Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Takiel    09/03/2012    0 recensioni
Inserire accenno alla trama della storia (breve riassunto o anticipazione) e/o citazione dal testo. No linguaggio SMS, No tutto maiuscolo, No Spoiler! NON C'E' BISOGNO DELL'HTML PER ANDARE A CAPO IN QUESTA INTRODUZIONE.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Berith non era sempre stata un demone: un tempo, negli anni '20, era una bellissima donna che sognava di cantare, di potersi esibire su un palcoscenico; la musica, il canto, il pianoforte erano la sua vita.
Era una ragazza dal carattere forte e determinato, ma allo stesso tempo romantica e sognatrice: il suo sogno era, appunto, la musica. Ma il mondo è sempre stato sessista e le donne non erano molto apprezzate sul palco, se non come spogliarelliste: qualunque donna riuscisse a ricamarsi un piccolo posto nello spettacolo era considerata una poco di buono, una puttana. Per questo motivo i suoi genitori, Thomas e Janet Boswell, per evitare le chiacchiere, le scelsero un marito e le proibirono di cantare o suonare.
Berith, di tuttta risposta, all'età di sedici anni, scappò di casa per evitare il matrimonio e per inseguire e coronare i suoi sogni fatti di note e libertà.
-Sia maledetto il giorno che ti ho conosciuto, Nahenia!- Pensò stizzita.
Nahenia era il demone a cui Berith vendette l'anima, per ottenere in cambio fama, soldi, successo e amore.
Si era presentato come un uomo elegante ed affascinante, appassionato di musica jazz, profondo e dalla cultura raffinata: la prima volta che Berith lo vide erano in un locale in cui si suonava musica jazz, nel quale Berith aveva trovato lavoro come cameriera.
Nahenia andava lì tutte le sere, si sedeva sempre allo stesso tavolo ed ordinava sempre lo stesso whisky, ascoltava la musica che qualche giovane gruppo di musicisti proponeva e guardava, ma sarebbe meglio dire che fissava, la giovanissima ed ingenua Berith, che ricambiava volentieri quegli sguardi. Una sera la invitò a sedersi al tavolo con lui, disse che “la buona musica pare ancor più bella se ascoltata insieme ad una donna incantevole”: la ragazza si sentì onorata da un complimento simile ed accettò di buon grado l'invito ed il corteggiamento dell'uomo, finendo la serata in uno squallidissimo motel a rinunciare a ciò che di più puro avesse il suo corpo. Quella notte, Nahenia, le promise fama, amore, ricchezza e talento, il tutto in cambio di una firma in fondo ad un foglio: Berith, nella sua giovane ed innocente ingenuità, credendo alla buona fede di quell'uomo che l'aveva così elegantemente corteggiata, firmò quel foglio. Il giorno dopo l'uomo sparì.
Ben presto tutti i suoi sogni iniziarono a realizzarsi: il cantante del locale l'aveva sentire cantare mentre puliva i tavoli e la volle con lui sul palco, era apprezzata ed acclamata da tutti, presto divenne la star del locale; da quel punto fu una passeggiata: arrivarono i primi successi, i soldi, gli uomini facevano follie per un suo sorriso; si dimenticò di quel misterioso uomo e di quel foglio da lei firmato.
Pochi anni più tardi, Nahenia si ripresentò davanti alla porta dell'elegante appartamento che Berith aveva acquistato a Manatthan; voleva ciò che gli spettava da contratto: la sua anima.
A nulla servirono le preghiere ed i pianti disperati della ragazza, la trovarono il mattino dopo morta, infarto dissero i medici, dal momento che non riuscivano a capire come potesse esser morta.
Berith si trasformò in un demone, perchè è questo che spetta a chi vende la propria anima. -Sapevo di trovarti qui..- Una voce alle sue spalle mise fine ai suoi pensieri e la fece sobbalzare. -Takiel.. Non ti ho sentito arrivare..- Sussurrò guardando con la coda dell'occhio l'angelo.
-Ho saputo del tuo problema..- Disse Takiel curiosando in giro
-Ah, già si è diffusa la notizia? Il gazzettino degli angeli non perde tempo, a quanto vedo..- Rispose sarcastica la creatura inferale -Comunque sì. Mi hanno cacciata dall'inferno. Non sono più un demone.. A dire il vero, non sono più niente.- Disse tristemente, abbassando lo sguardo.
Non un demone, non uno spirito, non una donna. Non era classificabile in alcuno modo. Non era nemmeno uno zombie, aveva conservato alcuni dei suoi poteri di demone. Si sentiva vuota, insignificante, inutile.
-Sono un mezzo demone- Mormorò tristemente. I superiori di Berith, all'inferno, si infuriarono quando appresero che David era morto, che Berith non era riuscita a prenderlo e, quindi, a portare a termine la missione che le era stata assegnata. A nulla servì spiegare loro che il bambino era morto già prima del suo arrivo sulla Terra, la decisione ormai era presa: Berith non era più gradita all'inferno ed era meglio che se ne andasse, prima di finire tra le anime torturate.
-Quindi che sei venuto a fare, Takiel? A finirmi? Fai pure. Io potrò pure morire, ma tu resterai sempre un essere inferiore.- Disse ostentando arroganza, esibita solo per non farsi vedere debole dall'essere angelico.
-Non sono qui per ucciderti, Berith. Ho una proposta da farti.- La informò l'angelo. -Una proposta? Oh,mi spiace, tesoro. Ho già accettato una proposta in passato e ti assicuro che me ne sono pentita. A meno che.. l'angioletto non voglia divertirsi un po' con il diavoletto..- Disse con fare ammiccante, avvicinando le sue provocanti labbra alle labbra dell'angelo.
-No, Berith. Nessun divertimento, nessun gioco. Io ti aiuterò a tornare ad essere un demone a pieno titolo..E tu, in cambio aiuterai me.- Rispose serio Takiel, allontanando il suo viso da quello dell'attraente demone.
-Aiutarti? A fare cosa?- Chiese curiosa Berith
-A ripulire questo mondo. Ad eliminare la feccia. A rendere il mondo un posto più sicuro per tutti.- Disse Takiel con voce ferma e sicura.
-Quindi..Fammi capire bene. Tu, un angelo di Dio, un soldato del Signore, vuoi eliminare, quindi uccidere degli esseri umani? Bè.la cosa è interessante..- Berith camminava su e giù per la stanza dell'hotel in cui alloggiava, ragionando sulla proposta dell'angelo -Ma tutto ciò come potrebbe ridarmi il mio posto all'inferno?- Gli chiese infine, guardandolo negli occhi.
-Io so che se un demone viene espulso dall'inferno può riconquistare il suo posto portando delle anime ai suoi superiori.. Io ti sto proponendo questo. Uccidere insieme a me le persone indegne di far parte di questo mondo e prenderne le anime per portarle a Nahenia-
-Ne servono molte, sai?- Chiese il mezzo demone girandogli intorno ed osservandolo. Servivano 666 anime da portare all'inferno per esser riammessa tra i demoni -E poi come so che posso fidarmi di te?- Chiese sospettosa.
-Sono un angelo. Gli angeli non mentono.-
-Se è per questo nemmeno ammazzano la gente, bambolotto.. - Disse Berith sarcastica.
-E' l'unica possibilità che hai per tornare ad essere un demone.-
-Potrei decidere di prendere tutte quelle anime da me.. Senza l'aiuto di un angelo traditore..- Lo provocò il demone.
-Provaci pure, Berith. Ma io lo saprò. Saprò esattamente dove trovarti e dopo la prima anima presa.. Io ti ucciderò. Pensa alla mia proposta, mezzo demone. - Concluse Takiel con disprezzo. Berith sbuffò. Le conveniva, in effetti. Lui faceva il lavoro sporco e lei si sarebbe presa le anime. Persone inutili e prive di significato avrebbero perso la vita e a lei non faceva alcuna differenza, non gliene era mai fregato niente delle persone, nemmeno quando era in vita.
-D'accordo, Takiel. Ci sto.- Disse infine, porgendo la mano all'angelo.
  
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