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Autore: claudineclaudette_    10/03/2012    1 recensioni
Questa è una raccolta di storie. Storie di persone che hanno visto la distruzione del loro mondo e che si sono ritrovate nella Città di Mezzo.
Ogni persona ha la sua storia da raccontare...e il modo in cui ha affrontato il disastro.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Kingdom Hearts
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Seconda storia

I. La locandiera

 

- Esci con me Carmen!

- No Carmen, esci con me!

- Su, via! Forza, andatevene se non comprate niente! – disse il proprietario della locanda agitando uno scopettone. Era un uomo grosso e muscoloso, sulla sessantina, con una brutta cicatrice che gli segnava la faccia: in mano sua anche uno scopettone sembrava la più letale delle armi.

Carmen si lasciò stancamente cadere su una sedia e abbandonò la testa tra le braccia. – Grazie Joe. Non sapevo più come fare a mandarli a casa.

Joe rise piano dandole una scompigliata ai capelli. – Sinceramente non riesco a biasimarli, sei un angelo bambina. Ma niente birra, niente chiacchiere con la cameriera! Ehi, dovrei metterlo tra le regole ufficiali!

Carmen sollevò la testa, si spostò la cascata di riccioli castani dall’altra parte del viso, e sorrise. – Grazie Joe – ripeté – non so cosa avrei fatto senza il tuo aiuto.

- Ohh, bazzecole! – esclamò Joe agitando una mano davanti a sé e sistemandosi il berretto sulla testa. – Ormai sei come una figlia! Smettila o mi farai arrossire!

Dopo qualche secondo Carmen si decise a rimettersi in piedi. Afferrò lo straccio che aveva appoggiato allo schienale della sedia e cominciò a passarlo sul liscio legno dei tavoli. – Finisco qui e poi chiudo il locale.

- Non se ne parla signorina! – le disse Joe deciso. - Dopo oggi puoi considerare di aver fatto almeno due straordinari! Finisco io qui, dopotutto è la mia dannatissima locanda! Da quando ci sei tu mi sono impigrito e non faccio quasi più niente, a parte cacciare via a calci nel sedere i clienti un po’ troppo zelanti!

Carmen allora gli sorrise. Si slacciò il grembiule, gli porse lo straccio e si allontanò in direzione del secondo distretto.

Come ogni notte, si fermò di fronte al grande portone che separava il Primo dal Secondo distretto. Il cuore le batteva così forte che sembrava volerle saltare in gola da un momento all’altro. Fece due lenti respiri profondi, si asciugò distrattamente i palmi sudati delle mani sulla gonna e varcò la porta.

“Non avere paura” continuava a ripetersi come un mantra. “Più hai paura e più e probabile che compariranno” si passò di nuovo le mani sul tessuto della gonna. “Ieri non son comparsi…”

Ogni giorno della sua vita, da quanto era arrivata nella Città di Mezzo, si giurava che entro sera avrebbe confessato a Joe che gli aveva mentito: che non viveva nell’ultima casa prima del Secondo Distretto ma assolutamente DENTRO il secondo distretto, pochi metri prima delle scale per scendere nella piazza. Ma ogni giorno si rimangiava tutto. Come poteva dirglielo? Se l’avesse fatto lui l’avrebbe presa a vivere in casa con sé, nella sua casa composta da una camera e da un bagno, o addirittura gli avrebbe ceduto la sua casa! Con il Secondo e il Terzo distretto pieno di Heartless ormai era impossibile trovare posto per tutti nel Primo Distretto, nonostante tutto quello che facevano Leon e il suo gruppo.

Carmen si riteneva ancora fortunata. Era lì già da un anno: aveva un lavoro, aveva degli amici. A differenza della maggior parte delle persone che venivano a vivere nella Città di Mezzo inoltre non si era lasciata niente indietro, nel suo mondo ormai scomparso. Niente genitori, niente casa, niente lavoro. Era stata a un passo da…beh, comunque sia…l’Oscurità era venuta per lei come una benedizione. Forse era anche per questo che le pareva un prezzo equo rischiare ogni sera la propria vita per tornare a casa dal lavoro.

Sentì un rumore. Non un rumore qualsiasi: era quel rumore. Il rumore dell’Oscurità. Il rumore che annunciava la comparsa degli Heartless.

Immediatamente, una paura folle la invase. Il cuore le batteva così forte che se lo sentiva pulsare nelle orecchie. Si guardò in torno freneticamente premendosi le mani contro il petto, per evitare di farle tremare. Non vedeva nessun Heartless. Questo bastò per farla uscire dal panico in cui era piombata, ma la paura continuava a invaderla. Cosa poteva voler dire? Li aveva sentiti distintamente.

In quel momento si rese conto che c’era un altro rumore, fino a quel momento era stata troppo spaventata per sentire altro che il suo cuore che batteva. Sembrava un rumore metallico e proveniva esattamente da dietro l’angolo della sua casa.

Si fermò davanti alla sua porta, doveva solo aprirla. Era davanti a sé: allungare la mano, girare il pomello ed entrare. Poi si sarebbe richiusa la porta alle spalle e fino al giorno dopo sarebbe stata al sicuro…

Fece un respiro profondo una volta, duo volte. Allungò una mano verso la maniglia… poi si immobilizzò per la durata di un battito e girò l’angolo.

 

Ciao a tutti! Non ho molto da dire a dire il vero…mi sembra abbastanza banale ma volevo provare a scrivere un’altra storia…la prima storia credo sia imbattibile (no non mi sto facendo i complimenti da sola, solo dubito di riuscire a raggiungere di nuovo l’immedesimazione avuta per Michael nel magazzino! Poi quella era anche una situazione limite…)

Ah! Carmen l’avete vista…la locanda è quella accanto al negozio di Qui, Quo e Qua! Quello con le candele da spegnere sui tavoli! E Carmen è quella donna davanti ai tavolini, sotto un lampione se ricordo bene! (ah, detto così però non sembra che faccia la cameriera! Ahah) Quella era un po’ bruttina, non aveva un bel viso…Carmen me la immagino un po’ più latina <3

°Ayame°

   
 
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