Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: telesette    20/02/2012    1 recensioni
Un pugile non è Superman, il suo è un corpo di carne ed ossa, e quando raggiunge il limite il suo culo va a terra come quello di chiunque altro. L'avversario si avvicina per buttarmi giù definitivamente, e io posso solo lasciargli fare; non ho più le forze per oppormi, speriamo solo di non sentire davvero più nulla... Dopo!
Genere: Introspettivo, Slice of life, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Memorie di un incontro...

No, caz... Questo mi ha preso proprio in pieno!

Si dice che quando il pugno si abbatte sul mento, non si ha il tempo di sentire nulla perché si è già privi di conoscenza. Per un attimo senti come una scossa che ti solleva completamente da terra, seguita da un dolore acuto che ti penetra fin dentro il cervello, dopodiché non sei davvero più in grado di sentire nulla...
Quanto vorrei che fosse così, adesso.
Credetemi, in questo momento non desidererei altro che sprofondare nell'incoscienza ( tutto pur di far cessare questo dolore ), invece la mia testa è come se fosse sul punto di esplodere. Non sono finito sul tappeto, per questo non ho perso del tutto i sensi, e ora mi ritrovo sbattuto contro le corde con la luce dei riflettori che mi trafigge gli occhi. E' difficile descrivere certe sensazioni con precisione, specie quando nemmeno tu hai la più pallida idea di cosa sia realmente successo, ma solo il fatto che la testa sia ancora capace di avvertire queste fitte lancinanti, è la prova che non si tratta affatto di un incubo.
Ho abbassato la guardia per un secondo.
Un solo miserabile e pidocchioso secondo, ed è bastato per ridurmi così. Attraverso quella sottile striscia di luci e colori, cerco di mettere a fuoco qualcosa ma è tutto così dannatamente confuso... Non riesco quasi neanche più a sentire le gambe, le ginocchia non mi tengono, e i muscoli sembrano fatti di acqua. Nella mia testa è come se ci fosse un mucchio di ovatta, o qualcosa che attutisce i sensi al punto da limitare al minimo ogni mia funzione. Anche le orecchie non riescono a distinguere bene i suoni ( quel pugno mi ha letteralmente scosso, come un martello ), eppure le urla del pubblico le sento ugualmente.

- Buttalo giù, quello stronzo!
Schiappa, ritirati!
- Buuuuuuuhhhhhhhhh !!!

Ma chi me la fa fare, a questo punto? E' finita, ho perso, non riesco neppure a muovermi... Se non ce la faccio a staccarmi dalle corde, che senso ha continuare?
Nessuno!
Un pugile non è Superman, il suo è un corpo di carne ed ossa, e quando raggiunge il limite il suo culo va a terra come quello di chiunque altro. L'avversario si avvicina per buttarmi giù definitivamente, e io posso solo lasciargli fare; non ho più le forze per oppormi, speriamo solo di non sentire davvero più nulla... Dopo!

FINE

Angolo dell'Autore:
Doveva essere circa l'anno 2003, mese più mese meno, non una delle mie annate migliori infatti. All'epoca commettevo ancora errori da principiante: tenevo la guardia bassa per preparare il colpo e venivo sempre troppo avanti con la faccia... Come dite? Che è successo dopo? E che volete che sia successo, dopo l'ultima sventola sono crollato giù e mi sono svegliato più tardi negli spogliatoi. Niente "miracoli", niente "angeli custodi", solo un pugile mediocre ( il sottoscritto! ) che ha pagato duramente l'errore commesso.
Certo è che dagli errori si impara ( e dopo anni che le prendi, incominci anche a darle ), ma questa è un'altra storia e non ho proprio voglia di raccontarla adesso.
Che senso ha tutto questo discorso?
Probabilmente nessuno, per voi, per me invece ne ha uno preciso e ne porto il segno ancora oggi. Sono cose che non si dimenticano facilmente... Come non si dimentica facilmente che le parole possono colpire più dei pugni, a volte!

NOTE:
"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni
Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...

"I Ragazzi di EFP hanno scritto i racconti di “Niente è come prima” con un atto esplicito di fiducia nella possibilità di raggiungere altri coetanei, offrendo loro un motivo di indagine interiore. Generosi e speciali, con un gesto inaspettato hanno deciso di devolvere una parte del ricavato della vendita ad ADSINT che rivolge una particolare attenzione alle nuove generazioni con le loro esigenze e i loro sogni. Complici di un dono: quello dei pensieri, quello del sangue."
Giovanna Ferrante
Direttore de “il Globulo” Veicolo di informazione di ADSINT – Associazione Donatori di Sangue Istituto Nazionale Tumori

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: telesette