Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: hipstah    26/02/2012    1 recensioni
- Nessuna misura del tempo è abbastanza con te.. ma cominceremò con il "per sempre".
Questa è una delle tante storie inventate. Due ragazze vogliono che questa storia sia vera.. ma non lo sarà mai.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Mamma.. oggi non voglio andare a scuola… non mi sento tanto bene. – le dissi con le lacrime agli occhi.
-Va bene tesoro. Ma è successo qualcosa? – chiese lei preoccupata.
-No mamma, sto solo morendo. – volevo dire ma decisi di dirle una bugia per non farla preoccupare. – No, forse ieri ho preso troppo freddo e ora mi lacrimano gli occhi e ho il mal di gola.
-Sicura?
-Certo mamma. – mentì di nuovo.
-Ok, allora io vado al lavoro. Se hai bisogno di qualcosa tua sorella sta qui. – disse e uscì dalla camera. Non appena chiuse la porta la stanza ritornò ad essere buia, totalmente. Quella notte non avevo dormito. Piangevo a dirotto, non facevo altro. Mi ricordo che ad un certo punto pensai: “Ma finiranno mai queste lacrime?”. Anche se la domanda giusta probabilmente era “Ma passerà mai questo dolore che provo al cuore?”. Evidentemente no. Sono stata tutta la notte a fissare un punto indistinto davanti a me e a piangere mentre nella mia testa rimbombavano le parole di Niall: “Ti amo, e sempre lo farò.”  “Sei perfetta. Non credo che potrò desiderare di stare con qualcuno come desidero stare con te. Non è un semplice amore quello che provo per te, non so neanche spiegarla questa sensazione.” Mi ricordai anche del dialogo che avevamo fatto a casa sua dopo che lui era uscito dal ospedale: “Ti amo. Più di ogni altra cosa. Se litigassimo o succedesse una cosa del genere non saprei cosa fare, sarei persa.” “Infatti non succederà. Non lo permetterò. Ti amo anch’io. E’ una promessa, resterò al tuo fianco per sempre. Ti proteggerò da ogni cosa, tranquilla.”. A quanto pare erano solo parole belle da dire per il momento. Non mi ha mai amato veramente. Mi ha usato. Come ha potuto farmi questo dopo tutte quelle volte in cui gli ho spiegato cosa lui significhi per me? Come ha potuto dirmi “Ti amo” guardandomi negli occhi e sapendo che stava dicendo una bugia? Il male che provavo in quel momento era indescrivibile. Era come se qualcuno mi avesse strappato il cuore dal petto e lo avesse ridotto il mille pezzi davanti ai miei occhi. Non riuscivo più sentirlo battere. Si era spento. Stavo morendo ad ogni respiro. Gli occhi bruciavano, ormai anche loro si erano stancati di versare le lacrime ma non ci potevo far nulla, non volevano saperne di fermarsi almeno per un istante. Come aveva potuto farmi una cosa del genere? Mi aveva distrutto. Mi aveva risucchiato la vita. Nella stanza si sentiva solo il rumore delle lacrime che cascavano o per terra o sul cuscino ormai fradicio. Ero in un mare di lacrime e stavo soffocando. Sembravo pazza. Stavo aspettando un suo messaggio che mi avrebbe svegliato facendomi capire che era tutto un incubo ma dall’altra parte non ne volevo sentir parlare che era un controsenso perché nella mia mente c’era solo lui. Pian piano si aprì la porta e da dietro quest’ultima sbucò mia sorella.
-Ho sentito dei singhiozzi e sono venuta. – sussurrò sicura che riuscissi a sentirla. Si mise seduta accanto a me e mi accarezzò i capelli. – vuoi raccontarmi cosa è successo?
-Niente.
-Se ti interessa saperlo, non ci credo.
-Non ne voglio parlare.
-So che hai bisogno di una spalla su cui piangere. Ti presto la mia se vuoi. – alzai lo sguardo su di lei. Avevo degli occhi che sicuramente facevano paura per quanto erano rossi, poi avevo le occhiaie che testimoniavano che sono stata sveglia tutta la notte. Lei mi sorrise e aprì le braccia. Mi alzai e mi rifugia tra quelle braccia. Ritornai con la mente al passato quando mi rifugiavo tra quelle braccia ma non per piangere perché un ragazzo mi aveva strappato il cuore, mi rifugiavo lì per piangere perché mi faceva male il ginocchio sbucciato. Desideravo tornare in quei tempi, tutto era molto più facile. Beth mi cullò avanti e indietro per calmarmi, inutilmente.
-Niall. – dissi tra i singhiozzi.
-Piccola. Avete litigato? – scossi la testa.
-Mi ha tradito. – dissi scoppiando di nuovo in un pianto disperato e senza fine.
-Ne sei sicura? – chiese lei accarezzandomi i capelli.
-Me l’ha detto Alex.
-E ti puoi fidare di lui? Lui è il tuo ex forse vuole solo farvi lasciare.
-Ha detto la verità questa volta, se no non avrebbe detto che Harry ha tradito Julie. Avrebbe solo parlato di Niall.
-Amore.. mi dispiace. Hai parlato con Niall? Mi sembra strano che l’abbia fatto. Lui ti ama sul serio.
-A quanto pare no. Comunque non ci ho parlato.
-Forse è solo un enorme sbaglio. Parlaci e poi mi racconti cosa ti ha detto ok? – disse prendendo il mio viso tra le mani e costringendomi a guardarla negli occhi.
-Ok. – forse aveva ragione. Dovevo parlare con Niall. Lei mi lasciò e uscì dalla stanza lasciandomi di nuovo al buio. Mi ributtai a peso morto tra le lenzuola. Fissai il soffitto per una mezz’oretta, forse di più. E continuavo a piangere. Guardai l’orologio elettronico sul comodino accanto al letto. Erano le 10:30. Presi il cellulare e digitai il numero che sapevo a memoria.
“tuuuuu, tuuuu, tuuuuu, tuuuu” – quel rumore mi dava un fastidio assurdo, già che mi faceva male la testa, ci si metteva anche quel rumore stressante.
-Pronto. – disse Niall con la voce assonnata. Non dissi una parola. Rimasi a piangere e basta. – amore è successo qualcosa? Non stai a scuola? – aveva anche il coraggio di chiamarmi amore. Quella parola mi ferì nel profondo facendomi capire che c’era ancora qualche traccia del mio cuore lì dentro.
-No, non sono a scuola. Sto male. – gli dissi. Subito dopo sentì i rumori dai quali sembrava che si stesse vestendo.
-Cosa è successo? Stai a casa? Sto venendo!
-No. – risposi. – non venire. – lo dissi distrutta con tutte le forze che avevo in corpo, mi ci era voluto uno sforzo assurdo per dirglielo.
-Perché? – chiese sorpreso.
-Non ti voglio vedere.
-Amore mi stai facendo preoccupare. Che è successo? Perché non mi vuoi vedere?
-Non chiamarmi amore. Mi fai male. – dissi con la stessa voce stanca, con una voce morta.
-Che cosa ho fatto?
-So cosa hai fatto ieri sera. Mi fidavo di te. – dissi soltanto.
-Ma di cosa stai parlando?
-Del bacio.
-Quale bacio? – chiese sempre più confuso.
-Grazie della conferma. – attaccai. Era ovvio che mi avrebbe detto che non sapeva di cosa stessi parlando, anzi detto questo fui sicura che mi aveva tradito. Le lacrime che non si erano fermate durante tutta la chiamata ora scorrevano più velocemente. L’unica persona che in quel momento poteva farmi sentire meglio era solo lui. Chiusi gli occhi e mi rassegnai all’idea che non avrei mai smesso di provare quel dolore. Lo schermo del cellulare s’illuminò. Ovviamente mi stava richiamando. Presi il telefono e premetti la cornetta rossa. Dopo un po’ richiamò di nuovo. Non risposi. Allora m’inviò un messaggio. Lo lessi.
“Amore spero che tutto questo sia uno scherzo. O un brutto incubo. Mi stai facendo preoccupare e voglio le spiegazioni. Sto soffrendo. Non voglio mai più sentirti piangere. Sto venendo da te e non me ne frega niente se vuoi o non vuoi vedermi, voglio le spiegazioni.”.
Oh no. Non doveva venire. Non doveva vedermi in quello stato anche se poi pensai: “Che me ne frega se mi vede così, tanto non mi ama comunque”. Chiamai mia sorella.
-Eccomi. – disse riaprendo la porta.
-Niall sta venendo qua nonostante io gli abbia detto di non farlo.
-Ho sentito quello che gli hai detto. Se ti ama veramente, e so che ti ama, ne sono sicura, è logico che viene! – disse.
-Ho paura di guardargli negli occhi B.
-E’ normale. Ma solo se lui viene qua riuscirete a chiarire le cose. – in quel momento suonarono alla porta. – vado io. Gli dico di venire in camera tua. – disse. Uscì dalla stanza. Dopo un po’ la porta si riaprì. Entrò Niall. Vedendolo scoppiai a piangere. Volevo buttarmi tra le sua braccia e dimenticarmi di tutto, ma non potevo, dopo tutto, mi aveva tradita. Il sorriso che c’era sempre quando stava con me ora era sparito. Gli occhi erano spenti, non erano più come un cielo illuminato dal sole, quegli occhi non erano in grado di illuminare tutta la stanza come prima, ora erano come un cielo durante la pioggia. Quella visione mi fece male, molto male. L’avevo fatto soffrire. Scossi la testa e pensai: “ Non era colpa mia, è lui che mi ha fatto soffrire.”. Lui si buttò in ginocchia davanti al letto su cui ero seduta a gambe incrociate. Si buttò come se non avesse la forza di reggersi in piedi.
-Non so cosa sia successo ieri sera di tanto orribile per farti stare così male. – disse disperato. Stava per mettersi a piangere anche lui.
-Mi ha chiamato Alex ieri sera dicendomi che hai baciato una ragazza che stava lì alla festa. – dissi.
-Non potevo farlo. Non ne sarei capace amore. Tu credi davvero ad Alex e non a me? – chiese alla fine disperato.
-Credimi, non desidero altro che venire a sapere che è tutta una bugia di Alex, ma non posso. Qualcosa mi dice che questa volta lui ha ragione.
-Ma io ti amo.
-Non dirlo.
-Ma è vero.
-Ieri ha baciato una ragazza. Se mi amassi davvero non l’avresti fatto. Puoi raccontarmi cosa hai fatto ieri sera?
-Ieri ho esagerato con l’alcool e non mi ricordo quasi nulla. Anche se l’ho fatto, e ne dubito seriamente, l’ho fatto perché ero ubriaco.
-Quindi ammetti la possibilità di averlo fatto?
-Si ma ne dubito. Ti prego ero ubriaco non sapevo cosa stavo facendo. Ti prego perdonami. Senza di te morirò.
-Credi che per me non valga lo stesso? – gli chiesi senza mai fermarmi di piangere.
-Allora finiamola. Finiremo per farci male reciprocamente.
-Mi hai già fatto abbastanza male. – detto questo mi alzai e andai al bagno. Scivolai lungo la porta del bagno misi la testa tra le ginocchia. Senti lui alzarsi e avvicinarsi alla porta del bagno.
-Ti amo. Ricordatelo. Quando avrai bisogno di me, sappi che sono sempre qui ad aspettarti. Sempre. Mi farò sentire ogni giorno, ogni ora, ogni minuto per non farti dimenticarmi. Quello che abbiamo avuto e quello che abbiamo tutt’ora è prezioso e io non mi arrendo finche non lo riavremo. – rimasi in silenzio ascoltando i suoi passi allontanarsi. Non appena sentì la porta della mia camera chiudersi sussurrai: - Ti amo anche io Horan. - prima di abbandonarmi ad un pianto disperato.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: hipstah