Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Neverlethimgo    06/03/2012    8 recensioni
Tutte le ragazze sognano il ballo scolastico, giusto?
Sbagliato, non Holly. Non la ragazza che odia le cheerleader e i trucchi spastici sul visto, non lei.
Ma cambierà presto idea quando si tratterà di incontrare il suo amore impossibile...
Tratto dai capitoli:
“Guarda il lato positivo: ora sei proprio come Cenerentola! Spera solo che non ti chieda di rincasare a mezzanotte!”
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo.'
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chaz, Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11.

 
Era trascorsa quasi mezzora da quando avevano ultimato quella conversazione.
Holly si era addormentata accanto a Justin che nel frattempo le accarezzava dolcemente i capelli.
Regnava il silenzio più assoluto in quella stanza finché la porta della sua stanza venne spalancata da sua madre che disse: “Justin, dovresti venire in cucina
Abbassa la voce” sussurrò piano lui indicando la ragazza
Oh scusami
Perché devo venire?” domandò lui mantenendo lo sguardo posato sul viso di Holly
C’è tuo padre” biascicò debolmente la madre quasi avesse avuto paura di dirglielo.
Non voglio vederlo
Justin!” sbottò Pattie  e questa volta ad alta voce.
Abbassa la voce per favore” rispose pacato lui senza smettere un solo istante di accarezzare il viso di lei e poi aggiunse: “Dammi due minuti”.
 
Pattie li lasciò di nuovo soli e nonostante fosse l’ultima cosa che Justin avesse voluto fare, si apprestò a svegliare lentamente l’amica.
Scusami Justin, non mi ero accorta di essermi addormentata” disse piano Holly
C’è mio padre di là e tu dovresti andare.” A fatica pronunciò quelle parole, avrebbe voluto restarle accanto per molto tempo ancora, anche solo guardarla dormire lo avrebbe fatto sentire sicuramente meglio.
Non ti preoccupare, esco dalla finestra, come al solito” gli sorrise lei.
 
Spesso da bambina, Holly s’intrufolava in camera di Justin arrampicandosi sul piccolo arbusto situato pochi metri più lontano rispetto a dove si trovasse il balcone della sua stanza. Non era difficile per lei raggiungerlo e nonostante adesso fosse stato molto più comodo e conveniente passare dalla porta, di tanto in tanto usava quel passaggio per entrare ed uscire da casa sua e a lui questo non dispiaceva affatto.
Diverse volte era capitato che i due litigassero e quando il biondo aveva solennemente ordinato alla madre di non aprire a Holly, lei si arrampicava sul quel piccolo albero e faceva capolino nella stanza dove lui, senza darglielo a vedere, l’aspettava. Ecco perché raramente chiudeva quella finestra.
 
Justin raggiunse in cucina sua madre e suo padre, se era così che sarebbe stato costretto a chiamarlo da quel momento in poi.
Ciao Justin!” esclamò lui abbozzando un sorriso, Justin, invece, biascicò un ‘ciao’ quasi impercettibile se la persona alla quale era diretto si fosse trovata oltre un metro più avanti di lui.
Sua madre gli lanciò un’occhiata fulminea e in tutta risposta lui domandò seccato:  “Che c’è?
Pattie si passò una mano sugli occhi e Jeremy, suo padre, disse al figlio: “Credo sia meglio se io e te usciamo.
Proprio quello che Justin avrebbe voluto evitare, suo padre  voleva solamente parlargli, ma meno il biondo sentiva la sua voce e vedeva la sua figura, meglio stava.
 
Justin, forse tu già sapevi che a breve lasceremo tutti e tre Atlanta, e …” ma Jeremy fu interrotto da Justin che sbottò: “Che cosa? Io non voglio trasferirmi!
Il trasferimento era un fattore che lui aveva già incassato subendo il colpo di dover assistere a quell’odiato matrimonio, ma non pensava che si sarebbe realizzato tutto quello che lui temeva.
Justin, è necessario che io torni in California
Io non voglio andare in California. Io voglio restare qui! Ho la mia vita, la mia scuola: tutto” sbottò irato Justin e dicendo tutto si riferiva proprio a lei: l’unica ragione per cui non avrebbe mai voluto lasciare Atlanta.
Non importa, Justin” disse l’altro restando calmo e pacato.
Certo, non importa” biascicò il biondo voltando le spalle al padre e lasciandolo solo seduto su quella panchina.
 
Deluso da quella conversazione, Justin si diresse a casa di Holly e dopo aver bussato un paio di volte, questa gli aprì.
Justin ma che è successo?” gli chiese lei lasciandogli lo spazio per entrare.
 
Me ne vado, Holly. Lui ha deciso che ci trasferiamo in California” rispose con disprezzo il biondo mentre si sedeva distrattamente sul letto della ragazza
In California? Ma è dall’altra parte del paese, tu non puoi…
A lui non importa, okay? Non gliene frega un cazzo se io non me ne voglio andare e se qui ho tutta la mia vita. Ricompare dopo quattordici anni e pretende di decidere lui per me e la cosa peggiore è che io non posso fare niente!” Justin si portò entrambi le mani nei capelli affondando il viso tra le braccia per tentare di nascondere persino alla sua migliore amica gli occhi lucidi che di lì a poco avrebbero rilasciato lacrime amare.
Justin” gli sussurrò lei avvicinandosi a lui e passandogli una mano tra i capelli.
Non voglio vederlo, non voglio tornare a casa” continuò lui.
Resta qui” gli suggerì lei ben sicura di quell’invito.
Non posso” ribatté lui. “Puoi” affermò lei.
Justin le sorrise, dimenticando, anche se solo per poco, quella sgradevole situazione che era costretto a subire.
 
Scusa se ritorno sull’argomento, ma quando partirai?” domandò Holly. Entrambi erano sdraiati sul morbido tappeto bianco posto al centro della stanza della ragazza.
Il biondo si voltò verso di lei e le disse: “Appena dopo il matrimonio
Cioè sabato? Ti trasferisci sabato?
Lui annuì sdraiandosi nuovamente e continuando a fissare il soffitto.
 
Trascorsero interi minuti di estenuante silenzio, Holly si avvicinò di più a Justin stendendo un braccio sopra alla sua vita e poggiando il capo all’altezza del suo cuore.
Justin non fece una piega, avrebbe voluto cingerla in un abbraccio ma restò immobile, lei invece si era limitata ad ascoltare il battito regolare del suo cuore ed improvvisamente sentì i suoi occhi bruciare.
Non ne era sicura, ma di lì a poco decine di lacrime le avrebbero rigato il viso.
Non voleva piangere, tentò di ricacciare indietro quelle gocce salate, non voleva farsi vedere debole proprio adesso che il suo amico necessitava della sua forza, ma non ci riuscì.
I singhiozzi divennero sempre più evidenti e Justin non poté non accorgersene; si sollevò piano costringendola a guardarlo negli occhi ma il suo sguardo rimaneva basso come il suo umore.
 
La notte era calata e la luce lunare che filtrava dalla finestra era l’unica fonte d’illuminazione, un punto a favore di Holly che, nonostante avrebbe voluto, non riuscì a trattenere fiumi di lacrime.
Non puoi andartene, Justin. Se tu te ne vai non ci sarà più nessuno per me” esclamò singhiozzando sonoramente.
Il biondo la strinse a sé più forte che poté quando una frase di Holly, lo lasciò stupito e senza parole:
Justin, baciami
C-cosa?
Holly non lo ripeté una seconda volta, prese con entrambe le mani il viso di Justin e avvicinò le sue labbra a quelle di lui fondendo il tutto con uno dei baci più belli e voluti che avesse mai dato.

Spazio Autrice:
In meno di una settimana ce l'ho fatta! :D
Okay, ma non è questo ciò che volevo scrivere.
Cavolo 9 recensioni!
Ma-ma io non me lo aspettavo *-*
Cioè, io vi amo, sappiatelo!

Spero di riceverne ancora perché mi fate a dir poco felice con tutti questi bei commenti.
Alla prossima!

Much Love,
Giulia

   
 
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