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Autore: Neko    26/02/2012    4 recensioni
Sequel di "Da allievo a maestro" Sono passati anni da quando Kabuto ha combattuto nel suo covo contro i ninja della foglia e compiendo un gesto infimo ha rapito la figlia di Naruto appena venuta al mondo, ma esso non si arrende e continua la sua disperata ricerca con l'aiuto dei suoi amici.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Capitolo 3: Decisione

 

Pov Kakashi

Non ne potevo più di stare giorno dopo giorno, in quella stanza a firmare carte e assegnare missioni ai ninja al servizio di Konoha. Era noioso e l’azione mi mancava.

Mi domandavo se intraprendendo una lotta, sarei riuscito a combinare qualcosa di buono. Mi sentivo piuttosto arrugginito e sentirmi chiamare vecchio da mio figlio, non era di gran conforto.

Presi il mio caro e affezionato libro, ormai consumato dal tempo e cominciai a sfogliarlo distrattamente, quando la porta del mio ufficio si spalancò improvvisamente, facendomi prendere un colpo.

“è così che lavori?” disse il nuovo entrato, beccandomi in fragrante.

“Hai bisogno di qualcosa Naruto?” dissi osservandolo con l’occhio destro.

Lo vidi afferrare una sedia e sedersi dalla parte opposta alla mia.

Mi disse che voleva parlarmi e rimasi stupido dalla proposta che mi fece.

“Tu vuoi tornare a insegnare? Non è che per caso vorresti diventare anche Hokage? Ti lascio il posto molto volentieri!”

Abbozzò un sorriso.

“Ho già fatto fatica a considerare l’idea di tornare a insegnare, non provare a mettermi altre strane idee in testa. Voglio avere sempre del tempo a disposizione per cercare mia figlia, cosa che non avrei se accettassi la carica di hokage. Kurama ha deciso che nei momenti in cui sarò impegnato, sarà lui a indagare e di lui ci si può fidare più di chiunque altro!”

“Quindi è questa la tua riconoscenza verso noi altri?” disse Sasuke, sbucando anche lui improvvisamente, appoggiato alla porta con le braccia conserte.

“ Idiota, vi sono più che riconoscente!” rispose il figlio del mio sensei.

“Non dicevo sul serio, dobe!” disse l’Uchiha abbozzando un sorriso.

“Scusa tanto, ma mi è difficile pensare che tu possa scherzare!” disse Naruto.

“Ok, è mattina presto eppure siete riusciti già a stuzzicarvi!” dissi sconsolato, ma allo stesso tempo sereno.

Era bello vedere come alcune cose non cambiassero mai.

 “D’accordo Naruto. Ti prenderò in considerazione per l’insegnamento!” Gli dissi, ma lo vidi pensieroso.

“Perché quella faccia?” gli domandai, risvegliandolo dai suoi pensieri.

“Eh? no…niente, stavo solo pensando se facevo bene a rimettermi in carreggiata, prima che sia troppo tardi! Appena alzato, ero certo di quello che volevo, ma ora ho qualche ripensamento!” mi disse sospirando.

Lo osservai per qualche secondo, dopo di chè presi a compilare un documento, lo firmai e ci misi il timbro di Konoha sopra.

Bhe che tu abbia ripensamenti o no, ormai ho firmato e timbrato i documenti appositi per la richiesta di insegnamento. Non puoi più tornare indietro!”

Naruto mi guardò confuso “Posso sempre dare le dimissioni.”

“Non prima di sei mesi. Sono le regole!” gli dissi, il che poi era un balla bella e buona, in realtà potevo strappare il documento, ma non volevo che si tirasse indietro. Anche a parer mio, il fatto che Naruto insegnasse era una buona idea. Era un ninja con dei valori, capace di trasmetterli a chiunque, anche alla persona da cuore più chiuso e ne avevo la dimostrazione davanti ai miei occhi. Sasuke era l’uomo che era solo grazie a Naruto.

Senza sarebbe stato perso altrimenti.

Naruto sospirò e si alzò dalla sedia e prima di andarsene, mi guardò e mi ringrazio.

“Mi ci voleva una spinta!”

 

Pov Sasuke

“Hai fatto bene secondo me!” dissi a Naruto dopo qualche minuto

“Non ti ho chiesto nessun parere mi pare!” mi disse lanciandomi un’occhiata.

“Lo so, ma volevo toglierti di dosso la tua solita stupida incertezza!”

Bhe non basta così poco. L’incertezza andrà via quando mi ritroverò i tre genin da allenare…forse. Tu piuttosto, sei venuto dall’hokage solo per impicciarti degli affari  miei?”

Abbozzai un sorriso “No, dovevo chiedere una cosa a Kakashi per quanto riguarda la mia prossima missione a capo della squadra Anbu!”

“Pericolosa?” m chiese facendosi interessato.

Alzai le spalle “Una tipica missione di livello S, una bazzecola!”

“Missione tanto semplice, che per poco l’ultima volta ti facevi quasi ammazzare! Se non ci fossi stato io a salvarti le chiappe a quest’ora…”

…sarei esattamente dove mi trovo ora. Avevo la situazione sotto controllo!” volli appurare.

“Si, come no!” mi disse con aria di scherno.

Lo guardai storto, anche se aveva ragione.

Quella volta avevo sottovalutato la missione e per poco non ci avrei rimesso le penne, se Naruto non si fosse trovato nei paraggi, per pura fortuna, e mi avesse soccorso. Però a causa di quell’evento aveva dovuto sospendere le ricerche e ogni tanto gli piaceva farmi sentire in colpa.

Lasciai il mio amico per dirigermi dalla mia squadra di ninja e per dare loro istruzioni sulla missione che ci era stata affidata. Spiegai loro le cose nei minimi dettagli e i piani che avevo ideato durante il tragitto. Anche mentre parlavo con l’Uzumaki il mio cervello era in moto.

Fummo presto pronti per partire.

Sarei mancato dal villaggio per un mese circa. Dovevamo recarci oltre i confini ninja per una missione di spionaggio. Si rischiava che i paesi ninja e quelli dei samurai, entrassero in conflitto tra loro. Questa missione serviva per scoprire se ci fosse un modo per impedire, una guerra di enormi dimensioni che avrebbe portato la morte di molte persone.

Era altamente rischiosa, non solo perché se ci avessero scoperti e catturati ci avrebbero ucciso senza indugi, ma anche perché una volta scoperti, avremmo condannato i paesi ninja.

Cominciammo a saltare di albero in albero, molto in fretta. Il viaggio era molto lungo e avrebbe richiesto come minimo quattro giorni di viaggio per giungere ai confini dell’ultimo paese ninja. Altri tre per arrivare al luogo indicatoci da Kakashi.

Non passò molto tempo dalla mia partenza quando avvistai qualcuno a me conosciuto.

Camminava lentamente e sembrava alquanto provato.

Scesi a terra davanti a lui, il quale non fece una piega vedendomi apparire improvvisamente.

“Avevo sentito il nauseabondo odore di un Uchiha!” mi disse prepotentemente.

“Salve anche a te Kyuubi! Se sapevo di nausearti così tanto avrei fatto finta di non notarti!” gli dissi tranquillamente. Ormai potevo tranquillamente provocare quel demone che aveva seminato terrore per diversi anni nel villaggio della foglia. Era diventato una sorta di amico per noi conoscenti di Naruto, mentre per altri continuava a rappresentare una minaccia, ma non  osavano dire niente per timore della collera di Kyuubi e di Naruto e fra i due, non saprei dire chi spaventava di più il villaggio.

Ci fu silenzio per un po’ quando Kyuubi, guardandosi intorno, mi fece segno di allontanarci. Dissi alla mia squadra di riposare, mentre seguivo la volpe.

“Parla, hai trovato qualcosa?” gli chiesi.

“L’ho sentito. Ho sentito nuovamente un chakra molto simile al  mio!” mi disse.

“è la seconda volta che lo percepisci se non sbaglio!”

“Terza, ma la prima era stato così breve che pensai di essermelo immaginato!” mi rivelò “Sono in queste terre. Kumiko e mia figlia sono qui da qualche parte!”

Lo guardai  scettico.

“Sicuro di non aver intercettato il chakra di Akai?”

Lo vidi scuotere la testa. “Conosco molto bene il charkra di Akai, questo è diverso, oltre al fatto che è più femminile.”

“Potrebbe essere un altro demone con la coda?” chiesi.

“Ti devo ricordare che Kabuto li ha rubati a Madara e che ora se li tiene ben stretti? A meno che non li abbia liberati, cosa di cui dubito, c’è solo un altro demone codato in giro. Perché tutte queste domande? Sembra quasi che tu non creda possa trattarsi di mia figlia e Kumiko!”

Sospirai “Semplicemente non vorrei dare false speranze a Naruto e vederlo soffrire ancora!”

“Il problema non si pone, perché noi non diremo niente a Naruto!” mi disse con un tono che non tollerava repliche.

Lo guardai sorpreso di tali parole.

“Come puoi dire questo? Se abbiamo qualche traccia di sua figlia, perché dovremmo tenerlo all’oscuro?” le chiesi contrariato, ma cercando di contenermi.

“Per lo stesso motivo che mi hai detto tu!” mi disse, sorprendendomi.

“è vero, sono convinto che si tratti di Kumiko, ma sono ancora troppo lontani perché possa essere individuata, inoltre questo chakra è udibile solo pochissime volte e per pochi istanti, come se mia figlia non uscisse mai dal suo contenitore umano o abbassasse il suo chakra per qualche ragione. Quindi perché dirgli che l’abbiamo trovata, quando in realtà non è così?”

Mi disse tutto a testa china. Mi guardò solo all’ultima frase e fui stupito di vedere i suoi occhi. Era proprio come quelli di Naruto, carichi di sofferenza. Non avevo mai pensato che anche al demone potesse mancare tanto una figlia. Lo avevo sempre paragonato a un animale, al quale alla perdita di un cucciolo, va avanti come se niente fosse, invece mi resi contro che Kyuubi era molto più umano di quanto avessi mai pensato.

“D’accordo, non dirò niente a Naruto! Tu però continua a tenermi aggiornato!”

La volpe annuì per poi incamminarsi nuovamente.

 

 

  
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