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Autore: elfin emrys    26/02/2012    3 recensioni
Uther è un comico molto famoso, con una vita felice. Ma c'è un messaggio. L'ultimo messaggio di Igraine, prima di sparire dalla sua vita, partita lontano. E delle incongruenze nella loro storia. E se...
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Merlin e Arthur stanno insieme da tempo, ma compare per il primo un nuovo spasimante che metterà il bastone fra le ruote a Arthur.
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Morgana è un'avvocato che, un giorno, scagiona per sbaglio un'assassina, Sophia. Affoga nel Tamigi, dopo una dura lotta, ma il corpo non viene ritrovato. Morgana ha un brutto presentimento.
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Gwen e Lancelot hanno una storia d'amore, ma un malinteso li porterà lontani...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Strada facendo

 

Arthur stava nel suo ufficio. Erano tornati da Roma il giorno prima. Stava disegnando. Deciso quell'affare, non avrebbe avuto niente da fare per un po' di tempo (forse qualche ora, a dire tutta la verità, ma al biondo sembrava l'eternità). Era sempre Merlin il soggetto dei suoi disegni. Ne tratteggiò il viso, gli abiti, le mani strette intorno al giubbotto nero con cui l'aveva vestito, il vento che lo avvolgeva, un paio di bellissime ali bianche che gli spuntavano da dietro la schiena. Sorrise. Avrebbe dovuto smetterla e cercare altri soggetti che lo ispirassero. L'ultimo disegno che aveva fatto, lo aveva creato a Roma: un ritratto di Merlin che stava dormendo accanto a lui con la camicia bianca addosso e il petto che si intravedeva dallo spazio lasciato aperto fra un bottone e un altro. Richiuse velocemente il blocco quando il soggetto delle sue opere entrò, con una pila di fascicoli tra le mani. Il segretario richiuse il portone con il piede, lasciando quello che teneva in braccio sulla scrivania del capo.

-Che cosa sono?

-Delle cose che ti devi studiare.

-Mph... posso prendermi un'altra oretta di vacanza?

-No.

-Cosa?

-No, aspetta, sono magnanimo: ci ripenso.

Il moro si mise sarcasticamente in atteggiamento pensieroso.

-Mmmm... Fammici pensare ancora... no.

Arthur mise su un leggerissimo broncio.

-Segretario crudele. Forse dovrei licenziarti.

-Non lo farai perchè sono un ottimo segretario.

-No, sei il peggiore che un uomo con un'azienda possa avere.

Il compagno sorrise, battendo le dita sui fascicoli e lasciandolo con una parola in labbiale: “Asino”. Il biondo sospirò, lasciandosi andare sulla sedia e infilando il blocco da disegno in un cassetto, chiudendolo a chiave. Merlin era davvero bravo, ma Arthur non l'avrebbe mai ammesso. Non mentre c'era l'altro nel raggio di qualche km. Sbuffò, leggendo i primi fogli che gli si presentavano davanti, per poi cestinarli: aveva tempo per le interviste, lui?? Da dietro la porta, sentì qualcuno parlare con Merlin.

-Ti prego, fa che non sia per me; ti prego, da che non sia per me; ti prego, ti scongiuro...

E non era per lui. Sentì Merlin mandare via lo sconosciuto, ringraziandolo e tornare alla scrivania.

-Sì! Grazie!

Arthur non avrebbe mai pensato questo se avesse saputo cosa in quel momento stringeva nelle mani il suo compagno. Il moro stava leggendo un bigliettino in cui troneggiava la scritta “Da Gwaine <3”. L'uomo sbuffò, guardandosi intorno per vedere dove mettere i fiori che gli erano stati portati. Adocchiò un attimo il cestino. Era un regalo, non poteva buttarlo. Inoltre i fiori erano molto belli, bianchi, rossi e gialli. No, non poteva buttarli, seriamente. Si guardò ancora intorno: nessun vaso, nulla in cui metterli. Sbuffò, scendendo per le scale che portavano ai vari uffici e alll'ingresso: forse in portineria gli avrebbero dato qualcosa in cui metterli...

-Miss Hussain, posso sapere dove trovare un vaso in cui mettere questi fiori?

La donna stava parlando al telefono. Lo guardò, per poi indicare le scale e imitare in labbiale il nome “Mr Morris”, mentre annuiva alla persona dall'altro capo del telefono.

-Grazie.

Il moro andò nella parte indicata, mentre sentiva Miss Hussian che diceva “Sì, sono tornati ieri”. Si allontanò troppo e non potè sentire la conversazione.

-Sì, signora, Mr Tintagel è nel suo ufficio in questo momento. Appena si libera, chiederò al segretario e la richiamerò. Sì. Sì. Sì, assolutamente. Non si preoccupi. Come? Un appuntamento fuori dall'ufficio? Non so se glielo concederanno. Mh mh. Sì. Chiederò. Arrivederci.

 

Hunith spinse il tasto di fine chiamata, guardando Uther.

-Tuo figlio è tornato in Inghilterra, Uther.

-E allora?

-Non vuoi vederlo?

-Neanche per idea.

-Uther!

La donna lo guardò contrariata.

-E' tuo figlio! Ne abbiamo già discusso.

-Beh, non mi conosce e nessuno sa della cosa. Quindi possiamo far finta che nulla sia accaduto e tornare alla nostra routine da ricconi.

-Uther!

-Che c'è?!

-Non fare il bambino: sei un uomo di quarant'anni, cavolo! E' ora che tu dimostri un po' di maturità e di serietà!

-Sono un comico, Hunith: come faccio a dimostrare serietà?

La donna gli si avvicinò, assottigliando gli occhi.

-Prima di tutto sei un padre e ti dovresti comportare come tale...

Uther la guardò un attimo in silenzio, per poi alzare un indice e aprire la bocca. Richiuse la bocca e rimise la mano dove stava prima. Hunith si allontanò, con due dita sulle tempie. Un sussurro.

-Ma nessuno ne è a conoscenza...

-UTHER! Se non ci andrai tu, ci andrò da sola!

-NO!

-Oh, sì!

-...Senti, se ti prometto che ci penserò, tu non ci andrai?

-Mh.

-Prometti che non ci andrai.

La donna si mise a pensare, prima di annuire. Uther non si accorse delle dita dietro la schiena che si incrociarono.

 

-Arthur?

-Sì?

-C'è una signora che la vuole vedere.

-Chi è?

-Non lo so, ma le avevo già preso un appuntamento. Si chiama Hunith Eldor.

-Hunith Eld... ma non è la fidanzata di Pendragon?

-Potrebbe.

Il biondo guardò un attimo alle scartoffie che aveva sulla scrivania. Non riusciva a capire cosa quella donna volesse da lui. Non ne aveva alcun motivo, non c'era alcuna ragione per cui lei potesse venire là, nessuna! Si mise più comodo sulla sedia, pensando ancora. Merlin attendeva.

-Falla entrare.

-Subito.

La curiosità lo stava divorando. Cosa voleva Hunith Eldor?

-Ecco, si accomodi.

-No... vorrei parlare con entrambi fuori dall'ufficio.

Arthur alzò lo sguardo verso la signorina. Era molto più bella dal vivo. Aveva un viso preoccupato e leggermente imbronciato: se sapesse che era impossibile, Arthur avrebbe potuto credere che quella era la madre segreta di Merlin! Ahah!

-Perchè non vuole parlare qui, signorina?

-E' una questione personale e molto delicata. Vede, io e Uther (lo conoscete, no?) siamo venuti a conoscenza di... di un segreto che vi coinvolge. Lui non è potuto venire perchè... beh, sapete cosa gli è successo: un'aggressione! Ancora non vuole uscire. Ma, ecco, non si può più aspettare. Lui non sa che io sono qui, ma se aspettiamo lui è probabile che non verrete a sapere mai quello che vi vorrei dire. Il vostro amico può sentire: del resto ho letto che state insieme e mi sembra giusto che anche lui sia fatto partecipe della scoperta.

Arthur rimase in silenzio. Gli occhi esprimevano una grande sorpresa.

-Beh, potrei sapere di cosa parla questo segreto?

-...Di vostra madre.

 

Morgana parlava al telefono animatamente.

-Dunque Elyan sta a cena con noi: abbiamo sistemato tutto!! Grazie, Morgana! Se non fosse stato per te...

-Non ti preoccupare Gwen, non c'è nulla di cui mi devi ringraziare.

-Sì, invece! Non so come potrò mai ripagarti...

La ragazza imboccò una stradina solitaria, mentre rispondeva all'amica. Non era ancora sera: c'era, sì un bel tramonto. Quella giornata era stata una delle più belle che avesse mai visto a Londra. In cielo non c'era stata una nuvola e pure la temperatura si era alzata. La luce entrava di sbieco nel violottolo che stava percorrendo.

-Quando Elyan mi ha detto che stava tornando in Inghilterra ho tirato un sospiro di sollievo. Sai, ho sempre il timore che non torni... sai come è fatto, no? Libertà, viaggi... Non credevo sarebbe veramente tornato. Ma adesso Lancelot è andato a prenderlo all'aereoporto.

Morgana sorrise, mentre rispondeva che era felice per lei. Sì, sapeva com'era Elyan: dire che era inattendibile era un eufemismo. Almeno sembrava che avesse messo la testa a posto. Più o meno. In realtà né lei né Gwen ne erano totalmente sicure.

-Ha detto che ha comprato tantissimi souvenir. Dice che a Roma si stava benissimo e, anche se gli italiani dicevano che faceva freddo rispetto agli anni scorsi, lui a maniche corte sentiva caldo. E pensare che sono dovuti stare tutto in abito elegante! Pensa che caldo, poverini.

-E il cibo? La cucina italiana, cioè: deve essere stato un paradiso!

-Sì: ha detto che era tutto buonissimo. Non ha mai mangiato niente di meglio. Dice che un giorno ci dovremmo andare anche io e Lancelot.

Morgana disse che sarebbe stata un'ottima idea. Ma improvvisamente un rumore la colse. Sobbalzò.

-Morgana? Che succede?

-N... niente. Credo.

Uun altro rumore. Morgana cominciò a correre per il viottolo.

-Scusa, Gwen, ti devo lasciare.

-Ma... Morgana, cosa succede?

-Niente.

La ragazza attaccò. Corse più velocemente. La stradina stava per finire. Sorrise, ma il suo viso si spende quando sentì qualcun altro correrle dietro. Non si girò per non rallentare, corse più velocemente, quando...

-AAAAH!

 

:::::NOTE FINALI:::::

 

Sì, me la prendo sempre comoda XD In realtà il capitolo ce l'avevo quasi finito da un bel pezzo, ma non mi soddisfa mai -.-” In ogni caso, ho già fatto delle bozze di quello che accadrà nei prossimi capitoli: la storia finirà al capitolo 31.

Comunque... cosa sarà successo a Morgana? Vabbè, credo lo sappiate tutte quante. Riuscirà Uther a incontrare Arthur? Sapete anche questo. Wow, sono molto prevedibile -.-” Vabbè, ma c'è quella cosa che sicuramente non immaginate =D Sì, vi stupirò con quella u_u Uh, e poi... SI'! C'è anche un'altra cosa... Vabbè, provate a indovinare tutto XD

Kiss

 

P.S. Il titolo è riferito a Morgana.

   
 
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