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Autore: Sarugaki145    28/02/2012    3 recensioni
Com'è crescere un figlio per il sostituto shinigami? Un gioco da ragazzi? O forse la più difficile delle battaglie a cui sia mai andato incontro??
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Essere papà?! Avrei preferito combattere di nuovo contro Aizen!

 

Il pannolone.

 
Ichigo era sdraiato sul divano, mentre si rilassava guardando un po’ di tv. Rukia era uscita a fare un giro con Inoue e Tatsuki e lui era rimasto a casa col pargolo, che stranamente dormiva profondamente. Era da tempo che non si concedeva un po’ di tempo di puro ozio e in quel momento stava ricaricando le batterie di una settimana lavorativa sia come normale lavoratore terrestre, sia come shinigami.

Quello che aveva temuto per tutto il pomeriggio però si avverò in quel momento.

Un pianto stridulo arrivò dalla stanza accanto andando a perforare i suoi poveri timpani e coprendo totalmente l’audio del televisore. L’arancio non si alzò immediatamente, ma aspettò qualche secondo, giusto per capire se fosse veramente il pargolo a piangere o solo la sua immaginazione a produrre quel suono. Non appena i suoi timpani si resero conto che era proprio il bambino a produrre quel suono insostenibile per delle normali orecchie Ichigo si precipitò in camera da letto.

Quando entrò trovò suo figlio che si agitava nella culla come un forsennato, quindi lo prese in braccio cercando di calmarlo. Dopo una decina di minuti che lo cullava il bambino ancora piangeva, quindi al ragazzo balenò in testa che il piccolo Kaien potesse avere fame. Pensandoci bene però Rukia gli aveva dato da mangiare prima di uscire e non poteva avere già fame quel piccolo demonietto.

La causa di quel pianto disperato balzò in mente ad Ichigo quando per caso tastò il pannolone del bambino. Il sangue gli si gelò nelle vene, mentre la fronte gli si imperniava di sudore freddo.

Kaien aveva fatto popò.

E ora lui doveva cambiarlo.

Si diresse a passo incerto in bagno cercando di ricordare la rapida spiegazione che Rukia gli aveva fatto una volta cambiando il bebè. Le parole di quella ragazza in quel momento sembravano lontane e distanti, mentre il panico assaliva sempre di più il ragazzo.

Entrò in bagno ed appoggiò Kaien sul fasciatoio, andando poi a prendere dall’armadietto il pacco dei pannolini. Ne tirò fuori uno e lo aprì studiandone la forma e cercando di capire come andasse indossato, non capendo, però, dove dovesse applicare le strisce per unire le due parti provò a posizionarlo su di se, in modo da capire come funzionasse. Le dimensioni erano però estremamente ridotte e come risultato ottenne solamente di appiccicarselo ai pantaloni, mentre il piccolo rincominciava a piangere disperato. Si precipitò subito a calmarlo, sfilandogli la tutina e facendolo rimanere con addosso solamente il pannolino.

Ichigo guardò spaventato quell’ultimo involucro bianco con disegnati teneri elefantini che copriva suo figlio, cercando di capire come si togliesse. Cercò di sfilarlo come se fossero mutandine ma non vi riuscì, concludendo che doveva aprirlo e toglierlo in quel modo. Osservò attentamente le strisce adesive e cercò di staccarne una dal lembo a cui era attaccata ma al primo tentativo non vi riuscì, corse quindi in cucina a prendere un paio di forbici per tagliare quel malefico aggeggio per toglierlo. Quando tornò in bagno armato di forbici iniziò con estrema preoccupazione a tagliare i lati del pannolone, stando attento a non ferire il bambino, che continuava a scalciare e dimenarsi.

Dopo cinque o sei minuti, quando la sua fronte era ormai piena di sudore finì di tagliare entrambi i lati del pannolino asciugandosi poi la fronte con  la manica della maglia che indossava. Ora arrivava la parte schifosa ricordava Ichigo, quindi con estrema riluttanza sollevò il bambino dal fasciatoio, lasciando giù il pannolone sporco tagliato in precedenza. Il ragazzo sospirò sollevato vedendo che la bomba di popò era rimasta appoggiata li senza far danni, quindi, tenendo il bambino con una mano sola, liberò il fasciatoio dall’arma chimica rinchiudendola in un sacchetto e legandolo stretto.

Ichigo sospirò sollevato vedendo che ormai il peggio doveva essere passato, quindi osservò il bebè che teneva sollevato e che aspettava di essere lavato. Riempì una bacinella di acqua tiepida e vi immerse il bimbo, lavandolo con cura e delicatezza. Non appena fu perfettamente pulito lo asciugò e lo rimise sul fasciatoio, prendendo dal pacco un altro pannolino e aprendolo con circospezione. Si trovava al punto di partenza, come si metteva quello strano aggeggio?! Si maledì nuovamente per non essere stato attento alle spiegazioni di Rukia, sottovalutando quel pezzo di stoffa.

Un po’ preoccupato aprì nuovamente il pannolino, distendendolo sul fasciatoio accanto al bambino. Fatto ciò prese Kaien e lo mise sopra al pannolone, nella vana speranza o che fosse il bambino stesso a mostrargli il funzionamento della mortale trappola o che in quel modo potesse capire come andava indossato. Iniziò a pulsargli una vena sulla tempia mentre gli elefantini sul pannolino ridevano, a parere di Ichigo, per prendere in giro lui che non era capace di mettere quel coso.

I minuti passavano inesorabili mentre Ichigo tentava di capire come si chiudesse, ma nonostante ciò più guardava il pannolino e meno capiva del suo funzionamento. Intanto il piccolo Kaien rideva spensierato mentre giocherellava con un pannolino già scartato da Ichigo dopo che si era appallottolato restando in quella posizione grazie alle utilissime strisce adesive.
Allo stremo delle forze l’arancione corse verso lo sgabuzzino di casa, dove prese la cassetta degli attrezzi e la portò in bagno dove si mise a frugarci dentro tirando fuori una chiave inglesi, quattro o cinque cacciaviti, un martello e delle pinze. Improvvisamente il suo volto si illuminò e tirò fuori dalla cassetta un rotolo di nastro adesivo isolante con aria soddisfatta. A quel punto mise con gli capitava il pannolino al figlio e quando decise che era il miglior modo in cui poteva riuscire a metterlo prese il nastro adesivo ed iniziò a scocciare il pannolino intorno al bambino, in modo da immobilizzarlo. Quando ebbe finito la sua opera sollevò Kaien con aria soddisfatta, ammirando la sua opera d’arte che riusciva a stare su e non cadeva rovinosamente a terra come aveva temuto facesse.

In quel momento suonò il campanello e con in braccio il bambino corse ad aprire alla porta.

-Bentornata!-

Disse Ichigo sorridendo mentre apriva la porta a Rukia, che l’aspettava sorridente con due buste stracolme di spesa.

-Oh, ma cos’hai combinato a Kaien?-

Chiese la ragazza guardando con la coda dell’occhio il figlio mentre si avviava verso la cucina per appoggiare la spesa. Ichigo si gonfiò il petto d’orgoglio e rispose prendendo il bambino sotto le ascelle per mostrare il suo capolavoro a Rukia.

-Gli ho cambiato il pann..-

Ma si interruppe vedendo il suo capolavoro cadere a terra lasciando il bambino senza nulla. Rukia fece un mezzo sorriso divertito vedendo Ichigo sull’orlo di una crisi nervosa, allora prese il bambino dalle sue mani e dirigendosi verso il bagno cinguettò:

-Va bene, ho capito!! In fondo è un compito troppo arduo per un sostituto shinigami cambiare un pannolino!! Si vede che lo insegnano in accademia a noi della Soul Society!-

Chiuse poi la porta del bagno alle sue spalle mentre Ichigo iniziava ad urlare contro i pannolini e cose del genere, Rukia sorrise mentre metteva il pannolone al figlio e trattenne una risata uscendo dal bagno e accorgendosi che Ichigo aveva ancora un pannolino attaccato ai pantaloni.
  
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