Ringraziamenti: ringrazio la beta,
Buona lettura :)
Weds Romeo + Juliet.
La mia famiglia viaggia da tempo, tanto tempo. Non stavamo mai fermi per sfuggire alla luce del sole.
È infatti questo, il nostro problema: il sole ci fa ‘brillare’ in un modo che tutti gli umani giudicano impossibile da resistere.
Ma questa volta, per quest’anno speciale, forse abbiamo trovato la pace: si tratta della cupa Forks, una cittadina sperduta dell’America, che è sempre avvolta in una nuvola, a parte pochi periodi dell‘anno.
Ecco perché alla fine del nostro girovagare ci siamo fermati a Forks.
Io e i miei familiari siamo uniti.
Dopotutto siamo una famiglia di vampiri piuttosto particolare: ci riteniamo dei ‘vegetariani’ ovvero non mangiamo il sangue umano, ma solo quello animale.
La mia famiglia è composta da: Carlise il capofamiglia, il nostro capo e padre insieme e Esme la sua dolce moglie, la sua metà.
Emmett e Rose, un tutt’uno si sanno comprendere e sono affiatati più che mai… credo che abbiano fatto tipo, la centesima luna di miele.
Edward e Bella anche loro affiatati come non mai e splendidi: Bella è la mia migliore amica, mia sorella ed è la persona che proteggerei più al mondo, Edward è il mio migliore amico e non potrei chiedere di meglio.
Infine ci siamo io e Jasper. Jasper è il mio compagno, il mio amore e la mia vita e io Alice, su di me niente da dire. Mi conoscerete meglio dopo.
Con il nostro aspetto eternamente giovane, non possiamo sfuggire al supplizio della scuola, dove per fortuna andiamo tutti insieme.
Ovviamente i miei genitori non vengono a scuola -sarebbe assurdo e impensabile- mio padre lavora all’ospedale della città e mia madre è casalinga.
Noi invece andiamo a scuola, dove ci comportiamo come persone normali.
O meglio cerchiamo di comportarci normalmente. Infatti ci siamo trasferiti da una settimana dall’Alaska a Forks e già siamo etichettati come ‘anormali’. Anormali in quanto vogliamo stare sempre fra di noi, ma soprattutto perché siamo ricchi. E nella piccola, sonnolenta provincia americana questo si nota.
“Ehi, Bellina, cosa abbiamo adesso?” la voce di Emmett fa capolino e mi fa risvegliare dalle mie riflessioni un po’ amare. Bella snocciola l’orario, a quello che, se fossimo umani, sarebbe un campione di football.
Quando la mia migliore amica finisce di parlare suona la campanella: incominciano le lezioni; il nostro gruppo si divide: io sto con Bella e Emmett, a seguire informatica e il resto va a lezioni per conto loro.
Seguiamo, anche se sappiamo già tutto, noi tre i belli della classe, gli invidiati e gli idolatrati in un unico banco in fondo a tutti.
Il professore spiega, blatera e noi seguiamo attenti la lezione che sapremmo dire a memoria, i primi della classe, i cocchi dei professori.
“Che palle ‘sta scuola!” sbuffo, lanciando una lattina che va in testa a una persona, a cui non do molto peso.
“E dai Jake, calmati.” mi dice la mia amica Leah.
“Mi spieghi a che serve Leah? Siamo dei muta-forma, i muta-forma mica vanno a scuola??” ringhio, verso di lei.
“Ehi Jake, calmino, neh!”
“Sam non ricominciare per favore.” Leah lo fulmina. Perché da quando Sam ha avuto l’imprinting con Emily, Leah è distrutta, eppure Sam non si dà pace, e continua a cercarla ad aiutarla. Anche se non ha capito che deve stare con Emily. Non può cambiare il destino dell’imprinting; anche se ha amato una persona prima non si può tornare indietro.
Io mi ritengo fortunato. Ancora non l’ho avuto, ancora non sono legato a qualcuno per il resto della mia vita. Posso fare quello che voglio.
Fisso i miei amici e mi calmo, reprimendo la rabbia che mi dà questa cavolo di scuola. Che poi fra l’altro, io avrei il mestiere assicurato: mio padre infatti era un meccanico, e mi ha lasciato l’officina.
Addento una mela, osservando il cielo: qua in cortile è l’unico posto della scuola in cui mi sento libero, come vorrei stare alla riserva de La Push, fra gli alberi, a correre e a scherzare con gli altri licantropi.
Poi la vedo: sta uscendo con altri cinque ragazzi, ma so che è lei; è lei la ragazza con cui avrò l’imprinting. I miei occhi si uniscono a lei, e per un momento, tutto ciò di cui stavo pensando prima, non ha più senso, ora voglio solo lei, voglio stringerla in queste braccia, non so chi sia, né come si chiama e non me ne importa io voglio lei.
Sto uscendo dalla scuola con i miei fratelli, quando un profumo mi avvolge, mi stritola a sé: non ci posso credere, è molto forte e ho molta sete, difficile da domare, mi volto incrociando due occhi neri come carboni, splendenti come ali di corvo a cui mi è difficile resistere: se fossi umana sarei svenuta, tanto è forte l’odore, ma invece mi guardo intorno. Noto che tutti gli altri, compreso Jasper, camminano normalmente. Evidentemente solo con me quell’odore suscita qualche emozione.
Ma è meglio non pensarci, eppure non posso.
Osservo nuovamente il ragazzo, e noto che anche lui mi sta rivolgendo uno sguardo incantato.
Scuoto il viso, mentre un‘ombra di preoccupazione passa sul mio viso.
Rabbrividisco, entrando in macchina.
Non ci voglio pensare.
“Andiamo a casa.” mormoro a Jasper.
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Forse l'imprinting avviene troppo presto. O forse avviene in tempo.
Non lo so. So, solo che porterà tanti guai.
Spero solo che questo prologo vi sia piaciuto.