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Autore: Carly_31    25/02/2012    7 recensioni
Gabriel ha fatto la sua scelta: ha deciso di rinunciare all'amore per rimanere all'interno della Congregazione e combattere i membri del Candelaio. Claudia non ha potuto fare niente se non accettare scelte di altri, ma non riesce a darsi pace, a mettere a tacere i suoi sentimenti.
"L'evidenza di un amore non si può nascondere...l'evidenza di un amore non si può comprendere...l'esigenza di amare non si può estinguere"
Genere: Introspettivo, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Il tredicesimo apostolo_4 IL CUORE HA SEMPRE RAGIONE_ (Il Tredicesimo Apostolo)





CAPITOLO 3


Come volevasi dimostrare anche quella notte Gabriel dormì pochissimo, continuava a sognare Claudia che se ne stava davanti a lui, lo guardava sorridendo senza fare niente, semplicemente stando lì a ossessionarlo con la sua presenza. Quando suonò la sveglia la spense subito e si preparò ad affrontare un'altra giornata piatta e monotona come tutte le altre; l'unica cosa positiva era la lezione che doveva tenere all'università alle 9: stare in mezzo ai suoi studenti gli avrebbe fatto sicuramente bene, si sarebbe sentito utile per qualcuno. In tarda mattinata, però, doveva recarsi alla Congregazione per un'importantissima riunione.
Si stava abbottonando la camicia scura guardandosi allo specchio: era troppo stanco per affrontare i membri del Direttorio, stanco psicologicamente, stare tutto il giorno chiuso dentro quelle mura a sentire parole su parole senza mai fare niente di concreto lo annoiava terribilmente e nelle sue condizioni occuparsi solamente di teorie e documenti non era la cosa migliore per convincersi di aver fatto la scelta giusta. Era quasi tentato di darsi alla macchia quel giorno, di non presentarsi alla Congregazione e poi inventarsi qualche scusa sul motivo della sua assenza, come un ragazzino che salta la scuola. Ma lui non aveva mai marinato le lezioni.
La suoneria del cellulare lo distolse dai suoi pensieri; lesse il nome sul display prima di rispondere: "Isaia, buongiorno. E' successo qualcosa?"
"Buongiorno Gabriel. Ti chiamavo solo per ricordarti che alle 11 c'è la riunione del Direttorio per decidere chi sarà il nuovo sacerdote da integrare operativamente sul campo. Mi raccomando, sii puntuale, sai quanto ci tengano i monsignori."
"Si si certo, ci vediamo più tardi." e con tono un poco infastidito concluse la telefonata.
Se questo non era un segno! Isaia che lo chiamava per ricordargli della riunione, proprio nel momento in cui stava prendendo in considerazione l'idea di non andarci. Claudia avrebbe sicuramente detto che era uno scherzo del destino, un caso.
Ecco, di nuovo lei. Incredibile come il pensiero di lei spuntasse fuori così, all'improvviso, anche nei momenti più impensati. Non ce la faceva proprio a tenerla lontana dalla sua testa!
Si stava facendo tardi, perciò decise di saltare la colazione e uscì di casa diretto all'università.

Il tempo era passato in fretta e la lezione era già finita, gli studenti stavano pian piano lasciando l'aula, ma Gabriel voleva parlare con Giulia, sapere come stava, perciò appena la vide in mezzo a un gruppetto di ragazze la chiamò.
- Giulia! Ciao. Come stai?
Era una frase di circostanza, sapeva perfettamente come si sentisse ma nonostante tutto non sapeva come rivolgersi a lei senza apparire un insensibile o senza mancarle di rispetto, voleva solamente starle vicino in quel momento terribile. Vide però che la ragazza abbassò per un attimo lo sguardo: che cosa avrebbe dovuto rispondergli? Che andava tutto alla perfezione e che lei stava bene? Non era vero, era passato ancora troppo poco tempo dalla morte di Pietro perchè il dolore potesse affievolirsi anche solo un poco. Perciò Gabriel aggiunse subito:- Il bambino come sta?
- Tutto bene credo, devo fare il primo controllo domani.
- A che ora hai la visita? Se vuoi ti accompagno.
- Professore non si disturbi, posso andare da sola.
- Nessun disturbo, davvero. Non voglio che tu vada da sola, potresti avere bisogno di qualcosa. Se non vuoi...si insomma...se preferisci una presenza femminile puoi chiedere a...sono sicuro che Claudia ti accompagnerebbe volentieri.
Giulia non potè fare a meno di notare quanto sforzo costasse a Gabriel pronunciare il nome della psicologa e intuì che le cose fra loro non andassero proprio nel modo migliore.
- La visita è alle 16 e per me non è un problema se vuole accompagnarmi. Claudia l'ho vista ieri...
A quelle parole Gabriel scattò. Si era quasi dimenticato della promessa che aveva fatto alla ragazza, di starle vicino e di darle un aiuto psicologico se ne avesse avuto bisogno.
- Ah si? E...come sta?
- Professore io non so che cosa sia successo ultimamente fra voi, ma non mi sembra che qualunque decisione abbiate preso sia stata la migliore. Lei ha sempre l'aria così stanca, è spesso distratto...non ha più l'entusiasmo di prima a lezione. E Claudia invece, ieri è passata a trovarmi per vedere come stavo, ma a mio parere quella che sta peggio fra le due è lei.
Per un attimo a Gabriel mancò il respiro. Claudia stava male? Conoscendola si stava impegnando nel lavoro anima e corpo senza prestare attenzione alla sua salute.
- Come? Perchè, che cos'ha? E' malata?
- Credo che il suo dolore sia a livello psicologico più che fisico. E' una donna sempre così vitale, che trova sempre il modo di reagire a qualunque situazione e con le parole giuste avrebbe saputo risollevarmi il morale. Ora invece, non lo so, sembra spenta. E molto triste. Quasi come se non fosse più lei. Era venuta per aiutarmi ma sono stata io a dare un conforto a lei...almeno ci ho provato. Alla fine è andata via piangendo.
Le parole di Giulia furono come un pugno allo stomaco.
- Piangendo?
-Si. Mi aveva chiesto di lei. Professore...io credo che debba andare da lei. Dovete parlarvi, non potete andare avanti così perchè ci state male tutti e due. Magari provate a chiarirvi. Claudia è innamorata di lei, e siccome non sono stupida ho capito che il sentimento è reciproco, per quanto possa nasconderlo anche lei prova qualcosa per Claudia. Mi dia retta, vada a parlarle, prima che sia troppo tardi. Ora mi scusi ma devo proprio andare, ci vediamo domani.
Quando Giulia se ne andò Gabriel potè finalmente cedere, appoggiandosi alla sua scrivania per non rischiare di cadere dato che le gambe non gli rispondevano più.
Sapeva che il suo addio avrebbe lasciato il segno su Claudia, che l'avrebbe fatta stare male, dopotutto i suoi occhi quel giorno al Pincio erano stati eloquenti; ma pensava che nel giro di qualche giorno sarebbe passato, lei sarebbe andata avanti con la sua vita impegnandosi in ciò che credeva. Non avrebbe mai immaginato di sentire quelle parole dalla sua studentessa: Claudia, la stessa Claudia che pur di aiutare un suo paziente era saltata su un battello senza preoccuparsi di ciò che poteva succedere, proprio lei, che riteneva un'ustione una cosa da niente, si mostrava debole davanti agli altri arrivando persino a piangere. L'immagine del suo viso rigato dale lacrime lo fece star male.
Ciò che era successo fra di loro negli ultimi giorni doveva averla segnata più di quanto Gabriel ritenesse possibile; credeva di essere l'unico a soffrire, a pensare continuamente a tutti i momenti in cui erano stati insieme, al loro bacio, all'alchimia particolare che si era creata fra loro, ma evidentemente era stato troppo egocentrico ed egoista. Anche lei stava male, forse ancora più di lui perchè non era stata una sua scelta quella separazione, l'aveva solamente subita senza poter ribattere, senza poter fare niente.
Gabriel solo ora se ne rendeva conto, di quanto era stato stupido a sparire così,
di quanto poco riguardo aveva usato nei confronti di Claudia, aveva dato per scontato che una psicoterapeuta forte e indipendente come lei si sarebbe risollevata subito, non aveva pensato che in amore le cose si fanno in due, e se si soffre si è in due a farlo. Se lei stava così male era solo colpa sua.

Quando Isaia entrò nell'aula dove si tenevano le lezioni del professor Antinori, Gabriel era ancora accasciato sulla scrivania, perso in mille pensieri e con un gran macigno sul petto: il senso di colpa.
- Fratello, sei pronto? Dobbiamo andare alla Congregazione.
Quando si accorse di non essere più solo si ridestò e cercò di riprendere il contegno di sè.
- Si la riunione...certo. Ci sono, andiamo.
Ma Isaia si era accorto che qualcosa nell'amico non andava, aveva lo sguardo perso, distante; perciò quando quest'ultimo si avviò verso la porta superandolo senza degnarlo di uno sguardo, padre Morganti gli afferrò un braccio e disse:- Gabriel, sei sicuro di stare bene? So che in passato fra di noi non è stato tutto facile, e hai dei buoni motivi per essere arrabbiato con me. Ma se c'è qualcosa che ti turba, un problema da affrontare...sappi che con me puoi parlare.
- Grazie Isaia. Non ti preoccupare, non sono arrabbiato con te, ci siamo già chiariti. Ora andiamo, o faremo tardi.

La riunione durò a lungo e si protrasse fino a pomeriggio inoltrato; l'argomento in questione era la nomina di un sostituto che svolgesse il lavoro sul campo, proprio quello che una volta era stato il compito di Gabriel.
Oltre a tutti i problemi precedenti che lo agitavano, ora doveva subire anche quello, scegliere un giovane prete da mandare in giro a risolvere i casi mentre lui sarebbe dovuto rimanere chiuso lì, a fare qualcosa che non sentiva più di volere.
Era stata una sua decisione entrare nel Direttorio, così credeva di fare la cosa migliore per tutti e di avere una possibilità in più per contrastare Serventi; ma non aveva tenuto in conto che così facendo sarebbe stato un prigioniero in patria: lui era fatto per l'azione, per risolvere i misteri sul campo e non sulla carta, come aveva fatto ad essere così cieco.
Ormai però, i giochi erano fatti e adesso si ritrovava ad analizzare le schede di giovani aspiranti e scegliere quale sarebbe stato il candidato migliore.
Per tutta la seduta del Direttorio si comportò passivamente, annuendo sempre e concordando con le scelte di altri: si sentiva terribilmente stupido, ma avrebbe voluto dire di essere lui la scelta migliore per la Congregazione, che sarebbe stato lui l'uomo a cui assegnare i casi, che nessuno come lui aveva le capacità per gestire ogni tipo di situazione; ma non poteva farlo, non più.
Non gli importava niente, avrebbe solamente detto di sì ad ogni decisione, qualunque prete andava bene, per Gabriel era totalmente indifferente.
Non appena la seduta venne sciolta, quando finalmente fu nominato il sostituto, Gabriel potè uscire da lì: prese la motò e se ne andò, senza una meta precisa, ma col bisogno disperato di respirare aria di libertà e di svuotare la mente, cosa che ultimamente gli riusciva davvero difficile.
Vagò a lungo in giro per Roma, aspettando il tramonto senza nessuna voglia di tornare a casa, semplicemente ammirando le rovine dei Fori Imperiali e il Colosseo, lasciando che la moto diventasse parte di lui e che i pensieri scivolassero via lungo le strade della capitale.
Ad un certo punto si fermò: non si era accorto di essere arrivato sotto casa di lei.
E adesso cos'avrebbe fatto? Avrebbe suonato il citofono? Sarebbe andato da lei? Una parte di lui voleva farlo, soprattutto dopo quello che Giulia gli aveva detto, giusto per accertarsi che stesse bene.
Ma un'altra parte di lui gli ricordò della promessa che le aveva fatto, di uscire dalla sua vita una volta per tutte ed evitarle un'ulteriore sofferenza alimentando vane speranze.
Gabriel era lì, sotto casa di Claudia, a fissare la finestra illuminata di quella che doveva essere la sala, senza sapere cosa fare.

 




Sì lo so, sono in ritardo...ma ho avuto una settimana un pò impegnativa. Spero solo di farmi perdonare con questo capitolo bello lungo (la sintesi non è una mia dote..soprattutto quando si parla di Gabriel ^.^), Come promesso un pò di azione in più. Ok...non è tanta...ma è pur sempre qualcosa di più movimentato rispetto al viaggio dentro la testa di Claudia e Gabriel!
Vi posso garantire che nel prossimo ci sarà un bel colpo di scena!
Detto ciò, voglio ringraziare ancora tutte le meravigliose persone che recensiscono, che seguono la storia e che leggono ciò che la mia mente (malata) produce!! Grazie davvero di cuore!!! Se non ci foste voi... =)
Fatemi sapere cosa ne pensate e a presto!
Un bacio a tutti dalla vostra Carly :*

  
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