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Autore: belongtomusic    07/03/2012    21 recensioni
Odiavo i professori, odiavo la chimica, odiavo la scuola, odiavo…
«Levati gambe corte.»
...Zayn Malik. L'imbecille barra più "figo" barra capitano di non so cosa di questa scuola.
Mi chiamava “gambe corte” per via del mio metro e sessanta scarso ormai a 17 anni.
Ma insomma, ero nella norma, giusto?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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«Signorina Anderson, ovviamente in ritardo.» Affermò la professoressa di chimica.
Già in prima ora chimica non mi andava a genio, e se poi i professori ti accoglievano con tutto questo entusiasmo in classe, era ancora meglio. 
E poi non arrivavo mai in ritardo, eccetto qualche volta.
Sorrisi timidamente e mi sedetti al mio solito banco. La noiosissima lezione di chimica iniziò e in quel preciso istante varcò la soglia la persona che odiavo di più, Zayn super-figo Malik. Ma perché dovevamo avere quasi gli stessi corsi? Perché dovevamo condividere la stessa scuola? Perché dovevamo stare nella stessa città, nazione, pianeta e universo?
Si sedette all’ultimo banco, ormai risaputo che era di sua proprietà.
La Blackamore continuò la sua lezione, ma perché non aveva rimproverato quell’idiota? Questa è discriminazione. Persino la professoressa aveva simpatia per lui.
Mi girai un attimo verso di lui, e lo vidi che mandava baci volanti a qualcuna della classe.
Che schifo. Personalmente, credo che Zayn Malik ha avuto una combustione mentale, tanto per rimanere in chimica.
Ah, stavo dando di matto. 
Spesso mi capitava di dire cose senza senso. E ultimamente ero persino più pigra del solito, il che è umanamente impossibile. 
«Ora scegliete un compagno e tra due settimane mi porterete un progetto chimico a piacere, su uno degli argomenti che ho spiegato.» Esclamò con voce entusiasta la prof. 
Il mio cervello si riprese dallo stato comatoso e tornò in funzione.
Mettere una bomba chimica dentro la sua auto vale come progetto chimico a piacere?
Insomma, la parola chimico c'è, deve pur valer qualcosa.
In classe cominciarono i bisbigli, per poi tramutarsi in una vera e propria confusione.
«Silenzio! Ho capito, deciderò io le coppie e non voglio nessun tipo di lamentele. Chiunque sia il vostro compagno, lo accetterete.» Urlò quasi. Sospirai. La professoressa guardava il registro e poi pronunciava due cognomi così, a caso.
Mi innervosì non sentendo pronunciare il mio e tanto meno quello di… 
«Leslie Anderson e… Zayn Malik.» 
Merda. Lo sapevo. Voltai lo sguardo verso l’idiota e gli lanciai uno sguardo di disprezzo, che lui ricambiò con un ghigno. Mi girai di nuovo verso la professoressa. «Prof, potrei cambiar…» Tentai di iniziare ma fui subito interrotta da un «NO.» categorico.
«Ma prof! Entrambi facciamo schifo a chimica, e quasi sicuramente verrà fuori uno... schifo. Se invece mi fa la possibilità di...» Tentai ancora. «Ascolta Anderson, non hai sentito quello che ho urlato prima? Il compagno si accetta, chiunque esso sia.» Finì lei.
Perfetto ero in coppia con Zayn ho dimenticato di pagare la bolletta del cervello Malik.
E poi la parola coppia, usata su me e lui mi faceva raccapricciare.
La classe tornò in silenzio, dopo una mezz’ora la campanella suonò.
Corsi quasi fuori dalla classe, ma non feci in tempo che qualcuno mi prese per la spalla e mi costrinse a girare. «Hey gambe corte, dobbiamo metterci d'accordo.» Disse Malik con quel suo tono strafottente.
Sbuffai. «No, non ho intenzione di fare tutto il lavoro io e prenderti il merito tu. Quindi se vuoi collaborare bene, sennò addio. Un’altra insufficienza non mi cambia la vita.» Lo feci suonare quasi come un’accusa.
«Parli sempre così tanto?» Domandò annoiato.
«Scusa, dimenticavo che tra le orecchie hai affisso il cartello “spazio in affitto”.» Risposi acida. «Sei sempre così simpatica?» Disse con un sorriso falsissimo stampato in faccia. «Vieni da me?» Chiese poi senza darmi il tempo di ribattere. Rabbrividì e scossi la testa. «Vengo io da te?» Domandò ancora. Scossi la testa. «Ci incontriamo da qualche parte? Insomma questo maledetto progetto dobbiamo pur farlo!» Esasperò. 
«Ma è questo il punto, non voglio farlo!» Sputai. «Nemmeno io, ma per me fa differenze avere un'altra insufficienza, quindi se lo vuoi o no, dobbiamo incontrarci.» Sbottò.
Sbuffai sonoramente. «Come vuoi.» Sbiascicai. 
 
 
 
 
«Tu in coppia con Malik!» Rideva, quella bastarda della mia migliore amica.
Si, si divertiva delle mie disgrazie. Ingrata!
-Smettila. Non è divertente.- Dissi offesa. Si asciugò le lacrime. 
-Invece si! Non oso immaginare tu e Malik per due settimane costretti a vedervi… chissà!-
Presi dal suo zaino aperto che era rivolto verso di me il suo nuovo ed impronunciabile gioco e feci per lanciarlo, ovviamente era una finta, non lo avrei lanciato veramente, ci tenevo alla mia salute. Si zittì in un nanosecondo. -Scherzavo, maledetta prof. che vi ha accoppiato.- Avvicinava lentamente le sue mani al videogioco. 
-Così si ragiona.- Sorrisi e glie lo riposi nello zaino.
-Quando vi vedrete?- Chiese poi carezzando il gioco che avevo preso poco fa. 
Era una cosa assurda! Aveva un amore maniacale per quei cosi!
-Oggi.- Risposi. 
 
 
 
 
Erano solo le quattro e mezza e io mi trovavo a imprecare contro un campanello che non riusciva a fare il suo dovere. Già iniziamo male.
Non sapevo esattamente cosa aspettarmi da quella casa, magari alcol dappertutto, preservativi nei cassetti e qualche ragazza che ballava in lingerie sul divano.
Deglutì e mi portai una ciocca di capelli biondi dietro l‘orecchio. -Si?- Una signora sulla quarantina massimo si trovava ora sulla soglia della porta.
Sorriso dolce, tipico di una mamma. Capelli raccolti in una coda e abito formale. Mi sentivo una barbona in confronto. Avevo i miei soliti capelli sciolti e arricciati, jeans e maglietta abbastanza larga. -Sono una… compagna del corso di chimica di Zayn, dovremmo lavorare ad un progetto, è in casa?- Cercai di risultare il più dolce e indifesa possibile.
La signora sorrise. -In questo momento non è in casa, ma è di ritorno. Entra e aspettalo qui.- Mi aprì del tutto la porta per permettermi di entrare. 
Ovviamente, dovevo aspettarmelo. Lui dice che non vuole un’altra insufficienza e poi non si fa trovare nemmeno a casa sua. O è idiota, o è idiota. Persino i due pulsanti del mouse gli danno troppo su cui scegliere. Sorrisi e entrai lentamente.
La casa era tutto l’opposto di come immaginavo. Era in perfetto ordine, sembrava essere uscita da una pubblicità.
-Puoi aspettarlo in camera sua.-  Sorrise ancora. Mi condusse alla stanza del figlio, che era l’opposto della casa, proprio come la immaginavo. Mi lasciò sola in camera. Quel ragazzo era incredibile, in senso negativo. 
Posai la borsa sul letto e rimasi in piedi.
Dopo una decina di minuti la porta si aprì e la figura di Zayn apparve.
-Ce l’hai fatta.- Commentai. Lui si girò e sorrise. -Ho avuto un impegno che non potevo rimandare.- Rispose. Guardai la sua camicia a quadri abbottonata male e una macchia di rossetto rosso stampata sul colletto. -Già, immagino.- Farfugliai.
Lui puntò il suo sguardo sulla sua mal conciata camicia e se la tolse.
-Sei arrabbiata?- Domandò. Che domanda era? Lo guardai.
-Mi chiedo solo: erano finiti gli sconti alla rivendita dei cervelli?- Domandai a mia volta.
Rise. -Sei perennemente mestruata. Sono arrivato in ritardo di dieci minuti, pensavo che tu in qualità di donna arrivassi in ritardo.- Si giustificò.
Qualità di donna? Lui mi aveva detto di andare da lui a quell‘ora e io ci sono andata. Cosa non riusciva ad afferrare? Discorso troppo complicato per lui?  
-Ora ne sono certa, quando distribuivano i cervelli tu eri nascosto dietro la porta. Bene. Ora che ho risolto questo dubbio esistenziale possiamo passare a questo compito dei miei stivali?- Dissi prendendo dei libri di chimica dalla mia borsa.
-Senti, tu rendi tutto così complicato. Insomma io neanche voglio lavorare con te, anzi non ti avrei scelto nemmeno se fossi stata l’ultima ragazza sulla terra e io avessi un’erezione da 10 giorni, ma non te lo sto a ricordare ad ogni frase che dico. E per la cronaca, cambia jeans, questi ti rendono più bassa.- Soffiò ad un centimetro del mio viso. Lo guardai e la voglia di prenderlo a schiaffi era immensa.
-Ti rendi conto che se per sbaglio ingoi un moscerino hai più cervello nello stomaco che in testa?- Non potevo abbandonare il mio sarcasmo proprio ora.
-Gambe corte, non vuoi proprio smetterla, eh?- Domandò sorridendo. 
Scossi la testa.  -L’hai voluto tu, nana.- Ed ecco che uno dei suoi sorrisi malefici si dipinse su quella faccia da prendere a schiaffi giorno e notte.
 
 
 
-Quindi, un ossido è un composto chimico binario che si ottiene dall’ossidazione dell’ossigeno su di un altro elemento.- Disse per la terza volta, cercando di non sbagliare le parole. Annuì disperata. Ha persino una memoria fotografica, ma ha dimenticato di togliere il coperchio dall’obbiettivo. -Non è difficile!- Contestai.
-Non fare la saputella.- Tuonò. Sbuffai, era passata solo mezz’ora e il tentativo di suicidio mi faceva visita spesso.
La vibrazione del telefono interruppe quella situazione odiosa. Era il mio? Chi mai poteva cercarmi a quell’ora? Ah nessuno, era il suo.
Rispose al telefono e liquidò la persona in un batter d’occhio.
Si girò dalla mia parte. -Per oggi credo che abbiamo finito, possiamo vederci domani.- Disse, ed ecco che assumeva il suo tono strafottente.
-Ah capisco, una delle tue tante scopate progettate, non sapevo che il tuo… coso avesse degli orari. Me ne vado.- Cazzo, avevo dato voce ai miei pensieri. Ops.
-Che hai detto ragazzina?- Chiese stizzito. -Niente. Addio.- Presi la mia roba e l’infilai nella borsa, uscendo immediatamente dalla stanza rossa in viso. 
Salutai sua madre che preparava qualcosa in cucina e mi dileguai.
Cominciai a camminare verso casa, che era distante da venti minuti, dovevano darmi la medaglia olimpiaca per questo.
Entrai in casa. -Ciao sfigata.- 
Sempre bello avere certe accoglienze appena torni a casa.
Lo ignorai e salì le scale, buttando la borsa da qualche parte. 
Non potevo sopportare altre giornate come queste con Zayn ho il quoziente intellettivo uguale ad un sacchetto bagnato Malik.





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QUATTORDICI RECENSIONI. VI RENDETE CONTO?! VOI SIETE AKLFJASKLFAò! DFSDFSDFSDFSD CAVOLO!

Mhh volevo aggiornare di nuovo domenica ma non ci son riuscita D: 
Insomma, avevo preparato il capitolo ieri e non postarlo mi sembrava uno spreco D:
Allora, ho paura che le cose siano troppo affrettate, però non sapevo proprio come fare questo capitolo.


Allora (di nuovo) in questo capitolo, Leslie e Zayn sono in coppia per un progetto di chimica, chissà come andrà a finire.
Leslie da già di matto di suo, chissà come diventerà in queste due settimane con Zayn, si chiude in manicomio uù

Bene, il prossimo non so quando lo posterò, ovviamente se vedo di nuovo tutte quelle recensioni mi emoziono e scrivo tutta la Fic in una botta! (?) AHAHHAHAHAHA
No sono seria. Quando vedo tante recensioni la mia voglia di scrivere parte in quarta *w*
E tutto questo perchè siete fantastiche voi. laòkjfkòlasfjòalsf


Mhh.. non saprei che altro dire, spero che questo lungo capitolo vi piaccia (:
Un bacio :)
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