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Autore: DuediCuori    29/02/2012    1 recensioni
****Flash fic su pair vari - het o shonen ai.****
*1.OlandaCanada*
*2.DanimarcaBelgio*
*3. RussiaAmerica*
*4. TurchiaUngheria*
*5. ScoziaInghilterra*
*6. GermaniaBielorussia*
*7. SveziaFinlandia*
*8. GreciaGiappone*
Era una cosa inusuale, facente persino parte di quell'insieme delle tradizioni che sua madre Grecia Antica s'era premurata di insegnargli anzitempo, una cosa che non aveva del tutto dimenticato ma sicuramente relegato alla porzione di sé più conservatrice, tradizionalista, a tratti retrograda, di cui non faceva tanto spesso mostra.
Era stata invece una cosa piacevole scoprire che esistevano persone nel mondo moderno che non solo adoperavano certe conoscenze per affinare un qualche tipo di comunicazione oltresensoriale - di quelle ce n'erano fin troppe e gli davano anche una certa nausea - ma anche che le studiavano come una vera e propria arte, associandole quindi il giusto merito e il dovuto prestigio, in un comportamento che rendeva contemporanee persino vecchie usanze senza il minimo imbarazzo.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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*Autore: Rota
*Titolo: I fiori del Nord - Germania/Bielorussia
*Personaggi: Germania/Ludwig, Bielorussia/Natalia Arlovskaya
*Parole: 721

Voleva la tradizione - russa, quindi anche del Paese di Natalia - che a ogni occasione importante si abbinasse un omaggio floreale che potesse essere conservato nei giorni e nei ricordi.
Ludwig lo sapeva bene, perché una persona perfezionista e precisa e attenta come lo era lui difficilmente si sarebbe lasciata sfuggire particolari ben importanti come quello. Il problema, però, era che lui di fiori e specialmente fiori russi ben poco sapeva, così come di come comportarsi nelle situazioni adatte a rendere omaggi floreali.
Non volle chiedere aiuto, però. Era tedesco, era Ludwig, era alto e biondo, aveva una certa bella presenza, a ben vedere aveva anche un orgoglio abbastanza smisurato da decidere che se doveva fare una brutta figura almeno l'avrebbe fatta con le sue sole forze e con tutta la convinzione di quel mondo. Era Ludwig, appunto.
Così prese da solo dei libri sulle buone prassi del corteggiamento tra esseri umani, qualcuno persino di moda e infine un libro, grandissimo, su "Fiori e occasioni"; ne uscì quasi pazzo perché si rese conto di avere troppe cose da imparare in troppo poco tempo, ma alla fine, grazie alla sua diligenza e al suo buon allenamento allo studio intensivo, ne uscì con un risultato per lui soddisfacente. Nella realtà bastò andare dalla fioraia - una di quelle tedesche, appunto, che poco parlavano, poco cinguettavano e arrivavano subito al sodo dopo aver ricevuto una precisa richiesta - e farsi servire un bel mazzo di "camelie d'autunno", e la cosa fu risolta semplicemente lì.
Quello era un fiore, Ludwig si ricordava, che riusciva a sbocciare persino nelle fredde temperature del Nord, adattandosi ai climi rigidi e ventilati con molta facilità. Aveva i petali rosati e grandi fiori, non troppo appariscenti. Nella loro eleganza, ricordarono all'uomo la figura stessa di Natalia - e certo questo lo aiutò molto ad accettare di girare per più di due metri con un bouquet del genere tra le mani. Non sentì neppure un'eccessiva pressione addosso quando, con un solo dito sporgente, suonò il campanello dell'appartamento della donna per chiederle ufficialmente di uscire con lui. Un appuntamento, insomma, o qualcosa di molto simile.
In compenso, quando vide lo sguardo glaciale che lei rivolse alla sua persona e specialmente a quel mazzo di fiori rosa in maniera così imbarazzante, cominciò ad avere qualche titubanza nei confronti della propria buona stella.
Fu sicuro nella voce, fu assolutamente chiaro e preciso - si era ripetuto il copione diverse volte in testa, con diverse modulazioni, e alla fin fine il risultato era anche buono e lo aggradava. Si chiese come mai Natalia non sembrava pensarla alla stessa maniera, espressione stessa di un Settentrione poco amichevole e decisamente restio alla conoscenza e alla comunicazione.
Lei fece un solo passo nella sua direzione, che lo fece arretrare esattamente della stessa distanza. Si guardarono a lungo, senza aver molta voglia di aggiungere qualche parola.
Insomma, sarebbe stato scortese parlare ancora: aveva fatto la sua richiesta e ora necessitava di una risposta, qualsiasi altro discorso che proveniva da lui sarebbe risuonato molto maleducato, come un'insistenza inopportuna ed eccessiva. Ludwig lo pensava davvero, ne era convinto con certezza assoluta, tuttavia provava un certo disagio ad attendere tutto quel tempo - anche perché Natalia sembrava essersene accorta ma non far nulla per aiutarlo.
Prese il mazzo con un sol gesto, Natalia, e lo abbracciò con la grazia e l'eleganza di una signorina educata e che sapeva esattamente cosa fosse la vita mondale.
Non disse neanche di sì, non si sprecò. Disse solo un numero e un orario, intimò una leggera minaccia di morte per avvelenamento nel caso di ritardo o mancato svolgimento, chiuse di nuovo la porta e sparì all'interno della propria abitazione.
Ludwig uscì da quello scontro diretto abbastanza frastornato, in un certo senso confuso. Non arrivava a concepire se quella fosse stata un'effettiva vittoria o una sconfitta velata, perché era stato così strano che non era riuscito a prevederlo, neppure nelle sue ipotesi più catastrofiche. Però Natalia aveva accettato il mazzo, lo aveva portato con sé dentro casa e gli aveva persino risposto senza mandarlo via in malo modo.
Quello significava che l'aveva accettato.
Il mondo sembrò divenire improvvisamente più bello, tanto che non importò quando freddo facesse da quelle parti né quanta neve gli stesse bagnando scarpe e gambe - anche in quei luoghi impervi la bellezza difficilmente sfioriva alla prima folata di gelo.

Belli sono i fiori del Nord.
   
 
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