Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
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Autore: LaMicheCoria    11/03/2012    2 recensioni
[Una Raccolta di Drabble, Flash Fic e One Shot legate alle canzoni contenute nel primo Disco-Raccolta dei Beatles, dal 1962 al 1966.]
[Pairing Shonen-Ai, Het e presenza di personaggi in versione Nyo!]
Love, love me do / You know I love you, / I’ll always be true, / So please, love me do.
[01. SpAus - Love Me Do] [02. GerIta - Please Please Me] [03. FrUk - From Me To You] [04. HREXChibitalia - She Loves You]
[05. SpaMano - I Want To Hold Your Hand] [06. PruAus - All My Loving] [07. AusLiech - Can't Buy Me Love] [08. SuFin - A Hard Days' Night]
[09. FranciaxMadre Egitto - And I Love Her] [10. SeborgaxNyo!Svezia - Eight Days A Week] [11. FrancisxJeanne - I Feel Fine]
[12. Antica RomaxMadre Egitto - Ticket to Ride] [13. RusAme - Yesterday]
[13 Capitoli] [CONCLUSA]
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing, Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Gender Bender
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Disclaimer: I personaggi di Hetalia: Axis Powers non mi appartengono,
ma sono di proprietà di Hidekaz Himaruya ©
Se così non fosse, io che me starei qui a fare?
Non mi appartengono nemmeno le canzoni dei Beatles
Che vanno a chi detiene ancora oggi i loro
Copyright ©
Se fosse il contrario, me ne andrei nel cielo con Lucy e i diamanti
Su un sottomarino giallo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

.: All My Loving :.

 

 

Che Prussia gli mandasse delle lettere dal fronte per informarlo sulla sua salute era del tutto inutile: ad Austria non importava nulla delle condizioni di Gilbert. Come se ne potesse sentire la mancanza, poi!
Pura idiozia.
Di cosa avrebbe dovuto sentire la mancanza? Della sua risata irritante? Dei suoi modi paragonabili a quelli di una scimmia urlatrice? -…Del lieve sfiorarsi di labbra la notte prima della partenza, dei suoi baci, delle sue carezze, dei suoi morsi e dei suoi sospiri?
Per quel che gli importava, Prussia poteva anche morire, al fronte.
Quella guerra non stava portando altro che morti e Roderich era stanco: stanco delle quattro mura da cui non gli era permesso uscire, stanco di fare il bello e il cattivo tempo in casa di Germania, perché l’Austria pareva non appartenergli più, stanco di tutte quelle lettere idiote.

Sono sempre Magnifico e sto bene recitavano le missive e l’austriaco avrebbe tanto voluto farle a pezzi o gettarle nel camino. Quel gesto gli avrebbe procurato un piacere impagabile.
Invece le teneva tra le mani, la mascella contratta e gli occhi ridotti a due fessure, poi scuoteva il capo con un sospiro e tornava a suonare –soffocando, nota dopo nota, gli spari che sentiva oltre l’orizzonte, cancellando i tonfi dei corpi senza vita con un intreccio inarrestabile di armonie.
E non aveva smesso di suonare un solo istante, dacché la guerra era finita: il vecchio Hans si faceva sempre più vecchio, sempre più torto e piegato dagli anni che avanzavano, e, accanto al piano, le lettere di Gilbert si ammassavano, rade e sporche, accartocciate e intrise di sangue secco, di cenere fumante. Non ne aveva letta nessuna.
La prima, no, solo la prima l’aveva letta, sì, e da lì aveva deciso che sarebbe stata l’ultima. Perché aprirle, in fondo? Non gli importava nulla di Prussia…di Gilbert, non gli importava nulla di Gilbert. Si era disinteressato da tempo delle questioni mondiali.
Mentre suonava, però, lo sguardo cadeva ogni volta su quell’unica missiva aperta, che non riusciva mai a buttare via per quanto sporca e lacera fosse.

Sono sempre Magnifico
cominciava, come sempre, ma con grafia incerta, tremante, di chi a stento riesce a tenere una penna fra le mani. L’inchiostro, inoltre, era sbavato in più punti –In altri, le sbavature sembravano addirittura fresche.
E, se solo fosse finita come le centinaia, le migliaia che quel becero di un prussiano gli spediva durante la guerra -e non voleva, no, non voleva ricordare nulla, nulla, nulla, nulla, non voleva sapere, non voleva ricordare il perché gli avesse mandato tutte quelle lettere-, allora avrebbe continuato ad aprirle, una dopo l’altra, inveendo contro di lui e contro la sua idiozia, contro la sua risata irritante e contro i suoi modi paragonabili a quelli di una scimmia urlatrice -Contro il lieve sfiorarsi di labbra la notte prima della partenza, contro i suoi baci, le sue carezze, i suoi morsi e i suoi sospiri.
Se solo fosse finita come al solito, ma..

 

 

Ma non sto più così bene.

 

 

 

 

 

 

 

 

{ I'll pretend that I'm kissing
The lips I am missing
And hope that my dreams will come true
And then while I'm away
I'll write home every day
And I'll send all my loving to you }

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note di Fine Capitolo

Ma è deprimente…D: E bhè la canzone è il significato del perché Prussia continua a scrivere quelle lettere, anche se è tutto detto in modo molto, molto implicito.
Non sono in vena di parlare molto nelle note, oggi, scusate!

Ringrazio:
-Memento Mori
per aver recensito.
-Carol_97 e  _Lenalee_ per aver messo la storia tra le seguite.

 

 

 

   
 
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