massaggiò il braccio, e vide il ragazzo che si premeva una mano sulla cicatrice. Prima che potesse anche solo pensare di intervenire, la crisi era già passata. Non che sarebbe intervenuto comunque.

Per fare cosa? Che potrei fare? Perchè dovrei fare qualcosa?

Harry alzò le mani, con una colpì la gamba dell'uomo più adulto. Iritato, Piton prese quella mano e la strinse fra le sue. Così non lo avrebbe colpito di nuovo.

Distrattamente, accarezzò con il pollice la mano più piccola fra le sue, ascoltando e guardando il ragazzo che piano piano si calmava. Sembrava che l'incubo fosse finito.
Non era stato lungo. Vede, Signora Weasley, non ha bisogno di nessuno, il povero piccolo.

Però rimase lì, con la piccola mano stretta fra le sue, perso fra i suoi pensieri finchè il cielo cominciò a schiarirsi. Finalmente si alzò, brontolando contro i Grifondoro che gli facevano perdere tempo; e lasciò andare la mano.

Vicino alla porta, si guardò intorno. Potter stava ancora dormendo tranquillamente, e per fortuna nei corridoi non c'era nessuno. Non aveva bisogno di domande inutili, o di testimoni. Non che dovesse dare delle spiegazioni. Aveva tutti i diritti di stare lì, a differenza degli studenti (a differenza di Potter!). Poteva stare nei pressi dell'infermeria così come poteva stare in biblioteca.

Il Signore Oscuro era tornato, aveva tutte le ragioni di essere preoccupato. Per se stesso. E tutte le ragioni per stare sveglio a pattugliare i corridoi. Se si trovava lì, era perchè lui...lui...pensava che la Granger e Weasley avrebbero cercato di venire a trovare il loro amico. Ecco il perchè. Assolutamente nient'altro, faceva solo il suo dovere.

Non gli importava niente del Prezioso Harry Potter.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: schtroumph_c_