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Autore: MotaCarota    10/03/2012    13 recensioni
Abigail, una delle tante ragazze che devono imparare ad avere più fiducia in loro stesse, un Tomlinson insolente sarà capace di farle perdere la testa?
Madison, pallavolista popolare nella scuola, una di quelle persone che ha sempre il consiglio giusto. Ma non aveva mai pensato a come sopravvivere senza il suo Liam.
Coleen, dopo una delusione non crede più nell'amore, si è chiusa in se stessa e pensa solo allo studio. Riuscirà un riccio a farle cambiare idea?
Effie, tipica ragazza innamorata del suo principe azzurro, che lei ritiene irraggiungibile, è così impossibile farsi notare dall'irlandese più popolare della scuola?
Lux, la ragazza facile che trascorre gli intervalli nel bagno maschile, impegnata nelle sue scappatelle senza impegno. Forse il ragazzo dalla pelle ambrata avrà un altro effetto su di lei?
Cinque ragazze, un solo desiderio: la felicità.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Lux.
 
 
-E adesso chi cazzo è quella?- domandai tra me; fu quello il primo “angelico” pensiero che mi giunse in mente appena vidi Zayn in compagnia di una ragazza piuttosto ambita nella scuola, le curve si estendevano sul suo corpo, sembrava fosse stata fatta con lo stampino, il suo fisico era a dir poco invidiabile. Lui sembrava stesse parlando con le sue tette piuttosto che con lei, non si faceva problemi a fissarle la mercanzia con la bava alla bocca e, evidentemente, anche lei non aveva problemi a farsela guardare. Mi sembrava il caso di intervenire, ma non appena la ragazza notò che io mi stavo avvicinando simulò di essere in ritardo e, dopo aver dato uno sguardo all’orologio, fuggì a gambe levate. Ehi Lux, da quand’è che sei così temuta? Ero stupita da me stessa. 
“Cosa stavano dicendo le sue tette di così tanto importante?” gli chiesi sarcastica, con un sorriso malizioso sulle labbra.
“Che cosa?” 
“Zayn, ora non mi venire a dire che non gliele stavi guardando perché non sei affatto credibile.” dissi incrociando le braccia al petto, quasi per rimproverarlo. Abbassò il capo, evidentemente trovava più interessanti le sue Blazer che la nostra conversazione. “Non cambi mai eh.” notai io con un tono leggermente più dolce. Alzò lo sguardo e puntò timidamente i suoi occhi nei miei, aveva un’espressione da cane bastonato, il che mi fece un po’ di tenerezza. “Come stai?” domandai per cambiare argomento, accarezzandogli poi la guancia, sulla quale era percepibile sentire la ricrescita della barba. 
“Mi sei mancata, un po’..” sussurrò timidamente. Ma che gli era preso? Perché era così chiuso?
Erano trascorse due settimane dall’ultima volta che ci eravamo visti. A quanto mi aveva spiegato, Zayn era dovuto andare a West Lane Baildon, dove abitavano i suoi parenti. A trasferirsi a Londra infatti erano stati solo i suoi genitori, per questioni di lavoro, mentre tutti gli altri membri della sua famiglia erano rimasti presso Bradford. Quelle due settimane erano state davvero interminabili per me; vedere il suo armadietto sempre chiuso, il suo banco vuoto, era stata quasi una tortura, solo con la sua assenza mi ero resa conto di quanto tenessi a lui e di quanto ne avessi bisogno, proprio quando non c’era.  Ma cosa mi stava succedendo? Dannazione, dove è finita la Lux dura e inconquistabile di un tempo? Forse sto diventando come le altre, insomma, forse è vero che mi sono innamorata.
“Come scusa?” domandai per capire se avevo udito bene o se avevo bisogno di fare un salto dall’otorino.
“Ho detto che mi sei mancata, Lux. Cosa c’è che non va?” fece lui come se fosse una cosa più che ovvia, come se fossi rimasta l’unica sciocca a non esserne a conoscenza.
“Ah, ho capito.” risposi fredda, ravvivandomi poi nervosamente i capelli.
“Tu come stai?” chiese poi per far cessare quel momento di silenzio imbarazzante.
“Tutto normale, mi sento solo un po’ stanca.” mormorai portandomi una mano alla fronte. Non so come, ma mi sentivo sempre esausta anche se non stavo svolgendo particolari fatiche in quel periodo. La stanchezza mi opprimeva e io non sapevo perché; speravo solo che passasse in fretta perché quella sensazione di svenimento, che mi colpiva in quei giorni, mi aveva stancata. Zayn annuì, segno che sembrava aver afferrato il concetto. Ad un tratto il silenzio tornò a “farci compagnia”, proprio non capivo come quel ragazzo dalla pelle ambrata riuscisse a mettermi in soggezione, a farmi dubitare di ogni cosa, a far crollare ogni mia sicurezza, mi sentivo intimidita da lui, nuda di fronte ai suoi occhi, i quali mi scrutavano con “violenza”. Non sapevo come comportarmi, non sapevo se baciarlo davanti al flusso di studenti che si aggirava attorno a noi, non sapevo se si sarebbe vergognato di farci vedere insieme in pubblico, se avrebbe gradito, quale sarebbe stata la sua reazione. Potevo affermare di conoscere Zayn fin troppo bene, ma in quel momento mi capacitai che di lui sapevo tutto e niente, che potevamo essere tutto e niente, noi due. 
Portai impulsivamente le braccia attorno al suo collo e mi strinsi a lui con delicatezza, un neutro abbraccio sarebbe stato il primo passo per iniziare a capire qualcosa di quello che gli girava in testa. In qualche secondo potei sentire le sue calde mani accarezzarmi i fianchi, poi scorrere lungo la mia schiena, delicatamente. Fui inebriata dal suo profumo, tanto dolce quanto forte. Le sue labbra si arricciarono e provocarono un flebile schiocco, donandomi un bacio sulla fronte. Non mi sarei mai aspettata un tale gesto da uno come lui, in un certo senso poteva voler significare protezione, da Zayn io non avevo mai avuto protezione, ne mai gliene avevo chiesta. Eppure in quel momento sembrava un’altra persona, sembrava aver cambiato la sua natura, il suo essere, il suo corpo pareva aver abbandonato l’animo da Zayn Malik che avevo conosciuto io, quello imponente, arrogante, che ottiene sempre ciò che vuole. In quell’istante sembrava essere un ragazzo “normale” che ammette di provare sentimenti concreti e che non ha paura di mostrarli. Evidentemente l’amore aveva sorpreso anche lui, quanto me. 
Mi strinsi tra le sue braccia, infilando poi il viso nell’incavo del suo collo, là dove si concentravano calore e profumo, aveva un’intensità maggiore in quel punto. Potei notare un paio di ragazzine del primo anno che ci stavano osservando, erano vicine a noi così, anche non vedendole, potevo sentire i loro discorsi.
“Ma quello non è Zayn Malik?” domandò stupita una.
“Sì. Cavolo quanto vorrei essere quella ragazza!”
“Non sapevo che ne avesse una” notò poi l’amica.
“Però stanno bene insieme.” affermò la ragazza prima di scomparire tra la folla con la compagna.
Come potevano pensare che io e Zayn stessimo insieme? Come potevano correre ad una tale affermazione? E invece cosa dovevo credere io? Che cosa eravamo noi? Che.. Improvvisamente la campanella interruppe la mia moltitudine di domande, dovetti abbandonare i miei quesiti irrisolti, ma avrei voluto sapere la verità, volevo avere le idee chiare, volevo sapere cosa ne pensava lui. Fui dunque costretta a sciogliere l’abbraccio e a staccarmi dalle sue braccia possenti, a malavoglia. I corridoi erano ormai deserti, tutti gli studenti si erano ritirati nelle rispettive classi, le lezioni stavano ricominciando. Guardai i suoi occhi color caramello, potevano sembrare banali occhi marroni, ma avevano la capacità di cambiare intensità e sfumatura a seconda della luce o da dove venivano osservati, ed erano in grado di farmici perdere dentro. Il suo solito bianco e cristallino sorriso comparve sulle sua labbra carnose. Mi guardai intorno, proprio non riuscivo a sostare nei suoi occhi come invece un tempo sapevo fare, sapevo tenergli testa, sapevo insultarlo e fregarmi di lui, sapevo farlo cadere ai miei piedi, e ora dove erano finite tutte quelle mie capacità? Svanite nel vuoto. Appena riappoggiai lo sguardo sul suo viso, non sentii altro che qualcosa sulle labbra, quel bacio mi sorprese, lo avevo tanto atteso e desiderato che averlo ottenuto così all’improvviso mi sembrava…strano. Socchiusi le labbra per assaporare nel miglior modo possibile il gusto della sua bocca, era un sapore forte ma dolce al tempo stesso, proprio come il suo profumo. Presto sentii il suo viso allontanarsi dal mio, mettendo fine a quel momento così allettante tanto effimero, fugace. 
 
 
 
Abigail.
 
 
“Bene Tomlinson, un otto te lo sei meritato.” concluse la professoressa prima di mandare Louis a posto. “Hai studiato da solo?” chiese poi.
“No, mi ha aiutato Abigail.” rispose Louis con la sua solita voce acuta. Sentii gli occhi di tutti puntati addosso, era così fondamentale fissarmi in quel modo?! 
“Mmh, va bene, vedi che se ti impegni riesci a ottenere buoni risultati, Tomlinson” disse la prof senza badare a me “Dai, vai a posto.” 
Louis trotterellò felice al suo banco, stringendo il diario tra le mani, fiero del suo nuovo voto.
“Bene, detto ciò cosa facciamo? Devo interrogare altri?” domandò la professoressa sfogliando il registro.
“Dovevamo andare avanti!” risposero alcuni compagni in coro, sperando che la donna desse loro ascolto.
“Bene, interrogo.” 
“Cazzo, cazzo, io non so niente, se mi chiama è la fine, cosa faccio ora?” sbraitai, mantenere la calma in quelle situazioni non era esattamente il mio forte.
“Tranquilla” sussurrò Louis prendendomi la mano e accarezzandomela “Non ti estrarrà mai, non hai già voto?” domandò poi. Il contatto con la sua pelle calda mi fece perdere i sensi per una frazione di secondo, ma poi l’ansia tornò, maggiore di prima, tremavo perché avevo paura mi chiamasse, tremavo perché la mano di Louis si muoveva dolcemente sulla mia. 
Fortunatamente la campanella sistemò le cose, suonando esattamente al momento giusto; malgrado avessi perso un anno di vita per la paura, tutto andò per il meglio anche quella volta.
 
Sentii suonare il campanello, chi poteva essere a quell’ora? Buttai al fondo del divano il piumone, mi ero addormentata per l’ennesima volta, l’effetto soporifero che I Simpson avevano su di me non si smentiva mai. 
“Chi è?” domandai senza ottenere risposta. Tornai ciondolante al divano, borbottando tra me e lamentandomi di chi mi aveva svegliato per niente; il campanello risuonò di nuovo.
“Chi è?!” urlai, guardando poi attraverso lo spioncino della porta. Notai una bambina dall’aria famigliare, impettita davanti all’entrata, così aprii la porta.
“Phoebe!” esclamai “Che ci fai qua?” Ero sorpresa di vederla, era piuttosto strano ricevere una sua visita.
“Ho fame.” disse soltanto con la sua vocina, tipica dei Tomlinson.
“E perché non mangi qualcosa allora?”
“Louis non sa cucinare e io sto morendo di fame” spiegò torturando la povera maglietta rosa che indossava, piena di pieghe e macchie di pennarello. Non potei trattenere una risatina immaginando quell’imbranato alle prese con i fornelli e le gemelle morenti per la fame.
“Oh poverina, vuoi che ti faccia da mangiare qualcosa io?” le domandai abbassandomi leggermente per poterle parlare meglio. Lei annuì sorridente.
“Ma tuo fratello sa che sei qui?” Non fece in tempo a rispondere che vidi arrivare Louis di corsa con un barattolo di marmellata in mano e il suo solito pigiama addosso.
“Oh Phoebe, sei qui!” esclamò stremato per la corsa. “Non farlo mai più, devi dirmelo se esci ! E poi non esci proprio perché sei troppo piccola!” la rimproverò. La piccola si nascose dietro le mie gambe intimorita.
“Dai non sgridarla, abitiamo a cinquanta metri di distanza.” mi intromisi io vedendo che gli occhi di Phoebe erano diventati lucidi.
“Sì ma deve imparare, senò da gran..” 
“Senti ma tu ci vivi proprio in pigiama eh?” lo interruppi io “Hai vent’anni e non sai nemmeno mettere a bollire l’acqua per la pasta, non ti vergogni, Tomlinson? Dai entrate che preparo qualcosa a Phoebe..”
“E anche a me!” puntualizzò lui prima di essere incenerito dai miei occhi.
 
“Vedo che avete gradito!” esclamai notando i visi sporchi di Nutella di Louis e Phoebe.
“La Nutella è sempre la Nutella!” fece Louis pulendosi con le dita. Vidi la piccola sbadigliare, aveva una faccia stravolta, avrebbe potuto addormentarsi sul tavolo da un momento all’altro.
“Hai sonno?” le domandò Louis.
“No”
“Si certo, Phoebe, tra poco svieni per terra! Dai sei stanca, andiamo a fare il riposino.” disse lui prendendola in braccio e avviandosi alla porta; mi stupiva vederlo alle prese con i bambini. 
“Ciao!” li congedai sorridendo salutando la bimba con la mano, prima di chiudere la porta.
“A dopo.” disse Louis lanciandomi uno sguardo di intesa.
Sospirai, buttandomi poi sul divano a peso morto. Solo allora notai che aveva lasciato lì il suo cellulare, il quale continuava a vibrare. Lo schermo si illuminò per l’ennesima volta, c’erano tre nuovi messaggi. La tentazione era forte ma allo stesso tempo non volevo spiarlo, erano affari suoi e io non avrei dovuto ficcare il naso nelle sue cose. Buttai il Blackberry al fondo del divano, ma lo riafferrai poco dopo. Sbloccai la tastiera e aprii i messaggi, ce n’era uno di Harry, uno del suo gestore telefonico e uno di Zayn. Decisi di aprire soltanto quest’ultimo, conoscendo le perle di saggezza che Malik si ostinava a regalare a Louis.
- Hey Lou, come è andata con Abigail? Te la sei fatta finalmente? Dai racconta! ;) –
Brutto bastardo! Ma chi si crede di essere questo? Finalmente?! Ma cosa finalmente, impara a farti un po’ i fatti tuoi invece di sparare scemenze a destra e a manca! Lanciai immediatamente il cellulare, rifugiandomi poi sotto il piumone al caldo; non appena riaccesi la tv suonarono alla porta. Dallo spioncino notai che era Louis, evidentemente si era accorto di aver scordato il telefono. Corsi a prendere il Blackberry per poi aprire la porta e sbatterglielo in faccia.
“Hai dimenticato questo.” dissi indignata senza nemmeno salutarlo.
“Grazie, me ne sono accorto”
“Bravo, ciao” risposi chiudendogli frettolosamente la porta in faccia.
“Aspetta” mi fermò bloccandola col piede “non mi fai entrare? Volevo stare un po’ con te.”
Ah ecco che la tattica Malik viene messa in atto, messaggi dolci, parole illusorie, bravo, proprio un ottimo allievo, complimenti veramente. Lasciai andare la porta, rientrando in casa e buttandomi sul divano, ignorando completamente la presenza di Louis, che la chiuse dopo essere entrato. Si sedette al mio fianco, incrociando poi le gambe, una volta liberatosi delle sue strane pantofole a renna.
“Abbie, che ti succede? Ti vedo strana.” mi domandò appoggiandomi una mano sulla coscia.
“Niente”
“Non è vero, prima eri così socievole e scherzosa e ora ti vedo triste, spenta. Qualcosa è successo.” Alzai le spalle, continuando a fissare il pavimento se avessi guardato i suoi occhi sarebbe stata la fine. Louis attese una risposta invano per qualche secondo.
“Mi vuoi dire cos’hai?” sbottò prendendomi il viso tra le mani.
I suoi occhi erano puntati nei miei, li sentivo fissarmi intensamente, non avrei retto quel confronto ancora per molto. Abbassai lo sguardo, sentendo che le lacrime ormai cominciavano a tradirmi. Cercai di asciugarmi immediatamente il viso umido, ma Louis notò subito che stavo piangendo.
“Perché fai così?” domandò allungando una mano verso il mio viso e facendo scorrere il pollice sulla la mia guancia per asciugare le lacrime che continuavano a scendere imperterrite. “Si può sapere cosa è successo di tanto grave per farti stare così male?” Non riuscivo a smettere di singhiozzare, quando piangevo perdevo completamente la capacità di parlare. Non si stava rendendo conto del male che mi stava facendo? Cosa avrei dovuto dirgli in quel momento? Non potevo confessargli che avevo letto i suoi messaggi e che sapevo ogni cosa del piano di Zayn.
“Non mi dire che è un ragazzo che ti fa stare così perché senò gli spacco la faccia.” disse mimando di tirare un pugno nel vuoto. Annuii flebilmente, l’argomento era vago e non avrei di certo potuto fargli bere che mi era morto il gatto.
“Chi è? Dimmi soltanto il nome e giuro che non ti farà più niente, si pentirà amaramente di averti fatta soffrire così, lo riduco in pol..”
“Louis smettila!” sbottai “Sono fatti miei e tu non ti devi preoccupare.”
“Lo facevo solo per aiutarti, mi fa male vederti in questo modo.” sussurrò per poi stringersi a me e cullarmi tra le sue braccia.
“Sto bene, non è successo nulla...” mentii per l’ennesima volta prima di stringermi nel suo abbraccio.
 
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Carota's Moment.
"Vas Happenin'!?" taci Zayn! Devo parlare io. *mette il broncio* 
Bene. Salve bellezze! Allora ho parecchie cosa da comunicarvi:
-Scusate se nello scorso capitolo il Carota's Moment è stato fatto un po' di fretta, ma dovevo veramente scappare çç
Mi avete anche fatto notare che ho dimenticato le anticipazioni, SORRY! Scusatemi davvero, prometto che questa volta non mancheranno.
-Nel capitolo 21, ovvero dove Nialler e Effie si baciano, avevo messo una foto.. ma guardando meglio non so se si notava che ci fosse (?)  perciò ve la ripropongo QUI
Io, non so perchè, ma non riesco a smettere di guardarla, sembrano proprio loro, picciotti miei :3 (poveraccia dai)
-Scusate ma devo metterlo maiuscolo: IO VI AMO! CIOE' MA VOI SIETE PAZZE A FARMI TUTTE QUESTE RECENSIONI!
GRAZIE DAVVERO DI CUORE, SCRIVO GRAZIE A VOI E VI DEDICO LA STORIA, E' TUTTA PER VOI, SIETE LA MIA FORZA.
Ok, sembro un anziano che dice al nipote che è il bastone della sua vecchiaia (?)
Ringrazio di cuore anche coloro che hanno messo la mia storia tra le seguite/preferite/ricordate :)
Anticipazioni: *rullo di tamburi*
-Effie e Niall faranno un po' di chiarezza sul loro rapporto.
-Abigail sarà sempre meno convinta del comportamento di Louis, quel Tommo in scatola non la conta giusta...
-Lux ha una storia un po' tormentata, scusate ma non voglio dirvi molto, in ogni modo Zayn dovrà assolutamente prendersi cura di lei.
- Riguardo a Madison, dovrà abituarsi alla vita di Parigi. La sento proprio lontana da casa, povera.
IMPORTANTE (?): NON PENSATE ASSOLUTAMENTE CHE, COL FATTO CHE MAD SI SIA TRASFERITA, LA STORIA NON RACCONTERA' PIU DI LEI.
ASSOLUTAMENTE NO, MADDIE E' UNO DEI PERSONAGGI A CUI TENGO DI PIU, NON LA ABBANDONEREI MAI, ANZI, LA SUA STORIA E' ANCORA LUNGA! 
E' POSSIBILE CHE POTRANNO ACCADERE COSE NON MOLTO PIACEVOLI NEL CORSO DELLA FF, MA E' SOLO PER CAMBIARE UN PO', VI GIURO CHE TUTTO FINISCE BENE, ADORO I LIETI FINI (?) 
Ve lo dico solo perchè se vi doveste sentire male per un avvenimento o avere un momento di depressione, pensate al fatto che tutto finirà per il meglio, ok? :D
-Coleen continuerà a tenere testa a Caroline o dovrà subire una sconfitta? Bah chi lo sa..
Tutto nella prossima puntata.
Ah aspettate! Ho cominciato a scrivere una nuova ff con la mia migliore amica, ci stiamo mettendo davvero d'impegno, speriamo che sia gradita.
Purtroppo però la posteremo con tranquillità, nel senso che per ora ci dedichiamo ancora alle nostre storie in corso, ma non appena almeno una sarà finita provvederemo per aggiornare questa nuova.
Se vi va di fare un salto, questo è il prologo:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=982011
Grazie ancora.
Un bacio, MotaCarota :)
  
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