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Autore: Honest    21/02/2012    8 recensioni
L'amore vince ogni ostacolo e, a volte, ci fa vivere delle avventure che mai ci saremmo aspettati.
Fra matrimoni, viaggi in auto, litigi, musicisti e addii al celibato, Love Me Always ritorna ad essere aggiornata.
Estratto Dal Capitolo 35 - "Heart Attacks and Related Diseases":
- Sei davvero sicuro, Trent? Vuoi davvero sposarmi? Perché tutto quello che hai fatto finora dice il contrario. - commentò caustica, liberandosi dalla sua presa e uscendo dall’ospedale.
[Duncan/Courtney - Trent/Gwen]
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: B, Bridgette, Courtney, Duncan, Geoff, Gwen, Justin, Nuovo Personaggio | Coppie: Bridgette/Geoff, Duncan/Courtney, Trent/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Sono una cacca..
Sono felice di aggiornare dopo lungo tempo, non so so se sarò scusata per questo ritardo indecente ma ero troppo presa dalla mia esistenza incasinata.
Bene, bene. Tante novità.
Cominciano con il ritorno delle scene Duncney e la conseguente e spiazzante rivelazione della genialità di Duncan.
Per non parlare del ritorno di Ortensia. Inoltre dovrò prendere una decisione importante nel mio sclero finale e spero che voi mi aiutiate rispondendo a questo sondaggio (http://www.facebook.com/#!/pages/-Honest/211641028877228 ).
Ho cercato di scrivere il più possibile e spero davvero che apprezziate i miei sforzi.
Grazie a tutti per essere qui a leggere, Love Me Always mi rende ogni giorno più felice e vorrei che la mia felicità potesse essere anche la vostra.
Buona Lettura
HONEST







Book to the Flavour of Peach Vodka

 




Duncan bofonchiò qualcosa, rigirandosi agitato sui sedili in pelle della sua auto.
Trent bussò un paio di volte contro il finestrino, nel tentativo di risvegliarlo. Il gesto risultò vano, dato che il punk si limitò ad emettere una sorta di suono strozzato con il naso e a sbuffare ancora un po'. Aveva passato la notte in macchina ad aspettare il ritorno di Trent e nell'attesa, dopo aver telefonato a Courtney e aver parlato con lei di argomenti di certo non adatti a dei minori e della sua paura di un futuro che non riusciva ad immaginare, si era lasciato prendere dalla stanchezza e poggiando la testa contro lo schienale, senza rendersene conto aveva chiuso gli occhi ed era caduto in un sonno non troppo piacevole.

Una volta divenuto giorno Trent si era ricordato di lui e con un frettoloso ma romantico saluto alla sua futura moglie, si era precipitato al freddo pronto ad andarsene con il suo attuale passaggio. Il chitarrista alzando gli occhi al cielo, bussò con più insistenza contro il vetro appannato e capendo quanto tutto ciò fosse inutile, estrasse il cellulare dalla tasca e chiamò l'amico addormentato, fingendo che non fosse a mezzo metro da lui. Il suono assordante della suoneria di Duncan* svegliò quasi tutto il vicinato e anche lui con riluttanza, aprì gli occhi per rispondere.
- Buon giorno principessa. -
- Sei un vero idiota. - rispose Trent, dando un colpo alla fiancata dell'auto.

Il punk spalancò lo sportello liberandosi della cintura.
- Ti prego dimmi che l'avete fatto. - sentenziò prima ancora che il ragazzo dagli occhi verdi salisse a bordo. Trent scuotè la testa e dopo essere salito si sistemò sul sedile.
- Vuoi dire che ho aspettato tutta la notte e tu non hai neanche ... -
- Non eri costretto ad aspettarmi. - lo interruppe l'altro, imponendosi di essere scocciato.

Duncan mise in moto continuando a fissare l'amico e ricordandosi improvvisamente del motivo per cui si trovavano lì, del motivo per cui era stato il peggior supporto morale di sempre.
- Lei .. - tentò imbarazzato, senza sapere come chiederlo.
- Sì. - bastò il sussurro di due sillabe per far sì che il ragazzo si rilassasse completamente.
- Quindi sono il testimone ? - chiese il punk passandosi una mano fra i capelli, già spettinati. Trent si limitò ad annuire e scivolò in basso con lo schiena, chiudendo gli occhi.
- Mi sposo. - constatò per la prima volta da quando tutti quegli eventi lo avevano travolto.
Duncan sorrise e poggiandogli una mano sulla spalla, gli diede una scossa goliardica, quasi d'incoraggiamento. Al primo semaforo inchiodò sgraziatamente e si voltò per osservare un manifesto esageratamente grande. La pubblicità di una nota marca di sigarette troneggiava lungo la statale. Ragazze in biancheria intima, che si spintonavano lottando con dei cuscini di piume e cercando le loro sigarette misteriosamente sparite. O forse nascoste nel reggiseno di una di loro.
- Tu fumi già. - gli ricordò Trent, intuendo la traiettoria del suo sguardo.
- Sì, ma non dirlo a Court lei crede che io abbia smesso ... -
Il chiatarrista si chiese ancora una volta da quando lo conosceva perchè mai dovesse essere così assurdo, ma le sue considerazioni vennero interrotte da un'esclamazione :
- Sto avendo un'illuminazione ! -
- Grande .. - disse ironico l'altro.
- Las Vegas. -
Trent ci mise un po' a capire cosa intendesse.
- Sigarette uguale Las Vegas ? - domandò più a sè stesso che al punk.
- Seguimi. - fece con aria da esperto. - Sigarette uguale soldi, soldi uguale donne, donne uguale spogliarelliste ... -
- Non sono molto daccordo su questa parte. - si intromise l'amico, venendo ignorato.
- Spogliarelliste uguale casinò, casinò uguale Las Vegas ! -
- Tu ragioni in modo diverso rispetto a tutti gli altri vero ? -
- Non capisci ? Il tuo addio al celibato ! Las Vegas. - disse Duncan con un luccichio fin troppo folle negli occhi azzurri.
- Oh. - ribattè Trent, non troppo sorpreso.
- Perchè non sei entusiasta ? - domandò l'altro vagamente offeso.
- Non credevo che avremmo fatto un addio al celibato. -
- Credi che le ragazze non faranno niente ? Se conosco Courtney starà già preparando i super alcolici. -
Il chitarrista restò ancora un po' perplesso ma capendo che il semoforo era ormai scattato da un bel pezzo, invitò l'amico a premere l'accelleratore.
Si insinuarono nel vialetto del punk per fare una commissione, che consisteva nello svegliare la sua ragazza e ricordarle che quella non era casa sua. E come gli aveva suggerito Trent anche per darle la buona notizia.

Duncan trovò Courtney accasciata pigramente in cucina, la testa a contatto con il ripiano di marmo freddo e i capelli a coprirle il volto addormentato. L'adorabile bavetta semi trasparente che le pendeva dalle labbra, la faceva somigliare ad una neonata. Probabilmente era rimasta ad aspettarlo o forse si era ostinata a ripassare fino a notte tarda cosa che nel periodo degli esami avveniva spesso. Il ragazzo fu quasi tentato di non svegliarla ma ripensando a tutto ciò che c'era da organizzare, alle telefonate e al matrimonio fece la scelta giusta, quando le spostò qualche ciocca dal volto e le sussurrò gentilmente :
- Svegliati damigella d'onore. -
Lei alzò la testa di scatto ancora un po' priva di coscienza e annussò il forte odore di fumo che il ragazzo aveva appena portato nella stanza. Nonostante le bugie che lui le raccontava, Courtney era sicura del fatto che continuasse a fumare. Ogni volta che le loro labbra si toccavano percepiva il retrogusto inconfondibile di una sigaretta. In verità quel sapore non le dispiaceva, infatti aveva imparato a tenere la bocca chiusa proprio per preservare quel gusto amarognolo e rassicurante.
La ragazza si stropicciò gli occhi ancora rintontita da quella sveglia inusuale. Normalmente era lei a dover costringere il punk a scendere dal letto, ma quel giorno i ruoli sembravano essersi invertiti d'improvviso. Ci mise del tempo per realizzare che non era stata chiamata con il suo solito nomignolo.
- Damigella ? - ripetè, muovendo appena le labbra.
Lui sorrise quasi compassionevole.
- Riporto Trent a casa dopo essermi cambiato. Quei due si sposano, non è pazzesco ? -
Lei ancora confusa finì con l'alzarsi in piedi, stiracchiando le braccia, dopo aver fatto un lungo sbadiglio. Avrebbe voluto spendere un paio di parole, tanto per dire quanto era felice della buona notizia ma ripensandoci preferì sorridere e avvicinarsi per baciare il ragazzo.
- Sono contenta che tu lo abbia aiutato. - disse accarezzandogli le spalle.
- Mi hai praticamente obbligato. -
Courtney sorrise e continuò a baciarlo, più deliziata del dovuto. Senza preavviso lui si lasciò andare sollevandola e poggiandola sul ripiano della cucina. Court immaginava dove fosse stato ma non averlo avuto accanto tutta la notte l'allarmava comunque. La ragazza si allacciò a lui con le gambe, premendosi contro la sua schiena. Proseguirono a baciarsi perdendo quasi la cognizione del tempo. Quando l'ispanica infilò le mani sotto la sua maglietta desiderosa di spogliarlo, venne fermata dal ragazzo con decisione.
- Devo cambiarmi e devo portare Trent a .. - le sue spiegazioni vennero messe a tacere da un lungo bacio, riuscì a resisterle a fatica rimettendola a terra.
- Cosa ne pensi di Las Vegas ? -
Courtney si voltò alla ricerca di un buon caffè di certo freddo, e senza darlo a vedere capì subito che il punk si stava riferendo all'addio al celibato.
- Non ti sembra un po' presto per pensarci ? Non sappiamo neanche la data. - commentò.

- Dovremmo comunque organizzarci no ? E poi quale altro posto di Las Vegas ? -
- Io voglio portare Gwen alla "Bear Factory".. – ribbattè, nascondendo la sua preoccupazione e le sue fantasie di Duncan che strappava gli slip di una spogliarellista, in modo decisamente poco consono.
- Quel posto dove ti costruisci un orsetto con scarti di riciclo ? - chiese lui, a metà fra il disgustato e il preoccupato.
- Potrebbe piacerle. - borbottò la ragazza un po' offesa
- Se avesse cinque anni. -
- Allora cosa proponi ? Vuoi darmi la chiave del minibar ? - scherzò la ragazza, afferrando una caraffa ricolma di dolce liquido scuro, ormai divenuto il suo più caro amico e unico rimedio per la stanchezza dovuta allo studio.
- No, voglio farti leggere qualcosa di piacevole. - disse il ragazzo, conducendola con lo sguardo in salotto. Courtney si era sempre chiesta perchè il ragazzo avesse una libreria così vasta, non era esattamente il tipo da letture pomeridiane. A volte capitava che le venisse voglia di leggere qualcosa quando restava da lui per il weekend, ma si guardava bene dal prelevare uno di quei libri, era spaventata dall'idea che quella potesse essere una copertura per qualche passaggio segreto o per un portale che conduceva a Narnia o peggio ancora, una segretissima collezione di porno asiatici.

Seguì Duncan fino a che non si ritrovarono di fronte all'enorme scaffale, straripante di volumi. Il ragazzo si allungò a prenderne uno a caso, e senza averne troppa cura lo aprì con abilità e l'ispanica sgranò gli occhi color cioccolato di fronte a quella dimostrazione di genialità. Il libro era in realtà una sorta di scatola con il fondo, contenente una bottiglia di vodka alla pesca. Rimasta senza parole fissò prima l'alcool poi il ragazzo che si limitò ad alzare un sopracciglio soddisfatto. Courtney si protese per prendere un altro libro, che la sorprese forse più del primo, poichè conteneva un paio di sigari e una bottiglia di rum, infilata con la forza e in malomodo.
- Non ci credo. - sussurrò, alzando lo sguardo sui libri.
- Mi è venuto in mente quando i miei hanno deciso di venire a trovarmi, non volevo che scoprissero ... -
- Che sei un alcolizzato ? - lo interruppe lei, afferrando un altro volume, custodia di una vecchia bottiglia di gin.
- Non esagerare. - bofonchiò il punk, passandosi nervosamente una mano fra i capelli.
Pochi secondi fa sembrava una buona idea insegnarle come ci si diverte e adesso lei aveva trasformato quella confidenza in un crimine.
- Esagerare ? Ma tutto questo è legale ? - esclamò
- Sei tu l'avvocato. - le soffiò il ragazzo contro l'orecchio.
Dopo qualche altro minuto di accesi battibecchi, e di risentite lamentele da parte di Courtney, che sosteneva la probabilità di incendio in una casa colma di liquido infiammabile.
- Fidati Gwen lo adorerà. - tentò di concludere Duncan.
- Quindi mi stai suggerendo di farla ubriacare ? -
- Non esattamente ... -
La ragazza alzò gli occhi al cielo.
- Trent ! - esclamò poi, dopo aver dato un'occhiata all'enorme orologio da parete.
- No, lui è già ubriaco d'amore .. -
- L'hai lasciato in auto ! - insistè Courtney.
Duncan avrebbe voluto fingere di essere preoccupato dal suo pessimo comportamento, ma in verità non gli dispiaceva che il chitarrista assaggiasse un po' di attesa, proprio come aveva fatto lui quella notte. Prima di andarsene con finta apprensione dipinta sul volto, segnò un indirizzo su un foglietto di carta e lo depositò nelle mani della ragazza.
- Nel caso in cui gli orsi di peluches non le piacciano ... - le disse baciandole la guancia.
Lei sorrise, mentre lo vedeva uscire dalla porta, infilò quell'appunto in tasca e tornò al suo caffè combattuta nel decidere se scaldarlo oppure zuccherarlo.


^^^^^^^^^

 

Gwen osservò per l'ennesima volta il diamante nero che aveva al dito. Era talmente bello e la riempiva d'orgoglio, ma ora rinchiusa nel bagno di casa sua la faceva sentire anche terrorizzata. Era lì da almeno due ore, prima o poi avrebbe dovuto uscire o almeno fingere un'intossicazione alimentare. Il punto era che non aveva assolutamente idea di come dire alla sua famiglia quello che stava per succedere. Forse perchè neanche lei lo sapeva con certezza. La sua famiglia era tornata un momento prima che Trent se ne andasse, farlo sgattaiolare via dalla porta sul retro era stato alquanto patetico e di certo poco maturo, ma in un certo senso anche saggio, dal momento che non avrebbe saputo spiegare in alcun caso la presenza del suo ragazzo a casa sua alle otto del mattino.

Non era il tipo di ragazza che pianificava lo scorrere degli eventi, ma forse la vicinanza con Courtney iniziava a renderla una vera maniaca. Rabbrividì al pensiero di dover indossare uno di quei maglioncini con lo scollo a V. Smise di camminare nervosamente avanti e indietro e si accucciò a terra, fissando una delle mattonelle bianche, come se potesse parlarle e dirle cosa fare. Lei e Trent si sarebbero sposati e poi avrebbero comprato una casa modesta ma molto carina, magari con un giardino grande e spazioso. Lei avrebbe finito la scuola e lui avrebbe inciso altri CD e poi ... Scacciò dalla mente quella pianificazione riflessa nel pavimento lucido, distratta dalla voce di suo fratello.
- Gwen ! Devo fare pipì. -
La ragazza balzò in piedi con uno sbuffo risentito.
- Sto per sposarmi ! - gridò senza pensare, come se fosse una giustificazione plausibile per quell'occupazione ostile del bagno.
Ci fu un istante di silenzio.

- Il re dei vampiri ti ha fatto la proposta ? - chiese il ragazzino scherzando e dando un altro pugno alla porta. Gwen sgranò gli occhi e splancò la porta irritata. Sventolò di fronte al naso del fratello la gemma scintillante e lui dopo qualche altro secondo di smarrimento la scanzò con violenza, a causa del bisogno impellente.

La gotica rimase allibita in coridoio. Non credeva che sarebbe stato così difficile far credere alla sua famiglia che qualcuno voleva davvero sposarla, o peggio che qualcuno si era davvero innamorato di lei.

 










* La suoneria di Duncan, e anche la mia, è "Jesus of Suburbia" dei Green Day.









*Honest fruga nella mini macchina di alcuni clown che aspettano che il semaforo sia verde.*
Il preferito di oggi è BALLA_X per la sua stupefacente poesia sul capitolo precedente.
L'ho riletta almeno sei volte ! <3
E per angelo97 ho coniato il premio "Recensore Fedele", perchè non ricordo un solo capitolo senza un suo commento, lo dico sempre ma grazie.

ho coniaco hoi








Ortensia's Corner


Sono così felice di rivedervi !
La mia lunga assenza è stata causata dai miei piccoli e da l'incapacità di una certa autrice di scrivere qualcosa di vagamente decente.
Mi sei mancata anche tu ..

Ma passando ad argomenti più piacevoli devo dire che la maternità è uno sballo.
Sono servita e riverita e tutti si fanno in quattro per darmi quello che voglio, oggi Gaston mi ha procurato addirittura della marijuana medica !
Ortensia ! Ma che razza di madre sei ?
Fare la madre è una cosa difficile ! Ho bisogno di rilassarmi, tutti hanno bisogno di rilassarsi , il mondo dovrebbe girare più piano perchè io devo rilassarmi ! Ho partorito i figli del demonio e ...
Ti prego dimmi che non ti sei fumata quella roba adesso.
Non mi interrompere !
Il grugnito di oggi è : "Staccate la spina e spegnete il cervello"

N.B.
Honest si dissocia da quanto riportato sopra e non è assolutamente favorevole all'uso o al commercio di droghe. Non pone in alcun caso Ortensia, maialina trasgressiva, come un esempio da seguire.




 

 

# I'm sexy and I know it ... #

Justin ti ho già detto che non voglio sentiriti cantare.
Sei sicura ? Perchè quanto canto la mia bellezza sfavilla ..
Senti, ti ho permesso di fare il provino come personaggio nel prossimo capitolo, solo perchè mi sentivo un po' in colpa per il tuo "incidente" con Lightining.
Vuoi dire il mio ..
No ! Abbiamo già parlato di droga non c'è bisogno che l'amministrazione censuri questo capitolo. Ora fai il tuo provino senza ...
# Soy Sexy y lo Sabes #
Alejandro ?
Salve mi amor, sono qui per il provino. * bacia la mano di Honest *
Oh Ale, che voce splendida.

# Heidi .. Heidi le caprette ti fanno ciao ..#
Zitto Justin ! Credo di aver appena scelto la mia prossima comparsa. *sbatte le ciglia, indirizzando cuoricini nei pressi di Alejandro*
Non credevo che mi avresti costretto a farlo .. *si toglie la maglietta*

Non devo guardare ... Devo resistere. *si volta a fissarlo*
Alejandro *si toglie la camicia*

Allora chi di noi due sarà nel prossimo capitolo ?
*Honest sviene*

 


Chi vuoi che sia nel prossimo capitolo ? Justin o Alejandro ? (http://www.facebook.com/#!/pages/-Honest/211641028877228 )
http://www.facebook.com/#!/pages/-Honest/211641028877228 gg

   
 
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