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Autore: Fiby_Elle    24/02/2012    9 recensioni
“Mi sa che glielo deve dire lei agli Usignoli, professore, che devono allenarsi di più…”
Will si girò incuriosito, pronto per la tanto attesa frecciata, invece il ragazzo lo fissò semplicemente negli occhi, con qualcosa di amaro, distante, nell’ombra delle iridi blu.
“Che vuoi dire?” chiese l’uomo, dubbioso.
Sebastian sorrise, mordendosi un labbro.
“Che non frequento più la Dalton da tre giorni, ormai. Mi trasferirò dall’Ohio tra esattamente due settimane…”
Il professor Schuester lo guardò sconcertato.
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William Schuester incontra Sebastian Smythe al Lima Bean,una mattina come tante. I suoi allievi del Glee lo avevano avvisato del carattere saccente e della vena diabolica del ragazzo, tuttavia quello che il professore si ritrova davanti, quel giorno, tutto gli sembra, meno che il Diavolo. Come se non bastasse, Sebastian ha una notizia sconcertante per lui: ha abbandonato l'Accademia Dalton,senza apparente motivazione.William farà di tutto per scoprire la verità, ma ciò che si troverà ad affrontare andrà oltre ogni sua immaginazione. E imparerà che anche i più forti, gli invicibili come Sebastian, non sono sempre quello che sembrano...
Attenzione: NO rapporto adulto/minore!
Genere: Angst, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sebastian Smythe, Un po' tutti, Will Schuester
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Segreti

“Preside Figgins, ha un minuto?”

Will entrò trafelato nell’ufficio del preside, trovando l’uomo completamente immerso nelle scartoffie e con la mano intenta in un febbrile lavoro di scrittura. Gli lanciò giusto un’occhiata, prima di fargli cenno di avanzare verso la scrivania e tornare ai suoi impieghi.

“William, qualunque cosa tu voglia dirmi sii rapido e coinciso, per cortesia! Come vedi non ho neanche il tempo di alzarmi per andare al bagno! E sai che soffro di incontinenza!”

Il professore sorrise comprensivo e appoggiò la borsa sulla scrivania, cercando dentro di sé il mondo migliore per cominciare il suo discorso. Purtroppo la questione di cui era venuto a parlare con Figgins era abbastanza complicata: sarebbe stato tutto, meno che una cosa veloce.

“Lei conosce il preside dell’Accademia Dalton, signore?”

L’uomo si limitò ad una specie di grugnito di assenso.

“Potrebbe chiedergli un’informazione, un’informazione che dovrebbe essere riservata… riguardo un ragazzo?”

“Vuoi fare concorrenza sleale alle Regionali, Will? Non ti facevo tipo del genere!”

“No, assolutamente no! Io… io vorrei solo chiedere un’informazione riguardo a Sebastian Smythe…”

Il preside fermò la penna a mezz’aria per un secondo, prima di ruotare gli occhi verso il giovane professor Schouster.

“Sebastian non è quel tipo che ha cercato di accecare uno dei tuoi cantanti del Glee, Will?”

William annuì.

Cavolo, ciò che stava facendo gli sembrava sempre più fuori luogo. Quel ragazzino aveva provocato solo danni da quando era arrivato, non
aveva mai perso occasione per far del male ai suoi ragazzi con pressioni fisiche e psicologiche, aveva cercato di sabotare il suo Glee Club, la sua famiglia, in modi veramente meschini e diabolici, ma davvero non riusciva a togliersi dalla testa quell’espressione ferita, spaesata che gli aveva visto dipinta in volto al Lima Bean.

Aveva detto che si sarebbe trasferito… eppure non aveva specificato nulla riguardo al dove e al perché; il semestre si sarebbe concluso a breve, che senso aveva cambiare scuola così, in quel preciso momento?

Doveva esserci un motivo, un motivo particolare… Will ne aveva avuto la conferma dall’incertezza del ragazzo e da quel suo modo, inaspettato, di sfuggire con gli occhi.

“Sì, ma non è per barare alle Regionali, io vorrei solo sapere… il motivo per cui ha lasciato la scuola…”

Il preside Figgins guardò il suo sottoposto sempre più perplesso.

“Dovresti festeggiare una notizia del genere, Will, avete lottato tanto per questo tu e i tuoi ragazzi! Alla fine lo hanno espulso quel delinquente! Pace! Vittoria!” disse, sorridendo e agitando i pugni in segno di trionfo.

“Io non penso sia per il fatto di Blaine Anderson, signore, quando l’ho incontrato ieri pomeriggio, ha detto che si sarebbe trasferito, non che era stato espulso e siamo alla fine del semestre,  perché non aspettare? Io… ho paura che ci sia sotto qualcosa…”

Il buon vecchio Figgins si alzò dalla scrivania e raggiunse Will, dandogli una benevola pacca sulla spalla.

“Will, Will, Will… quando la finirai di fare l’eroe? Cosa c’è di male se un ragazzo decide di trasferirsi all’improvviso! È la vita, non è sempre tutto un dramma!”

Il professor Schouster afferrò la sua borsa e si avviò contrito verso la porta.

Lui non poteva capire, nessuno poteva, nessuno aveva visto Sebastian come lo aveva visto lui.

“Vedila in questa maniera: tu e i tuoi ragazzi, avete un nemico in meno!”

“Già…”

William riuscì solo a fare un cenno di saluto, mentre lasciava la stanza demoralizzato.

 

“Che ne pensate di qualcosa di divertente, tipo… Titanium!” propose Sam alla classe, riunita in cerchio con carta e penne alla mano. Erano lì da almeno un’ora e ancora non avevano trovato una sola canzone che li mettesse tutti d’accordo!

“Assolutamente no! Io propongo un classico come…”

“Se la tua futura sposa pronuncia la lettera B di Barbra Streisand, giuro che la affogo!” disse Santana a Finn, alquanto minacciosa.

“Che ne pensate della nuova hit di Katy Perry!” suggerì Blaine, con gli occhi che luccicavano.

“Amore, tu sei fissato con quella tizia!” si lasciò sfuggire Kurt, scoraggiando il suo fidanzato.

“Ma dove diavolo è il professor Shuester? Sono stanco di bocciare le vostre proposte imbecilli!”

“Sono qui, Noah! Scusate il ritardo, ho avuto un colloquio col preside Figgins!” affermò Will entrando piuttosto affannato ed invitando i suoi alunni a rompere il cerchio per disporsi come al solito sulle scalinate.

Poggiò la borsa sul pianoforte e con un sospiro di stanchezza, si rivolse direttamente alla classe.

“Ho un annuncio da farvi... Sebastian Smythe non fa più parte dei Warblers!”

I ragazzi rimasero impietriti sul posto, gli occhi sbarrati.

“Può… può ripetere, per cortesia?” disse Tina, balbettando.

“Ieri ho incontrato Sebastian al Lima Bean e…”

“Oh mio Dio, professor Shue, è sicuro di star bene? Le ha detto qualcosa di cattivo? Ha bisogno di parlarne?”

“No, no! Kurt! Sebastian non mi ha proprio detto nulla e, visto che hai messo tu stesso la questione in mezzo, penso che voi vi siate lasciati un po’ trascinare con questa storia di Sebastian - il figlio illegittimo di Satana!”

Tra i giovani alunni si sviluppò un mormorio di sdegno e dissenso, cominciarono a guardare Will alla stregua di un malato di mente, a bocca spalancata e con un’espressione a metà tra la pietà e il terrore.

“ Si è fatto sedurre da quel sorrisino, non è vero? Quello che fa quando sa di averti in pugno!” disse Blaine, buttando poi uno sguardo colpevole al suo fidanzato che non aveva proprio apprezzato il commento.

“Assolutamente no, ragazzi! È solo che mi sembrava davvero dispiaciuto quando mi ha detto che si sarebbe trasferito…”

Non finì neanche la frase che l’intero Glee Club festeggiò con un ululato di vittoria. Will si aspettava una reazione simile, era comprensibile, quindi aspettò paziente che l’entusiasmo generale fosse scemato da solo per tornare a parlare.

“Oddio! Professore! È fantastico! Si rende conto? Abbiamo le Regionali in mano! Vinceremo! Sebastian ha avuto quello che si meritava!
Abbiamo vinto! Per una volta abbiamo vinto!” esultò Artie, quasi commosso.

“Deve essere stato espulso per l’aggressione a Blaine!” gridò felice Finn, ancora incredulo e con le mani nei capelli corti.

“Dovremmo festeggiare! Tutti al Bel Grissino, stasera! Offro io!” fece anche Mercedes, in un lampo di generosità acuta.

“No, ragazzi… non è stato espulso… io, glielo ho chiesto, ma lui non ha detto niente al riguardo… perché non ammetterlo? Perché mentire?” ricominciò il professore, cercando un po’ di comprensione almeno nei suoi alunni.

Il Glee Club tornò a guardarlo, turbato.

“Professore, ma dov’è il problema? Sebastian ha perso, cosa c’è ancora da discutere?” chiese Noah.

“Ragazzi… voi non capite… c’era qualcosa in lui, ieri… un’ombra di tristezza che non gli avevo mai visto in volto e che sicuramente non
pensavo di vedere proprio in lui… sembrava giù di morale, spaesato, inquieto… e anche questo trasferimento improvviso, senza una meta, senza un perché…”

“Professore non si lasci ingannare da Sebastian. Era così sconvolto solo perché una volta per sempre ha capito che non è lui che comanda! Ha perso e ora gli rode! Punto! Mi creda, non c’è nient’altro dietro… ” disse Santana, pungente.

William fece per rispondere, ma non fece a tempo che la segretaria del preside Figgins entrò nella stanza col suo passo mal fermo, attirando l’attenzione di tutti.

“Professor Shuester, è desiderato nell’ufficio del preside, adesso!”
 


“Entra William! Entra!” disse rapido l’uomo al di là della scrivania, stavolta quasi entusiasta.

William entrò cautamente, sedendosi di fronte a lui.

“Ho fatto quella famosa telefonata!” affermò il preside, sprizzando felicità da tutti i pori.

“Davvero? Ma è fantastico! Grazie preside Figgins! Non pensavo lo avrebbe fatto sul serio!”

“E sopportare  quella tua aria da cucciolo bastonato? È stata una cosa di dieci minuti, ma ho scoperto delle cose interessanti, lo sai Will, non me lo aspettavo, ma… direi che le tue fantasie avevano un fondo di verità…”

William si avvicinò ancor più alla scrivania, visibilmente ansioso e con le mani tremanti. Anche Figgins aveva perso tutta la sua gaiezza e la sua voglia di scherzare, sembrava addirittura preoccupato…

“Avevo ragione su cosa?” incalzò.

“Smythe non è stato espulso della Dalton. Il preside Sailor è stato chiaro riguardo questa presa di posizione: Smythe ha agito fuori dalle
mura e dal contesto scolastico. Non c’erano le basi nemmeno per una punizione! La scuola non è responsabile di ogni più piccolo gesto compiuto dai suoi allievi, Will…”

William annuì perentorio, trattenendo a stento un sorriso di vittoria.

Lo sapeva che Sebastian non era stato espulso, non era possibile!

“Ma allora perché ha lasciato la Dalton?”

“Perché lo ha voluto il padre, Will e il ragazzo non ha avuto alcuna scena, la benché minima possibilità di avere voce in capitolo!”

Il professore guardò il suo superiore esterrefatto, col cuore che gli batteva a mille.

“Che vuol dire questo? Sebastian voleva rimanere alla Dalton?”

“Oh sì, William! Il preside Sailor mi ha fatto alcune confidenze al riguardo e mi ha detto che Sebastian non solo non voleva lasciare l’istituto, ma che è arrivato a pregare il padre di non trasferirlo dall’Ohio!”

“Ma… non capisco… il padre non ha dato delle motivazioni? Un perché qualsiasi?”

“No, William, almeno non davanti al preside Sailor. Anzi, lo sai cosa ha fatto, quando il figlio ha cominciato ad insistere?”

“No…”

“Gli ha dato uno schiaffo, William! E bello forte! Il ragazzo è caduto dalla sedia per l'impatto e il preside Sailor si è spaventato a morte!”

William rimase in silenzio, intontito e confuso da quelle assurde informazioni.

Aveva visto giusto al Lima Bean, c’era qualcosa che turbava Sebastian, ma tutto si sarebbe aspettato meno che una cosa del genere!

Nuove domande e perché si affollarono nella mente del professore del Mc Kingley, convincendolo più che mai a non mollare la presa.

Qualcosa gli diceva che quel ragazzino nascondeva più di quanto non ammettesse, più di quanto non desse a vedere.

E lui non poteva lasciar perdere ormai, non ora.

“Grazie preside Figgins, ho saputo quel che mi serviva…” disse pensieroso, alzandosi dalla sedia.

L’uomo lo chiamò prima che uscisse dalla porta a vetri.

“William…”

“Sì?”

“ Il preside Sailor mi ha parlato del signor Smythe, Gregory Smythe, il padre di Sebastian.” pronunciò lentamente il preside, guardando il professore, visibilmente preoccupato. Conosceva ormai il suo sottoposto, sapeva che il suo buon cuore e il suo spirito da supereroe, lo avrebbero portato ad indagare sulla questione, a mettersi irrimediabilmente in mezzo ai guai. “Ha detto che è un pubblico ministero, un uomo potente, di grande fama e prestigio nel nostro paese… ma anche senza scrupoli. Chi si mette contro di lui, Will, è destinato a soccombere…”

“Perché mi sta dicendo tutto questo, preside Figgins?”

“Perché Gregory Smythe è uno squalo, William… e temo che tu voglia nuotare in acque troppo pericolose, per un pesciolino come te…”
 
 

Il mistero si infittisce piccolini!
Cosa nasconde Sebastian?
Sono molto curiosa di sentire le vostre ipotesi e le vostre considerazioni.

Alla prossima <3
   
 
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