20. If you want peace..
Ezio era stato tentato dal suo istinto di mandare tutto – e
tutti – al diavolo, sopratutto gli uomini
che gli aveva
'concesso' Caterina. Quasi quasi li avrebbe lasciati lì, per
sfregio, ma si era reso conto che sarebbe stata solo una reazione da
bambino sciocco e capriccioso, lui non poteva di certo permettersi
ciò.
Avevano viaggiato tutto il giorno, con alcune pause,
arrivarono solamente la sera. I cavalli erano sfiniti, quelle povere
bestiole messe a dura prova. Avrebbero potuto metterci un giorno in
più e passare la notte da qualche parte ma il maestro degli
Assassini non si sentiva affatto sicuro a lasciare Roma e la Mela
incustodite, sapendo della minaccia che incombeva.
Una volta
arrivati nella grande città l'Assassino diede indicazioni
agli
uomini di Caterina per raggiungere uno dei palazzi dei mercenari,
uno di quelli fatti restaurare da lui. Gli disse di fermarsi
lì per
la notte e poi li avrebbe aggiornati il giorno dopo tramite uno dei
suoi assassini o chi per lui.
Si era fatto tardi oramai. Entrò
nella stalla e scese dal cavallo, fermandosi accanto ad esso. Con una
mano percorse il suo intero corpo, arrivando fino al muso. Si mise
davanti l'animale e lo osservò, continuando ad offrirgli
quelle
tenere attenzioni. Era di nuovo a Roma. A breve avrebbe rivisto La
Volpe, Machiavelli, Claudia ed i suoi Assassini, coloro che aveva
lasciato solo qualche giorno fa... Senza dimenticarsi che tra poco
avrebbe rivisto anche Shila.
Proprio in quel momento passò
Claudia davanti la stalla. Si stava dirigendo anche lei al covo dove
si erano dati appuntamento quella sera Machiavelli, La Volpe,
Leonardo ed i due nuovi ragazzi.
“Ezio!!” Lo richiamò,
riconoscendolo subito.
L'Assassino si voltò, vedendo la sorella,
sorrise. “Claudia..” Mormorò,
raggiungendola.
La donna lo
abbracciò, stringendolo. “Leonardo mi ha
raccontato, stai bene?”
Chiese preoccupata, prima di tirarsi indietro e portargli le mani
sulle guance, osservandolo.
Ezio le portò le mani sulle sue,
sorrise ancora. “Sta tranquilla, mi sono ripreso.”
Claudia
notò che il fratello era solo. L'artista le aveva
raccontato, così
come agli altri, che si sarebbe recato a Forlì da Caterina
Sforza
per chiedergli supporto. “Sei solo..”
Constatò. “Caterina?”
Chiese poi.
“Doveva occuparsi di alcune cose lì a
Forlì. Non è
potuta venire. Forse è meglio così, sarebbe stata
messa in pericolo
inutilmente, in fin dei conti questa non è la sua guerra...
Non è
la sua causa. E' stata fin troppo gentile a lasciarmi portare
qualcuno dei suoi uomini con me.”
La sorella non trovò alcuna
difficoltà a scorgere nei suoi occhi qualcosa che non
andava, forse
una certa delusione, un po' di risentimento. Tristezza, forse?
“E'
un punto a nostro favore, no?” Gli offrì un
sorriso.
“Certo.”
Rispose lui, ricambiandolo.
Claudia ritirò le mani dalle guance
del fratello. “Mi stavo recando al covo, ci eravamo dati
appuntamento con La Volpe, Machiavelli e Leonardo... Ah e quei due
nuovi ragazzi.”
“Quali due nuovi ragazzi?” Domandò.
“Shila
e... Com'è che si chiamava lui? Dimitri?”
“Dimitri?” Alzò
le sopracciglia. Che ci faceva Dimitri lì a Roma?
“Già... Il
fratello, no?”
“... Si.”
“Mi fanno pensare tanto a noi
due Ezio..” Gli diede una lieve spinta. “Con la
differenza che
lei è più grande e lui più piccolo, ma
mi fanno tanta
tenerezza!”
L'uomo abbozzò un sorriso. “Sarà meglio
raggiungerli se non vogliamo farli aspettare troppo.”
E così
fecero: i due poco dopo raggiunsero al covo, scesero le scale del
corridoio e raggiunsero la sala principale. C'erano parecchi dei suoi
adepti, quasi tutti; questo non poté altro che fargli
piacere.
Notò
che su un divanetto, spaparanzato con le braccia incrociate dietro al
capo, v'era La Volpe. Machiavelli se ne stava appoggiato ad una
scrivania mentre Leonardo, Dimitri e Shila chiacchieravano
tranquillamente. I tre furono distolti dalle loro chiacchiere,
così
come il ladro e lo scrittore, quando sentirono il coro degli adepti
elevarsi per salutare ed accogliere il gran Maestro.
“Buonasera
signore!” Si sentì, seguito poi da un
“Ben tornato!”
“Ezio!!!”
Esclamò l'artista, contento di vederlo sano e salvo. Si era
preoccupato – fortunatamente – per nulla.
La Volpe scattò
prima seduto, recuperando una posizione un po' più
'dignitosa',
dopodiché in piedi. “Ezio, buonasera.
Bentornato!”
“Buonasera
Leonardo, Volpe..” Sorrise al ladro, poi volse il capo verso
lo
scrittore, “Machiavelli.” Gli fece un cenno.
“Bentornato
Ezio.” Rispose lui con il suo solito tono distinto e
autoritario.
Shila rimase in silenzio ad osservarlo fin quando
l'Assassino non incrociò il suo sguardo. Per un istante si
sentì in
ansia, soprattutto sentendo la voce di Dimitri salutarlo. E se fosse
stato contrario al fatto che si era portata anche suo fratello?
“Ciao
Shila.” Si limitò a dirle senza alcuna freddezza
anche se, per
lei, un semplice 'ciao' non era abbastanza.
“Sono
felice che Dimitri sia qui con noi. Più siamo, meglio
è.”
Concluse Ezio, facendo cadere tutti i dubbi della ragazza
all'istante, facendola sentire appena sollevata.
“Allora Ezio,
cosa succede?” Cercò di tagliare corto Machiavelli.
“Leonardo
non vi ha raccontato nulla?” Chiese.
“Si ma vorremmo sapere di
più e come agire.” Intervenne La Volpe.
“Beh, non c'è molto
da dire..” Cominciò Ezio prima di narrare
nuovamente ai suoi amici
ciò che era accaduto a Firenze. Leonardo aveva tralasciato
–
volutamente – un particolare tutt'altro fuorché irrilevante:
non aveva detto che Dimitri e Shila erano della stessa famiglia
Viviano.
“Aspetta, vuoi dire che loro fanno parte della
famiglia?” Chiese allora Machiavelli, c'era una vena di
polemica
nel suo tono, probabilmente la polemica si faceva alla decisione di
portare i due ragazzi a Roma con lui.
“Si, ma potete stare
tranquilli.”
“Sei sicuro che possiamo fidarci di loro?”
Domandò La Volpe.
Dimitri e Shila rimasero allibiti: si
scambiarono uno sguardo mentre li sentivano parlare di loro come se
non fossero presenti nella sala. Questo perché non ci
tenevano a far
le cose in gran segretezza, non quando si trattava di decidere se far
entrare qualcuno a far parte dell'Ordine o meno.
“Beh, Shila mi
ha salvato la vita due volte mettendo a repentaglio la sua, ho avuto
modo di conoscerla più a fondo durante il mio –
breve –
soggiorno a Firenze. Mi fido di lei... Piuttosto sono rimasto
incuriosito dal fatto che anche Dimitri sia qui a Roma.”
Constatò
prima di volgere lo sguardo verso i due.
“E Caterina? Leonardo
ci ha detto che sei stato a Forlì.” Intervenne
Machiavelli prima
che Dimitri o Shila potessero dire qualcosa.
Già, quella
Caterina. Ma chi era? Shila non seppe perché ma non riusciva
a
credere che fosse soltanto un'amica o una vecchia alleata... Difatti
senti una fastidiosa sensazione di gelosia pervaderla.
Ezio
inspirò. Ma tutti a chiedergli di Caterina? “Non
è potuta venire.
Aveva degli affari di cui occuparsi lì. Dopo che Cesare
Borgia è
morto ha avuto modo di tornare a Forlì. Comunque ha lasciato
che
portassi con me alcuni dei suoi uomini. E' stata molto..
Disponibile.” Inspirò silenziosamente. Leonardo lo
osservò. Non
seppe perché ma ci avrebbe messo la mano sul fuoco che in
quell'istante stava soffrendo. E di Shila? Non gli importava nulla?
L'artista non ci capiva mai nulla dei problemi sentimentali
dell'Assassino.
“E dunque come agiamo?” Chiese ancora
Machiavelli.
“Sono sicuro che a breve verranno a sapere, se già
non lo sanno, che siamo tornati a Roma. Quando ero lì a
Firenze mi è
successo più volte di sentirmi osservato e spiato ed ora
sono sicuro
che fosse per via dei Tiranni. Ora aspettiamo... E quando arriveranno
faremo in modo di non farli avvicinare a..” Stava per dire
'al
Colosseo', ma si bloccò. Non seppe
perché ma preferì
fermarsi, sicuramente era per la presenza di Shila e Dimitri.
“Alla
Mela.” Concluse.
“E se non arrivano?” Domandò La
Volpe.
“Conosco Agnese, o almeno credo di conoscerla... E credo
che una famiglia come la loro, con dei mercenari disposti ad
uccidere, non si faranno alcuno scrupolo così come hanno
fatto alla
Rosa Colta. Ah, proprio a questo proposito Volpe... Gradirei che tu o
qualcuno dei tuoi uomini potesse scortare mia sorella e sorvegliare
La Rosa Fiorita nei giorni a venire. Non vorrei accadessero cose
spiacevoli come a Firenze.”
“Certo Ezio, non c'è problema.”
Disse abbassando lievemente il capo in un assenso.
“Bene...
Questo credo sia tutto. Potete ritirarvi se volete, ci aggiorneremo
nei prossimi giorni e vi prego: chiunque notasse dei movimenti
sospetti in città mi avverta e avverta gli altri. Dobbiamo
tenere
gli occhi ben aperti, credo che nessuno di noi voglia che la Mela
cada nelle mani di persone sbagliate. Già abbiamo avuto modo
di
vederne gli effetti devastanti in mano a persone come Rodrigo e
Cesare.”
“Decisamente no...” Borbottò Leonardo il
quale era
stato fin'ora solo ad ascoltare, dal momento che lui non prendeva
parte 'attivamente' in queste situazioni, non se la cavava con le
armi.
“Bene, allora ci aggiorniamo successivamente. Riaccompagno
Claudia.” Disse La Volpe rialzandosi dal divano sul quale si
era
seduto nuovamente per seguire la discussione.
“Ahh, Volpe,
gradirei rimanere un po' con mia sorella... Ci penserò io a
riaccompagnarla.” Rispose Ezio con un sorriso.
“D'accordo..
Allora provvederò a tornare alla Gilda e a mandare qualcuno
per
sorvegliare il bordello.” Disse prima di avviarsi
all'uscita.
Machiavelli si avvicinò all'Assassino. “Sono
contento tu sia tornato e che l'abbia fatto tutto d'un
pezzo.”
Mormorò con un certo distacco prima di offrirgli
però un
sorriso.
“Non ti libererai così facilmente di me
Niccolò.”
Rispose lui dandogli un'amichevole pacca sulla spalla.
“Ho avuto
modo di constatare in questi anni che hai la pellaccia dura,
Assassino.” Scherzò l'uomo.
Ezio rise appena.
Machiavelli
così si avviò all'uscita, seguendo La Volpe.
“Buona notte
Leonardo.” Disse passandogli accanto.
L'artista gli fece un
cenno, poi vide Claudia avvicinarsi all'Assassino e ripensando alla
richiesta di quest'ultimo forse sarebbe stato meglio lasciarli soli.
“Beh, io me ne torno in bottega.”
Annunciò allora.
“Noi
cosa facciamo?” Chiese Shila. La notte prima l'avevano
passata al
covo ma non sapeva se ora, con il ritorno di Ezio, ci sarebbero state
nuove disposizioni.
Il fiorentino si voltò verso i due ragazzi.
Era stanco e si sentiva particolarmente stressato quella sera.
“Rimanete qui, anzi..” Guardò Leonardo.
“Hai modo di ospitare
Dimitri?” “Non posso rimanere qui?”
Intervenne il ragazzo.
“Tra l'altro vorrei parlarvi, Ezio.”
L'Assassino rimase a
guardarlo per qualche istante, poi si voltò verso Claudia e
Leonardo. “Puoi accompagnarla tu alla Rosa
Fiorita?” Chiese
all'artista. Sembrava proprio che avrebbe dovuto rimandare.
“Certo,
d'accordo.”
“Allora passa domani al bordello Ezio, scommetto
che avrai un sacco di cose da raccontarmi, oltre quelle
spiacevoli!”
Affermò la sorella ironica, poi si avviò
all'uscita insieme a
Leonardo.
Il fiorentino si ritrovò da solo con Shila, Dimitri e
gli altri Assassini. “Aspettami di sopra Dimitri, io arrivo
subito.” Mormorò prima di rivolgere lo sguardo
verso Shila che lo
osservava, poi si voltò andando da Bastiano. “Sono
fiero del
lavoro che hai svolto in mia assenza.”
Questi abbassò il capo
in un segno umile di rispetto verso il Maestro. “Dovere,
signore.”
Mormorò.
“Continua così, mi raccomando.” Sorrise,
prima di
raggiungere Dimitri.
Shila rimase lì, da sola. Il giorno prima se
n'era andato senza dirle nulla ed ora si era comportato come se non
esistesse, ma che aveva fatto di sbagliato?
Sentì tristezza mista
a rabbia assalirla, dopodiché si avviò fuori dal
covo.
Ezio
aprì la porta e si ritrovò in cima al covo.
Tirava una brezza
leggera e piacevole.
Dimitri era seduto al bordo del palazzo,
volse appena il capo vedendolo arrivare.
“Allora, Dimitri...”
Mormorò avvicinandosi. “Di che cosa si
tratta?” Chiese prima di
abbassarsi e sedersi accanto a lui.
“Sono preoccupato..”
Rispose lui prima di guardare altrove.
“Per?”
“Shila.”
Ammise.
Silenzio.
“Cosa succede?” Domandò l'Assassino.
“Lo
sapete bene Ezio cosa succede, Shila è mia sorella, sono
tutto per
lui e non mi nasconde niente... Non ho faticato a trovare
informazioni su quella Caterina Sforza!” Disse Dimitri prima
di
rivolgergli nuovamente lo sguardo.
“...” Ahi. Beccato. Ezio
tacque. “E' una lunga storia Dimitri.”
“Non vi chiedo cos'è
successo, voglio solo sapere che intenzioni avete con mia sorella
Ezio. Lei sta solo cercando qualcuno che la ami.. Visto che di amore
non ne ha mai avuto nemmeno dalla sua stessa famiglia.”
L'Assassino
si sentì un po' in colpa per quello che era successo la
notte prima
con la bella Caterina, anche se non aveva potuto evitarlo. Si
continuava a ripetere che era stato un errore, che non era
nulla.
“Non te lo so dire. Tua sorella è bella e
giovane... E
io non lo sono più. Ho oltre vent'anni più di lei
e non è una
sciocchezza.”
“Si ma mia sorella si sta innamorando di voi!”
Controbatté lui con tono più duro, ora. Non
gliene importava se
quello fosse il gran Maestro degli Assassino o una persona qualunque,
non voleva che Shila soffrisse ancora.
“Ti prometto, Dimitri,
che non appena farò chiarezza con me stesso, tua sorella
sarà la
prima che lo saprà..” Disse prima di alzarsi.
“Non ho intenzione
di farla soffrire inutilmente, sta tranquillo.” Aggiunse poi
prima
di voltarsi e facendo per rientrare. Non era dell'umore per sostenere
una discussione simile e tra l'altro non c'era molto da dire: Dimitri
era stato abbastanza chiaro.
“Ezio, aspettate!” Lo richiamò
il ragazzo, alzandosi.
“Mh?” Lui si fermò e si voltò.
“Volevo
anche chiedervi... Se pensavate che potevo diventare anche io un
Assassino.” Quel giorno Shila aveva avuto modo di spiegargli
tante
cose.
“Certo che... Sei un bel tipo.” Rispose Ezio, prima
di
ridere.
“.. Cosa?”
“Prima mi aggredisci e poi mi chiedi
se puoi diventare un Assassino anche tu.”
Ridacchiò ancora. “Ma
lo apprezzo, sembri me alla tua età.” Disse
sorridendo, gli faceva
tenerezza quel ragazzo.
Dimitri lo vide voltarsi nuovamente e
facendo per rientrare. Si sentì confuso. “E
quindi?!”
Domandò.
L'Assassino alzò la mano e gli fece un cenno. “Era
un
chiaro sì.”
Sciao a tuttiii miei cari lettori! :)
Chiedo venia se è passato un po' di tempo prima che postassi ma sto passando un periodo orribile, sia per ispirazione sia per altro!
A scuola stiamo facendo le simulazioni d'esami e tutti compiti in classe (tanto perché le simulazioni non bastano!) che oggi s'è chiuso il pentamestre!
E quindi sono stata un po' impicciata!
Oltretutto ho iniziato una long-fic con Sergei Dragunov di Tekken con la quale mi sono già impantanata perché mi è venuta un'idea anche per una long di Resident Evil ma che non vorrei iniziare dal momento che ho già troppe cose aperte.
(Ma che vorrei farlo perché mi sento ispirata!)
Nel mentre ho scritto anche due one-shot su Resident Evil, con Wesker (che se qualcuno di voi è interessato vi prego di andarle a leggere e farmi sapere se vi piacciono! Mi farebbe molto piacere ^w^) eee... Quindi boh, sto proprio in pappe! Vorrei scrivere un sacco di tutto e poi non sapendo però a chi/cosa dare la priorità mi ritrovo a non scrivere nulla!
Sto capitolo lo avevo pronto da un sacco e mi mancavano giusto le ultime righe ma che non riuscivo mai a finire!
Mi sento poco ispirata ultimamente per sta fic e non so perché, vorrei tanto finirla dal momento che penso che in 3 capitoli sia conclusa!
Da una parte non vedo l'ora e dall'altra non voglio finisca! >.<
Ringrazio tutti i recensori dell'ultimo capitolo (e anche quelli precedenti), chi mi mette nei preferiti, seguiti o ricordati... E anche a chi solamente legge!
Grazie mille! Siete meravigliosi!! *___*
Vi mando tanti cuoricini! Hahahaha!!!
Qui vi lascio i link per le mie due one-shot:
One -> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=962158&i=1
Two -> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=963694&i=1
Spero vi piacciano, chi vorrà leggerle!
Tchusss!!! :D